tag:blogger.com,1999:blog-37967613666951380922024-03-12T17:01:38.383-07:00Pensieri banaliPensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comBlogger94125tag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-28050724931747894802019-06-08T07:57:00.001-07:002022-06-24T08:33:32.274-07:00Un tram tram che si chiama comicità<div style="text-align: justify;">
</div><div style="text-align: justify;">
<br />
</div><div style="text-align: center;"><span style="color: #800180;"><b>NOVITA'</b></span><br /><br />
Nuovamente disponibile: <br /><b>IL PROCESSO ARKEON</b><br />Terza edizione<br /></div><div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcdqTDdgQ8JHiF4Ick1fWfqIT3mFLMmPHz2QpHnF-1LGVR4WdA_RgfAWvHxawqDSW5LZD8dniWfphr3ZwjYPgq8sk7JRmZlEA8BvzWMOdUZyh1NIPuutgCeBr6eEwGM5YDXcsjet_CkyBc_DJPAYIdb7_yL9jyqfHfdnYOm6raJSKwAwcRirjA4EcI/s568/Copertina_Processo_3_ediz.jpg" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="568" data-original-width="389" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcdqTDdgQ8JHiF4Ick1fWfqIT3mFLMmPHz2QpHnF-1LGVR4WdA_RgfAWvHxawqDSW5LZD8dniWfphr3ZwjYPgq8sk7JRmZlEA8BvzWMOdUZyh1NIPuutgCeBr6eEwGM5YDXcsjet_CkyBc_DJPAYIdb7_yL9jyqfHfdnYOm6raJSKwAwcRirjA4EcI/s320/Copertina_Processo_3_ediz.jpg" /></a></div><div style="text-align: center;">Euro 9,00 (spedizione compresa) <br /><br /></div><div style="text-align: center;">Per richiedere una copia scrivere a: pensieribanali@tiscali.it <br />
<br /></div></div><div style="text-align: center;">- - - o - - -<br /></div><div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
"<i>La mia vita non sarebbe stata la stessa se avessi vissuto comodamente nel <b>tram tram</b> delle salite e delle discese della vita quotidiana</i>."
<br />
(L. Tinelli)
</blockquote>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-XGZ98DNnVl0/XPvJ7zvOPPI/AAAAAAAAAt4/0MsqfwhsmfIwL8iM-X6_xi7CVcMDDe_1QCLcBGAs/s1600/tramtram31-5-19.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="966" data-original-width="759" src="https://1.bp.blogspot.com/-XGZ98DNnVl0/XPvJ7zvOPPI/AAAAAAAAAt4/0MsqfwhsmfIwL8iM-X6_xi7CVcMDDe_1QCLcBGAs/s1600/tramtram31-5-19.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
In altre faccende affaccendato, sono tre anni che non mi occupo di Lorita Tinelli, nonostante non sia di certo mancato il materiale (1).
<br />
<br />
Però davanti al "<i>tram tram</i>" della vita quotidiana, non ho saputo resistere, perché descrive in modo compiuto la "<i>esperta a livello nazionale di fenomeni settari</i>", al pari di "<i>indagini segregate</i>" (che la Tinelli ha giustificato definendolo un "<i>rifuso</i>"), o i "<i>fuoriusciti che lamentano di essere bisfrattati</i>", o le altre perle raccolte <a href="http://cesapcesap.blogspot.com/2011/01/katerin-spack-un-po-bisfrattata-esegesi.html" target="_blank">qui</a>.
<br />
<br />
Oltre all'esilarante <i>tram tram</i> vi sarebbero altre frasi da evidenziare, come per esempio l'imbarazzante "<i>ieri un amico mi dice: vorrei tanto parlare di te sul mio giornale , ma ho paura delle denunce che potrebbero arrivarmi</i>", o il pietoso "<i>Mi occupo di un argomento che mette a rischio la mia vita quotidianamente</i>", ecc. Così però dal comico divertente si scadrebbe nel ridicolo patetico, mentre a noi la Tinelli che piace è quella che i suoi fan li rallegra e non quella che li deprime.
<br />
<br />
Comunque: onore al merito. Tra quanti si impegnano per rendere più lieta la vita al prossimo, Lorita Tinelli resta una stella di prima grandezza.
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<br />
<br />
Note:
<br />
<br />
1) l'attività di assessore svolta con insipienza, l'astio per il pm Bretone, la pubblicità al libro <i>Il processo Arkeon</i> (con sottintesa richiesta che qualcuno glielo compri)<br />
<br />
<br />
<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-19678053196436986552017-05-19T08:59:00.003-07:002019-06-08T03:29:32.425-07:00Il senso di Lorita per la realtà<div style="text-align: justify;">
È un po’ a malincuore che pubblico questo nuovo post: estromette dalla prima pagina del blog le donchisciottesche gesta della <a href="https://web.archive.org/web/20160130090426/http:/www.cesap.net/contatti/comitato-direttivo/item/segretaria-dott-ssa-olimpia" target="_blank">segretaria/tesoriere</a> Olimpia Quattromini.
<br />
<br />
Olimpia meritava quella benemerenza: le è bastata una sola intervista, per dimostrare un grado di impreparazione e insipienza che la rendono la più autorevole candidata alla carica di presidente del CeSAP.
<br />
<br />
La Tinelli si è infatti dimessa da questa carica perché occupata in “<i>altri impegni</i>”, sostiene lei (o perché sotto processo a Foggia, dov’è imputata di reati penali, insinuiamo noi). E così l’attuale presidente del CeSAP è il dr. Luigi Corvaglia, ma essendo una persona competente la detiene in modo palesemente ingiustificato.
<br />
<br />
Mancata elezione a parte, la dr.ssa Quattromini non ha comunque di che lamentarsi: la sua epopea ha campeggiato in home-page per quasi un anno. Inoltre il suo sacrificio serve a ridare su questo blog lo spazio dovuto alla sua mentore.
<br />
<br />
Si sono infatti appena conclusi a Lecce due processi, che la Tinelli ha promosso con un numero iperbolico di querele contro sei persone (e svariati blog, tra cui questo che state leggendo) colpevoli, a suo dire, di ogni nefandezza. E si sono conclusi nel modo più inatteso e disonorevole per la paladina di vittime inesistenti e “<i>testimone indiretta</i>” di suicidi inesistenti: avvicinandosi il momento della sentenza, e con questa lo spettro dell’addebito delle spese processuali per l’insensatezza delle accuse formulate, la finta giornalista ha rimesso le querele, ponendo così una pietra tombale sulle grida di dolore che per anni le hanno consentito di presentarsi come vittima di una crudele psicosetta. Un vittimismo a cui potevano dar credito solo i suoi più servili baciapile e i giornalisti più disonesti (alcuni dei quali hanno già dovuto risarcire le persone diffamate).
