venerdì 22 novembre 2013

Il teorema Tinelli: come creare una psicosetta - 11/A

Le 8 condanne per abuso della professione - 1ª parte

Dopo aver approfonditamente studiato Arkeon in modo "scientifico" per molti anni, la dr.ssa Lorita Tinelli ha sentenziato che si trattava di una "psicosetta"; anzi, di un caso esemplare di psicosetta, colpevole di plagiare gli adepti al fine di depredarli.

Giunti all'undicesimo capitolo sappiamo che il teorema della "pseudo studiosa" Lorita Tinelli è stato ridotto in macerie dalla sentenza di Bari [1], dove gli arkeoniani sono stati assolti per tutti i reati "settari" (maltrattamenti ai danni di minori, truffa aggravata, violenza privata, calunnia e soprattutto dal reato principale, il procurato stato di incapacità; quest'ultimo reato impreziosito di inesistenti: divorzi forzati, rifiuto delle cure mediche, allontanamento dalla famiglia ecc.).

Abbiamo anche visto che oltre ai reati per cui i dirigenti di Arkeon sono stati processati (e assolti con formula piena, con buona pace dell'avvocato Marco Marzari), la "sedicente studiosa di sette" [2] accusava pubblicamente il gruppo di altri gravi reati, come p.es. l'istigazione al suicidio [3] o la "partecipazione attiva di soggetti minori" [4] a delle orge tanto forzate quanto immaginarie. Falsità che al processo non sono neppure state prese in considerazione, ed entrano quindi di diritto nel novero delle "maldicenze da lavandaia", ossia di chi senza competenza riferisce malignità infondate su argomenti che non conosce.

Poiché la sentenza ha sancito che Arkeon non aveva alcun aspetto "settario", di fronte a una incontrovertibile sconfitta i responsabili del "Forum antisette" si sono aggrappati alla condanna di 8 degli 11 imputati per abuso della professione di psicologo (da cui discende l'attribuzione del reato di associazione per delinquere, dato che facevano parte di un'associazione e superavano il numero di tre) per la quale, facendo di necessità virtù, hanno mostrato una grande soddisfazione [5]. Ora analizzeremo i motivi che rendono questa soddisfazione del tutto ingiustificata e pretestuosa.

Soprassediamo sul fatto che, limitatamente a questo unico reato, la sentenza non è definitiva [6], e soprassediamo sull'obbrobrio giuridico di una legge che tutela una professione che non ha basi scientifiche (se non marginalmente) e può scadere nell'adozione di "psicoterapie folli" che si "rivelano estremamente nocive" per il paziente [7].

Tralasciamo tutto questo e atteniamoci al dato oggettivo: 8 condanne per il reato di abuso della professione di psicologo. Per una curiosa coincidenza, questa è stata la prima accusa rivolta ad Arkeon dalla Tinelli, che l'ha avanzata proprio la prima volta che è stata intervistata su questo gruppo. Era il 23 gennaio 2006, e la presidente (attenzione: "Nazionale", mica comunale) del CeSAP partecipò telefonicamente alla trasmissione Tutte le mattine di Canale 5:
M. Costanzo: Dr.ssa Tinelli, lei è del CeSAP vero?
L. Tinelli: Sì io sono la Presidente del CeSAP
M. Costanzo: Vuole spiegare quali sono stati i reati per cui voi avete fatto denuncia?
L. Tinelli: I reati sono quelli appunto dell'abuso della professione medica.


[8]

L'intervista prosegue poi con una lista di altri reati che sono risultati una creazione della fantasia, ma resta il fatto che la dr.ssa Tinelli ha parlato di abuso della professione e la sentenza di 1° grado sembra darle ragione. Dobbiamo quindi credere che - almeno questa volta - la "psicologa forense" ed "esperta di sette" Lorita Tinelli abbia formulato una analisi corretta del gruppo che ha lungamente studiato su incarico della Procura di Bari?

Lo so, è una domanda retorica; sarebbe come chiedervi se credete alla fatina dei denti, ma la domanda serve a introdurre la disamina di questa coincidenza.

