martedì 17 settembre 2013

Il teorema Tinelli: come creare una psicosetta - 7

L'utilità di una Organizzazione di Utilità Sociale - 1ª parte

"Il CeSAP nazionale , come ben sapete, continua ogni giorno ad assistere le vittime di abusi ed i loro parenti, con serietà e concretezza, testimoniando con i fatti la vicinanza ad ognuno di voi." (L. Tinelli, presidente "Nazionale" del Cesap)

Per avere la misura di quanto sia utile l'assistenza fornita "con serietà e concretezza" dal "CeSAP nazionale" (da non confondere quindi con le inesistenti sedi regionali) alle vittime di abusi, dopo aver visto il ruolo di informatrice della polizia svolto dalla Presidente Lorita Tinelli, che segnala alla polizia chi la contatta in cerca di aiuto (qui e qui), ora prenderemo spunto da un comunicato stampa che da anni campeggia sul sito della psicologa cacciatrice di draghi Lorita Tinelli:
Venerdì 12 Ottobre 2007 11:44

Il giorno 11 ottobre 2007 tutti i giornali e telegiornali nazionali, hanno riportato la notizia della 'psicosetta' barese, sgominata grazie all'intervento della DIGOS in varie parti d'Italia, dove operava da diversi anni.

Tale risultato è stato dovuto ad un attento e particolareggiato studio realizzato dalla Dr.ssa Lorita Tinelli nel corso degli ultimi 12 anni, e da una indagine puntuale ed efficace della DIGOS nell'ultimo anno e mezzo. [...]

Un ottimo risultato, forse il primo così emblematico nella storia delle psicosette in Italia. [...]

La costante collaborazione del Cesap con le Forze dell'Ordine ha portato al risultato odierno.
Questo è il peana con cui la dr.ssa Lorita Tinelli si attribuisce trionfalmente un ruolo primario nell'operazione che:
  • avrebbe "sgominato" una "psicosetta" che però palesemente non era una setta (e neppure psico), il cui "metodo non è stato oggettivamente dannoso" (Motivazione sentenza, pag. 168);
  • questo "risultato è stato dovuto ad un attento e particolareggiato studio" che si è dimostrato un campionario di insipienza e faziosità (vedi qui e qui); 
  • la "collaborazione del CeSAP" è stata determinante per la diffusione su "tutti i giornali e telegiornali nazionali" di un allarmismo isterico e della gogna mediatica di persone risultate innocenti.
Un "ottimo risultato" che ha dimostrato che la Tinelli ha speso gli "ultimi 12 anni" a studiare in modo "scientifico" un gruppo di cui - nella migliore delle ipotesi - non ha capito niente. (In alternativa si dovrebbe parlare di malafede).

Che si sia trattato di un risultato "emblematico" è un fatto sicuro, ma non della "storia delle psicosette in Italia" come dice l'"esperta di sette" sostenitrice di una campagna della "psicosetta" Scientology, bensì della storia degli anti-sette italiani in generale, e di Lorita Tinelli in particolare. Che sia un risultato emblematico, lo ha evidenziato perfino il PM nell'arringa conclusiva:
La vostra sentenza farà il giro d'Italia, questo è bene che lo sappiate, perché ovviamente tutti avranno interesse, o da una parte o dall'altra, si avrà interesse a diffonderla.
Cos'abbia sentenziato il tribunale in merito alla "'psicosetta' barese", sgominata per merito della psico-cacciatrice Lorita Tinelli, lo sappiamo già. Il collegio giudicante stabilisce infatti che il processo ha consentito:
di rilevare la palese insussistenza della manipolazione mentale e della visione della psicosetta (Motivazione sentenza, pag.600)
Un concetto ribadito più volte, come p.e. a pagina 849:
si è escluso in questo giudizio che, all’interno dei seminari, qualunque partecipante è stato posto in condizioni di incapacità ovvero sottoposto a tecniche manipolatorie della mente;

L'aspetto forse più amaro di questa vicenda, è che l'assoluzione non è di certo giunta inaspettata. Sul forum del CeSAP sono stati numerosi gli arkeoniani che hanno cercato di spiegare che le storie di orrore raccontate dalla dr.ssa Lorita Tinelli e da quei pochi ("pochissimi" secondo i giudici) ex arkeoniani "legati" all'esperta di sette (in sostanza "risocializzati”) non corrispondevano alla realtà. Voci inascoltate e dileggiate dall'aggressiva fazione pro-Tinelli, quando non addirittura bannate dal forum dalla Tinelli.