<br />
<br />
In un vecchio <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/03/chiude-laris-ovvero-la-scomparsa-del.html" target="_blank">post</a> ho definito le querele della Tinelli uno stupefacente campionario di comicità involontaria, basata su deduzioni assurde, la logica del bizzarro e un insistente uso del non sequitur, in cui una affermazione è seguita da un'altra senza un nesso logico. Ora che i procedimenti penali sono conclusi e le relative carte divenute pubbliche, è finalmente possibile spigolare all’interno di questa antologia di umorismo surreale, dato che sarebbe ingiusto che solo pochi privilegiati possano apprezzarne l'originalità.
<br />
<br />
Iniziamo con una querela del 23 maggio 2011 dove si denuncia, tra gli altri, l’autore del post <a href="http://cesapcesap.blogspot.it/2011/02/la-vedetta-guercia.html" target="_blank"><i>La vedetta guercia</i></a>, per i contenuti “<i>diffamatori nei confronti del CeSAP e dei suoi associati</i>”.
<br />
<br />
<a href="http://cesapcesap.blogspot.it/2011/02/la-vedetta-guercia.html" target="_blank"><i>La vedetta guercia</i></a> è un post breve e divertente di cui raccomando la lettura. Per i più pigri, basterà dire che il testo rileva la contraddizione di un centro studi che <a href="http://archive.is/EwBqT" target="_blank">considera</a> "<i>vere e proprie sette manipolatrici e plagianti</i>" (sono parole del CeSAP) chi propone pratiche come - cito testualmente - “<i>l’Ayurveda, la Bioenergetica, le terapie olistiche</i>”, e al tempo stesso annovera tra i propri membri il sociologo dr. Anthony Kingsley Frizzera, il quale propone trattamenti di ayurveda, bioenergia e corsi di Hatha Yoga. Esattamente la stessa triade citata dal CeSAP come pratiche criminali.
<br />
<br />
Va precisato che nel post oggetto di querela, del dr. Kingsley Frizzera si dice che “<i>suscita un sincero rispetto</i>”, e questo perché:
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>attivamente impegnato nel sociale come responsabile di due Onlus che si occupano di mediazione culturale e dell'associazione “La voce dei disabili” </i><span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt;">[...]</span><i> promuove il turismo responsabile ed è attivo anche come educatore con progetti formativi per la scuola. Una persona sicuramente ammirabile quindi </i><span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt;">[...]</span></blockquote>
Il post si conclude con 5 domande che evidenziano inconsistenza, assurdità e spropositi dell’ideologia del CeSAP:
<br />
<ol>
<li><span style="color: #20124d;">Che autorevolezza può avere un Centro Studi che considera alla stregua di "pericoloso manipolatore mentale" <b>un rispettabile</b> mediatore culturale come il dr. A. Frizzera? </span></li>
<li><span style="color: #20124d;">Che autorevolezza può avere un Centro Studi che non si accorge di avere tra i suoi componenti qualcuno che <b>in base ai suoi stessi parametri</b> dovrebbe essere considerato alla stregua di un criminale? </span></li>
<li><span style="color: #20124d;">Che valore possono avere le affermazioni di un Centro Studi che considera la "<i>miriade di associazioni culturali ed accademie olistiche</i>" delle “<i>sette manipolatrici e plagiant</i>i” anche se propongono solo <b>innocui massaggi rilassanti</b>? </span></li>
<li><span style="color: #20124d;">Che valore possono avere le informazioni di un <b>Centro Studi che considera</b> un plagiato chi frequenta una "<i>accademia olistica</i>" perché apprezza il massaggio tradizionale indiano? </span></li>
<li><span style="color: #20124d;">Poiché il CESAP ha dato così tanto alla Scienza (e tanto darà ancora, purtroppo), chi si fiderebbe delle scientifiche "<i>consulenze qualificate</i>” arrischiandosi a chiedergli anche solo un'indicazione stradale?
</span></li>
</ol>
Chiarito cosa afferma il post incriminato, vediamo di cosa lo accusa la docente di una scuola privata per parrucchiere:
<br />
<blockquote>
<i>In tale articolo gli anonimi articolisti prendono di mira un collaboratore di vecchia data del CeSAP tale Dr. Anthony Kingsley Frizzera, sociologo, definendolo un capo di una vera e propria setta manipolatoria e plagiante</i>.</blockquote>
Lo so, non riuscite a crederci: va bene che viviamo in un Paese che ha nominato vicepresidente della Camera chi non capisce quello che legge nelle email, ma anche così non si può essere tanto ottusi da travisare fino a quel punto il senso del post, e non si può neppure essere tanto bugiardi da inserire una tale menzogna in un capo d’accusa che sarà vagliato da un giudice, per cui pensate che la Tinelli non possa avere scritto quello sproposito. Per fugare una più che comprensibile diffidenza, ecco il brano citato in formato immagine (<a href="http://pensieribanali.altervista.org/27/denuncia.jpg" target="_blank">qui</a> l’intera pagina):<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-5DL1MlvXXr8/WR8U--rKG1I/AAAAAAAAAr4/DNX3rsA-Os8YpHHjaC4wXnTpp2v7_xfcgCLcB/s1600/capo_di_una_vera.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-5DL1MlvXXr8/WR8U--rKG1I/AAAAAAAAAr4/DNX3rsA-Os8YpHHjaC4wXnTpp2v7_xfcgCLcB/s1600/capo_di_una_vera.jpg" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Chi segue questo blog e ha dimestichezza con le imprese della Tinelli, saprà già che difficilmente una performance della nostra eroina consiste in un’unica perla; è per questo che poco sopra parlavo di “<i>uno stupefacente campionario di comicità involontaria</i>”. La “<i>Presidente Nazionale</i>” continua infatti con:
<br />
<blockquote>
<i>Il Dottor Frizzera ha appreso tale articolo in maniera molto dispiaciuta, tanto da comunicare alla sottoscritta, durante una telefonata, che avrebbe pure preso la decisione di allontanarsi dal CeSAP, pur non avendo commesso nessuna scorrettezza, per evitare che il CeSAP venisse ancora preso di mira. Allego alla presente la lettera che lo stesso Sociologo ha poi inviato, a mezzo fax, al CeSAP</i>.</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-aiYA2o251XQ/WR8S5N6WpDI/AAAAAAAAArg/v-NKlNJPKgsDZv6yMJ5eWmSCJilXVf6ggCLcB/s1600/il_dottor_frizzera_ha_appreso.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="155" src="https://3.bp.blogspot.com/-aiYA2o251XQ/WR8S5N6WpDI/AAAAAAAAArg/v-NKlNJPKgsDZv6yMJ5eWmSCJilXVf6ggCLcB/s640/il_dottor_frizzera_ha_appreso.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Il dr. Frizzera si sarebbe dimesso per evitare che il CeSAP venga preso di mira a causa della sua presenza? Ma che sta dicendo? La Tinelli può scrivere quello che le pare, ma se Frizzera è laureato deve come minimo saper leggere, e almeno lui avrà capito che il post incriminato lo tratta non solo con rispetto, ma ne fa addirittura l’elogio.
