sabato 5 gennaio 2013

Il "Forum anti-sette" torna a piangere dalla "maestra"


In uno dei post dedicati alla FAVIS, l'associazione anti-sette di Maurizio Alessandrini, ho evidenziato come i componenti del cosiddetto "Forum" non replicano mai alle critiche che vengono loro rivolte.

Quando sul web, in convegni o su pubblicazioni viene espresso un dissenso in merito al "Forum degli Anti-sette", Lorita Tinelli o Alessandrini non controbattono con le loro argomentazioni come sarebbe naturale aspettarsi tra esperti - quali loro si ritengono - che hanno convinzioni contrapposte. Come scrivevo nel luglio 2012: "gli antisette si affidano invece all'ostracismo". Con "esposti e denunce presentate di nascosto e basate su illazioni o falsità, gli antisette si rivolgono alle autorità come un bambino noioso che piagnucola: Signora maestra, lui mi ha detto che…"

A questo punto posso affermare di essere un veggente, perché il fatto si è ripetuto. Ma si è trattato di una facile profezia, la semplice constatazione di un comportamento abituale.

Dopo che su questo blog sono apparse una serie di critiche (lungamente) argomentate e inerenti a fatti concreti, immancabile è arrivata la contromossa delle associazioni: sono nuovamente andati dalla " maestra".

Nel caso in questione, per lamentarsi di bambini brutti e cattivi si sono rivolti a dei parlamentari, che li hanno accontentati con una interrogazione ai ministri dell'Interno, della Giustizia e altri, in cui si denuncia:
"una pesante campagna accusatoria e diffamatoria sulla rete telematica, finalizzata a discreditare le medesime associazioni"
Le "medesime associazioni" sono: CeSAP, Favis, Aris Toscana e Aris Veneto, con l'aggiunta di Maria Pia Gardini e don Bonaiuto, che degnamente integrano la compagnia. A parte l'ultimo, sono i soggetti presi in esame in questo blog. Il testo dell'interrogazione è scritto nello stile immutabile del "Forum Anti-sette": un interminabile pianto.

Niente di nuovo. Com'era logico aspettarsi, di fronte a precise critiche si risponde con il metodo Tinelli: protestando di inesistenti ingiurie. È un metodo infantile, che tenta di etichettare qualsiasi critica come una sterile e spregevole offesa.

Prendiamo per esempio la frase:
"infondate ed ingiuriose accuse ad personam nei confronti della dottoressa Lorita Tinelli, della defunta signora Maria Pia Gardini, del signor Maurizio Alessandrini"
L'indignazione che trapela è grande, ma la realtà non cambia: non è vero niente.

- La Tinelli è solita protestare di essere vittima di "ingiurie, diffamazioni aggravate, stalking, deliri" ed altro ancora, in pratica di ogni nefandezza, ma non se ne trova traccia da nessuna parte.

- Per quanto riguarda la Gardini, l'ingiurioso diffamatore dovrebbe essere proprio il curatore di questo blog, dato che mi pare di essere l'unico che ha analizzato i resoconti delle vessazioni che dice di aver subito da Scientology. Alla Gardini ho dedicando svariati post, dove però ho esclusivamente messo a confronto quanto da lei dichiarato nel libro "I miei anni in Scientology", con quanto da lei dichiarato in altri ambiti (o nel medesimo libro). Se evidenziare che è la Gardini stessa a smentire le sue accuse significa "ingiuriare la signora Maria Pia Gardini", allora siamo d'accordo: che ne sia uscito un ritratto che la "discredita" è evidente, ma di chi è la colpa se le associazioni anti-sette hanno sfruttato per anni la notorietà di una persona che aveva la sconveniente abitudine di lanciare accuse irreali che lei stessa smentiva? Di chi è la colpa se tale discredito ricade sulle associazioni che l'hanno sponsorizzata?

- Per quanto riguarda Alessandrini (e l'ARIS, che viene citata poco dopo): stessa cosa. Da quello che so, sono l'unico ad averne analizzato i siti e le interviste, e non c'è un solo giudizio che riguarda le persone; solo analisi di quanto da loro pubblicato o dichiarato.

