lunedì 14 aprile 2014

Alessandrini alla corte del Re Sole - cap. 1

Dopo che l'abbiamo incontrato nei post intitolati "FAVIS un'associazione da paura", ritorniamo ad occuparci di Maurizio Alessandrini, presidente della Ass.ne Famigliari Vittime delle Sette.

Nel post precedente abbiamo visto che Alessandrini ha presentato una relazione al convegno del movimento antisette francese GEMMPI, che si è tenuto a Marsiglia il 5 ottobre 2013. Come di consuetudine, nessuno del "Forum antisette" ha ritenuto opportuno pubblicare quella relazione, ma visto che ora è disponibile su YouTube (qui), e visto che nonostante gli intensi sforzi di Alessandrini e di Lorita Tinelli sono ancora a piede libero, ora possiamo dare uno sguardo a ciò che gli antisette volevano tenere nascosto.

Il motivo della riservatezza di Alessandrini in merito alla sua relazione diventerà evidente mano a mano che ne scopriremo i contenuti. In marrone la (mia) trascrizione della relazione, e in nero le relative considerazioni.
[0:00:56] Alcuni dei presenti sono già al corrente del fatto che il sottoscritto, per motivi di tempo a disposizione dei relatori, non ebbe l'opportunità di poter intervenire pubblicamente nell’ambito dell’ultima conferenza FECRIS a Copenaghen. Tuttavia, dato che le questioni che i rappresentanti delle nostre associazioni intendevano dibattere, e destinano, e rivestono a nostro parere carattere di particolare gravità, oggi mi è stato cortesemente concesso questo spazio per parlarne. Mi scuso quindi con tutti se il mio contributo verterà quindi su un tema differente da quello oggetto del presente incontro, confidando ancora una volta nella vostra comprensione e disponibilità all’ascolto.
Presentare una relazione estranea al tema di un convegno, è un'anomalia (in un convengo serio). Se Alessandrini ha richiesto questa inusuale deroga, la questione deve essere straordinaria, e le cose straordinarie suscitano curiosità. Non creiamoci però troppe aspettative: benché si trattasse di questioni "di particolare gravità", alla conferenza FECRIS non hanno trovato spazio per banali "motivi di tempo".
[0:02:24] Non so quanti di voi abbiano già preso visione di un recentissimo intervento della dr.ssa Raffaella Di Marzio, presentato nell’ambito degli incontri OSCÉ-DEMITRE [fonetico] a Varsavia. Inizio quindi il mio intervento proprio a partire da questo evento.
Cosa siano gli incontri "Oscé-Demitre" non saprei dire, comunque il 26 settembre 2013 a Varsavia si è tenuta la conferenza OSCE-ODIHR (Organization for Security and Co-operation in Europe - Office for Democratic Institutions and Human Rights), dove la dr.ssa Di Marzio è stata invitata a presentare una relazione.
[0:03:00] La dr.ssa Di Marzio, corrispondente italiana ICSA, collaboratrice del CESNUR e membro consigliere della Società Italiana di Psicologia della Religione, nella sua relazione del 26 settembre del 2013, ha dipinto un quadro fortemente allarmante della situazione italiana in materia di violazione della libertà religiosa, tanto da richiedere alle autorità italiane di attivare anche un’apposita commissione di inchiesta al fine di verificare la costituzionalità e la legalità del dipartimento di Polizia antisette e la correttezza del suo operato, specialmente in relazione ai consulenti di cui si serve per monitorare i gruppi religiosi e spirituali.
Per prima cosa va dato atto che Alessandrini cita la dr.ssa Di Marzio usando un doveroso "dottoressa", ed elencando correttamente le sue principali qualifiche, non come la dr.ssa Lorita Tinelli che scade in un infantile "questa signora" o "la signora in questione". Un espediente puerile con cui riesce a svilire solo sé stessa.

Riconosciuto ad Alessandrini ciò che gli spetta, rimane il fatto che la richiesta, o meglio, l'auspicio di appurare la costituzionalità di un organo di Polizia creato senza l'avvallo del Parlamento, rientra nell'ordinario diritto di opinione. Va inoltre rilevato che la perplessità della Di Marzio non è estemporanea: su questo discutibile organo di Polizia sono state presentate ben tre interrogazioni parlamentari, di colore politico trasversale [1]. Quanto al fatto che l'invocata verifica debba vagliare anche la qualità dei "consulenti" di cui la Polizia si serve (consulenti di cui Alessandrini fa parte) è una richiesta altrettanto legittima, che appartiene alla normale dialettica di una democrazia liberale; una forma di Stato che deve risultare poco gradita al paladino dei "diritti della persona" e delle "libertà fondamentali" dei cittadini.

