mercoledì 21 marzo 2012

Intervista a Maria P. Gardini cap. 6


La quarta affermazione di Maria Pia Gardini è contenuta in un rapido scambio di battute con l'intervistatore svizzero. Riguarda l'ammontare pagato a Scientology e quanto questa somma abbia influito sulle sue finanze:
Domanda: Quanto le è costato in termini finanziari l’esperienza in Scientology?
Risposta: 1.840.000 dollari.
Domanda: Lei appartiene a una famiglia ricca possiamo dire.
Risposta: Molto ricca, all’epoca.
Domanda: Oggi come vive finanziariamente?
Risposta: C’ho la pensione, faccio delle interviste, faccio delle conferenze.
Domanda: Quindi le è costato tutto sul piano finanziario.
Risposta: Praticamente
Riassumendo: Maria Pia Gardini era molto ricca; Scientology le ha portato via praticamente tutto. È un concetto che la Gardini sintetizza nell'intervista a "Storie Vere" in modo lapidario:

"Sono entrata che ero una persona molto abbiente,
sono uscita che ero una persona molto povera".

Nel libro IMAIS affronta l’argomento con toni drammatici: "quali benefici ho avuto nei miei nove anni di adesione a Scientology? Nessuno. Anzi mi sono trovata sul lastrico". Se ora la Gardini è "molto povera", costretta a vivere "con 390 euro al mese" (LNDS), la colpa è di Scientology, che l'ha ridotta addirittura "sul lastrico". Ma non è una storia credibile.

Iniziamo prendendo in considerazione l'ammontare che dice di avere versato a Scientology: 1.840.000 dollari. Su IMAIS si parla di un milione e mezzo, ma quale che sia la cifra esatta ha poca importanza, si tratta comunque di un importo davvero considerevole, però stiamo parlando di una persona "molto ricca".

In IMAIS si legge che il padre Mario era "un facoltoso proprietario terriero con campagne sparse tra l'Adriatico e il Tirreno, dal Lido degli Estensi e la Maremma ... capace di intuire che proprietà litoranee sarebbero diventate miniere d'oro". Fu "tra i promotori del lancio di Jesolo come l'alternativa veneta a Rimini. E cominciò col cambio del nome". Al Lido degli Estensi, dove già possedeva una tenuta di caccia, Mario Gardini "fece la stessa cosa trasformando sei chilometri di litorale in spiaggia turistica ... Andava ripetendo sempre: "Comprare a chilometri e rivendere a metri va sempre bene. Una filosofia che aveva fatto la sua fortuna". Considerando i numerosi immobili (impreziositi dalle "mie opere d'arte e gli oggetti di antiquariato" (affidavit)), e considerando che era figlia unica, non è credibile che la somma versata a Scientology possa aver prosciugato l'enorme patrimonio ereditato. Ma tralasciamo le supposizioni e basiamoci sui dati forniti dalla Gardini stessa che, ormai è chiaro, farebbe meglio a mettere un freno alle sue dichiarazioni.

Per quanto riguarda il periodo scientologico, diverse dichiarazioni indicano che il colpevole dell'attuale povertà di Maria Pia Gardini non è da ricercare in Scientology.

"E i soldi? Li spendevo allegramente, li buttavo, perché potevo permettermelo" (IMAIS). Già questa frase da sola restituisce le responsabilità a chi spettano, ma c'è altro da considerare.

Per fare OT 6 e 7, Maria Pia Gardini si reca in Florida, dove alloggia in "uno degli alberghi di proprietà della Chiesa, noti soprattutto per il loro lusso smodato. Anche in questo caso i miei soldi si volatilizzavano giorno dopo giorno." (LNDS). Alloggiare in un albergo noto per "il lusso smodato", non depone a favore di chi addossa ad altri la responsabilità delle proprie ristrettezze. Certo, molti avrebbero scelto una sistemazione meno sfarzosa, ma c'è un aspetto curioso: sembra che la Gardini ritenga sia un suo diritto il vivere nel lusso.

Un esempio di questo "diritto al lusso" lo incontriamo quando - indignata - ricorda che "mi misero di fronte a una pila di un centinaio di piatti da lavare; io, che non avevo mai sciacquato un piatto in vita mia, dissi che non avrei certo iniziato allora e così ... mi misero a dare ordini a cuochi e camerieri. Dopo mezz'ora ero già stanca e profondamente annoiata e così, annunciai ... che me ne sarei tornata a casa" (LNDS). Se ne vanta pure.