Ma lasciamo perdere queste banalità già viste, e occupiamoci di ciò che nell'interrogazione è davvero interessante: una anomalia e due aspetti divertenti.

L'anomalia consiste in una sorpresa. Diversamente da come è solita fare la Tinelli, questa volta almeno una delle presunte diffamazioni viene menzionata: la "pesante" diffamazione consiste nel fatto che "costoro sono stati definiti setta degli antisette".

Accipicchia! viene da esclamare.

Nel post precedente abbiamo ascoltato la dr.ssa Lorita Tinelli del CeSAP pontificare sul valore del termine "setta", sentenziando che "non ha assolutamente un significato negativo". Abbiamo così che per le associazioni anti-sette, questo appellativo ha un significato neutro se lo usano loro. Se invece ne sono i destinatari, come per magia il valore semantico cambia e diventa ingiurioso. Ogni commento è superfluo.

Gli aspetti buffi. Alla frase che indica la pesante diffamazione ("sono stati definiti setta degli antisette"), segue la spiegazione di cosa significa "setta":
"cioè movimenti antisette estremisti dai quali gli onesti cittadini dovrebbero prendere le distanze".
Snaturare una critica, attribuendole un senso che non ha, è un'altra scorrettezza (puerile).

Come in altre pagine di Internet [1], anche qui il "Forum" è stato definito una "setta", ma da nessuna parte è possibile leggere una sciocchezza simile. Per quanto riguarda questo blog (ma ritengo di poter parlare a nome di tutti) i testi sono scritti in italiano, per cui è sottinteso che il significato dei termini usati [2] è quello assegnato loro dalla lingua italiana. Per cui se scrivo che "secondo me sono una setta", intendo dire che "secondo me sono una setta" e non dei "torvi figuri che strozzano i passerotti".

Io mi assumo la responsabilità di quello che io scrivo, non di quello che la Tinelli e Alessandrini capiscono.

Il secondo aspetto divertente è che l'essere stati definiti una setta, è solo una delle "infondate ed ingiuriose" diffamazioni di cui si lamenta il "Forum delle associazioni di contrasto dei movimenti settari ecc." nella sua querimonia. A questa "ingiuria" segue un elenco di generiche offese talmente lungo che per comodità di lettura lo scompongo su più righe, ma si tratta di un'unica frase che andrebbe letta tutta d'un fiato:
  • fanatici
  • oltranzisti,
  • soggetti affetti da disturbo narcisistico di personalità,
  • ignoranti e
  • incompetenti
  • in malafede,
  • serpenti a sonagli,
  • privi di cultura,
  • mancanti di obiettività, empatia e capacità di giudizio razionale,
  • promotori di una sorta di lobby finalizzata a manipolare gli organi mediatici, i politici, la magistratura e l'opinione pubblica diffondendo falsa informazione,
  • veri e propri strateghi e terroristi
  • dediti a seminare intolleranza religiosa e
  • procurare allarme,
  • fomentatori di una campagna d'istigazione all'odio per il diverso,
  • a capo di associazioni che, si cita testualmente, "non solo non si trovano isolate ai margini della società e monitorate attentamente come focolai di odio e razzismo, ma sono le associazioni a cui le Forze dell'ordine si rivolgono per acquisire informazioni su gruppi ritenuti criminali, che informano il grande pubblico e collaborano con la squadra antisette".
Qui compare un punto fermo e potete respirare, ma preparatevi per una nuova immersione perché: "Nei citati contributi si legge altresì che tali associazioni sarebbero composte anche da
  • arroganti e
  • presuntuosi
  • con manie di grandezza,
  • un modus operandi occulto,
  • avvalendosi di agende segrete e
  • canali privilegiati
  • per porre sotto indagine onesti cittadini,
  • inoltrando, a tal fine, documenti supersegretissimi,
  • attentando ai diritti costituzionali,
  • facendo attivismo poliziesco
  • intimidendo e tappando la bocca alle persone,
  • mirando a creare uno stato poliziesco,
  • poiché nostalgici del duce e di leggi liberticide,
  • costituendo dunque una "setta antisetta" molto pericolosa;
Se provate un senso di vertigine, fate un bel respiro e passerà subito.