Ho dovuto fare queste precisazioni così banali, perché conoscendo già la relazione di Alessandrini posso anticiparvi che le questioni di "particolare gravità" stanno proprio in queste istanze della dr.ssa Di Marzio, che per Alessandrini sono insolenti e diffamatorie, ma andiamo avanti:
[0:04:42] Non molto tempo prima, dalle pagine di Agenzia Radicale, supplemento telematico della rivista del Partito Radicale Quaderni Radicali, a commento di un articolo a firma del giornalista freelance Camillo Maffia, anch’egli presente al menzionato incontro OSCÉ (sic), la dr.ssa Di Marzio si rammaricava in merito al fatto che il penultimo rapporto americano sulla libertà religiosa non avesse denunciato le associazioni italiane, scrivendo testualmente: "Peccato che nel rapporto statunitense sia completamente ignorato il pericolo che i gruppi antisette italiani rivestono per la libertà religiosa delle minoranze".
Qui si rende necessario un passo indietro. Al pari della sua collega Lorita Tinelli del CeSAP, Alessandrini nutre una livorosa avversione per la Di Marzio, contro la quale è in atto una sorta di offensiva dei movimenti antisette a colpi di esposti, segnalazioni e denunce penali (a cui partecipa attivamente lo stesso Alessandrini). Inoltre, se sono vere certe e-mail pubblicate dal sito Libero Credo, questa aggressione alla Di Marzio vede il fattivo sostegno e i maneggi del vertice della Squadra Anti-Sette della Polizia di Stato, nella persona della dr.ssa Maria Carla Bocchino.

Si direbbe che per Alessandrini (come per la Tinelli) la Di Marzio sia un'ossessione, e constatare che l'irascibile Alessandrini va a scovare perfino un banale commento a un post, se ne ricava l'idea di una persona cupamente astiosa, rosa nel rancore, che passa il proprio tempo a caccia di qualunque appiglio utile per attaccare la persona odiata. Rimane comunque il fatto che difficilmente il buon senso includerebbe tra le questioni "di particolare gravità" il fatto che qualcuno si rammarichi per un pericolo ignorato.

Quanto alla natura del pericolo paventato dalla Di Marzio, riguardante "la libertà religiosa delle minoranze", può sembrare una polverosa anticaglia, un anacronistico allarme che rimanda a tragici fanatismi medievali del tutto improponibili al giorno d'oggi. Le cose non stanno così. Se prendiamo per esempio l'audizione in Senato di don Aldo Buonaiuto, collega antisette di Alessandrini & C., scopriamo che sotto il "termine onnicomprensivo di sette" - dichiara Buonaiuto - vengono identificati:
i gruppi legati a manifestazioni diaboliche quali satanismo, spiritismo, sette magico-esoteriche, stregoneria, e i gruppi pseudo-religiosi. [2]
Abbiamo quindi un consulente ufficiale della psico-polizia, alias Squadra Anti Sette, che in commissione Senato sostiene la necessità di persegui(ta)re dei gruppi non perché responsabili di reati oggettivi, ma in quanto espressione del Maligno, a cui negare i più elementari diritti civili:
Si tratta di gruppi che tentano di avvalersi del principio della libertà religiosa, tutelato dalle costituzioni democratiche, che deve invece essere intesa applicabile solo ai culti civilmente riconosciuti.
Si tratta oggettivamente di una enormità, che Buonaiuto giustifica così:
Il fenomeno settario assume svariate identità: vi sono infatti gruppi, spesso definiti chiese, che fanno riferimento alle Sacre Scritture, secondo letture fondamentaliste e alternative alle chiese riconosciute e alle comunità cristiane tradizionali, ovvero gruppi derivanti dalle tradizioni religiose orientali, alcuni dei quali, praticando un ingannevole sincretismo culturale, pretendono di essere compatibili con la fede cattolica.
In buona sostanza, tra gli esponenti di maggior rilievo del movimento antisette (e referente della istituzioni) c'è un sacerdote che sembra rimpiangere i bei tempi quando la Chiesa metteva al rogo chi dubitava della Trinità o della verginità della Madonna. Un aspirante inquisitore che considera una setta demoniaca ("manifestazioni diaboliche") qualsiasi espressione di spiritualità non "riconosciuta" e "tradizionale".