Guardiamo innanzitutto in base a quale ragionamento la psicologa/esperta formula il suo giudizio su Arkeon. Nel suo (pessimo) "Studio V. C. Moccia", la Tinelli scrive che dal sito ufficiale del gruppo (http://www.sacredpath.com, ora chiuso) si apprende che Arkeon sarebbe "considerato un percorso di guarigione", e conclude lo studio sostenendo che:
In sostanza i motivi per cui è possibile criticare i percorsi prodotti da Moccia sono i seguenti:
  1. i riferimenti teorici inesistenti, vaghi o poco plausibili alla base delle sue asserzioni 'teoriche';
  2. assenti i protocolli scientifici sulla loro utilità ed efficacia;
  3. si dà analoga spiegazione a tutti i problemi portati dalle persone, sulla base di una unica causa generale e di conseguenza si offrono gli stessi percorsi a tutti indistintamente.

Secondo l'analisi della "consulente del tribunale di Bari" Lorita Tinelli, i maestri di Arkeon intervenivano sui disagi psicologici degli allievi in modo nefasto: partendo da un enunciato insensato (tutti i mali avrebbero "una unica causa"), somministravano una cura uguale per tutti e quindi altrettanto insensata, sbagliando così sia la diagnosi che la terapia. Per cui saremmo di fronte alla somministrazione di una terapia psicologica nociva, che causava "sconvolgimenti emotivi" e per questo all'abuso della professione di psicologo. Per di più compiuto da chi non ha "formazione psicologica o psicoterapica per poter intervenire sui malesseri psicofisici delle persone".

Per inciso, la Tinelli ha ripetutamente denunciato il costante utilizzo di questa sgangherata pseudo-psicologia da stregoni (eziologia errata - rimedio errato) da parte di gruppi settari, al punto che si direbbe che lo consideri un tratto distintivo delle "psicosette":
Le attuali denunce che ci giungono sono relative ad incontri con psicosett (sic) o pseudo improvvisatori (sic) psicologi. [...] Tali persone, operando nel settore della salute mentale, con persone già in difficoltà, al di fuori di ogni regola, solitamente prospettano una soluzione unica e facile a tutti i mali. (L. Tinelli)

La Singer quindi parla del mito del letto di Procuste, un personaggio della mitologia greca che costringeva i viandanti a stare nel suo letto, tagliandone le estremità se troppo lunghe o stirandole se troppo corte. Il significato di questo esempio, applicato all'argomento trattato, è quello che il 'cattivo' terapeuta, il falso esperto, ignora le differenze individuali o le peculiarità della situazione, i bisogni del singolo e impone le sue idee, il suo potere, utilizzando la sua terapia e il suo progetto di azione, definibile 'a taglia unica' (una causa, una cura). La maggior parte dei santoni o dei gruppi settari adottano questa strategia, così come coloro fra i cosidetti (sic) 'esperti' del fenomeno settario, che non hanno adeguata formazione per aiutare le vittime di tali tipi di esperienza." [9] (L. Tinelli)
Ma torniamo al caso specifico, ossia al fatto che secondo la Tinelli Arkeon "adottava questa strategia" psicoterapica fondata su "una causa, una cura" uguale per tutti "indistintamente". Come pratica terapeutica è indiscutibilmente una enormità. Per usare le parole della Tinelli, si tratta di "un reato gravissimo" perché, spiega sempre nella stessa intervista, l'effetto sugli allievi di questa psicologia degenere era quello di:
"persone che hanno tentato il suicidio a seguito di questi sconvolgimenti emotivi che venivano indotti all'interno di questo gruppo"

Un nocività ribadita più volte, come p.es. nell'intervista "Arkeon e i suoi stregoni":
"Posso però affermare che i danni che hanno subito sono diversi ed anche molto profondi, ed emergono anche a distanza di alcuni anni dalla fuoruscita."
Per riassumere, secondo la Tinelli:
  1. Arkeon era "un percorso di guarigione";
  2. le sue tecniche consistevano in una "psicologia folle" basata sullo scriteriato principio "una causa, una cura";
  3. ne risultavano "sconvolgimenti emotivi" con danni "anche molto profondi" e almeno "due suicidi accertati, attribuibili alla setta".
Bene, premesso tutto questo, si può pacificamente affermare che la dr.ssa Lorita Tinelli non ne ha azzeccata nemmeno una.

Iniziamo dalla premessa, che ovviamente è sbagliata pure quella. In questo post abbiamo visto che considerare Arkeon come "un percorso di guarigione" è una analisi balenga [10]. (Il collegio giudicante, a pagina 721 della sentenza, si esprime con termini addirittura sprezzanti: "non appare neanche ragionevole").

