Conclusione (seconda parte)
Nel post precedente stavamo esaminando la nocività dell'allarmismo della "esperta di sette" Lorita Tinelli. Vediamo un secondo caso: la testimonianza n° 28 del dossier che la Tinelli ha consegnato a varie procure. Un dossier, spiega la Tinelli nell'introduzione, in cui: "Tutte le persone menzionate in questo dossier hanno raccontato esperienze di truffa e abuso della professione.":
Nel mondo della Tinelli, questa E. T. sarebbe una testimone che ha "raccontato esperienze di truffa e abuso della professione." Invitata da un'amica, partecipa a un incontro di reiki (Arkeon ancora non esisteva, nascerà nel 2000), ma non la soddisfa (come darle torto?). Questo farebbe di lei la vittima n° 28 di una psicosetta. Come dire che un ristorante è una psicosetta se una cliente "dopo la prima pietanza ha deciso che non le piaceva".
Ma c'è di peggio. La cosa più sconsolante - e stupefacente - è la testimonianza n° 29, dove dal titolo si prospetta che negli abusi sarebbero "coinvolti minori".
La signora L. racconta della tribolata separazione da un marito che "si è sempre posto in una posizione di ostilità nei miei confronti" e col quale ha "sempre avuto dei contrasti, soprattutto per questioni economiche". Quando ecco che arriva una svolta: "Ultimamente ci sono stati però dei cambiamenti nel suo atteggiamento, sembrerebbe, a suo dire, dovuti ad un nuovo percorso intrapreso che gli ha consentito di capire i propri errori." La testimonianza che secondo la Tinelli racconta di truffe ecc. si conclude così: "Non posso che essere lieta della sua apparente positività, la quale auspica sia una situazione più serena per la bambina, sia la possibilità di accordi più facili e un divorzio meno costoso".
In precedenza avevo scritto che la dr. Lorita Tinelli ha preso per buona ogni testimonianza ostile al gruppo, ma non è vero: ha considerato testimonianze anti-Arkeon anche quelle favorevoli. Quanto ai "minori" spiego subito cosa c'entrano, ma lo si sarà già intuito: niente.
Intanto non si tratta di minori, al plurale, ma di una minore, la figlia di 10 anni, che l'ex-marito talvolta porta con sé ai seminari di Arkeon, dove trascorre la giornata insieme ad altri bambini:
Ma lasciamo in sospeso la visione della presidente del CeSAP e il suo strambo dossier a cui dedicheremo un apposito post, e riprendiamo il discorso interrotto.
Il maggior discredito per chi pretende di accreditarsi come un ricercatore serio, sta nell'operare in modo prevenuto con lo scopo di dimostrare una verità preconcetta. C'è una frase che attesta l'imparzialità con cui la Tinelli ha vagliato le segnalazioni che riceveva. La si legge in un suo intervento su un forum pubblico:
Che tutti i seguaci soddisfatti, di cui aveva solo "ascoltato [le] storie", venissero smentiti da "come vivevano" è una sciocchezza che è superfluo commentare. D'altronde non si capisce come avrebbe potuto analizzare la vita privata di persone di cui la Tinelli ha unicamente "ascoltato la storia".
Che tutte le "esperienze incredibili" fossero da considerare il fedele resoconto di soprusi realmente perpetrati, come abbiamo visto nei post precedenti è una fesseria, dato che sono un cumulo di sproloqui dettati dalla nevrosi, dalla malafede, ecc. (Inoltre, ma lo vedremo in un prossimo post, per il collegio giudicante del processo di Bari sono tutti testi che sono stati influenzati.)
Altro che "senza pregiudizio". La Tinelli ha tenuto in considerazione esclusivamente quello che conveniva alla sua tesi (qualsiasi testimonianza contro) e ha scartato ciò che la smentiva (qualsiasi testimonianze pro, che in tribunale - contraddicendosi - ha poi ridotto ad appena "due o tre"). Ha così creduto di aver dimostrato la validità della sua tesi formulata in qualità di "esperta" di sette: Arkeon è una psicosetta plagiatrice. È un metodo degno di chi ha firmato lo "studio attento e puntuale", il paradigma dei suoi pregiudizi.