Per sapere cosa sia l'"attivismo poliziesco" dovete chiederlo ad Alessandrini, ma ad ogni modo quel "supersegretissimi" dà la misura della esagerazione che caratterizza l'angosciato appello, a cui manca solo l'accusa di licantropia.

Lo sfogo è furente, ma è irrimediabilmente viziato dal non indicare dove siano questi "citati contributi" che in realtà non sono citati, ossia non si riporta esattamente le parole di qualcuno [3]. Non è una mancanza casuale: in questo modo non è possibile conoscere il contesto di quelle presunte denigrazioni, e con questo le critiche che vengono davvero formulate. Come nei pettegolezzi, l'interrogazione si limita ad attribuire non si sa a chi dei termini suggestivi per presentarsi come immacolate vittime della cattiveria che pervade il mondo.

Ma i fatti sono presentati in modo distorto, delineando una realtà che non esiste. Per fare un esempio pratico, prendiamo le due prime ipotetiche diffamazioni della lista: "fanatici oltranzisti".

In un post dedicato al "Forum Anti-sette", i sostantivi "fanatismo" e "intolleranza" compaiono davvero, solo che non sono rivolti agli anti-sette, di cui rilevo il "dogmatismo" (dopo averne riportato svariati esempi), ma ai gruppi settari, ricordando che "tratto distintivo delle sette sono l'intolleranza e il fanatismo".

Adesso scrivo che Gengis Khan fu un condottiero sanguinario, così la prossima volta che la Tinelli e Alessandrini andranno a "piangere dalla signora maestra", potranno lamentare anche questa nuova "diffamazione".

Dato che nell'interrogazione le "realtà associative" appaiono innocenti come Heidi (le caprette ti fanno ciao), questo dovrebbe far sorgere la domanda: perché questi campioni di bontà vengono denigrati? Con quali argomenti? Domande che evidentemente chi ha presentato il documento non si è posto. Questo evidenzia l'indiscussa capacità degli anti-sette di procurarsi appoggi influenti nell'ambiente politico, ma è un'abilità che non dimostra affatto la bontà del lavoro da loro svolto, né la ragionevolezza delle loro posizioni ideologiche, né la fondatezza delle loro lamentele e nemmeno la correttezza - come abbiamo visto - delle loro argomentazioni. Dimostra solo che sono riusciti ad ammanicarsi dei politici.

È indiscutibile che esista una contrapposizione tra sostenitori del concetto di "plagio" e chi ne rigetta l'esistenza, ma la ricostruzione fatta nell'interrogazione non ha alcuna aderenza con la realtà [4]. Indicativo di questa infondatezza è - per citare un esempio - sostenere che le "infondate ed ingiuriose accuse ad personam" sarebbero rivolte anche ad "alcuni componenti della 2ª Commissione" [5].

Ma che sta a dì?

Sorvoliamo, nuovamente, sul fatto che la correttezza imporrebbe di indicare dove sono queste ingiurie. Il punto centrale è un altro: poiché mi pare di essere l'unico ad avere scritto qualcosa in proposito, mi sento quindi in diritto di dire la mia e, nuovamente, affermo che si tratta di una mistificazione.

Sinteticamente: quegli "alcuni componenti" sono solo uno, o meglio una, la senatrice L. Allegrini, sulla quale (ovviamente) non ho scritto nessuna "ingiuriosa accusa". Nel mio post si legge: "complimenti alla Gardini e alla sen. Allegrini. I complimenti per la Gardini sono sinceri. Quelli rivolti alla senatrice Allegrini sono ironici." Questo perché la sen. Allegrini si è lasciata "turbare" (è un termine suo) dalle immaginarie vicissitudini della Gardini, la quale alla 2ª commissione ha "sciorinato una storia che ormai anche i muri sanno essere del tutto inconsistente, piena di contraddizioni". Penso che solo Alessandrini e la Tinelli riescano a vedere un'ingiuria in quel post.

