Cercando informazioni sull'ARIS, ci si imbatte in un aspetto allarmante: pare che l'ARIS (al pari delle altre associazioni del Forum) abbia un'agenda operativa segreta, dei propositi che tiene nascosti al pubblico. (Questa sorta di doppio binario è la colpa più grave che viene attribuita alle "sette" [1]).
Esistono infatti dei documenti firmati dal "Forum degli antisette", e quindi anche dall'ARIS, che l'ARIS (al pari degli altri antisette) non pubblica sul proprio sito.
Non si tratta della solita paccottiglia copiaincollata come il documento - presente nella home page - "LOI no 2001-504 du 12 juin 2001 tendant à renforcer la prévention et la répression des mouvements sectaires". Sono documenti prodotti dalle associazioni del "Forum" e inviati alle istituzioni, di cui se ne conosce l'esistenza perché resi pubblici da un sito chiaramente riconducibile a Scientology. Scientology è un gruppo che gli antisette italiani considerano una pericolosa "psicosetta" e di cui l'esponente più rappresentativo dell'ARIS, Maria Pia Gardini, si considera il "nemico pubblico numero uno".
La gravità della situazione rende necessaria una ripetizione: l'ARIS e le altre associazioni del "Forum antisette" inviano delle lettere alle maggiori istituzioni pubbliche (i Presidenti dei gruppi parlamentari del Senato, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio, il Presidente e tutti i componenti della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, il ministro del Welfare, il ministro dell'Interno, ecc.), ma tengono nascosta questa loro iniziativa.
Già così è decisamente incomprensibile:
Logico chiedersi cosa contengano di sconveniente quei documenti. Leggendoli (qui, qui e qui), il mistero si chiarisce e si comprende perché Scientology si è affrettata a pubblicarli (immaginiamo con gioia).
La conclusione è chiara: questi gruppi antisette mostrano una parte della loro "dottrina", ma ne esiste un'altra che viene tenuta nascosta, non dichiarando al pubblico cosa effettivamente pensano e perseguono. E come avviene con le sette, per venirne a conoscenza dobbiamo sperare nell'opera di un fuoriuscito o di una talpa che faccia pervenire all'esterno del gruppo il materiale riservato. Una situazione che accomuna il modus operandi delle "sette" a quello delle associazioni antisette. E non è il solo.
Nella pagina sul controllo mentale, vengono illustrate delle domande da porre prima di aderire a un gruppo, al fine di scoprire se il movimento usa "tecniche manipolative coercitive" per assoggettare i membri. Se quelle domande le ponessimo all'ARIS, il risultato sarebbe paradossale:
Qual è quindi l'utilità dell'ARIS? Se guardiamo l'attività svolta negli ultimi anni troviamo:
Se dal sito dell'ARIS si ricava solo una sensazione di faciloneria, incompetenza e inadeguatezza, anche un contatto diretto può lasciare un'impressione negativa. Appena pubblicato il post "Intervista a M. P. Gardini cap. 11", era stata inviata una e-mail per avvisarli che il testo contiene una critica all'ARIS (l'aver sposato acriticamente le posizioni della Gardini). Di conseguenza, se lo avessero ritenuto opportuno, sarebbe stata pubblicata una replica, o sarebbero state corrette eventuali imprecisioni. Non era certo un atto dovuto, ma una cortesia fatta in segno di rispetto. L'ARIS non ha neppure risposto all'e-mail. Un comportamento puerile che induce a immaginare quanto rancore quella leggera critica abbia suscitato, segno di una preoccupante incapacità di accettare una critica e di confrontarsi dialetticamente (tipico dei movimenti settari) con chi mostra un'opinione contraria.
Scarso atteggiamento autocritico, chiusura ad ogni confronto, esistenza di "dottrine interne e esterne", netta distinzione tra chi ci appoggia apertamente e quindi "è con noi" e tutti gli altri percepiti "contro di noi", dogmatismo (2). Tutti elementi che sembrano riscontrabili nell'ARIS, ma sono anche gli aspetti che caratterizzano un gruppo "settario". Con questo non si vuole concludere che l'ARIS sia una setta, benché il modo di agire, di rapportarsi con gli altri e di pensare ne ricalchi le criticità.