<br />
<br />
Dato che il nostro sociologo avrebbe dovuto testimoniare in tribunale in favore della Tinelli, sfumato il suo contributo al raggiungimento della Giustizia, vediamo almeno questo allegato B per sapere cos’ha davvero scritto il dr.Frizzera. Ecco come si conclude la sua lettera:
<br />
<blockquote>
<i>Viene da sé le 5 domande che tra il serio e il faceto l’anonimo si pone al termine della sua brillante disquisizione sono assolutamente strumentali, tese a svilire la mia persona, il mio percorso di studi e la mia credibilità professionale.
<br />
<br />
Io personalmente non me la sento, per mancanza di tempo e di denaro (e perché sinceramente vorrei essere coinvolto il meno possibile... e penso potrai capirmi) di adire vie legali rispetto a questa faccenda.
<br />
<br />
Spero però che tu riuscirai a fare qualcosa anche in merito a tutto ciò, in quanto mi auguro che questa sia solo la prima e ultima occasione che qualche disonesto possa frugare nella mia vita personale, utilizzandola poi a suo piacere per sostenere tesi ontologicamente insostenibili.
<br />
<br />
</i><i>
Anthony Kingley Frizzera</i></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-RnCZ97eVXNU/WR8TGFpNyyI/AAAAAAAAArk/C9IEtDk3WCcFMBJHFmx7efQ0gsfbpVn9ACLcB/s1600/lettera_Frizzera.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-RnCZ97eVXNU/WR8TGFpNyyI/AAAAAAAAArk/C9IEtDk3WCcFMBJHFmx7efQ0gsfbpVn9ACLcB/s1600/lettera_Frizzera.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
Domande strumentali tese a svilire la sua persona, il suo percorso di studi e la sua credibilità professionale? Va bene che non si può capire tutto, ma non capire proprio niente mi sembra francamente esagerato. Ma cos’è, la Tinelli è contagiosa? L’intera lettera (visibile <a href="http://pensieribanali.altervista.org/27/lettera_1.jpg" target="_blank">qui</a>) del dr. Anthony Frizzera lascia interdetti, ecco alcune sue affermazioni che meritano una puntualizzazione che consentirà di comprendere la profondità del Frizzera/pensiero:
<br />
<blockquote>
a. “<i>a differenza di anonimi estensori di blog non ho legami con psico-sette giudicate colpevoli dei più svariati reati</i>”</blockquote>
Con “<i>psico-setta giudicata colpevole</i>” il nostro genio della deduzione si riferisce al gruppo Arkeon. La frase contiene svariate falsità grossolane: chi ha letto i post dedicati al processo Arkeon, ricorderà che la sentenza <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2013/06/il-teorema-tinelli-come-creare-una.html" target="_blank">rileva</a> con severità "<i>la <b>palese </b>insussistenza della visione della psicosetta</i>", per cui definirla una psicosetta dimostra l’incapacità (preoccupante in un adulto) di accettare la realtà. Che i dirigenti di Arkeon siano stati “<i>giudicati colpevoli dei più svariati reati</i>” è una panzana (in voga tra gli antisette) e riportandola fa la figura del fesso. Infine, posso affermare con sicurezza che l’autore del post non ha alcun legame con Arkeon, o con qualsivoglia persona ritenuta colpevole di “<i>svariati reati</i>” (o anche solo di un singolo reato). Non so se alla fine del processo che vede imputata Lorita Tinelli, il dr. Frizzera potrà ancora vantare di non avere legami con persone “<i>giudicate colpevoli dei più svariati reati</i>”.
<br />
<blockquote>
b. “<i>Ho la fedina penale pulitissima e soprattutto non ho nulla da nascondere</i>”;</blockquote>
L’ayurvedico sociologo si <a href="http://pensieribanali.altervista.org/27/lettera_1.jpg" target="_blank">definisce</a> esperto in sociologia “<i>della comunicazione</i>”, ma non riesce neppure a capire la comunicazione contenuta in un banale post. Se si fosse sforzato, si sarebbe accorto che non c’è traccia di allusioni alla sua fedina penale o al fatto che abbia qualcosa da nascondere. Al contrario vi si trovano solo termini elogiativi come “<i>un sincero rispetto</i>”, “<i>attivamente impegnato nel sociale</i>”, “<i>persona sicuramente ammirabile</i>” e via di seguito.
<br />
<blockquote>
c. “<i>Mi ha lasciato particolarmente stupito e preoccupato leggere che qualcuno va indagando nella mia vita</i>”;</blockquote>
Questa frase ci rappresenta una persona con una scarsa presa sulla realtà. Il dr. Frizzera si rassegni: nessuno sano di mente ha tempo da perdere indagando sulla sua vita. Si tenga presente che poco prima lui stesso aveva <a href="http://pensieribanali.altervista.org/27/lettera_1.jpg" target="_blank">scritto</a> “<i>Se qualcuno mi “googla” su internet salto fuori da numerosi parti</i>”. Ecco, per l’appunto, “googlare” il nome di qualcuno non significa stare “<i>indagando nella vita</i>”, ma semplicemente vedere cosa quella persona pubblica di sé stesso. Ed è stato proprio per averlo “googlato” su Internet che l’autore del post ha potuto scrivere tutti quegli elogi, che a questo punto dimostrano quanto Internet sia uno strumento di valutazione poco affidabile.
<br />
<blockquote class="tr_bq">
d. “<i>Penso che nessuno del CeSAP, né tu, né io in prima persona abbia mai detto/scritto:
</i><br />
<div style="text-align: left;">
<blockquote>
<i>1. le “cosiddette terapie energetiche, alternative, olistiche” sono cialtronate;
</i><br />
<i>2. coloro che le praticano sono degli illusi “vittime di cialtronerie”;
</i><br />
<i>3. “quella miriade di associazioni culturali ed accademie olistiche” che le propongono sono “vere e proprie sette manipolatrici e plagianti</i>
”.</blockquote>
</div>
</blockquote>
Questo è un brano particolarmente mortificante, dato che lo fa apparire uno stordito: sostiene che “<i>nessuno del CeSAP</i>” ha mai fatto quelle affermazioni, benché siano affermazioni che, come spiegato nel post, sono in corsivo e tra virgolette perché prese da un <a href="http://archive.is/VfkHG" target="_blank">comunicato stampa</a> del CeSAP. Comunicato che è pubblicato sul sito del CeSAP (di cui viene perfino riportato il link). Se prima di parlare ci si sforzasse di capire cosa si è letto, e ci si informasse sui principi fondamentali del gruppo a cui si appartiene, sarebbe più facile evitare figure come queste.