E se la premessa della dr.ssa Lorita Tinelli è una cantonata, il nucleo della sua analisi, "una causa, una cura", non merita un giudizio migliore. Almeno stando a quanto appurato dai giudici del tribunale di Bari, che scrivono:
Se le teorie fossero state uguali per tutti e per essere stereotipati, non si sarebbe potuta concepire la contestazione di abuso di professione di psicologo, che invece mira a studiare il caso singolo e praticare cure in un patto conseguente all’individuazione della problematica che deve essere differente l’una dall’altra.


Secondo il collegio giudicante, è proprio il fatto che il processo ha "dimostrato che il metodo non é stato oggettivamente dannoso" che:
porta a confortare la valutazione in ordine alla sussistenza dell’esercizio abusivo della professione di psicologo, in relazione alla quale non è necessaria in alcun modo la dannosità della cura apprestata. (pag 168) (In caso contrario sarebbe stata truffa e non abuso della professione - ndr)
Per essere certi che il ragionamento sia ben chiaro proprio a chiunque, i tre giudici della corte fanno di più. Forse perché abituati a spiegare la disciplina a studenti talvolta un po' svogliati, ricorrono a un paio di esempi che rendono il concetto comprensibile persino a uno duro di comprendonio come il sottoscritto:
Se vado da un finto medico, remunerandolo, e mi guarisce avrà comunque commesso l’esercizio abusivo della professione, ma non potrò dolermi di aver consegnato i miei danari, consentendo al finto medico un ingiusto profitto a fronte di un danno. E questo forse lo si comprende meglio con un altro esempio in cui prestazione del medico e consegna di danaro coincidono: se vado da un finto promotore finanziario e gli do i miei danari e questo li investe per intero e lo fa facendomi anche guadagnare bene, avrà comunque esercitato abusivamente la sua professione, ma non per questo potrò dire di essere stato truffato. (pag 168)
Riassumendo, secondo la corte:
  1. è falso che Arkeon fosse "un percorso di guarigione"; sostenerlo non è "neppure ragionevole";
  2. è falso che l'approccio fosse "una causa, una cura", perché veniva studiato "il singolo caso" e l'individuazione della problematica "era differente l'una dall'altra";
  3. è falso che questa attività causasse "sconvolgimenti emotivi", perché "il metodo non é stato oggettivamente dannoso", e la figura del maestro era paragonabile a "un finto promotore finanziario" che però faceva "guadagnare bene".
Quanta cattiveria nel destino.

Dopo anni e anni di faticosi "studi scientifici", quando sembrava che la dr.ssa Lorita Tinelli ne avesse finalmente detta almeno una giusta, si scopre che ha azzeccato la risposta per puro caso e a seguito di una analisi sballata in ogni suo elemento. La fortuna del dilettante.

Ma non è tutto. Sulla questione dell'abuso della professione, c'è da rilevare l'ultimo e più importante aspetto, che vedremo nel prossimo post.

(continua)

AI CONFINI DELLA REALTÀ

Come promesso nel post precedente, vediamo ora in cosa consiste questa nuova qualifica vantata dalla Presidente "Nazionale" del CeSAP: "Lorita Tinelli - Affiliata Internazionale APA"

Sul sito dell'American Psychological Association si legge che esistono tre modalità per aderire al sodalizio: Membro, Associato o infine Affiliato.

Membro: è il titolo più prestigioso, ma è riservato a chi possiede il dottorato in psicologia, per cui alla Tinelli questa designazione è preclusa (chiaramente un'ingiustizia, dato che la Tinelli può vantare una "docenza dal Novembre 2001 al Gennaio 2002" in un "Corso di formazione per cucitrici" e perfino un "Attestato di partecipazione" ad un corso tenutosi il 26 marzo 1996)

Associato: corrisponde a quello che in Italia sarebbe "socio ordinario" oppure "socio sostenitore". In pratica niente (un associato non ha neppure il diritto di voto) dato che è un'adesione aperta quasi a tutti. La Tinelli non è neppure un'associata.

Affiliato: sono affiliati coloro che, pagano 50 dollari per abbonarsi a una delle riviste pubblicate dall'APA (la Monitor on Psychology; l'altra pubblicazione, American Psychologist, è riservata ai soci effettivi).

La Presidente ("Nazionale") Lorita Tinelli, referente della Squadra Anti Sette della psico-polizia, spaccia come una qualifica l'abbonamento a una rivista. Confesso che l'estrosità della Tinelli per queste cose mi incanta. Visto che pago il canone, ho deciso di copiarla e mettere a frutto i 113 euro dell'abbonamento, mentre attendo speranzoso che la Tinelli stenda tutti i suoi rivali firmandosi con l'autorevole:

Lorita Tinelli (Abbonata a Sorrisi e Canzoni TV)


Webmaster: Pensieri Banali (Abbonato Nazionale RAI) [alé!]

