giovedì 11 luglio 2013

Il teorema Tinelli: come creare una psicosetta - 3

(Post precedente)

Continuiamo la verifica dell'eventuale presenza in Arkeon delle peculiarità che caratterizzano i "gruppi settari".


L'isolamento degli adepti
"la prima regola imposta dalla setta: l`isolamento. Solo così il controllo diventa totale." (L. Tinelli)
La pratica di isolare gli adepti dal proprio contesto sociale è un'accusa rivolta ad Arkeon che abbiamo già incontrato nel post intitolato "L'autorevolezza di Lorita Tinelli 2", dove abbiamo visto che la presidente "Nazionale" (o Mondiale?) del CeSAP nel suo (pessimo) "studio attento e puntuale" accusa Arkeon di indurre i praticanti a "tagliare i ponti con la vita precedente e con le persone che ne hanno fatto parte".

A questo punto sappiamo già che il responso del "Perito e Consulente tecnico presso i Tribunali" è del tutto sballato. C'è solo da rilevare che, com'è ovvio, anche Gabriella Monaco, la sua più fedele seguace, non poteva fare a meno di copiare la sua leader e imputare ad Arkeon questa infondata accusa. Lo fa in una testimonianza che ha scritto su richiesta della Tinelli, e da questa inviata alla Procura di Bari:
portando avanti questa articolata manovra di separazione dagli affetti che ha come unico fine quello di creare un unico sentimento di devozione filiare nei loro confronti.
Una filastrocca ripetuta dalla Monaco come un mantra:
erano degli esercizi che provavano da un punto di vista psicologico e che avevano sempre l'obbiettivo di separare le persone dalla propria famiglia (TG1, 11/10/2007)

Nel caso di Arkeon, ma ho visto che è una prassi comune ad altri gruppi, l’allontanamento dai famigliari viene fatto [...] per poter cementare il legame dell’adepto e distruggere il legame che ha pre-adesione (audizione in Senato)
Oltre alle svariate testimonianze (incluso quelle dei testimoni d'accusa) già riportate nel post "I testimoni della Tinelli 2", che smentiscono in modo incontrovertibile l'utilizzo di questa imposizione da parte di Arkeon, vale la pena leggere anche quella di P. D. N., pure lei legata alla Tinelli. È la "vittima" che asserisce di essere stata costretta ad accettare contro la sua volontà un prestito di 4 milioni di Lire (di cui però non ricordava l'importo):
Domanda: Ma lei dalle sue amicizie si è isolata?
P. D. N.: No, io no, ho mantenuto una marea, tutti, tutti intorno.
Un aspetto confermato da T. B., che ha frequentato fino al 2005/6:
Domanda: A seguito della frequenza dei seminari lei ha mantenuto i rapporti con la sua famiglia e gli amici che aveva prima?
T. B.: Assolutamente sì. Anzi, io ne ho trovati nei seminari amici e persone sicuramente con le quali ho ancora dei rapporti, ci sentiamo ancora spesso, ma le mie amicizie, così come i rapporti con la famiglia... anzi
Stesse risposte le fornisce C. A., che ha frequentato Arkeon fino al 2004/2005:
Domanda: Vi è mai stato detto di allontanarvi dalle vostre famiglie?
C. A.: Mai.
Domanda: Siete mai stati in qualche modo indotti a rompere i rapporti con i familiari, mariti, mogli, figli, genitori, fratelli, sorelle?
C. A.: Mai.
Infine il parere espresso dal collegio giudicante:
i partecipanti non venivano esclusi dalla famiglia o dagli amici
(Motivazione sentenza pag. 582)