<br />
<br />
Attendevo con impazienza la testimonianza in tribunale del dr. Frizzera, per niente al mondo mi sarei perso una discesa nel ridicolo di questa portata. Purtroppo la fantozziana ritirata della Tinelli ha annullato lo spettacolo. Davanti a un doppio misto del calibro Frizzera/Tinelli non dobbiamo più chiederci come sia possibile che vengano eletti personaggi come Scilipoti, Razzi, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=r4T3eubvknY" target="_blank">Aurigemma</a> o <a href="https://www.youtube.com/watch?v=yuMbAWWQtk8" target="_blank">Torrisi</a>. La vera domanda è: ma come è possibile che siamo la specie dominante sul pianeta?
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
- - o - -</div>
<br />
<br />
Una chicca presa dalla querela “<i>per il reato</i> [sic] <i>di ingiuria, diffamazione aggravata, molestia e stalking</i>” del 4 febbraio 2011. Scrive sempre la Tinelli:
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>Il blog va avanti ad elencare i miei <b>rifusi</b></i>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-aXsdP2zY3ZA/WR8TXVtXBNI/AAAAAAAAAro/7-DBovR4Eco12sPpmWGjwwwS0e4fQbpiwCLcB/s1600/rifusi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="178" src="https://1.bp.blogspot.com/-aXsdP2zY3ZA/WR8TXVtXBNI/AAAAAAAAAro/7-DBovR4Eco12sPpmWGjwwwS0e4fQbpiwCLcB/s640/rifusi.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Un genio, non c’è che dire: un effetto comico fulminante ottenuto con un’unica parola. Siamo davanti a un capolavoro.
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<br />
<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-78758456352108440892016-07-17T10:53:00.000-07:002019-06-05T02:37:18.852-07:00A cosa serve il CeSAP<div style="text-align: justify;">
La missione fondativa del <a href="http://www.cesap.net/" target="_blank">CeSAP</a>, dichiarata persino nel nome "Centro Studi", dovrebbe essere "<i><a href="http://archive.is/U0jrf" target="_blank">lo studio</a> e la divulgazione di studi</i>" sugli abusi delle sette. Studi che sarebbero da realizzare per:
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i><a href="http://archive.is/ECvqi" target="_blank">offrire</a> informazioni continuamente aggiornate a psicologi, sociologi, assistenti sociali, forze dell'ordine, educatori, insegnanti, avvocati, magistrati, medici, pedagogisti, operatori psicosociali,</i> ecc
</blockquote>
Dopo oltre 16 anni di "<i>attività</i>", questi studi li si sta ancora aspettando: di documenti frutto della "<i><a href="http://archive.is/eXBkK" target="_blank">attività</a> di ricerca e di studio</i>" del CeSAP, non è stato pubblicato <b>mai niente</b>.
<br />
<br />
Non è però che il CeSAP sia stato con le mani in mano. Nei primi anni del 2000 la sua "attività" è consistita nel rimpinzare la sezione "<i>Documenti e studi</i>" con del materiale raccogliticcio, prelevato da altri siti (<a href="http://ilcasoloritatinelli2.blogspot.it/2016/04/cap-6.html" target="_blank">qui</a> un'impietosa analisi dei documenti pubblicati). Successivamente, l'attività di "<i>ricerca e studio</i>" si è caratterizzata per la pubblicazione direttamente sulla <a href="http://web.archive.org/web/20121102131217/http://www.cesap.net/" target="_blank">home page</a> di articoli di cronaca nera. Una raccolta idonea a un settimanale di gossip, ma squalificante per un "<i>centro studi</i>" (rispettabile).
<br />
<br />
L'unica attività conosciuta di "<i>ricerca e studio</i>" svolta dalla Tinelli, ha riguardato il gruppo Arkeon, che per oltre un decennio ha occupato - sostiene - la "<i>esperta a livello nazionale di fenomeni settari</i>". Anche quest'unica attività però, presenta un problema: è oggettivamente un demerito. L'ultradecennale ricerca non ha prodotto nemmeno uno "studio" pubblicato (neppure sul sito), ed è consistita esclusivamente in una indecorosa raccolta di alcune maldicenze ascrivibili alla voce vaneggiamenti, rilasciate da qualche persona "<i>non sempre in grande equilibrio</i>" (© Lorita Tinelli), il cui unico risultato è stato mandare a processo per gravi reati persone palesemente innocenti.
<br />
<br />
Il processo al gruppo Arkeon ha certificato la non attendibilità della Tinelli: dopo che per anni la sedicente esperta ha ripetuto che Arkeon era "<i>un caso esemplare di psicosetta</i>" e il suo fondatore un guru plagiatore, al termine del dibattimento i giudici hanno potuto "<i>rilevare la palese insussistenza della manipolazione mentale e della visione della psicosetta</i>"(1). Dopo una tale cantonata, qualsiasi persona con un po' di buon senso sparirebbe dalla scena pubblica per la vergogna. È per questi risultati che il grado - e il tipo - di utilità del CeSAP è stato affrontato svariate volte su questo blog. Se ora lo riprendo, non è per accanimento, ma è dovuto alla scoperta di un aneddoto emblematico oltre che particolarmente buffo. Con la meschinità che mi è propria, mi accingo quindi a esporlo.
<br />
<br />
Nell'articolo <i>"<a href="http://archive.is/PkqGl" target="_blank">Dentro</a> i Narconon italiani, i rehab per la tossicodipendenza ispirati a Scientology</i>"(2), tra i vari esperti che pontificano c'è Olimpia Quattromini, collega della Tinelli in quanto psicologa e in quanto "<i>s<a href="https://web.archive.org/web/20160130090426/http://www.cesap.net/contatti/comitato-direttivo/item/segretaria-dott-ssa-olimpia" target="_blank">egretaria/tesoriere</a></i>" del "<i>centro studi</i>" della Tinelli. Nell'intervista la dr.ssa Quattromini racconta che dopo aver conseguito la laurea, in cerca di un primo impiego nel 2010 fece domanda di assunzione presso la struttura di recupero per tossicodipendenti "Narconon", ma dopo il colloquio fece una ricerca in Internet e:
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>È lì che ho scoperto cosa davvero fosse Narconon. Non sapevo fosse uno dei templi di Scientology.
</i></blockquote>
Va bene, definire i Narconon dei "<i>templi</i>" è fuori luogo (anche in senso figurato di sede principale di un'attività), e diventa una stupidaggine se questo termine viene usato da un'esponente di un centro che sostiene di "<i>offrire informazione</i>" sui fenomeni settari ("<i>a psicologi, sociologi, assistenti sociali, </i>ecc."), ma stiamo parlando del CeSAP, e già sappiamo quale autorevolezza dobbiamo aspettarci. Per cui soprassediamo e focalizziamoci sulla sorpresa della candida Olimpia quando scopre che Narconon e Scientology sono la stessa cosa.
