giovedì 4 ottobre 2012

L'autorevolezza di Lorita Tinelli - cap. 3


La "giornalista" Lorita Tinelli

Post dedicato ai cultori delle performance di Lorita Tinelli, fondatrice e presidente del CESAP.

Un'utente abituale del forum del CESAP ha scritto segnalandomi un post di Lorita Tinelli nel quale verrebbe sbugiardata una ipotetica "campagna diffamatoria", che sarebbe in atto ai danni della presidente del CESAP, ossia il gruppo carismatico da lei creato che "Partecipa attivamente allo sviluppo della scienza".

Il post della Tinelli è del 14 dic. 2011, e per i più pigri lo riproduco integralmente qui:

INIZIO POST TINELLI -

Iscrizione ordine giornalisti

ordine@og.puglia.it

Gentile Signora,
la sua iscrizione nell'Elenco Speciale per assumere la direzione responsabile del periodico "LABYRIS" le è stata concessa con decorrenza 23/02/2000 e successivamente - su sua richiesta - l'Ordine dei giornalisti della Puglia ha cancellato il suo nominativo per dichiarata cessata pubblicazione del periodico succitato.

ISCRITTA con decorrenza 23/02/2000

CANCELLATA IL 30.1.06 X CESSATA PUBBLICAZIONE - "LABYRUS" -

Cordiali saluti

A risposta di alcune richieste di persone che, leggendo alcuni blog creati da membri di Arkeon e dai loro sostenitori si sono poste delle domande sulla veridicità delle mie affermazioni dichiarate nel mio curriculum.

Presto altre smentite su quanto dichiarato dai soliti blog.

FINE POST TINELLI -

Il testo è stringato al limite della reticenza, e per i non tinellisti ne spiego meglio il senso.

Lorita Tinelli pubblica un'e-mail ricevuta dall'Ordine dei Giornalisti, dove si apprende che in qualità di direttore del periodico Labyris (1), la Presidente del CESAP è stata iscritta nell'Elenco Speciale, che per l'appunto è un registro tenuto dall'Ordine dei Giornalisti.

Come suggerito anche dal titolo del post della Tinelli, "Iscrizione ordine giornalisti" (e come da lei dichiarato in altre occasioni), questo dimostrerebbe che la Tinelli è stata iscritta a tale ordine. Iscrizione che invece viene negata nei "blog creati da membri di Arkeon e dai loro sostenitori" (responsabili di una malevola e infondata "campagna diffamatoria").

Ma le cose stanno così solo a una lettura superficiale ed è per questo che dopo aver ringraziato, avevo chiesto alla solerte segnalatrice se avesse personalmente verificato cosa riporta il blog incriminato (e non nominato, che come al solito è "Il Curioso Caso Tinelli"). Come c'era da aspettarsi, la seguace della Tinelli non ha risposto, perdendo così l’opportunità di inviare una seconda razione delle amenità tanto care agli adepti cesappini più devoti ("meschino", "squallida idiota", "frustrato", ecc.)

Che le cose non stiano così ce lo fa presagire innanzitutto l'insolita sobrietà della "scienziata" Tinelli, che con uno stile per lei inusuale, non ricorre a espressioni grondanti disprezzo e a termini taglienti (come avvenuto nelle altre due occasioni simili di cui si è parlato qui e qui).

Con un gradevole effetto sorpresa, il breve testo del post della Tinelli sembra improntato addirittura alla cordialità.

C'è poi una seconda stranezza: a differenza degli altri due post della Tinelli dal contenuto analogo sopra citati, questo post non è impreziosito dall'abituale commento ricco di insulti di "Anonimo Veneziano".

Vediamo ora perché le cose non stanno così.