Il rifiuto delle terapie mediche
le manipolazioni mentali perpetrate [da Arkeon - ndr] a danno di soggetti malati nel fisico o nella mente che così venivano tenuti lontani dalle vere cure mediche (L. Tinelli)
Nei gruppi che scoraggiano i seguaci dal ricorrere alla medicina ufficiale, le terapie mediche devono essere sostituite dalle metodiche proposte dal gruppo. Ecco quindi che la Tinelli (imitata dalla sua seguace Gabriella Monaco [1]) è pronta a lanciare anche questa ennesima accusa. Nella trasmissione di Canale 5 "Tutte le mattine" del 26 gennaio 2006, la Tinelli fa sfoggio della sua autorevole competenza dichiarando che i Maestri di Arkeon:
assicuravano assolutamente la guarigione, non solo psicologica ma anche fisica. Ci sono stati casi di persone che hanno anche smesso di assumere dei farmaci, per poter appunto guarire con questi metodi che offriva il gruppo.
Nel verbale di sommarie informazioni, rese alla Questura di Bari il 28 febbraio 2006, l'"esperta a livello nazionale di fenomeni settari", Lorita Tinelli, che di Arkeon ha capito tutto, sarà ancora più creativa:
un ragazzo residente a Bari, affetto da asma bronchiale, ha interrotto le cure previste dalla medicina ufficiale per seguire le tecniche proposte da MOCCIA.
Queste affermazioni della Tinelli sono dichiarazioni a vanvera. Il ragazzo indicato dalla "esperta a livello nazionale di fenomeni settari" Lorita Tinelli non sarà neppure chiamato dal PM a testimoniare per il processo, perché prima del dibattimento ha avuto modo di smentirla.

Quanto alle "manipolazioni mentali perpetrate" di cui parla l'autorevole dr.ssa Lorita Tinelli, vale la pena ricordare che in merito al reato di procurato stato di incapacità di intendere e di volere (art. 613 c.p.), reato a cui sono riconducibili le manipolazioni mentali, nella motivazione della sentenza si legge:
Da quanto innanzi esposto deve prevalere la formula di proscioglimento sulla causa estintiva
questo perché:
le circostanze sono idonee ad escludere l'esistenza del fatto e la sua rilevanza penale in modo assolutamente non contestabile, al punto che la valutazione da compiersi in proposito appartiene al concetto di "constatazione" (percezione ictu oculi) e non già a quello di "apprezzamento". (pag. 599)
I giudici escludono la manipolazione mentale in modo "assolutamente non contestabile". Non c'è modo di formulare una sconfessione della Tinelli più categorica di questa.

Non può che sorprendere la quantità di spropositi che riesce a inanellare un sedicente esperto che non conosce o distorce i fatti. Come abbiamo visto nel post "Gabriella Monaco e la psicosetta 4" (alla sezione "Il rifiuto della medicina ufficiale"), persino i testi dell'accusa (C.C., I. G., P. V., S. G. e finanche l'"irritante" P. P.) hanno smentito in modo univoco e concordante la sedicente "esperta a livello nazionale" Lorita Tinelli, la quale ha inviato a svariate Procure un dossier con 32 pseudo-testimonianze in cui, scrive lei nell'introduzione, "Tutte le persone menzionate in questo dossier hanno raccontato" di aver frequentato Arkeon "allo scopo, appunto di migliorare la propria vita e guarire alcune malattie fisiche".

Quanto affermato da Lorita Tinelli è indiscutibilmente falso: nessuno - neppure quei pochi (ed esacerbati) ex-arkeoniani legati al CeSAP - ha frequentato i seminari pensando di guarire da malattie fisiche. Non lo dice il sottoscritto - ovviamente un fancazzista diffamatore - ma lo ha stabilito il processo di Bari. Ecco cosa si legge a pagina 721 della motivazione della sentenza:
non appare neanche ragionevole quindi ritenere che, dopo la nascita di arkeon, alcuni frequentatori si fossero recati ai seminari ed agli intensivi per risolvere problematiche fisiche [2]
"Irragionevole". Secondo lo Zingarelli: "privo di ragione, irrazionale; che non usa il proprio raziocinio". Per le dichiarazioni dell'esperta di sette Lorita Tinelli ho usato in precedenza la mano pesante con la locuzione "a vanvera", ma nella motivazione della sentenza la terminologia è così severa da rasentare il dileggio.

Aggiungo un'ultima testimonianza perché in una sola frase si affrontano contemporaneamente gli ultimi due aspetti trattati: l'isolamento dell'adepto da famigliari e amicizie, e il rifiuto della medicina ufficiale.
L. P.: [Moccia] Mi aveva consigliato di ricucire i rapporti con la mia mamma, che era meglio, cosa vera, ed a quel punto mi aveva detto che più che fare i suoi seminari io avrei avuto bisogno di un supporto psicoterapico, perché comunque - a suo parere - per me sarebbe stato più opportuno.
Giudice: E quindi lei ha seguito questo consiglio?
L. P.: .
Come sempre, la parola conclusiva non può che essere quella del collegio giudicante, che a pagina 133 della motivazione della sentenza così si esprime:
è emerso che, con Arkeon, non veniva prospettata la guarigione da mali fisici ed il termine stesso di “guarigione” era stato soppiantato dall’uso del termine “lavoro” finalizzato esclusivamente sulla psiche. [3]


L'incontestabilità del leader

Vediamo ora l'ultima caratteristica necessaria per catalogare un movimento come "gruppo settario": l'incontestabilità del leader e della dottrina da questi formulata, che deve essere accettata come verità rivelata; una verità su cui non è ammessa alcuna discussione o interpretazione.