Certo, questo sull'operato della dr.ssa Lorita Tinelli è un giudizio molto severo, che farà indignare i seguaci della leader carismatica e Presidente Nazionale del CeSAP, ma non è mio. Ecco come si è espresso in merito al teorema Tinelli il collegio composto dai tre giudici del processo Arkeon:
Il responso dell'esperta di sette Lorita Tinelli - "Arkeon: un caso esemplare di ‘psicosetta’ in Italia", per anni reiterato su tutti i media - viene definitivamente demolito in ogni suo aspetto. Va archiviato come la nefasta cantonata di un sedicente esperto che non ne ha azzeccata una. Nella sentenza vengono analizzate e - nuovamente - sconfessate ognuna delle gravi accuse rivolte dalla Tinelli al fondatore di Arkeon, agli altri maestri e al gruppo in generale [1].
Ma la cosa più importante è che la corte non si limita ad osservare che le risultanze dibattimentali hanno "sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse". Sull'accusa fondante del "teorema Tinelli", ossia la manipolazione mentale, lo strumento che avrebbe consentito alla setta di compiere tutti gli altri reati, la corte ne rileva addirittura la "palese insussistenza":
Oltre un decennio di ricerca e di studi, che la Tinelli definisce scientifici, spazzato via con appena undici parole. Una umile frase che certifica (più ironicamente potremmo dire: rende "palese") che dopo tanto impegno, di Arkeon la dr.ssa Lorita Tinelli non ha capito niente. Ne consegue che i suoi studi stanno alla scienza quanto gli oroscopi di una cartomante.
Un finale amaro, ma era l'unico possibile per una sedicente esperta di sette che:
Tutto questo mentre:
A parte gli sciacalli del giornalismo scandalistico assetati di storie truci o pruriginose, a cui non frega niente dell'attendibilità della fonte, non è facile comprendere come sia possibile dare credito a un simile esperto. Una credibilità che un motore di ricerca è in grado di svelare con pochi clic.
Dopo che un tribunale ha sancito una stroncatura così definitiva del "teorema Tinelli" (e conseguentemente della attendibilità di chi l'ha formulato), l'analisi dell'operato della Presidente Nazionale di una minuscola associazione potrebbe concludersi qui, dato che qualsiasi altra "tinellata" a questo punto diventerebbe secondaria, ma non sarà così.
Non me ne vogliano coloro che a causa della Tinelli/CeSAP hanno sofferto a lungo e ingiustamente, perché irresponsabilmente accusati di reati inesistenti (a cui esprimo la mia solidarietà).
E non me ne vogliano coloro che a causa della Tinelli/CeSAP hanno sofferto a lungo e inutilmente, perché sconsideratamente aizzati a lottare contro una psicosetta immaginaria (le cui sorti mi sono indifferenti).
Non me ne vogliano, perché come la Tinelli considerava Arkeon un "fenomeno così interessante e variegato", allo stesso modo questo "curioso caso Lorita Tinelli" è per chi scrive così affascinante e divertente (il "caso Tinelli", non il processo che di divertente non ha avuto proprio niente) che non ci penso proprio a chiudere la questione per dedicarmi ad altro.
Quanto ai seguaci di una leader carismatica che li ha sventuratamente convinti a "fare qualcosa" [testimonianza G. Monaco del 2004] per fermare una "piovra che allunga i suoi tentacoli in tutta Italia" [ibidem], farebbero bene a verificare a quale risultato ha portato il processo che anche a loro è costato tanti sacrifici. Potrebbero valutare meglio l'aiuto offerto da chi proclama di "assistere le vittime di abusi con serietà e concretezza"; chi è che racconta cose non vere; chi è che sfrutta i "seguaci" per perseguire interessi personali. Potrebbero per esempio procurarsi la motivazione della sentenza, depositata alla cancelleria del Tribunale di Bari, dove a pagina 571 si evince quanto erano "scientifici" gli "studi" su Arkeon della ricercatrice Lorita Tinelli e quanto erano fondate le sue posizioni radicali:
Note:
1) Nel prossimo post vedremo cosa ha stabilito il collegio giudicante in merito a ognuna delle accuse rivolte ad Arkeon dalla Presidente del CeSAP e dai suoi seguaci.