Sul blog "Il curioso caso Tinelli", che per primo ha riportato la notizia, si legge che in un documento depositato in Tribunale (una perizia di parte), la Tinelli dichiara di essere:
"Iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Regione Puglia"
Senza usare mezzi termini, il blog sopra citato definisce questa qualifica "una menzogna". Il motivo è semplice: essere iscritti nell'Elenco Speciale, non autorizza a definirsi "iscritti all'ordine dei giornalisti". Per appartenere all'Ordine è necessario superare il relativo esame, mentre per venire inseriti nell'Elenco Speciale, è sufficiente inviare l'apposita richiesta indicando il proprio nome e indirizzo (e pagare una tassa); nient'altro.

La versione del "Curioso caso Tinelli" sembra ragionevole, mentre quella della Tinelli ha l'aria di fare a pugni col buonsenso, tuttavia è meglio verificare direttamente cosa dice la legge n. 69 del 1963 "Ordinamento della Professione di Giornalista", reperibile sul sito ufficiale dell'Ordine dei Giornalisti. Il testo non lascia spazio a dubbi:
"art. 1 È istituito l'Ordine dei giornalisti. Ad esso appartengono i giornalisti professionisti e i pubblicisti, iscritti nei rispettivi elenchi dell'albo."
Non essendo un giurista, per precauzione ho scritto un'e-mail all'Ordine dei Giornalisti del Lazio, a cui ho posto la seguente domanda:
chi è iscritto nell'Elenco Speciale può legittimamente dichiarare nel curriculum di essere "Iscritto all'Ordine dei Giornalisti"?
questa la risposta:
l'elenco speciale non è un elenco giornalistico bensì una "concessione" che la giurisprudenza di settore da ai direttori di testate a carattere tecnico, scientifico o professionale.

Dunque chi è iscritto all'elenco speciale non può definirsi giornalista.

L'email in formato immagine:

Nel caso che l'Ordine dei Giornalisti del Lazio sia infiltrato da "membri di Arkeon e dai loro sostenitori", ho rivolto la stessa domanda all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Questa la risposta:
No, i direttori di testate tecnico - professionale o scientifico non sono giornalisti perciò non hanno diritto ad alcun titolo e tessera.

L'email in formato immagine:

Avevo scritto anche all'ordine della Puglia, ma questo ha mostrato la stessa scortesia dell'ARIS non mandando alcuna risposta. In questo modo, per quanto mi riguarda non ho nessuna risposta da mostrare, mentre l'Ordine dei Giornalisti della Puglia sembra voler ribadire quanto fondato è il coro di critiche che da più parti si leva contro gli ordini professionali, visti unicamente come arroganti lobby del privilegio.

Chiarito che la dichiarazione della Tinelli "Iscritta all'Ordine dei Giornalisti" appariva come una menzogna  prima del post chiarificatore della Tinelli, e una menzogna sembra rimane dopo il chiarimento, il fatto più interessante di questa incauta vanteria è un altro: il comportamento inspiegabile della dr.ssa Lorita Tinelli, sedicente ricercatrice (e sedicente esperta di sette, grafologa, criminologa, docente di marketing, studiosa di criminalistica, esperta di dinamiche di gruppo, mediatrice famigliare e giornalista che scrive articoli su quotidiani che nessuno ha mai letto).

Un millantatore che viene sbugiardato ha due possibilità: evitare l'argomento sperando che la gente dimentichi, oppure cercare una giustificazione ragionevole.

La Tinelli avrebbe potuto benissimo ammettere di essersi sbagliata, vantando in buona fede una qualifica nella convinzione di averne il diritto. Un'ammissione che alla fine le avrebbe reso onore, dato che tutti possiamo sbagliare. La vicenda si sarebbe chiusa nel modo migliore: con un sorriso.

Ma sembra che per la Tinelli sia impensabile ammettere di aver sbagliato. Non solo: a dispetto della logica, a dispetto del buon senso e a dispetto della giurisprudenza, si ostina invece a rivendicare di essere stata "Iscritta all'Ordine dei Giornalisti".