Si tratta di una prerogativa più volte evidenziata dalla dr.ssa Lorita Tinelli, come per esempio quando afferma che:
nelle sette le scelte vengono sempre dall’alto, dal santone. Quindi c’è anche una sorta di affidamento totale al leader
La Tinelli descrive questa caratteristica anche in una sua relazione (alquanto comica [4]) inviata alla commissione del Senato che si occupava della reintroduzione del reato di plagio. In questa relazione, fra le "Caratteristiche dei culti distruttivi" la Tinelli cita la:
"Adesione fanatica dei membri all’identità del leader e/o alla causa del gruppo".

Va da sé che in presenza di una "adesione fanatica" all'identità del leader, non è concepibile alcuna forma di critica, valutazione o obiezione [5], e la dottrina sarà il "dono all'umanità" del caposetta o di una entità/sapienza di cui il leader è il medium. Quindi se non è presente questa adesione fanatica, non siamo di fronte a un gruppo settario, ma a un generico sodalizio che risponde alle comuni dinamiche relazionali umane.

Fatta questa premessa, vediamo come si sono comportati Arkeon e il suo leader davanti alle accuse loro rivolte dalla presidente del CeSAP Lorita Tinelli, da Gabriella Monaco e dal "Maestro di Arkeon" C. F. formulate nel gennaio 2006 dai microfoni di "Tutte le mattine", la trasmissione di Canale 5 condotta da M. Costanzo. (A queste tre puntate faranno seguito i programmi "Terra" sempre di Canale 5 e "Mi manda Rai 3".)

Trattandosi di una "pericolosa psicosetta", dovremmo aspettarci una chiusura a riccio del gruppo, che sordo a ogni critica nega anche l'evidenza per difendere con ottusa pervicacia la propria insana dottrina. E invece no, ma procediamo con ordine.

Ancora prima che lo scandalo mediatico travolgesse il gruppo, la dirigenza di Arkeon decide di contattare il CISF (Centro Italiano Studi sulla Famiglia), a cui chiede di:
  1. analizzare i principi del movimento;
  2. verificarne scientificamente i risultati;
  3. rilevare eventuali criticità da rimuovere.
In sostanza: senza alcun input esterno, Arkeon mette in discussione sé stessa e la sua dottrina. Il CISF assume l'incarico e così per compiere la propria analisi i suoi operatori osservano lo svolgimento dei seminari e intervistano i partecipanti. Una sottomissione a un giudizio esterno inimmaginabile per un "gruppo distruttivo" che si caratterizza per l'"Adesione fanatica dei membri all’identità del leader e/o alla causa del gruppo". Ed è un aspetto che la discutibile "esperta a livello nazionale di fenomeni settari" doveva sicuramente conoscere dato che dispone di un "folto dossier" da cui ha elaborato uno "studio attento e puntuale" su Arkeon.

Arrivano poi le trasmissioni televisive (a cui dall'anno seguente farà seguito una campagna stampa particolarmente aggressiva [6]). Sentendosi diffamati in diretta nazionale (e con ragione, come stabilito dal processo di Bari), la Tinelli, la Monaco, e C. F. vengono querelati, ma Arkeon è talmente una "setta distruttiva" che, benché allibita per il grado di irragionevolezza degli addebiti loro rivolti, non rifiuta aprioristicamente le accuse, e si rivolge ancora una volta all'esterno. Contatta la dr.ssa Raffaella di Marzio, una delle studiose più qualificate in Italia (certamente non tanto quanto la Tinelli), chiedendo anche a lei di analizzare il movimento al fine di valutare se in Arkeon fossero presenti aspetti settari [7]. Alla studiosa viene inoltre chiesto di tenere una conferenza sul fenomeno del settarismo, per aiutarli a capire le accuse loro rivolte.