Anche alcune studiose del settore avevano tentato di ricondurre alla ragione la marea montante dell'isteria proveniente dal CeSAP predicando una maggiore prudenza, ma la reazione di chi ha voluto a tutti i costi piegare la realtà alle proprie ossessioni è stata veemente: dopo un esposto inviato direttamente al pm Bretone da Gabriella Monaco - portavoce di un comitato patrocinato dal CeSAP - la dr.ssa Raffaella di Marzio si è ritrovata inquisita per reati gravissimi con la farneticante accusa di essere la "guru in pectore" di un gruppo che nella realtà stava solo studiando [1]. Una infamia che ha dato l'avvio a 5 anni di una vergognosa persecuzione [2] condotta da esponenti del monto anti-sette estremo contro quelle che la Tinelli chiama "sedicenti studiose" o "pseudo studiose" (e che Gabriella Monaco accusa di essere pagate dalle sette [3]). È una persecuzione che continua tuttora, nonostante una sentenza definitiva abbia sancito - smentendo l'esperta di sette Lorita Tinelli - che:
  • Arkeon non era una setta; 
  • in Arkeon nessuno è stato plagiato; 
  • in Arkeon nessuno ha subito danni.
E contrariamente a quanto irresponsabilmente affermato dalla psicologa iscritta all'ordine degli psicologi Lorita Tinelli, Arkeon non istigava al suicidio [4].

Chi ha osato mettere in dubbio l'opinione dell'"esperta a livello nazionale di fenomeni settari" (ma sostenitrice di una isterica campagna di Scientology, una "setta" di cui ha mostrato di "non conoscere neppure le nozioni più elementari") il cui giudizio si è rivelato una "visione" avulsa dalla realtà, si è visto osteggiato, diffamato, querelato.

Per quanto riguarda le sofferenze inferte sulla base di un teorema squinternato, da chi si professa "a favore della gente e a difesa di chi soffre", è superfluo dilungarsi. Basterà ricordare che oltre alla sofferenza patita da chi per anni si è ritrovato imputato di gravi reati (e al rilevante costo economico che questo ha comportato), vanno aggiunti il dolore e l'umiliazione sofferti da coloro che partecipavano ai seminari, divenuti bersaglio di un'ostilità sociale creata da una dissennata campagna stampa che aveva in Lorita Tinelli la fonte principale. Essere indicati come dei fresconi che credono alle stupidaggini di "un incantatore di serpenti" accusato falsamente di essere responsabile di suicidi, stupri di gruppo, maltrattamenti su minori, ecc., comporta uno stigma sociale che sfocia nell'infamia.

Per comprendere la portata denigratoria di questa campagna mediatica, basterà citare tra i tanti l'articolo di Carmine Gazzanni (prontamente riportato dalla Tinelli sul suo blog), che scriteriatamente descrive il gruppo in questi termini:
come ogni setta che si rispetti, la felicità, la serenità, la realizzazione personale sono solo facce di una stessa falsa medaglia. Il vero volto di Arkeon è violenza, è maltrattamento finanche sui bambini, è calunnia, è minacce, intimidazioni, sfruttamento. Con un solo fine da raggiungere: fare cassa. Anche se questo, molto spesso, significa distruggere la vita di uomo, di una donna, della propria famiglia. ("ARKEON 2011/ Parla una fuoriuscita dalla setta: “Attenti, perché è in gioco la mia vita”")
Questo è appena un esempio di cosa è stato riversato addosso al gruppo, senza possibilità di replica, perché il verdetto era già stato pronunciato: la leader del "Forum anti-sette" Lorita Tinelli (è l'unica laureata) ha stabilito che quel gruppo era una psicosetta responsabile di ogni nefandezza e questo, per i giornalisti in cerca di storie truci e per i colleghi di "Forum" dell'esperta nazionale ossessionati dai "draghi", è stato più che sufficiente. Per cui sui presunti stupratori di gruppo dovevano ricadere l'esecrazione e il castigo.

Si è trattato però di un giudizio avventato: tutti gli addebiti di carattere settario denunciati dalla psico-cacciatrice Lorita Tinelli si sono dimostrati totalmente inesistenti (come di prassi per ogni caccia alle streghe).

E che fossero accuse inventate non era difficile da ipotizzare: nella motivazione della sentenza l'insussistenza dei vari addebiti viene di volta in volta definita "ovvia", "palese", "visione", "in modo assolutamente non contestabile", "categoricamente", "non appare neanche ragionevole".