<br />
<br />
Per una neolaureata, che non può sapere tutto, si tratta di una sorpresa giustificata. Ma a volte la smania di protagonismo può indurre chi è poco accorto a parlano troppo, finendo per mostrare un aspetto di sé che sarebbe meglio non esibire. Prima di rilasciare l'intervista nel 2015, già nel 2014 sul forum del CeSAP la dr.ssa Quattromini aveva <a href="http://archive.is/YuBzF" target="_blank">raccontato</a> la sua disavventura con quella che lei definisce la "<i>TRUFFA DI SCIENTOLOGY</i>".
<br />
<br />
Nell'esposizione del 2014 i toni usati sono piuttosto drammatici: "<i>caduta nella trappola di Scientology</i>", "<i>mettere in guardia</i>", "<i>cadere nel tranello</i>", "<i>Fortuna che io mi sono fermata in tempo</i>", "<i>se non mi fossi documentata come ne sarei uscita?!</i>"
<br />
<br />
Un primo aspetto da rilevare è che il racconto postato sul forum evidenzia come la "<i>segretaria/tesoriere</i>" del CeSAP abbia imparato a memoria i quattro cliché mentali dell'antisettarismo radicale, senza però averli compresi. Alla fine del racconto ne riporta infatti uno a sproposito: riguarda la fissazione con cui gli anti-sette vedono ovunque la volontà di separare l'adepto dalla famiglia. La Quattromini ci spiega infatti di aver appreso (da imprecisati "<i>altri “testimoni”</i>") che il lavoro offerto da Scientology "<i>consisteva nello studio dei testi di R. Hubbard per 4 ore</i>", che "<i>le restanti 4 ore lavorative bisognava spedire i libri di Scientology</i>" (3), e conclude con un insensato "<i>Il tutto allo scopo di allontanare quanto più possibile il soggetto dalla sua famiglia d’origine.</i>" (4)
<br />
<br />
Sembra di ascoltare Gabriella Monaco che ripete a una commissione del Senato la solita filastrocca degli antisette radicali (con la differenza che la Monaco per lo meno l'aveva capita). Non si comprende infatti per quale motivo lo studio di manuali (attività che la segretaria/tesoriere ha praticato per anni), alternato alla spedizione di libri, possa avere come conseguenza il distacco dalla famiglia. Comunque la <a href="http://archive.is/L5Aku" target="_blank">psicologa</a> "<i>dell’infanzia, dell'adolescenza, dell'adulto e dell'anziano</i>" (oltre che "<i>della coppia, della famiglia e di gruppo</i>") si premura di rassicurarci precisando che "<i>Io, per fortuna, sono ancora con la mia</i>". Una precisazione utile, altrimenti stavamo in pensiero.
<br />
<br />
Ma veniamo all'argomento di questo post. Se pensate che, dopo esseri imbattuta nel tempio di Scientology, la brava Olimpia abbia:
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<ol>
<li>fatto ricerche in Internet; </li>
<li>scoperto che stava per cadere "<i>nella trappola di Scientology</i>"; </li>
<li>preso coscienza del "pericolo sette" e sentendo il dovere di "<i>fare tanta informazione</i>" abbia aderito al CeSAP;
</li>
</ol>
allora sappiate che vi sbagliate, perché i fatti si sono svolti esattamente all'incontrario:
<br />
<ol>
<li>terminata l'università, nel 2009 fa il suo "<i><a href="http://archive.is/zUhIR" target="_blank">tirocinio</a> post laurea al Cesap</i>", dove ha "<i>studiato le realtà settarie!</i>" (con il punto esclamativo);</li>
<li>sempre dal 2009 è anche "<i>membro attivo</i>" del CeSAP;</li>
<li>dopo aver concluso il tirocinio, e quando già da <b>due anni</b> è "<i>membro attivo</i>" del CeSAP, il <a href="http://archive.is/YuBzF" target="_blank">21 dicembre 2010</a> l'esperta di "sette" si presenta al Narconon sperando nell'assunzione, perché quando ha visto l'annuncio di lavoro <i>"non ci ho pensato due volte ad inviare il mio cv</i>").
</li>
</ol>
Il resto della storia è scontato: le fissano un appuntamento, innocente come Cappuccetto Rosso parte <i>"alla volta della comunità Narconon</i>", e quando rientra "<i>a casa ci volli vedere chiaro: mi collegai ad Internet</i>" ecc.
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<br />
Dato che insieme ai Testimoni di Geova Scientology è in testa alla classifica di pericolosità stilata dagli antisette, e dato che Scientology è un gruppo conosciuto perfino da chi non sa niente di sette e il Narconon è il suo principale gruppo di facciata, la domanda è: che cavolo ha studiato durante il tirocinio al CeSAP dove avrebbe "<i>studiato le realtà settarie!</i>"? E quali competenze ha acquisito sul settarismo partecipando per due anni all'attività del "centro studi" in qualità di "<i>membro attivo</i>"?
<br />
<br />
Che sia stata indottrinata alla tetra ideologia antisette è assodato, oltre all'immancabile distacco dalla famiglia, ci infila anche la difficoltà a distaccarsi da una setta: "<i>se non mi fossi documentata come ne sarei uscita?!</i>" [5]. Ma a parte i quattro slogan degli antisette radicali, cosa ha studiato delle "<i>realtà settarie!</i>" se non conosce neppure l'abc della "setta" per antonomasia?
<br />
<br />
Ci si aspetta che chi da anni è "<i>membro attivo</i>" di un'associazione aderente al "<i>Forum delle Associazioni Italiane di Ricerca Informazione e Contrasto dei <b>Movimenti Settari</b> e <b>Culti Abusanti</b></i>", sia un esperto di "<i>movimenti settari</i>", ma il non sapere cos'è il Narconon, è come per uno storico del risorgimento non sapere chi è Gerolamo Bixio detto Nino. Nemmeno in una barzelletta. Si consideri che Scientology era il movimento più <a href="http://pensieribanali.altervista.org/varie/pag_aris.JPG" target="_blank">trattato</a> persino nel sito (ora <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/03/chiude-laris-ovvero-la-scomparsa-del.html" target="_blank">chiuso</a>) dell'ARIS, un'associazione gestita da un vigile urbano e da una casalinga.
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<br />
Spinta dalla smania di protagonismo, l'esperta incompetente di movimenti settari si offre volontaria per coprirsi di ridicolo, e si mette a "<i>scrivere nero su bianco</i>" una memoria che la mette alla berlina. E come cortesia della casa aggiunge "<i>vorrei che lo scritto possa circolare in Internet e non solo</i>". Contenta lei, contenti tutti; io do il mio piccolo contributo.