C'è ben altro. Ancora prima che scoppiasse il caso mediatico, in Arkeon venivano tenute delle riunioni dove i "Maestri", alla faccia dell'adesione fanatica, analizzavano, discutevano, verificavano e criticavano gli aspetti associativi e i principi del metodo e della dottrina, a dimostrazione che non esistevano dogmi inviolabili, "guru" infallibili o scritture immutabili.
E’ emersa come strutturale e di fondamentale importanza tra i Maestri la funzione della riunione annuale in cui ci si confrontava su tutte le tematiche;
(Motivazione sentenza, pag. 171)
Anche questo è l'ennesimo aspetto che doveva essere sicuramente noto alla Tinelli, poiché nel 2007 sosteneva che negli "ultimi 12 anni" aveva approfonditamente studiato il gruppo [8].

Successivamente, a queste riunioni cominceranno a prendere parte addirittura anche gli allievi. Questa la testimonianza in tribunale di uno di questi, N. M., il quale spiega che queste riunioni servivano:
per potersi poi confrontare e doveva avere anche una funzione -almeno quando poi era stata creata -in qualche modo propositiva, cioè per tirare fuori quali potevano essere magari qualche aspetto da rivedere da loro o qualche problematica che veniva fuori, doveva essere appunto di confronto e portare fuori. Poi in realtà questo in pratica non c'è stato, perché non c'è stato il tempo [a seguito dello scioglimento di Arkeon - ndr]. Però lo scopo era questo.
In sostanza gli arkeoniani sono talmente un'associazione a delinquere che quando qualcuno in televisione li descrive come una setta, con una reazione che è l'esatto opposto di quello di una "setta", questi fanno autocritica e si chiedono se lo sono davvero, incaricano degli esperti di verificare se le accuse hanno fondamento, e nel caso come correggersi [9]. Si sottopongono volontariamente all'analisi di soggetti esterni chiedendo che questi emettano un giudizio sulle proprie pratiche. Una capacità di autocritica che è inimmaginabile non solo per una setta, ma anche per i gruppi anti-sette radicali.

Come sia possibile vedere in Arkeon una setta totalitaria che esige un'"adesione fanatica al leader", è una cosa da chiedere alla dottoressa e psicologa clinica Lorita Tinelli, presidente "Nazionale" [10] di un'associazione che beneficia di finanziamenti pubblici, che si definisce "una professionista esperta in tali fenomeni", la quale sostiene di studiare in modo "scientifico" il gruppo Arkeon dal lontano 1996.

