martedì 3 aprile 2012

Intervista a Maria P. Gardini cap. 9

Concludiamo l'elenco delle "Versioni Gardini A" vs "Versioni Gardini B" con un episodio particolarmente increscioso.

Esiste una procedura di auditing vagamente paragonabile alla confessione dei peccati. È una pratica che gli scientologi prendono molto seriamente, e ovviamente gli auditor sono tenuti al più assoluto riserbo su quanto viene loro rivelato. La sacralità di questa riservatezza è sancita dal buon senso, a cui si aggiunge il Codice dell'Auditor ("Prometto di non usare mai i segreti rivelati da un preclear in seduta ecc."). Si tratta però di una sacralità che, secondo alcuni critici, Scientology non si farebbe scrupolo di infrangere a fini ricattatori o di ritorsione, tradendo così in primo luogo i suoi stessi principi oltre che la buona fede dei suoi adepti.

Nel "Libro nero delle sette in Italia" Maria Pia Gardini paragona giustamente questo "obbligo del segreto" a quello cui è tenuto "un sacerdote", e denuncia la meschinità di Scientology, la quale "quando poi è a conoscenza di vizi e virtù, segreti e peccati di un membro, lo ha davvero in pugno, potendo manovrarlo a suo piacimento pur di ottenere tutto il denaro di cui dispone."

In merito all'inviolabile impegno di riservatezza, la Gardini rivendica per sé una granitica (e doverosa) rettitudine:
"io per anni ho audito persone ,tra cui industriali ecc che mi hanno rivelato TUTTI i loro segreti,e adesso sono contro di me.......... ma siccome io sono una persona "per bene" diversamente da altri...dica lei chi... anche se loro sparlano di me NON MI SONO MAI NEMMENO SOGNATA di rendere pubblici i loro peccati più o meno segreti,quindi come vede lei dice come al solito ca.....te" (Exscn) (il maiuscolo e i punti di sospensione sono conformi all'originale)
È una Gardini furente di indignazione: lei non si è "mai nemmeno sognata" di infrangere il vincolo di segretezza, perché è una persona per bene (contrariamente a chi la diffama sostenendo il contrario, e di conseguenza dicendo "ca...te"). Tutto perfettamente condivisibile, indignazione compresa.

La versione B la troviamo nello stesso libro contenente la similitudine con il sacerdote e la denuncia della spregevole pratica di Scientology di ricattare gli adepti con quanto hanno rivelato in auditing, ed è suddivisa in due fasi.

Prima la Gardini si vantata di essere l'auditor di fiducia di persone (ovviamente importanti) che "venivano in America solo per essere auditi da me, e parlo di industriali, personaggi in vista e molto noti del panorama internazionale. ... uomini e donne che mi stimavano e mi cercavano continuamente, fidandosi e mettendosi nelle mie mani, rivelando segreti nascosti e peccati commessi."

Poco dopo, con incomprensibile orgoglio la Gardini lascia il lettore allibito affermando: "Quanti imbrogli e malefatte di personaggi all'apparenza impeccabili e di noti industriali ho raccontato alla Guardia di Finanza! Quante evasioni fiscali hanno attestato grazie al mio contributo!" ("attestato" è uno scientologismo che può essere reso in italiano con appurato, certificato.) L'analogia con un sacerdote che, toltasi la tonaca, corre dalla GdF per spifferare i segreti appresi nel confessionale nell'esercizio di un sacramento è scontato.

È incomprensibile. Prima si vanta di aver raccontato "alla Guardia di Finanza!" i segreti di industriali ecc. Poi grida che lei non si è "MAI NEMMENO SOGNATA di rendere pubblici i loro peccati" E lo grida con indignazione, rivendicando con vigore il fatto di essere "una persona per bene".

Ne risulta che per le infamità raccontate sul suo conto, la "Gardini A" è furente di indignazione con la "Gardini B", che queste infamità rivendica con orgoglio.

La veemenza della sua indignazione sembra indicare che il suo sdegno sia sincero, che davvero ritenga scandaloso che qualcuno possa credere a ciò che lei stessa ha precedentemente riferito. È come se Maria Pia Gardini dimenticasse quale storia ha raccontato, e quando la racconta nuovamente pensa di poterne dare una versione a suo piacimento. Cambiata la versione, per lei cambia anche la realtà e "imbrogli e malefatte" non sono mai stati raccontati alla "Guardia di Finanza!" La Gardini si crea una realtà basata sulle sue bugie. Una realtà che quindi è distorta, ma per lei reale.

Una cosa è certa: la Gardini può gridare che come auditor "Grazie a Dio mai avuto Pierre!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!", mentre tutti quegli "uomini e donne che mi stimavano e mi cercavano continuamente, fidandosi e mettendosi nelle mie mani" sono invece molto rammaricati di non poter dire "Grazie a Dio mai avuto Maria Pia!"

(continua)