Più plausibile, anzi è fuori di dubbio, che si tratti di persone in buona fede, che generosamente pensano di contrastare ciò che percepiscono come un "allarme sociale", a cui le autorità non darebbero una risposta adeguata. Volontari impegnati però in un compito velleitario, senza gli strumenti culturali e formativi adeguati, e prescindendo da ogni studio accademico della questione. Un impegno che si concretizza nell'ottusa riproposizione su di un sito Internet dello scandalismo mass-mediatico, senza mai un approfondimento, peraltro considerato inutile per un ragionamento che è così riassumibile: basta con le menate accademiche! Noi siamo i veri esperti di sette per averle frequentate in prima persona, mentre gli studiosi sanno solo complicare le cose con oziosi ragionamenti, senza sapere cosa accade dentro una setta (3).
Per l'ARIS la realtà è semplicissima: partecipando "al meeting in un grande albergo, o al corso di auto-potenziamento", invariabilmente "si è diventati membri di un cult, o, peggio, di un mind control cult".
Note:
1) Da un'intervista radiofonica di Maurizio Alessandrini, presidente del FAVIS: "Gli scopi quali sono? Sono tutt'altro, sono totalmente differenti da quelle che sono le maschere con cui si presentano questi gruppi, queste aggregazioni [...] Gli scopi però sono totalmente diversi da quelli che appaiono in facciata."
2) Dal sito dell'ARIS: "ogni giorno persone come me e come te vengono coinvolte in "associazioni", sedicenti "gruppi religiosi" o semplicemente in pratiche per "sviluppare il proprio potenziale". Tale coinvolgimento si manifesta in modi diversissimi, dal dialogo con un amico, al meeting in un grande albergo, al corso di auto-potenziamento o di meditazione; ma alla fine, e senza sapere bene in anticipo cosa sta accadendo, si è diventati membri di un "cult", o, peggio, di un "mind control cult", ossia di una setta che opera un certo controllo mentale"
3) Da un post di M. P. Gardini:"Per conoscere scientology bisogna essere stati anni sullo staff e nella Sea Org in America,allora si vedono le cose come sono."
Esistono infatti dei documenti firmati dal "Forum degli antisette", e quindi anche dall'ARIS, che l'ARIS (al pari degli altri antisette) non pubblica sul proprio sito.
Non si tratta della solita paccottiglia copiaincollata come il documento - presente nella home page - "LOI no 2001-504 du 12 juin 2001 tendant à renforcer la prévention et la répression des mouvements sectaires". Sono documenti prodotti dalle associazioni del "Forum" e inviati alle istituzioni, di cui se ne conosce l'esistenza perché resi pubblici da un sito chiaramente riconducibile a Scientology. Scientology è un gruppo che gli antisette italiani considerano una pericolosa "psicosetta" e di cui l'esponente più rappresentativo dell'ARIS, Maria Pia Gardini, si considera il "nemico pubblico numero uno".
La gravità della situazione rende necessaria una ripetizione: l'ARIS e le altre associazioni del "Forum antisette" inviano delle lettere alle maggiori istituzioni pubbliche (i Presidenti dei gruppi parlamentari del Senato, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio, il Presidente e tutti i componenti della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, il ministro del Welfare, il ministro dell'Interno, ecc.), ma tengono nascosta questa loro iniziativa.
Già così è decisamente incomprensibile:
- Se si mostrasse che ci si rivolge alle più alte cariche dello Stato, ne deriverebbe prestigio per le associazioni e sarebbe motivo di giusto orgoglio per gli associati.
- Pubblicando quei documenti, si mostrerebbe che si sta fattivamente lavorando per il bene pubblico, dimostrando così che i vocaboli "Utilità" e "Sociale" non sono appena vuote parole dell'acronimo ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale).