È una domanda da rivolgere a lei perché chi scrive non ha ipotesi da formulare per un travisamento della realtà così ostinato da sfociare nell'idiosincrasia, dato che lo avrebbe capito anche uno sprovveduto che il gruppo Arkeon non era una "setta". Mancavano tutte le caratteristiche che fanno di un gruppo una setta pericolosa, come la stessa psicologa ed esperta Tinelli ha sostenuto addirittura davanti a un organo istituzionale quale la Commissione Senato che l’ha audita. Arkeon:
  • non adottava tecniche di manipolazione della mente [11];
  • non metteva "le mani sul conto in banca dei seguaci" [12];
  • non separava gli allievi dal loro contesto sociale;
  • non induceva a interrompere le terapie mediche [13];
  • non esigeva una frequentazione costante e non obbligava a compiere gli esercizi [14];
  • non ostacolava l'allontanamento e non profetizzava sventure a chi si distaccava [15];
  • non pretendeva un'adesione acritica e accettava il confronto dialettico interno [16];
  • si è volontariamente sottoposta alla valutazione della propria dottrina.
Ogni singola accusa rivolta ad Arkeon dall'abusologa "esperta a livello nazionale" è risultata infondata o addirittura "non ragionevole". Arkeon era una comune organizzazione che proponeva tecniche di auto-miglioramento ed era frequentata da chi lo desiderava. E chi non era più interessato interrompeva semplicemente la frequentazione, come sentenziato dai giudici del processo di Bari che rilevano:
- la mancanza di coartazione dei partecipanti alla frequentazione,
- la mancata sussistenza del reato di cui all’art. 613 c.p. [procurato stato di incapacità, in pratica della manipolazione mentale - ndr]
- ed anche l’insussistenza stessa del pericolo immaginario
La conclusione del collegio giudicante è perentoria:
è ovvio che la pratica Arkeon lasciasse libera scelta nell’utente di andare e tornare, di avere o meno fiducia nella relativa efficacia;
(motivazione sentenza, pag. 161)
Così ha risposto una testimone dell'accusa (indicata al PM da Lorita Tinelli) al processo di Bari:
Domanda: Senta, mi pare di capire, dalla testimonianza che ha reso oggi, che il suo percorso è stato positivo.
C. C.: .
Abbiamo quindi un quadro probatorio coerente che delinea una situazione chiara ("ovvia" la definisce la corte), tanto evidente da indurre i giudici a rilevare in modo tagliente:
la palese insussistenza della manipolazione mentale e della visione della psicosetta
(Motivazione sentenza, pag. 600)
Questo dopo che, in merito al presunto potere manipolativo degli esercizi, i giudici avevano già scritto:
Da questo a dire che i partecipanti ovvero alcuno di loro sia stato messo in stato di incapacità di intendere e volere, il passo non solo è lungo ma anche impossibile a praticarsi
(Motivaz. sentenza pag. 570)
"Ovvio", "palese", "non ragionevole", "visione", "assolutamente non contestabile", "escludere categoricamente". Sono i rafforzativi usati nella sentenza per demolire il "teorema Tinelli". Ma a dispetto di tutto e di tutti e della ragionevolezza, la Tinelli è irremovibile:
  • "abbiamo numerose testimonianze";
  • "sono stata testimone indiretta (sic) di suicidi";
  • e di "sconvolgimenti emotivi che appunto venivano indotti all’interno di questo gruppo";
  • paventa (irresponsabilmente) di "molta gente che ha visto il proprio figlio scegliere la strada del suicidio o angustiarsi sino al delirio per aver fatto esperienza diretta in questo gruppo."
Non è vero niente, ma chi ha letto i post intitolati "L'autorevolezza di Lorita Tinelli", non si stupirà di questa ennesima percezione distorta della realtà da parte della Tinelli (che poi ha il coraggio di dileggiare lo "stato mentale" di quelle che secondo lei sono "persone confuse"). La Tinelli era in possesso di tutte le informazioni fin qui viste, ma valutando sulla base di una realtà inesistente e di un pregiudizio tangibile, tuttora definisce Arkeon una pericolosa psicosetta che pratica la manipolazione mentale. Il "teorema Tinelli" non è che una sua fantasia (o un suo incubo), basata su asserzioni illogiche, travisamenti e testimonianze non plausibili rilasciate da persone inattendibili.

In chiusura una curiosità che invita al buonumore. Funzionale al mantenimento dell'incontestabilità del leader - ci spiega l'abusologa esperta a livello nazionale Lorita Tinelli - è l'adozione da parte dei "culti distruttivi" di sistemi di manipolazione mentale aventi il fine di "bloccare le informazioni critiche nei confronti del proprio gruppo". In sé è un concetto banale, ma se leggiamo per intero il Tinelli-pensiero, scopriamo una nuova tinellata:
"I programmi di addestramento sono continui e servono a migliorare la salute psichica, emotiva e spirituale degli adepti. In questo modo essi vengono indotti a bloccare le informazioni critiche nei confronti del proprio gruppo di appartenenza, riducendo il proprio campo di coscienza." (CeSAP, "Indagine conoscitiva in materia di manipolazione mentale (ddl 569)", 21 sett. 2011)
Secondo la psicologa iscritta all'albo degli psicologi Lorita Tinelli, "migliorare la salute psichica, emotiva e spirituale" è un fine scellerato, uno strumento manipolativo usato dalle sette per soggiogare gli adepti. Se ne deduce che la psicologa Lorita Tinelli eviterà accuratamente di "migliorare la salute psichica, emotiva e spirituale" dei suoi pazienti; un dovere etico che - ne siamo certi - la Tinelli rispetterà in modo rigoroso.



Note:

1) "Hanno quindi sostenuto che la medicina tradizionale non serve" (G. Monaco,Testimonianza per il dossier Tinelli)

2) Con questo severo giudizio non è che la corte smentisca o ignori le 32 testimonianze contenute nel dossier stilato dalla Tinelli. Come abbiamo visto nel post I testimoni della Tinelli - 4, sostenere che tutte le 32 testimonianze (di cui alcune non sono neppure testimonianze ma dei nick con accanto un breve commento della Tinelli, o delle e-mail con richieste di informazione) hanno dichiarato che tramite i seminari credevano di guarire da malattie fisiche, è l'ennesima "compromissione dell'esame di realtà" (si veda L'autorevolezza di Lorita Tinelli - 4).