Note:

1) L'espressione "pseudo studiosi" è usata da Lorita Tinelli in relazione alle ricercatrici R. di Marzio e S. Po. Una sentenza definitiva ha invece dimostrato che la di Marzio e la Po avevano ragione, mentre gli "studi" e i proclami della Tinelli su Arkeon non sono che una raccolta di castronerie. Questo rende appropriato l'utilizzo della definizione se rivolto alla dr.ssa Lorita Tinelli e completamente fuori luogo per le originali destinatarie.

2) Anche "sedicenti studiose di sette" è sempre una definizione coniata dalla dr.ssa Lorita Tinelli.

3) "Al momento ci sono due suicidi accertati, attribuibili alla setta, e un caso di istigazione commesso ai danni di un ragazzo che ha raccontato la sua storia agli investigatori." (L. Tinelli)

4) Verbale di SIT del 28/2/2006 Questura di Bari.

5) "Soddisfatta all’uscita dall’aula la psicologa Lorita Tinelli del Cesap, Centro studi abusi psicologici, che, insieme ad altri due fuoriusciti della setta, è stata l’artefice dell’indagine che ha portato alla sbarra i vertici di ‘Arkeon’. «Il mio primo pensiero va al collega [...] Oggi sarebbe felice anche lui di questa sentenza." (da Il Resto del Carlino)

6) In merito a tutti gli altri reati per cui è stata emessa una perentoria sentenza di assoluzione, non è stato presentato appello né dalla Pubblica Accusa, né dalle parti civili.

7) Prima che il solerte presidente dell'ordine degli psicologi dott. Giuseppe Luigi Palma depositi un nuovo esposto all'Autorità Giudiziaria per diffamazione, preciso che quel severo giudizio è della dr.ssa Lorita Tinelli: "Esistono molti nostri colleghi [...] che, pur essendo regolarmente iscritti all'Ordine ed anche laureati in Psicologia, si lasciamo ammaliare da una serie di strategie terapeutiche o filosofie, definite dalla stessa Margareth Singer (nota psicologa americana) 'psicoterapie folli'. [...] Nello specifico l'autrice cita tra le mille terapie "folli": rebirthing e reparentinf, rebirthing inteegratico o Vivation, Pnl_Cf-Not-Emdr, terapia dell'entità e contatti medianici, terapia delle vite passate e future ed infine uso ed abuso di ipnosi, praticate da psicologi e psichiatri [...] Queste terapie di rivelano estremamente nocive per la persona che le subisce e oltre non risolvere il disagio iniziale ne creano altri spesso peggiori." (L. Tinelli, I ciarlatani regolarmente iscritti all'Ordine)

8) Nel dicembre del 2012 avevo pubblicato su Youtube un breve spezzone di un'intervista, tratto dalla trasmissione condotta da M. Costanzo Tutte le mattine, dove la dr.ssa Lorita Tinelli spiega il significato del termine "setta". Per incredibile che possa apparire, pochi giorni dopo ricevevo un'e-mail di Youtube dove mi si informava che una persona chiedeva la rimozione del video per "violazione della privacy". Mi aspetto che questa persona con evidenti difficoltà mentali si rivolga nuovamente a Youtube lamentando la violazione della privacy per la pubblicazione di un'intervista trasmessa da un'emittente nazionale (Canale 5) e tuttora disponibile su Internet.

9) È bello vedere la dr.ssa Lorita Tinelli che parla del pericolo costituito da quei "cosidetti 'esperti' del fenomeno settario, che non hanno adeguata formazione per aiutare le vittime".

10) Per formulare il suo parere, la Tinelli si è basata sul materiale di presentazione pubblicato sul sito web dell'associazione. Vediamo a quali conclusioni è giunta la corte consultando quello stesso tipo di materiale:
Dal contenuto della brochure di presentazione dell’attività di questa società [...] emerge che il “metodo Arkeon” era presentato come percorso di formazione culturale di tipo pedagogico per adulti (motivazione sentenza, pag. 202)
Analizzando lo stesso tipo di materiale, la Tinelli e il tribunale sono giunti a due constatazioni antitetiche. Uno dei due non ha capito quello che ha letto su di un banale materiale propagandistico.