28 - E*** T*** - fuori dal gruppo dal 1999
Ha frequentato un solo seminario il 7 marzo 1999.
Amica di P. D. N., dopo il primo seminario ha deciso che il metodo non le piaceva.
Nel mondo della Tinelli, questa E. T. sarebbe una testimone che ha "raccontato esperienze di truffa e abuso della professione." Invitata da un'amica, partecipa a un incontro di reiki (Arkeon ancora non esisteva, nascerà nel 2000), ma non la soddisfa (come darle torto?). Questo farebbe di lei la vittima n° 28 di una psicosetta. Come dire che un ristorante è una psicosetta se una cliente "dopo la prima pietanza ha deciso che non le piaceva".
Ma c'è di peggio. La cosa più sconsolante - e stupefacente - è la testimonianza n° 29, dove dal titolo si prospetta che negli abusi sarebbero "coinvolti minori".
La signora L. racconta della tribolata separazione da un marito che "si è sempre posto in una posizione di ostilità nei miei confronti" e col quale ha "sempre avuto dei contrasti, soprattutto per questioni economiche". Quando ecco che arriva una svolta: "Ultimamente ci sono stati però dei cambiamenti nel suo atteggiamento, sembrerebbe, a suo dire, dovuti ad un nuovo percorso intrapreso che gli ha consentito di capire i propri errori." La testimonianza che secondo la Tinelli racconta di truffe ecc. si conclude così: "Non posso che essere lieta della sua apparente positività, la quale auspica sia una situazione più serena per la bambina, sia la possibilità di accordi più facili e un divorzio meno costoso".
In precedenza avevo scritto che la dr. Lorita Tinelli ha preso per buona ogni testimonianza ostile al gruppo, ma non è vero: ha considerato testimonianze anti-Arkeon anche quelle favorevoli. Quanto ai "minori" spiego subito cosa c'entrano, ma lo si sarà già intuito: niente.
Intanto non si tratta di minori, al plurale, ma di una minore, la figlia di 10 anni, che l'ex-marito talvolta porta con sé ai seminari di Arkeon, dove trascorre la giornata insieme ad altri bambini:
in stanze attigue a quelle delle riunioni, felice di giocare e di immedesimarsi nel ruolo di aiuto baby-sitter, per il quale riceve a volte anche la paghetta, tanto più di andare in vacanza cinque giorni con gli stessi bambini la scorsa estate.Abbiamo quindi: un ex marito che dopo aver compreso i "propri errori" appare una persona migliore; una donna che riscontrando dei "cambiamenti nel comportamento" nell'ex-marito è più serena; una bimba che è felice di giocare con gli amichetti con cui ha anche trascorso le ferie estive. Una situazione famigliare più distesa, che secondo la psicologa Lorita Tinelli confermerebbe la pericolosità sociale di una "psicosetta" responsabile di "violenze di ogni genere". Con "minori coinvolti". Una visione lisergica della realtà.
Ma lasciamo in sospeso la visione della presidente del CeSAP e il suo strambo dossier a cui dedicheremo un apposito post, e riprendiamo il discorso interrotto.