Se per essersi bevute le invenzioni della Gardini la senatrice Allegrini appare portata a credere con eccessiva facilità, il suo collega di maneggi politici Maurizio Alessandrini non se la deve prendere con me. Dalla sua attività parlamentare risulta che la Allegrini ha creduto a ben altro. Dopo che il suo partito (PDL) ha fatto ridere il mondo con una votazione con cui ha certificato di credere che Mubarak fosse lo zio di "Ruby" ("il Senato stabilisce che Ruby è la nipote di Mubarak"), in questa grottesca vicenda si è prodigata per apparire in prima fila presentando a suo nome sul "Caso Ruby, un'altra norma ad personam".

Una credulità mal ripagata, visto che proprio l'"utilizzatore finale" di prostitute (e suo capo di partito) con un colpo di teatro adesso smentisce tutto: "Berlusconi: «Mai detto che Ruby è nipote di Mubarak»".

L'aspetto ironico nella lamentazione degli antisette, è che c'è davvero qualcuno che usa dei termini offensivi, basta guardare - per citare solo un caso - sul sito del CeSAP il contorto (e contraddittorio) articolo "Utili idioti e libertarismo di facciata" di Luigi Corvaglia, che un insulto - rivolto a chi sostiene che gli antisette si comportano come una setta - lo mette addirittura nel titolo.

La prima cosa da rilevare è che se un'espressione come "utili idioti" fosse rivolta al "Forum degli antisette", sarebbero già partite le querele per diffamazione. Inoltre, avendo anche io usato la locuzione "setta degli antisette", sarei legittimato a replicare che "utile idiota" il dr. Corvaglia deve dirlo a sua sorella, ma non è questo il punto. Corvaglia è recentemente diventato il vice della Tinelli, per cui non saprei dire se quando esprime disprezzo per il ruolo di "cavalier servente" lo fa per esperienza personale, ma il fatto è che Corvaglia ripete per nove volte un termine come "ignoranza" (e derivati), in un articolo intriso di sarcasmo ("l’eminente studioso", "laicità pret-à-porter", "gli eminenti studiosi", "tale suddivisione linguisticamente insensata", "i templari della laicità" che sarebbero in "confusione mentale").

Contrariamente dalle associazioni del "Forum", è ovvio che nessuno presenterà querela o andrà a piagnucolare dalla "maestra" per queste stupidaggini. Va invece evidenziato il fatto che le nobili "associazioni di volontariato e i rispettivi rappresentanti" arrivano a denunciare in Senato una campagna diffamatoria inesistente, basata su offese immaginarie, al fine di esortare le autorità (come dubitarne) a "procedere" contro i responsabili della "campagna di discredito", ossia chi critica il loro operato evidenziando che si basa su superstizioni ideologiche.

"Signora maestra! Lui mi ha detto che…"

E poi si indignano se qualcuno li paragona a un gruppo settario.
Alle volte mi dico che chiamare qualcosa setta, sia persino lusinghiero. Non è molto più semplice, sintetico, efficace etc. dire “stronzata”!? (Da un commento a un interessante articolo di Miguel Martinez)

Note:

1) Nell'interrogazione si parla di "rete telematica", che è un'altra cosa rispetto a Internet. Non sanno neppure di cosa parlano.

2) Ciò che in realtà dico nel mio post, è che nelle associazioni che compongono il "Forum" sono ravvisabili diverse caratteristiche psicosociali tipiche dei gruppi settari: una dottrina pubblica e una nascosta, il dogmatismo, il rifiuto del confronto dialettico, il considerare un essere malvagio chi esprime opinioni contrarie, il reagire alle critiche con esposti e denunce alle autorità, una visione dicotomica della realtà, l'attenersi al principio di autorità, una mentalità cospirazionista, la convinzione che il fine giustifichi i mezzi. Nel mio post, ognuno di questi aspetti viene adeguatamente documentato. Dove abbiano letto la definizione riportata nell'interrogazione, è un quesito a cui solo la Tinelli e Alessandrini posso rispondere.

3) Dopo che la Tinelli ha istituito l'ambigua figura del "testimone indiretto", ossia colui che di qualcosa è "indirettamente a conoscenza diretta", ora abbiamo anche gli enigmatici "citati contributi taciuti".

4) C'è da scommettere che Alessandrini presenterà un esposto in cui sosterrà che ho diffamato i firmatari dell'interrogazione.

5) Quella che si occupa della reintroduzione del reato di plagio.