- Non ultimo, il pubblico avrebbe una visione meno generica delle loro posizioni in materia di settarismo: quali sono i gruppi ritenuti pericolosi, di cosa li si accusa, in base a quali riscontri, quali misure vengono proposte, ecc. Più che un omaggio alla trasparenza (dovere morale che vincola chiunque riceva denaro pubblico), finalmente un'opera di informazione utile alla prevenzione.
Logico chiedersi cosa contengano di sconveniente quei documenti. Leggendoli (qui, qui e qui), il mistero si chiarisce e si comprende perché Scientology si è affrettata a pubblicarli (immaginiamo con gioia).
La conclusione è chiara: questi gruppi antisette mostrano una parte della loro "dottrina", ma ne esiste un'altra che viene tenuta nascosta, non dichiarando al pubblico cosa effettivamente pensano e perseguono. E come avviene con le sette, per venirne a conoscenza dobbiamo sperare nell'opera di un fuoriuscito o di una talpa che faccia pervenire all'esterno del gruppo il materiale riservato. Una situazione che accomuna il modus operandi delle "sette" a quello delle associazioni antisette. E non è il solo.
Nella pagina sul controllo mentale, vengono illustrate delle domande da porre prima di aderire a un gruppo, al fine di scoprire se il movimento usa "tecniche manipolative coercitive" per assoggettare i membri. Se quelle domande le ponessimo all'ARIS, il risultato sarebbe paradossale:
INFORMAZIONI DA AVERE PRIMA DI ADERIRE AD UN CULTO SU:Del leader dell'ARIS (e degli altri esponenti), il sito non dice niente. Non ci dice "chi è", né quale sia "la storia della sua vita", né "che tipo di educazione [e di formazione] ha avuto", tantomeno se "ha mai avuto condanne penali". Secondo l'insegnamento dell'ARIS, questa segretezza sarebbe indicativa del fatto che l'ARIS si comporta come una setta.
DIRIGENZA:
Chiedere chi è il leader del gruppo? Qual è la storia della sua vita? Che tipo di educazione ed occupazione ha avuto prima di fondare il gruppo? Ha mai avuto condanne penali?
OPERATO DEL CULTO:La "dottrina" con cui si presenta l'ARIS è un impegno umanitario (esattamente come il CCDU, una onlus di Scientology), ma un gruppo ostile all'ARIS ci svela un "operato" che l'associazione tiene nascosto. È una doppia agenda (l'esistenza di "dottrine interne e esterne", per usare le parole dell'ARIS). Anche tralasciando la sciocchezza di questo risibile test, è un fatto che da solo è sufficiente a far diffidare dell'associazione.
Informati sull’operato del gruppo, non sulla dottrina!
Esattamente la risposta che dà l'ARIS: sta cercando di "dare assistenza al Vostro problema".RISPOSTE SOSPETTEStiamo cercando di aiutare le persone a risolvere i loro problemi.
Qual è quindi l'utilità dell'ARIS? Se guardiamo l'attività svolta negli ultimi anni troviamo:
- 2007 Collaborazione alla stesura del libro: “Il libro nero delle sette in Italia” della giornalista Caterina Boschetti
- 2007 Uscita del libro: “I miei anni in Scientology” della socia Maria Pia Gardini
- 6-7-15 febbraio 2007 incontri informativi sulle sette agli studenti, presso Istituto Superiore “T.C Fossombroni” di Grosseto, e 15 febbraio presso Liceo scientifico Marconi di Grosseto, tenuti dalla Sig.ra Maria Pia Gardini.