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Resta da annotare che in questa sfortunata iniziativa l'olimpica Quattromini non è sola. Con indiscutibile talento interviene anche Lorita Tinelli, la presidente "Nazionale" di una minuscola associazione, che nella stessa <a href="http://archive.is/PkqGl" target="_blank">intervista</a> rende grottesca la topica dell'inesperta di fenomeni settari: "<i>Da noi passa <b>molta gente</b> che ha fatto il percorso del Narconon</i>".
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<br />
Il contributo della Tinelli è interessante perché conferma un aspetto delle sue dichiarazioni che è già stato evidenziato molte volte: descrivono un'associazione a cui si rivolgerebbe una quantità di utenti da fare invidia a una tabaccheria, ma al contempo indicano che nella realtà il CeSAP è una scatola vuota (al pari degli altri gruppi antisette, vedi p.es. <a href="http://pensieribanali.blogspot.de/2014/07/assotutor-chi-era-costui.html">qui</a>, <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/03/chiude-laris-ovvero-la-scomparsa-del.html">qui</a>, ecc.). Se la Tinelli dicesse il vero, ne deriverebbe che la studiosa di "<i>realtà settarie!</i>" Quattromini non aveva mai sentito nominare il Narconon nonostante che per due anni abbia visto passare per il CeSAP una folla dolente che si lamentava proprio del Narconon. Se questa "<i>molta gente</i>" esistesse davvero, dopo due anni anche un ritardato mentale farebbe l'associazione Narconon=Scientology. Come è possibile che la Quattromini non abbia neppure orecchiato qualche chiacchiera da sala d'attesa?
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<br />
Dato che le roboanti affermazioni della Tinelli hanno la credibilità che abbiamo visto in questo e in altri blog, c'è un solo scenario ipotizzabile: non è la "<i>segretaria/tesoriere</i>" ad essere una svampita che non percepisce cosa le accade intorno, ma è la Tinelli che rilascia dichiarazioni tanto trionfalistiche quanto fasulle, mentre nella realtà il CeSAP non è che una targa affissa ad un portone dove entra pochissima gente (o più probabilmente nessuno).
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-Aq_LFtGBw8o/V20PJr7VocI/AAAAAAAAApo/7Rkn-rR0eJwd0PjAQMZbkPW2yc7Jo-rmQCK4B/s1600/insegna_cesap_tinozza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="283" src="https://3.bp.blogspot.com/-Aq_LFtGBw8o/V20PJr7VocI/AAAAAAAAApo/7Rkn-rR0eJwd0PjAQMZbkPW2yc7Jo-rmQCK4B/s400/insegna_cesap_tinozza.jpg" width="400" /></a></div>
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Una conclusione che non è certo una sorpresa. Apparendo come la frottola di una personalità narcisista, la <i>grandeur</i> ostentata dalla Tinelli non si fa scrupolo di sconfinare nel ridicolo. Vediamo qualche esempio.
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A pochi mesi dalla nascita dell'associazione la Tinelli <a href="https://web.archive.org/web/20010609032538/http://www.cesap.net/collaborazioni.htm">sosteneva</a> che "<i>Il collegamento con i Paesi Comunitari ed Extracomunitari è assicurato dalla presenza all'interno del CeSAP di alcuni soci corrispondenti con l'estero nelle varie lingue</i>", come se il CESAP venisse chiamato a intervenire nelle aree di crisi del pianeta. Impossibile non pensare a Tartarin di Tarascona.
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<br />
Benché in pratica fosse costituito da una sola persona, già alla sua fondazione il CeSAP vantava una pletora sterminata di organismi (6). Tanto per citare un esempio, tra questi figurava un "<i><a href="http://archive.is/eC7y0">Responsabile</a> area qualità</i>", che sarebbe una ridicola smargiassata anche in un'attività imprenditoriale che non sia di grosse dimensioni. A capo di questo improbabile dipartimento, figurava incaricato il "<i>dr. Sergio Labini</i>" che a Google è completamente sconosciuto, e nell'unica occasione in cui si manifesta riesce a infilare due errori già nelle prime quattro parole che scrive: "<i>Tieni d<span style="background-color: yellow;">ì</span>occhio i download<span style="background-color: yellow;">s</span></i>".
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-2IGvDPfYvW0/V20PllPIUuI/AAAAAAAAApw/2TH3zf8L3HEh65CiCwK74M08sTQA4FvLgCK4B/s1600/tieni_diocchio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-2IGvDPfYvW0/V20PllPIUuI/AAAAAAAAApw/2TH3zf8L3HEh65CiCwK74M08sTQA4FvLgCK4B/s1600/tieni_diocchio.jpg" /></a></div>
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Nel 2002 una "<i>Presidente Nazionale</i>" (di un'associazione composta solo da lei) straripante di creatività pubblica la pirotecnica <a href="http://bit.ly/1Tp3C7Q">statistica</a> secondo cui in un solo anno sarebbero state "<i>seguite 238 tesi di laurea</i>". E poiché alla Tinelli sembrava ancora poco, per lo stesso anno aggiunge di aver "<i>archiviato 247 dossier su gruppi specifici</i>".
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-4Bn5ygHu59s/V20P2j0V3RI/AAAAAAAAAp8/IFdmm9uBLPI0O3t9NelMr-dumhyqvZjmACK4B/s1600/anno_2002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-4Bn5ygHu59s/V20P2j0V3RI/AAAAAAAAAp8/IFdmm9uBLPI0O3t9NelMr-dumhyqvZjmACK4B/s1600/anno_2002.jpg" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
In data 1 febbraio 2006 <a href="https://web.archive.org/web/20060217064736/http://www.cesap.net/">pubblica</a> sul sito l'avviso per la convocazione "DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI" per il 25 febbraio. L'aver messo l'annuncio sulla home page del sito, lascia intendere che i soci sarebbero così numerosi da non rendere possibile il contattarli direttamente per telefono o via email (nella realtà erano: suo marito, suo suocero, suo cognato e un amico). La Tinelli deve aver pensato che quell'avviso pubblico faceva proprio un bell'effetto perché due mesi dopo, il 15 aprile, lo <a href="https://web.archive.org/web/20060427210531/http://www.cesap.net/">pubblica</a> di nuovo riconvocando l'assemblea - sempre ordinaria - per il 30 aprile.<br />
<br />
Nel 2007 <a href="https://web.archive.org/web/20071013205740/http://www.cesap.net/?option=com_content&task=section&id=5&Itemid=47">annuncia</a> che: "<i>il CeSAP parteciperà al Meeting del Volontariato che si terrà presso la Fiera del Levante di Bari.</i> [...] <i>A breve pubblicheremo il programma dettagliato delle due giornate</i>." Ovviamente il "<i>programma dettagliato</i>" non apparirà mai.
