lunedì 24 dicembre 2012

Lorita Tinelli e il termine "setta"

In video veritas

In un precedente post, abbiamo visto come nell'ambiente accademico si riconoscano in certi gruppi anti-sette le caratteristiche che sono proprie delle sette.

Per questo paradosso è stato creato il brutto ossimoro "setta degli anti-sette".

Ho poi evidenziato le numerose caratteristiche psico-sociali tipiche delle "sette", che è possibile riscontrare anche nelle associazioni facenti capo al cosiddetto "Forum degli anti-sette" (1).

Mi giunge notizia che questo accostamento ha suscitato nei nostri amici Alessandrini del FAVIS, Tinelli del CESAP e nell'ARIS una forte indignazione (2). Questo perché, mi si dice, il termine "setta" sarebbe offensivo, in quanto racchiude i concetti di malvagità, raggiri e pericolosità sociale.

Poiché sembra detenere il ruolo di leader del "Forum", risponderò rivolgendomi direttamente alla presidente del CESAP:

Gent.ma dr.ssa Lorita Tinelli,
sono sorpreso della vostra indignazione, chiaramente derivante dal fatto che ignorate il significato del termine "setta". Per rimediare a questa vostra mancanza di conoscenza (o, come direbbe lei stessa, rischiando l'erudizione mentale) le segnalo la spiegazione che ha dato, durante una trasmissione televisiva del 23/1/2006, una studiosa di sua sicura conoscenza, la dr.ssa Lorita Tinelli del CESAP, la quale sul sostantivo "setta" esprime queste considerazioni:
Tinelli: Tra l’altro pare che esista una sentenza recente che definisce non un reato parlare di setta, quindi si può anche parlare di setta.
Conduttrice: Setta non è un termine assolutamente negativo, vuol dire scisso, quindi qualunque gruppo minore che si separa dalla Chiesa ufficiale, basta ... separato insomma.
Tinelli: Oppure dipende, deriva dal latino sequor, seguire, quindi non è una ... non ha assolutamente un significato negativo.


Come può ascoltare lei stessa dalla voce dell'esperta di sette e criminologa e grafologa e mediatrice familiare e perito e consulente "presso i tribunali" ed esperta del controllo mentale e consulente per l'aiuto alle vittime di controllo mentale e giornalista che scrive su quotidiani e periodici ecc., la questione è inequivocabile: il termine setta "non ha assolutamente un significato negativo".

Se vogliamo invece - al di là delle asettiche definizioni dei vocabolari - prendere in considerazione l'accezione che viene attribuita al vocabolo "setta" nell'uso comune, faccio presente che non è il curatore di questo blog che ricorre a espressioni particolarmente enfatiche come "menticidio" oppure "cancro sociale" dedito allo "stupro della mente", contro cui è indispensabile condurre "una vera e propria battaglia sociale". Queste sono locuzioni a cui ricorre il suo collega Maurizio Alessandrini della FAVIS.

In questo blog ho mostrato quali sono gli aspetti che a mio avviso caratterizzano un movimento settario, facendo sempre uso di termini ben diversi da quelle truculente espressioni sopra citate. Io parlo di argomenti come doppia agenda, dottrina pubblica/segreta, dogmatismo, intransigenza, fanatismo, visione dicotomica, sotterfugi, mancanza di autocritica ecc.

Come può vedere, diversamente dal suo collega Alessandrini, questo blog non è impegnato in "una vera e propria battaglia" contro chicchessia, e nessuno viene tacciato di essere un "cancro sociale" stupratore, così come non ci si permette di invitare qualcuno ad andare a "sguazzare nel fango, dove la sua morale sarà maggiormente apprezzata". (Nota: il post in oggetto è stato cancellato, ma è comunque visibile qui)

Avendo colmato questa vostra condizione di non conoscenza, sono certo di aver chiarito il malinteso e fugato l'indignazione che ne conseguiva. La invito quindi ad informare anche i suoi colleghi del cosiddetto "Forum degli anti-sette" e a rasserenarli (se lo facessi io non mi crederebbero), spiegando loro che anche in questo blog la parola "setta" viene usato nel significato che le è proprio.

Distinti saluti.



PS: in merito a quell'avvilente "pare che esista una sentenza", sono perplesso anche io e non so spiegarmi come una consulente criminologa e docente di criminologia presso l'Università di Bari e studiosa di criminalistica possa fare un tale scivolone: una sentenza o c'è o non c'è; e se non lo sai allora taci che è meglio. Ma non mi pare che sia il caso di crocifiggere una giornalista che "scrive su quotidiani" (3) per una stupidaggine, non crede?


Note:


1) "Forum degli anti-sette" è una sintesi del vero nome che è lunghissimo e varia - ma non è dato sapere in base a cosa - da Forum delle Associazioni Italiane di Ricerca Informazione e Contrasto dei Movimenti Settari e Culti Abusanti a Forum delle Associazioni Italiane di Ricerca Informazione e Contrasto dei Movimenti Settari Nocivi.
2) Non mi riferisco all'interrogazione presentata il 6 dicembre, di cui ho saputo solo dopo aver preparato questo post, ma a una segnalazione pervenutami privatamente molto prima, a conferma dell'attendibilità di quanto precedentemente riferitomi.
3) Quali quotidiani però non saprei dire perché non ne ho mai trovato uno con un articolo di Lorita Tinelli; se qualcuno volesse segnalarmeli gliene sarei grato.