3) Per motivare questo convincimento, i giudici si dilungano per decine e decine di pagine che non starò a riportare. È però utile mostrare una testimonianza che anche la corte ha riportato per esteso nella motivazione della sentenza. Si tratta di L. P., che ha frequentato fino al 2004:
Domanda: A proposito di Reiki e di trattamenti, eccetera, a lei è mai stato detto che la frequentazione dei seminari poteva guarire dal tumore, dall'AIDS?
L. P.: No, no, assolutamente no.
Domanda: Ha mai sentito dire a qualcuno di interrompere le cure mediche?
L. P.: No, anzi, tra le prime avvertenze che ci venivano date era: "Reiki non sostituisce alcun tipo di terapia. Se state facendo una terapia continuate", era proprio una delle premesse del primo livello.
4) Di questa relazione si è già parlato nel post FAVIS un'associazione da paura - cap. 3 nel paragrafo intitolato Breve intermezzo per sorridere un po'.

5) "Il santone mette il proprio adepto nelle condizioni di fare tutto quello che lui gli dice, di seguirlo, di non obiettare su nulla di quello che gli viene raccontato" (L. Tinelli)

6) Ecco alcuni titoli:
  • La grande truffa della setta (Repubblica, 12-10-2007)
  • L'Italia delle psicosette - I manipolatori della mente (Repubblica, 16_5-2008)
  • Sgominata una 'psico-setta': spillava agli adepti ingenti somme di denaro (Quotidiano Nazionale, 11-10-2007)
  • Erano dolci e premurosi, poi mi hanno violentata (Quotidiano Nazionale, 15-3-2010)
  • Offrì una donna a mio marito - Era la terapia per guarirmi (Quotidiano Nazionale,17-3-2010)
  • L'Italia delle sette: ora rischiano gli adulti (Corriere della Sera, 23-5-2008)
  • Scoperta psicosetta: 11 indagati, migliaia i truffati (La Gazzetta del Mezzogiorno, 9-9-2008)
  • Bari, la "psicosetta" truffava i suoi seguaci (Il Messaggero, 12-10-2007)
  • Truffati in diecimila dalla psicosetta Arkeon (Il Messaggero, 9-9-2008)
7) In merito, la dr.ssa di Marzio pubblicherà l'articolo "Essere o non essere setta", che le è costato una persecuzione a colpi di ostracismo, esposti, denunce, lettere anonime diffamatorie. La sua colpa: avere messo in dubbio la verità degli anti-sette radicali. Per una ricostruzione di questa meschina vicenda, che la vide persino indicata come "guru in pectore della psicosetta", si veda l'articolo "Le confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, le associazioni anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: un'esperienza personale"

8) Ne consegue che se invece la Tinelli non era a conoscenza di questo macroscopico fatto, significa che il suo non era uno "studio", ma più pateticamente un calunnioso pettegolezzo fondato sul pregiudizio.

9) È in questa fase degli eventi che hanno travolto il gruppo, che il "Forum degli anti-sette", nella persona del responsabile dell'Aris Veneto, Mario Pierotti, scrive una delle pagine più desolanti dell'anti-settarismo radicale.

10) Dopo che si è a lungo qualificata con un pretenzioso Presidente Nazionale, la qualifica della Tinelli è ora divenuto un più misurato presidente pro tempore.

11) Lo svolgimento del processo "ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente" (Motivazione sentenza, pag. 896). In precedenza la corte aveva sentenziato che era da "escludere" la manipolazione mentale "in modo assolutamente non contestabile" (pag. 599).

12) Vedi il cap. 1.

13) "con Arkeon, non veniva prospettata la guarigione da mali fisici" (Motivazione sentenza, pag. 133). Inoltre, ritenere che qualcuno abbia frequentato Arkeon per risolvere questo genere di problemi "non appare neanche ragionevole" (Motivazione sentenza pag. 721)

14) "la partecipazione ai seminari e agli esercizi era completamente libera, che questi potevano essere interrotti" (Motivazione sentenza, pag. 588);

15) "non ha instillato il convincimento che, in caso di interruzione, disgrazie e malattie di ogni tipo, annunciate ma del tutto immaginarie, si sarebbero riversate sul partecipante ai corsi ovvero sui suoi congiunti." (Motivazione sentenza, pag. 600)

16) La corte ha rilevato che in Arkeon vi erano dei "canoni non condivisi dai MAESTRI che criticavano al loro interno siffatte specifiche pratiche" (Motivazione sentenza, pag. 382)