E lo rivendica per giunta nel modo più strampalato. Per smentire l'accusa di avere:
approfittato dell'iscrizione nell'Elenco Speciale per qualificarsi falsamente come "iscritta all'Ordine dei Giornalisti", 
la Tinelli compie una mossa stravagante:
dimostra che è stata davvero iscritta nell'Elenco Speciale. (Cosa che peraltro nessuno ha mai messo in dubbio).
È come se io mi qualificassi "Giornalista" perché tutti i giorni assisto al telegiornale. E a chi mi contesta, dimostro che davvero assisto al TG. È un comportamento surreale, che porta a domandarsi come sia spiegabile una reazione tanto insensata o, come ci si domanda in un altro blog, se la Tinelli c'è o ci fa.

Che la Tinelli "ci sia", ovvero che sia davvero convinta di essersi legittimamente definita giornalista, è un'ipotesi che viene messa in dubbio dal tono insolitamente misurato del suo post. Il suo astenersi dal gridare la sua ira furente per chi ha messo in dubbio "la veridicità del suo curriculum", lascia trasparire insicurezza. Questo porterebbe a concludere che la Tinelli si renda conto della infondatezza della sua dimostrazione.

Inoltre, per sostenere questa ipotesi che la vede convinta di avere ragione a dispetto dell'evidenza, è necessario supporre che la Tinelli non sia capace di comprendere i termini della questione. Che a dispetto della sua scaltrezza e della sua capacità seduttiva e di convincimento la Tinelli sia una sempliciotta.

Rimane quindi che la Tinelli abbia volontariamente mentito. Come un venditore di fumo, pubblica un'e-mail che non dimostra niente, nella speranza che serva a rassicurare i propri sostenitori. Ma per mirare a questo risultato, è necessario confidare - questa volta sì - su una loro scarsa intelligenza. Il che evidenzierebbe la considerazione che la Tinelli ha dei suoi devoti seguaci.

Come si usa dire, ognuno conosce i propri polli e, è giusto ammetterlo, con l'utente che mi ha scritto la mossa della Tinelli in effetti ha funzionato.

Esiste una terza possibilità che ha il pregio di salvare "capra e cavoli", ossia di concedere alla Tinelli la buona fede senza sminuirne l'intelligenza. Per questa terza supposizione è però necessario ricorrere al disturbo istrionico della personalità, la cosiddetta sindrome di Pinocchio, un disturbo che porta chi ne soffre a negare anche di fronte all'evidenza. (Il bugiardo patologico mente gratuitamente, è manipolativo nei confronti degli altri, è seduttivo, intollerante alle critiche, non prova rimorso, ecc.)

Ma si tratta di una supposizione che esula le possibilità di approfondimento che è possibile avanzare in un blog. Resta però il fatto che dopo aver dichiarato in tribunale una cosa non vera, la Tinelli ritorna pubblicamente sulla questione per riproporre pervicacemente la stessa insostenibile fola. Per un comportamento tanto insensato, io so trovare solo le 3 spiegazioni sopra esposte, che possiamo sintetizzare come: "diversamente intelligente", "diversamente sincera", "diversamente equilibrata".

Se ne esiste un'altra, sono certo che la miliziana cesappina non mancherà di segnalarmela (e sarà una nuova opportunità per rimpinzare l'e-mail con le ingiurie tanto care ad "Anonimo Veneziano").

In conclusione, la versione della Tinelli è contrapposta e inconciliabile con quanto sostenuto dagli ordini dei giornalisti della Lombardia e del Lazio (e con il buon senso nonché con la normativa vigente). Come per uno stato di gravidanza, non possono esserci sfumature: una donna è incinta oppure no. Allo stesso modo una delle due versioni è falsa.

Riprendendo quindi quanto scritto da Lorita Tinelli, è possibile dire:
A risposta di alcune richieste di persone che si sono poste delle domande sulla veridicità delle affermazioni dichiarate nel curriculum di Lorita Tinelli, ora ognuno può farsi un'idea in merito a chi stia dicendo la verità e chi invece racconta balle.


Note:

1) Una fanzine da lei creata nel 2000 e quasi subito soppressa.