<br />
<br />
Sempre nel 2007, sul sito del CeSAP compare questo <a href="https://web.archive.org/web/20070609085653/http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=section&id=5&Itemid=47">proclama</a>: "<i>Di seguito evidenzieremo in ordine di progettazione, tutte le attività della sede nazionale e delle sedi locali</i>." La particolarità di questo editto è che non vi ha fatto seguito nessuna attività. Aprendo la pagina "<a href="https://web.archive.org/web/20070624134612/http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=category&sectionid=5&id=60&Itemid=47">Agenda</a>" si trova che le "<i>attività</i>" sono solo due, e che non sono neppure delle attività: si tratta degli avvisi relativi l'apertura di un "<i>Nuovo Forum</i>", e che è disponibile una raccolta di articoli relativi al "<i>Caso Fontani</i>". Ma sono avvisi vecchi di due anni: del 2005.
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-1LTXJP5ax4k/V20QGhv4uAI/AAAAAAAAAqE/hXTfIG9TQbYVUQKguzC2aXPD5VyODfsRwCK4B/s1600/attivit%25C3%25A0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-1LTXJP5ax4k/V20QGhv4uAI/AAAAAAAAAqE/hXTfIG9TQbYVUQKguzC2aXPD5VyODfsRwCK4B/s1600/attivit%25C3%25A0.jpg" /></a></div>
<br />
Sempre in merito alla frase "<i>Di seguito evidenzieremo in ordine di progettazione, tutte le attività della sede nazionale e delle sedi locali</i>.", va rilevato che contiene un'altra delle millanterie che la Tinelli ripete ossessivamente, e che dimostra la sua smania di far apparire il CeSAP una organizzazione maggiore di quello che è, ricorrendo a una patetica vanteria: l'ostentare una "<i>sede nazionale</i>" dotata di "<i>sedi locali</i>". Le "<i>sedi locali</i>" non esistono. Non ci sono ora e non esistevano nel 2007, data di pubblicazione dell'annuncio, come si premura di precisare - anzi di urlare - la stessa "<i>Presidente Nazionale</i>":
<br />
<blockquote>
<i>Quindi NESSUNA SEDE REGIONALE ESISTE COME FRANGIA DI QUELLA NAZIONALE</i>. (<a href="https://web.archive.org/web/20071214135356/http://www.cesap.net/index.php?option=com_contact&task=view&contact_id=7&Itemid=3">qui</a>) </blockquote>
Se non esiste nessuna sede regionale, è ridicolo e insensato definire "<i>nazionale</i>" l'unica (e microscopica) sede, ma anche così la Tartarina di Tarascona pugliese non vuole proprio rinunciarci:
<br />
<blockquote>
<i>Si è tenuto nei giorni 20, 21, 22 e 23 Novembre 2006, presso i locali dela</i> (sic) <i>sede <b>nazionale </b>del CeSAP</i> ... (<a href="https://web.archive.org/web/20061213141719/http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=section&id=5&Itemid=47">qui</a>)
<br />
<br />
<i>Nell'Ottobre 2005 il CeSAP <b>Nazionale </b>è divenuto</i> ... (<a href="https://web.archive.org/web/20071018060414/http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=view&id=329&Itemid=1">qui</a>)
<br />
<br />
<i>Il CeSAP <b>nazionale </b>, come ben sapete, continua ogni giorno ad assistere</i> (<a href="http://archive.is/AN220">qui</a>)
<br />
<br />
... <i>per le vittime di Mobbing, presso i locali della sede <b>nazionale</b>.</i> (<a href="http://archive.is/9LNCp">qui</a>)
<br />
<br />
... <i>è possibile devolvere direttamente al CeSAP <b>Nazionale </b>il 5 per mille</i> (<a href="http://archive.is/iuLDK">qui</a>)</blockquote>
Ma torniamo alla nostra segretaria/tesoriere "<i>membro attivo</i>" del CeSAP. Se grazie alla "<i>Presidente Nazionale</i>" la dr.ssa Olimpia Quattromini riesce ad apparire tanto sprovveduta, l'unica spiegazione è che in realtà al CeSAP la Quattromini non ha mai fatto niente: durante il "<i>tirocinio post laurea</i>" non ha "<i>studiato</i>" niente; al massimo avrà ascoltato le quattro dicerie degli antisette radicali. Quanto all'attività svolta in qualità di "<i>membro attivo</i>", l'unica spiegazione plausibile è che stare al CeSAP ad aspettare la famosa "<i><a href="https://web.archive.org/web/20090312091301/http://www.cesap.net/">media</a> di un centinaio di richieste di aiuto al giorno</i>", sia come stare ad aspettare Godot.
<br />
<br />
Comune, per la cantonata presa dall'esperta di sette che ignora la natura del Narconon, la dr.ssa Quattromini non si rammarichi troppo: la sua mentore ne ha combinate di peggio (vedi <a href="http://cesapcesap.blogspot.it/2011/01/lesperto-antitruffa-che-compro-la-torre.html">qui</a> o <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/05/cesap-disinformato-e-disattento.html">qui</a>), e al fine di evitarle ulteriori figuracce, come atto di cortesia concludo avvisandola che il Narconon non è l'unico gruppo di facciata di cui si è dotata Scientology. Se la "<i>segretaria/tesoriere</i>" avrà l'accortezza di informarsi in merito, nelle prossime interviste eviterà ulteriori spropositi.
<br />
<br />
<br />
Note:
<br />
<ol>
<li>Vedi "<i><a href="http://pensieribanali.blogspot.jp/2013/01/gabriella-monaco-e-la-psicosetta-1_14.html">Gabriella</a> Monaco e la psicosetta</i>", "<a href="http://pensieribanali.blogspot.ie/2013/04/processo-arkeon-i-testimoni-della.html"><i>Il Processo Arkeon</i></a>", "<a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2013/06/il-teorema-tinelli-come-creare-una.html"><i>Il teorema Tinelli</i></a>". </li>
<br />
<li>Trattandosi di un articolo giornalistico (e non di uno studio), e poiché vi viene intervistata la "<i>Presidente Nazionale</i>" Lorita Tinelli, l'articolo è stato prontamente <a href="https://web.archive.org/web/20160130095939/http://www.cesap.net/sette-e-nuovi-culti/rasegna-stampa/88-scientology/3454-dentro-i-narconon-italiani-i-rehab-per-la-tossicodipendenza-ispirati-a-scientology">inserito</a> sul sito del CeSAP. </li>
<br />
<li>È evidente che anche questa è una stupidaggine, non essendo possibile che all'interno di Scientology tutto il personale sia impegnato a "<i>spedire i libri di Scientology</i>". Il problema reale purtroppo è che gli staff sono affaccendati in ben altre <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology.html">mansioni</a>. </li>
<br />
<li>"<i>Ho scoperto sempre parlando con altri “testimoni” che già dagli anni ‘80 Scientology reclutava adepti tra i neo diplomati , offrendo un posto di lavoro. ll lavoro consisteva nello studio dei testi di R. Hubbard per 4 ore senza alzare la testa dal libro, controllati a vista. Per le restanti 4 ore lavorative bisognava spedire i libri di Scientology che venivano ordinati alla New Era (la loro casa editrice) oppure fare colloqui per reclutare altri ignari convinti di trovare un posto di lavoro. Il tutto allo scopo di allontanare quanto più possibile il soggetto dalla sua famiglia d’origine. Io, per fortuna, sono ancora con la mia</i>." </li>
<br />
<li>Un'ipotesi potrebbe essere: aprire la porta facendo leva sull'apposita maniglia, per poi allontanarsi camminando.</li>
<br />
<li>Presidente, Vicepresidente, Soci, collaboratori, Segretari, Consiglieri, uff. Presidenza, Tesorieri, Assemblea dei Soci, Consigli Direttivi, Scrutatori, Collegi dei Revisori, segretarie, Responsabile Area Qualità, dipartimenti, Comitato di Relé, ecc.