Il maggior discredito per chi pretende di accreditarsi come un ricercatore serio, sta nell'operare in modo prevenuto con lo scopo di dimostrare una verità preconcetta. C'è una frase che attesta l'imparzialità con cui la Tinelli ha vagliato le segnalazioni che riceveva. La si legge in un suo intervento su un forum pubblico:
Senza pregiudizio alcuno, da anni, ho accolto storie e richieste di aiuto da parte di persone che raccontavano esperienze incredibili vissute, direttamente o indirettamente nel gruppo. Ho ravvvisato dei presunti reati che ho prontamente segnalato. Ho anche ascoltato storie di persone che parlavano bene del percorso che stavano facendo e che però tra quello che raccontavano e come vivevano, evidenziavano un abisso di incoerenzeCon questo brano la Tinelli dimostra il suo valore di ricercatrice e la sua attendibilità:
- tutte le testimonianze "che raccontavano esperienze incredibili" vengono "accolte" (e riportate in interviste);
- tutte le testimonianze che "parlavano bene" di Arkeon vengono scartate.
Che tutti i seguaci soddisfatti, di cui aveva solo "ascoltato [le] storie", venissero smentiti da "come vivevano" è una sciocchezza che è superfluo commentare. D'altronde non si capisce come avrebbe potuto analizzare la vita privata di persone di cui la Tinelli ha unicamente "ascoltato la storia".
Che tutte le "esperienze incredibili" fossero da considerare il fedele resoconto di soprusi realmente perpetrati, come abbiamo visto nei post precedenti è una fesseria, dato che sono un cumulo di sproloqui dettati dalla nevrosi, dalla malafede, ecc. (Inoltre, ma lo vedremo in un prossimo post, per il collegio giudicante del processo di Bari sono tutti testi che sono stati influenzati.)
Altro che "senza pregiudizio". La Tinelli ha tenuto in considerazione esclusivamente quello che conveniva alla sua tesi (qualsiasi testimonianza contro) e ha scartato ciò che la smentiva (qualsiasi testimonianze pro, che in tribunale - contraddicendosi - ha poi ridotto ad appena "due o tre"). Ha così creduto di aver dimostrato la validità della sua tesi formulata in qualità di "esperta" di sette: Arkeon è una psicosetta plagiatrice. È un metodo degno di chi ha firmato lo "studio attento e puntuale", il paradigma dei suoi pregiudizi.
Certo, questo sull'operato della dr.ssa Lorita Tinelli è un giudizio molto severo, che farà indignare i seguaci della leader carismatica e Presidente Nazionale del CeSAP, ma non è mio. Ecco come si è espresso in merito al teorema Tinelli il collegio composto dai tre giudici del processo Arkeon:
l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psicosetta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. [...] Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità (Motivazione sentenza, pag. 896)
Il responso dell'esperta di sette Lorita Tinelli - "Arkeon: un caso esemplare di ‘psicosetta’ in Italia", per anni reiterato su tutti i media - viene definitivamente demolito in ogni suo aspetto. Va archiviato come la nefasta cantonata di un sedicente esperto che non ne ha azzeccata una. Nella sentenza vengono analizzate e - nuovamente - sconfessate ognuna delle gravi accuse rivolte dalla Tinelli al fondatore di Arkeon, agli altri maestri e al gruppo in generale [1].
Ma la cosa più importante è che la corte non si limita ad osservare che le risultanze dibattimentali hanno "sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse". Sull'accusa fondante del "teorema Tinelli", ossia la manipolazione mentale, lo strumento che avrebbe consentito alla setta di compiere tutti gli altri reati, la corte ne rileva addirittura la "palese insussistenza":
la palese insussistenza della manipolazione mentale e della visione della psicosetta (Motivazione sentenza, pag. 600)
Oltre un decennio di ricerca e di studi, che la Tinelli definisce scientifici, spazzato via con appena undici parole. Una umile frase che certifica (più ironicamente potremmo dire: rende "palese") che dopo tanto impegno, di Arkeon la dr.ssa Lorita Tinelli non ha capito niente. Ne consegue che i suoi studi stanno alla scienza quanto gli oroscopi di una cartomante.
Un finale amaro, ma era l'unico possibile per una sedicente esperta di sette che:
- incredibilmente non sa che il "Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani" è Scientology, considerata la setta per antonomasia, e ne sostiene una balorda campagna anti-psichiatria;
- si allea con Domenico Scilipoti e non sa che l'ayurvedico Oversea Member della Brasilian Accademy of Oriental Arts & Scienze è un sostenitore delle fesserie new-age, che per gli anti-sette sono lo strumento peculiare di "vere e proprie sette manipolatrici e plagianti".