Dato che la Tinelli ha rivendicato il merito di aver contribuito a sgominare l'inesistente "psicosetta barese", ora che quell'"ottimo risultato odierno" si è mostrato per quello che è, è alla Tinelli che va attribuita la responsabilità di questi danni e il relativo discredito. Ma l'utilità sociale, o meglio, le responsabilità della dr.ssa Lorita Tinelli (o del CeSAP, il suo alter ego) in una vicenda resa tragica dagli astiosi preconcetti di chi velleitariamente pretende "di offrire informazioni" a "forze dell'ordine, avvocati, magistrati" [5], non si esauriscono con i danni causati:
  • ai "criminali" rivelatisi innocenti "in modo assolutamente non contestabile"; 
  • ai "fessi" (non)plagiati da una setta che "palesemente" non era una setta; 
  • alle "pseudo-studiose" molestate perché accusate di essere tra i "sostenitori" della psicosetta, mentre nella realtà predicavano soltanto senso della misura davanti alle infamanti accuse rivolte dalla "studiosa" che si batte "a difesa di chi soffre" all'intero gruppo, e quindi anche a chi semplicemente frequentava i seminari.
Sono vittime di questa isterica caccia alle streghe anche coloro che, a seguito dell'indottrinamento della sedicente professionista ("essendo io una professionista esperta in tali fenomeni"), si sono persuasi di essere stati plagiati e abusati da un malvagio "guru".

Prendiamo il caso di Gabriella Monaco, che dopo essere stata lasciata dal marito per un'altra donna, si rivolse alla Tinelli a cui - racconta in tribunale - espresse:
le mie perplessità sul cambiamento repentino che aveva subito mio marito, che l’avevo visto proprio con uno sdoppiamento di personalità da un giorno all’altro, gli ho chiesto cosa poteva essergli accaduto
In un post dedicato a questa vicenda abbiamo potuto constatare che in realtà il marito non aveva subito nessun cambiamento repentino (figurarsi poi uno sdoppiamento di personalità). Più banalmente, il loro matrimonio era in crisi, e quando per di più il marito si scopre innamorato di un'altra donna, compie il passo definitivo e se ne va di casa. Una decisione che vede Arkeon totalmente estranea:
Fatto sta che la Monaco è stata lasciata dal marito che aveva iniziato al di fuori di Arkeon ed in modo del tutto indipendente da questi seminari una relazione extra coniugale. (Motivazione sentenza, pag. 694)
La questione è ovvia: se una moglie viene lasciata per un'altra donna, ha poca importanza se il fedifrago frequenta Arkeon, le veggenti di Medjugorje o la Setta dei Poeti Estinti. Il quadro della situazione è lampante per chiunque. E tanto più doveva esserlo per la dr.ssa Lorita Tinelli, che oltre che psicologa è una mediatrice famigliare.


Invece, fuori da ogni logica, l'"esperta" parte lancia in resta e alla donna ritrovatasi zitella dopo un fugace matrimonio riempie la testa con misteriose "psicosette" che, al pari di Mandrake, sarebbero dotate del magico potere di annullare la volontà di una persona e trasformarla in un automa, per farle compiere scelte differenti da quelle appartenenti alla propria identità:
lei mi ha detto che esistono dei gruppi in cui avviene la manipolazione mentale. (G. Monaco, deposizione in tribunale)
Ed ecco che da affermata consulente di comunicazione, Gabriella Monaco diviene una seguace della psico-cacciatrice Lorita Tinelli, risponde alla sua chiamata alle armi e si arruola con il grado di portavoce di un comitato patrocinato dal CeSAP, mettendo la propria esistenza a disposizione della nobile causa:
Mi sento in dovere di fare qualcosa. Sono a completa disposizione per far sì che la mia esperienza, davvero penosa, ne eviti delle altre.

Come per le persone ingiustamente condotte alla sbarra, e quelle socialmente osteggiate e derise perché seguaci dell’inesistente psicosetta che non violenta le donne e non maltratta i bambini, e quelle molestate perché dubbiose della malvagità di chi si limitava a fruire dei seminari di Arkeon, va considerata anche quanta sofferenza psicologica ha causato alla Monaco (e agli altri ex "legati" alla Tinelli) la balzana convinzione alimentata dall'abusologa Lorita Tinelli di aver subito delle violenze immaginarie:
  • il dolore di sentirsi "violata, al pari di una cavia da laboratorio", per "esperimenti pericolosi che avrebbero potuto rovinarmi" subiti solo nei suoi incubi;
  • il rancore covato per gli spregevoli "guru" autori di una inesistente violenza sessuale di gruppo;
  • il risentimento per il convincimento di aver perso, a causa del capriccio di un caposetta, un marito "molto innamorato" (però di un'altra donna);
  • l'angoscia causata dal credersi addirittura in pericolo di vita, al punto da gridare "Attenti, perché è in gioco la mia vita" (ma a questa stupidaggine forse non credeva neppure lei).
Quanto è costato alla Monaco, in termini di dolore e rabbia inutilmente sofferti, questo insensato convincimento procuratole da chi non ha saputo svolgere il proprio mestiere, istigandola a combattere contro un feroce drago che esiste solo nel mondo di chi è stato risocializzato dalla Tinelli?