Non senza supponenza, nel libro "I miei anni in Scientology" Maria Pia Gardini dichiara di aver condotto una "vita da film" (e "da rotocalco rosa" all'interno del "rutilante jet-set", rincara l'autore A. Laggia). Per la Gardini è logico che una come lei dopo mezz'ora sia già stanca di dare ordini a dei camerieri. Sospetto che non a tutti risulterà altrettanto ovvio.

Sempre in merito all'acquisto dei livelli OT 6 e OT 7 (per i quali alloggia nel "lusso smodato"), nell'affidavit dichiara che "A quel punto stavo finendo i soldi, così per pagare questi livelli vendetti l'appartamento di Roma". Maria Pia Gardini incolpa Scientology di averla indotta a disfarsi dell'appartamento per conseguire gli straordinari super-poteri di OT 6 e 7; scelta che si rivelerà sbagliata. Ma - per l'ennesima volta - anche di questa vendita la Gardini dà una seconda versione, completamente differente dalla prima.

Nel "Libro nero delle sette in Italia" la Gardini racconta che, dopo essere entrata nella Sea Org, a Roma "avevo ancora una bellissima casa in cui, ovviamente, ormai non abitava più nessuno. Mia figlia Federica si era sposata ... e viveva in Toscana, e così cominciai a ragionare sull'eventualità di mettere in vendita la mia abitazione nella capitale." Un paio di pagine dopo Maria Pia Gardini ricorda che a seguito dei guai giudiziari che Scientology stava vivendo in quel momento, "l'Org mi consigliò di andare a Flag, in Florida, dove avrei potuto frequentare e ottenere il livello OT 6 e OT 7. Tale proposta non avvenne per caso, dal momento che avevo appena venduto la mia proprietà a Roma e, quindi, mi trovavo in possesso di una cospicua somma".

È quindi falso che avesse venduto l'appartamento perché forzata ad acquistare OT 6 e OT 7. Vende l'immobile perché - avendo deciso di lanciarsi "ai massimi vertici della Chiesa" - è inutilizzato. Poi, a vendita avvenuta, decide di seguire il "consiglio" di Scientology che le propone di recarsi in Florida per "frequentare e ottenere il livello OT 6 e OT 7". (Dando così inizio allo stravagante inseguimento americano della figlia che "viveva in Toscana".)

Chiarito il motivo che ha indotto Maria Pia Gardini a vendere l'appartamento (compratole da suo padre qualche anno prima), passiamo a un altro aspetto rilevante: gli importi relativi all'operazione.

La "casa" (che in realtà era un appartamento) è descritta come "bellissima", e doveva sembrare tale anche a chi è abituato a una "vita da film". Si trattava di "un elegante appartamento di 180 metri quadrati, più giardino pensile, alla Farnesina" (IMAIS), con il bagno "arredato con rubinetteria dorata". Siamo sul finire dei rampanti anni 80, e secondo la stima di un agente immobiliare (fatta nel 2012 quindi approssimativa), doveva aggirarsi intorno al miliardo di Lire.

La Gardini non specifica quanto le sono costati quei 2 livelli OT. Per la figlia dice di avere speso 70 milioni. (Più altri 42 milioni per "le spese di vitto e alloggio" per i quattro mesi di permanenza in America, che fanno oltre dieci milioni al mese per mangiare e dormire. Era il 1985 e questo ci rassicura sul fatto che non si trattava di una sistemazione precaria.) Possiamo presumere anche per lei un costo analogo. Per cui Maria Pia Gardini accusa Scientology per avere dilapidato un appartamento in cambio di quei 2 livelli OT, ma la realtà è molto diversa: entrata in possesso di una somma che persino l'esigente Gardini definisce "cospicua", appena un decimo di quell'importo (compreso vitto e alloggio) è stato destinato a Scientology. Il restante 90% di quella ingente somma è estraneo alla sua vicenda con Scientology.

Proseguiamo. Quando decise di entrare nella Sea Org, "ovvero di lanciarmi ai massimi vertici della Chiesa", si trasferì a Clearwater, in Florida, dove agli staff vengono forniti vitto, alloggio, uniformi e un piccolo stipendio.