Tutto questo mentre:
- afferma insensatamente di aver "presieduto ad una Udienza alla Camera dei Deputati";
- millanta di essere "Iscritta all'Ordine dei Giornalisti";
- si fregia di una inesistente collaborazione con l'Università la Sapienza, ecc.
A parte gli sciacalli del giornalismo scandalistico assetati di storie truci o pruriginose, a cui non frega niente dell'attendibilità della fonte, non è facile comprendere come sia possibile dare credito a un simile esperto. Una credibilità che un motore di ricerca è in grado di svelare con pochi clic.
Dopo che un tribunale ha sancito una stroncatura così definitiva del "teorema Tinelli" (e conseguentemente della attendibilità di chi l'ha formulato), l'analisi dell'operato della Presidente Nazionale di una minuscola associazione potrebbe concludersi qui, dato che qualsiasi altra "tinellata" a questo punto diventerebbe secondaria, ma non sarà così.
Non me ne vogliano coloro che a causa della Tinelli/CeSAP hanno sofferto a lungo e ingiustamente, perché irresponsabilmente accusati di reati inesistenti (a cui esprimo la mia solidarietà).
E non me ne vogliano coloro che a causa della Tinelli/CeSAP hanno sofferto a lungo e inutilmente, perché sconsideratamente aizzati a lottare contro una psicosetta immaginaria (le cui sorti mi sono indifferenti).
Non me ne vogliano, perché come la Tinelli considerava Arkeon un "fenomeno così interessante e variegato", allo stesso modo questo "curioso caso Lorita Tinelli" è per chi scrive così affascinante e divertente (il "caso Tinelli", non il processo che di divertente non ha avuto proprio niente) che non ci penso proprio a chiudere la questione per dedicarmi ad altro.
Quanto ai seguaci di una leader carismatica che li ha sventuratamente convinti a "fare qualcosa" [testimonianza G. Monaco del 2004] per fermare una "piovra che allunga i suoi tentacoli in tutta Italia" [ibidem], farebbero bene a verificare a quale risultato ha portato il processo che anche a loro è costato tanti sacrifici. Potrebbero valutare meglio l'aiuto offerto da chi proclama di "assistere le vittime di abusi con serietà e concretezza"; chi è che racconta cose non vere; chi è che sfrutta i "seguaci" per perseguire interessi personali. Potrebbero per esempio procurarsi la motivazione della sentenza, depositata alla cancelleria del Tribunale di Bari, dove a pagina 571 si evince quanto erano "scientifici" gli "studi" su Arkeon della ricercatrice Lorita Tinelli e quanto erano fondate le sue posizioni radicali:
Se poi, ricollegandoci alla questione del fenomeno di tipo settario ed alla manipolazione dei partecipanti prospettata dal dott. C. F. e dal Ce.S.A.P., si fosse voluto affrontare il passaggio in ordine all’accertamento del superamento del limite tra la comune e lecita opera di convincimento che ognuno di noi attua quotidianamente e la manipolazione, non ci si sarebbe potuto assestare su scarni e del tutto non convergenti elementi testimoniali.[...]
[...]
Si sarebbe dovuta avere la prova positiva in ordine al fatto che le scelte e le determinazioni dei singoli partecipanti, fossero stati messi, non tanto e non solo nelle condizioni di effettuare scelte differenti da quelle appartenenti alla propria vera identità, ma ben di più, nelle condizioni perfino di incapacità di intendere e volere. Ma su questo ultimo punto non si è avuta la benché minima prova ed anzi esiste a livello fattuale la prova logica del contrario, nonché quella scientifica fornita attraverso l’ausilio dai consulenti a discarico.
Note:
1) Nel prossimo post vedremo cosa ha stabilito il collegio giudicante in merito a ognuna delle accuse rivolte ad Arkeon dalla Presidente del CeSAP e dai suoi seguaci.