Che quello della Monaco fosse un convincimento insensato (al pari di quello di altri ex ostili), lo si è visto nei post "Gabriella Monaco e la psicosetta". Chiunque se ne sarebbe reso conto subito, non serviva certo una sentenza per averne conferma.

Ci fu chi, per esempio sul newsgroup free.it.religioni.scientology o sul forum del CeSAP, cercò di smorzare questa ossessione che i seguaci della Tinelli si alimentavano vicendevolmente, ma la Tinelli stessa in primis, e con lei i suoi sostenitori furono refrattari (ipotizziamo a causa della "adesione fanatica dei membri all’identità del leader e alla causa del gruppo") a ogni forma di dialogo.

Qualche esempio. Quando la dr.ssa Simonetta Po, nota critica di Scientology, provò - profeticamente - a chiedere "siete sicuri di non starvi trasformando da probabili vittime in sicuri aguzzini?", sul forum del CeSAP venne sommersa da 45 repliche ostili. Sul tenore di questi 45 commenti, basterà dire che già nella prima replica la si accusava di essere una persona facinorosa, disonesta e incivile ("sarebbe di utilità se correggesse la sua tendenza facinorosa e attendesse il giudizio finale, in maniera onesta e civile.").

Un altro esempio di questa cieca animosità la fornì un certo "Giuseppe C", che su free.it.religioni.scientology molestò a lungo e a suon di scurrilità Simonetta Po, colpevole di aver posto il dubbio sopra citato. Arrivò a sostenere che la Po "attaccava" la Tinelli perché da questa sognava di farsi "accarezzare nelle parti intime 'interiori'". Si scoprì poi che questo becero Giuseppe era nella realtà una certa Patrizia Bortolato [6], una degli ascari della Tinelli, molto attiva sul forum del CeSAP, ed efficacemente definita da Pietro Bono un "esempio lampante del prodotto di eccellenza della Dott.ssa Tinelli e del Cesap".

A queste aggressioni pubbliche vanno aggiunti i maneggi della Presidente di un'"un'associazione di VOLONTARIATO SERIA che tiene alla tutela della gente", che cercò di far inquisire la Po segnalando - con un fax inviato direttamente al pm dell'inchiesta Arkeon dott. Bretone - la "forte intimidazione e diffamazione nei miei confronti e nei confronti dell'attività giudiziaria" e le "gravi accuse" a lei rivolte.


Benché le intimidazioni, le diffamazioni e le gravi accuse segnalate dalla Tinelli siano una solenne baggianata (vedi qui, pag. 7), il risultato fu che incredibilmente anche sulla dr.ssa Po vennero svolte delle indagini. Trattandosi però di una segnalazione ancora più insensata di quella di Gabriella Monaco contro la di Marzio, a Simonetta Po andò meglio e la sua posizione venne rapidamente archiviata direttamente dal PM (nonostante i macroscopici travisamenti contenuti nel rapporto di indagine redatto dall'Ispettore Capo ***, che suscitano al tempo stesso ilarità e inquietudine, e che un giorno mi deciderò a illustrare).


(continua)


Note:

1) Solo pochi giorni dopo aver emesso l'avviso di garanzia e disposto il sequestro del sito internet della dr.ssa Di Marzio, il pm Bretone ha firmato il dissequestro del sito e la richiesta di archiviazione per insussistenza di notizia di reato; a causa della lentezza del sistema giudiziario italiano, l'effettiva archiviazione è però avvenuta solo nel 2011, il che ha consentito alla dr.ssa Lorita Tinelli di rimarcare per tre lunghi anni che la Di Marzio era indagata per associazione a delinquere, causandole irresponsabilmente il grave danno di immagine che quel tipo di imputazione comporta.

2) Per una sintetica ricostruzione della vicenda che ha coinvolto la dr.ssa di Marzio si veda qui.

3) "Le sette poi siccome hanno potere economico [...] possono anche pagare studiosi o pseudo-studiosi che possono garantire per loro" (Gabriella Monaco, audizione in senato, 9 maggio 2012)

4) Se qualcuno si azzarda a chiedermi come mai l'Ordine degli Psicologi non ha adottato misure disciplinari contro la dr.ssa Lorita Tinelli, gli illustro in cosa consiste la professione di sua madre.

5) Questa la frase completa: "offrire informazioni sull'argomento, continuamente aggiornate, a psicologi, sociologi, assistenti sociali, forze dell'ordine, educatori, insegnanti, avvocati, magistrati, medici, pedagogisti, operatori psicosociali".

6) Si scoprì inoltre che inviava le sue scurrili e-mail dal suo luogo di lavoro, l'Università Roma 3, dove era responsabile di un corso di Master.