Le uniformi. Per la Gardini erano "dozzinali", e così "per non sbagliare me le faccio fare su misura dalla sarta" (IMAIS).

Il vitto. Solitamente Maria Pia andava per "una cenetta al Red Lobster", dove "ti facevi una bella aragosta con le salsine" e, perché no, anche "sei ostriche appena pescate", visto che non si vive di sola aragosta.

Infine l'alloggio. Per gli staff è all’Hacienda Gardens, "una specie di villaggio con molte case tutte divise in appartamentini, con un bagno, un piccolo soggiorno, e tre camere". Ma dopo aver visto la "camerata da caserma con indumenti sparsi, nel più completo disordine" in cui avrebbe dovuto alloggiare, la Gardini reputa l'Hacienda troppo dozzinale, non adatto alla sua "vita da film", e altezzosamente esclama: "Mi spiace, signori, questo non è il mio modo di vivere", e per rispetto del suo rango compra (affittare è da pizzettaro) "un bel appartamento che si affacciava sul golfo del Messico" (LNDS), necessariamente situato "in una palazzina di lusso con piscina, sala ginnastica, sauna e security giorno e notte. Due camere da letto due bagni e soggiorno". La lussuosa palazzina si trova a Island Estate, luogo ai più sconosciuto in Italia, ma a questo punto abbiamo già capito che si tratta di "una splendida località di villeggiatura. Un posto rinomato".

Tutto intorno a lei è lusso, splendore, denaro speso "allegramente, praticamente buttato" e aragoste con le salsine. Perché lei non è una qualsiasi, lei può proclamare: "sono Maria Pia Gardini" ("I miei anni in Scientology"). Noblesse oblige.

Chiunque altro avrebbe scelto un appartamento più modesto (e in affitto). Anzi, chiunque altro avrebbe scelto la sistemazione gratuita all'Hacienda Gardens, come fanno tutti gli staff. Perché risiedere fuori dall'Hacienda è un "privilegio di pochi" (IMAIS) che necessita di uno "speciale permesso" da conservare "gelosamente perché il fatto che io viva fuori solleverà non poche invidie". È quindi ovvio che per chi, con dubbio gusto, si vanta di non avere "mai sciacquato un piatto" in vita sua, la soluzione non poteva che essere una "palazzina di lusso" situata in "una splendida località".

Stesse considerazioni quando, in dicembre 1990, la Gardini si imbarca sulla Freewinds, la nave da crociera di Scientology, per fare OT 8. Anche lì poteva usufruire di vitto e alloggio gratuiti. Ancora una volta Maria Pia Gardini trova la sistemazione inadatta al suo lignaggio: "Non volevo dormire negli alloggiamenti dello staff sui ponti inferiori dove faceva un caldo tremendo"(affidavit), quindi "pagai profumatamente una cabina sulla nave" (LNDS). Come nel caso dell'appartamento con vista sul golfo, viene da chiedersi come sia possibile che ci siano così tanti sprovveduti che si ostinano ad alloggiare nei claustrofobici ponti inferiori, quando è tanto più raffinato alloggiare in una confortevole cabina.

Arriviamo al 1992. Sono già trascorsi 7 di quei 9 anni impiegati da Scientology per trasformare la "molto abbiente" Gardini in "una persona molto povera", anzi "sul lastrico". Nonostante l'opera predatoria di Scientology sia quasi conclusa, la Gardini tratteggia nell'affidavit una quotidianità che ricorda il cinema dei telefoni bianchi: "Il maggiordomo venne ad avvertirmi", "Dissi al maggiordomo di prendere una delle mie automobili", "la cameriera mi informò che nel mio giardino".

A quel punto, quel 1.840.000 dollari l'aveva quasi completamente versato, nell'affidavit dichiara che già da tempo aveva problemi finanziari, eppure porta avanti la sua "vita da film" nella sfarzosa villa di famiglia.

Il fatto che in quegli anni la Gardini si sia trovata "costretta a vendere qualche proprietà", più che a Scientology sembra da imputarsi al fatto che lei i soldi li spendeva "allegramente, li buttavo, perché potevo permettermelo". Ma la "vita da film" della Gardini ci riserva ben altre sorprese che vedremo nel prossimo capitolo.

(continua)