Sarebbe un'opinione insignificante se fatta da un idraulico che si beve un grappino al bar. Invece si tratta della posizione ufficiale, esposta a una commissione del Senato da un "consulente" di cui la Polizia di Stato - ricorda lo stesso Alessandrini - "si serve per monitorare i gruppi religiosi e spirituali". Il pericolo di una minaccia alla libertà di espressione (e non solo) delle minoranze (in pratica di chi segue dottrine inusuali) ventilato dalla Di Marzio, a questo punto non sembra più un allarmismo paranoico o semplicemente ridicolo.
[0:06:19] Chi siano i presunti consulenti e coordinatori delle attività della Squadra Antisette del Ministero dell’Interno, sui quali a suo parere occorrerebbe indagare perfino nell’ambito di un’apposita commissione di inchiesta, e quali siano le associazioni italiane che costituirebbero un serio pericolo per la libertà religiosa delle minoranze, è presto detto. In entrambi i casi sono il sottoscritto relatore, presidente dell’associazione FAVIS e le altre associazioni federate FECRIS: ARIS Toscana, ARIS Veneto, CeSAP, che compongono anche il cosiddetto "forum delle associazioni italiane".
Ma guarda guarda che reticenza inaspettata. "Associazioni italiane" di cosa? Di tiro con l'arco? Di birdwatching? Curiosamente il mite Alessandrini svicola proprio sul termine che caratterizza queste associazioni: "antisette".

Data la lunghezza del nome completo, "Forum delle associazioni italiane di ricerca informazione e contrasto dei movimenti settari e dei culti abusanti", solitamente se ne usa la forma contratta "Forum antisette" (vedi p.es. qui o qui), ma a causa della tesi che sta per esporre, per Alessandrini sarebbe contraddittorio definirsi "antisette" (al convegno degli antisette). Più avanti ne vedremo il motivo.

Ma a parte il mistero sul vocabolo scomparso, finalmente Alessandrini introduce quali sono i fatti di "particolare gravità" che al convengo della FECRIS non gli hanno lasciato esporre per mancanza di tempo, e per l'ennesima volta Alessandrini va dalla "signora maestra", in questo caso gli antisette francesi, per piagnucolare che quel cattivo del compagno di banco gli ha detto che è brutto. (Una piagnucolio che abbiamo già incontrato qui e qui.)

Per inciso, è interessante il fatto che elencando le associazioni che compongono il "Forum antisette", Alessandrini ne abbia tralasciata una: "Giù le mani dai bambini", di Aldo Verdecchia (che abbiamo visto qui). Forse perché parlando ossessivamente di "setta di degenerati morali, pornografi e plagiatori, collusa con autorità giudiziarie, politiche e religiose", contro cui è deciso a "combattere" la sua "battaglia" "fino alle estreme conseguenze" [3], Verdecchia non si presenta precisamente equilibrato, misurato e credibile. In estrema sintesi, secondo Verdecchia saremmo davanti alla peggior strage degli innocenti dai tempi di Erode; un fanatismo slegato dalla realtà che crea un comprensibile imbarazzo.

A questo punto, anche se siamo appena al settimo minuto di un intervento di un’ora, e ci aspettano sorprese, fuochi d'artificio e grasse risate, devo fermarmi a causa di due tizi in camice bianco. Dicono che li manda la Tinelli, di fare il bravo e di prendere la pilloletta.

Quindi per il momento vi saluto, ma non prima di avere ricambiato la cortesia che mi ha fatto la più grande psicologa d'Italia (orgogliosa di essere abbonata a una rivista), ricordandole di pagare gli 8.000,oo Euro di risarcimento a cui l’ha condannata il Tribunale di Bologna nel luglio del 2013, per le falsità contenute nelle sue denunce contro una persona innocente.


(continua)

Note:

1) I parlamentari che hanno messo in dubbio la legittimità della SAS con la carta costituzionale, oltre che con la Carta dei diritti dell'uomo dell'Unione Europea e le linee-guida del Consiglio d'Europa, sono i senatori Perduca e Poretti (nr. 4-08595 del 5 Novembre 2012), on. Binetti (nr. 3-02387 del 12 luglio 2012), sen. Pastore (nr. 3-02822 del 26 aprile 2012).

2) Don Aldo Buonaiuto considera demoniaca la musica rock e tutta la new age. Secondo Buonaiuto perfino l'omicidio di Cogne sarebbe legato a fatti demoniaci.

3) Da una lettera inviata il 18 ottobre 2013 da Verdecchia al Corriere della Calabria come replica a un articolo su Scientology (sottolineato nell'originale):


Nota: dopo essere stata on-line per alcune settimane, ora la replica di Verdecchia non è più disponibile, forse per le gravissime ed esplicite accuse rivolte da Verdecchia a uno psicologo di cui veniva riportato nome, cognome e indirizzo dello studio.