- 9-18 agosto 2007 Partecipazione con stand alla XIX Edizione di FESTAMBIENTE (Rispescia-Grosseto)
- 18 gennaio 2008 Presentazione de “Il libro nero delle sette in Italia”, scritto dalla giornalista Caterina Boschetti (Ed. Newton Compton) alla Provincia di Lucca
- 12 Aprile 2008 realizzazione del primo Congresso europeo in Italia della Fecris a Pisa, con il contributo organizzativo ed economico delle associazioni italiane Aris Veneto e Favis e patrocinato dalle Provincie di:Pisa,Venezia, Rimini.;sul tema: “Responsabilità dello Stato per la protezione dei cittadini contro le sette distruttive: analisi della situazione attuale e possibili modelli futuri”
- Agosto 2009 Partecipazione con stand alla XXI Edizione di FESTAMBIENTE (Rispescia-Grosseto)
- Aprile 2010 Conferenza Fecris Londra
- Agosto 2010 Partecipazione con stand alla XXII Edizione di FESTAMBIENTE (Rispescia-Grosseto)
- Agosto 2011 Partecipazione con stand alla XXIII Edizione di FESTAMBIENTE (Rispescia-Grosseto)
Se dal sito dell'ARIS si ricava solo una sensazione di faciloneria, incompetenza e inadeguatezza, anche un contatto diretto può lasciare un'impressione negativa. Appena pubblicato il post "Intervista a M. P. Gardini cap. 11", era stata inviata una e-mail per avvisarli che il testo contiene una critica all'ARIS (l'aver sposato acriticamente le posizioni della Gardini). Di conseguenza, se lo avessero ritenuto opportuno, sarebbe stata pubblicata una replica, o sarebbero state corrette eventuali imprecisioni. Non era certo un atto dovuto, ma una cortesia fatta in segno di rispetto. L'ARIS non ha neppure risposto all'e-mail. Un comportamento puerile che induce a immaginare quanto rancore quella leggera critica abbia suscitato, segno di una preoccupante incapacità di accettare una critica e di confrontarsi dialetticamente (tipico dei movimenti settari) con chi mostra un'opinione contraria.
Scarso atteggiamento autocritico, chiusura ad ogni confronto, esistenza di "dottrine interne e esterne", netta distinzione tra chi ci appoggia apertamente e quindi "è con noi" e tutti gli altri percepiti "contro di noi", dogmatismo (2). Tutti elementi che sembrano riscontrabili nell'ARIS, ma sono anche gli aspetti che caratterizzano un gruppo "settario". Con questo non si vuole concludere che l'ARIS sia una setta, benché il modo di agire, di rapportarsi con gli altri e di pensare ne ricalchi le criticità.
Più plausibile, anzi è fuori di dubbio, che si tratti di persone in buona fede, che generosamente pensano di contrastare ciò che percepiscono come un "allarme sociale", a cui le autorità non darebbero una risposta adeguata. Volontari impegnati però in un compito velleitario, senza gli strumenti culturali e formativi adeguati, e prescindendo da ogni studio accademico della questione. Un impegno che si concretizza nell'ottusa riproposizione su di un sito Internet dello scandalismo mass-mediatico, senza mai un approfondimento, peraltro considerato inutile per un ragionamento che è così riassumibile: basta con le menate accademiche! Noi siamo i veri esperti di sette per averle frequentate in prima persona, mentre gli studiosi sanno solo complicare le cose con oziosi ragionamenti, senza sapere cosa accade dentro una setta (3).
Per l'ARIS la realtà è semplicissima: partecipando "al meeting in un grande albergo, o al corso di auto-potenziamento", invariabilmente "si è diventati membri di un cult, o, peggio, di un mind control cult".
Note:
1) Da un'intervista radiofonica di Maurizio Alessandrini, presidente del FAVIS: "Gli scopi quali sono? Sono tutt'altro, sono totalmente differenti da quelle che sono le maschere con cui si presentano questi gruppi, queste aggregazioni [...] Gli scopi però sono totalmente diversi da quelli che appaiono in facciata."
2) Dal sito dell'ARIS: "ogni giorno persone come me e come te vengono coinvolte in "associazioni", sedicenti "gruppi religiosi" o semplicemente in pratiche per "sviluppare il proprio potenziale". Tale coinvolgimento si manifesta in modi diversissimi, dal dialogo con un amico, al meeting in un grande albergo, al corso di auto-potenziamento o di meditazione; ma alla fine, e senza sapere bene in anticipo cosa sta accadendo, si è diventati membri di un "cult", o, peggio, di un "mind control cult", ossia di una setta che opera un certo controllo mentale"
3) Da un post di M. P. Gardini:"Per conoscere scientology bisogna essere stati anni sullo staff e nella Sea Org in America,allora si vedono le cose come sono."