</li>
</ol>
<br />
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Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-90010749376716425092016-06-08T07:34:00.001-07:002016-07-25T10:15:05.020-07:00Il Curioso Caso Tinelli 2<div style="text-align: justify;">
Da giugno 2016 è disponibile la seconda edizione de <a href="http://ilcasoloritatinelli2.blogspot.com/" target="_blank">Il curioso caso Lorita Tinelli</a>.
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Pubblicato per la prima volta nel 2009, <i>Il curioso caso Lorita Tinelli</i> prende in esame due siti Internet afferenti la dr.ssa Tinelli: www.loritatinelli.it e www.cesap.net.
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Innanzi alla interminabile lista ridicolaggini e di menzogne smascherate, la reazione della Tinelli consistette nella modifica della struttura interna dei suoi due siti, in modo da rompere i link che dal "curioso caso" puntavano alle sue pagine. Il sito-curriculum (www.loritatinelli.it) cambiò addirittura natura: diventò un blog e tutte le pagine originali furono cancellate.
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<br />
La contromossa, si legge nella presentazione della <a href="http://ilcasoloritatinelli2.blogspot.com/" target="_blank">seconda</a> edizione, è stata la seguente:
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<blockquote>
<i>Questa seconda edizione de </i>Il curioso caso Lorita Tinelli<i> pone rimedio a quel puerile escamotage con due modalità. Per le pagine tuttora presenti su www.cesap.net, si è scelto di linkare una loro copia registrata su un archivio digitale, così da sopperire a ulteriori modifiche alla struttura del sito. Quanto alle pagine che sono state cancellate, ci viene in aiuto il fatto che una volta pubblicato qualcosa in Internet, anche dopo la cancellazione è difficile che scompaia definitivamente, per cui è stato possibile recuperare praticamente tutte le pagine originali presenti nel 2009 e restituire così a </i>Il curioso caso Lorita Tinelli <i>la sua completezza documentale. Una testimonianza che è stata ulteriormente arricchita con molti più link, nuove immagini e nuova documentazione a conferma di quanto denunciato, oltre ad alcune note esplicative, e l'aggiunta alla fine di un nuovo capitolo, relativo la guerra legale intentata dalla dr.ssa Lorita Tinelli contro questo pamphlet.</i></blockquote>
Con questi aggiornamenti, l’attualità de <a href="http://ilcasoloritatinelli2.blogspot.com/" target="_blank">Il curioso caso Lorita Tinelli</a> resta inalterata anche dopo sette anni dalla prima pubblicazione.
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Di particolare rilievo sono gli ultimi due capitoli: il settimo ("<i>Lorita Tinelli partecipa allo sviluppo della scienza - parte 2</i>") che nella prima edizione non c'era; e l'ottavo ("<i>Le querele</i>") che racconta brevemente delle svariate querele presentate dalla Tinelli contro quel blog (e altri siti e persone) e della conclusione del giudice che rappresenta un vero e proprio schiaffo alla Tinelli e alla sua reputazione: quanto raccontato da <i>Il curioso caso Lorita Tinelli</i> è vero.
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Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-28969381466740137082016-06-04T07:19:00.001-07:002019-06-08T03:32:18.690-07:00Lorita Tinelli e i dispetti rancorosi<div style="text-align: justify;">
Poiché era da un po' che non mi occupavo dell'"<i>esperta</i>" che sostiene di aver "<i><a href="http://cesapcesap.blogspot.it/2011/01/lorita-tinelli-nominata-vicepresidente.html" target="_blank">presieduto</a> ad una Udienza alla Camera dei Deputati</i>", dato che con il post precedente siamo tornati in argomento ne approfitto per rimediare a una mancanza che ho avuto nei suoi riguardi.
<br />
<br />
In svariati post abbiamo visto con quale disinvoltura il sito <a href="http://www.allarmescientology.it/" target="_blank">Allarme Scientology</a> è stato saccheggiato da certe nobili associazioni anti-sette, al fine di sopperire al nulla dei propri siti web, ovviamente senza accreditare l'autore e la fonte.
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<br />
La palma per la miglior prestazione di questa eroica pratica predatoria va assegnata all'<a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/05/una-associazione-realmente-inutile-e.html" target="_blank">ARIS</a> (Associazione Ricerca e Informazione sulle Sette, ora scomparso). Con il materiale trafugato da "Allarme Scientology", l'ARIS si era costruito praticamente l'<b>intero</b> sito Internet (il pochissimo materiale restante era stato pure lui copiato, ma altrove).
<br />
<br />
Un altro sedicente esperto di psicosette di mano lesta è il dr. Dino Potenza, presidente della associazione anti-sette <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2014/12/assotutor-chi-era-costui-cap-4.html" target="_blank">Assotutor</a> (anche il dr. Potenza ha malinconicamente gettato la spugna), e nel recente post "<i><a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2016/01/alberto-laggia-condannato-per-plagio.html" target="_blank">Alberto Laggia</a> condannato per plagio</i>" abbiamo potuto apprezzare la "<i>professionalità, onestà e correttezza</i>" (e signorilità) del giornalista di Famiglia Cristiana Alberto Laggia e della sua compare Maria Pia Gardini.
<br />
<br />
Tra chi si è distinto in questa spoliazione del lavoro altrui, non va poi dimenticato un altro finto giornalista: <a href="https://groups.google.com/d/msg/free.it.religioni.scientology/cbEL03M1X0U/7C0igUDCgGkJ" target="_blank">Gianni Leone</a>, all'epoca sedicente <a href="http://alessiaguidi.provocation.net/varie/ciaociao_mondoraro.pdf" target="_blank">direttore</a> del sito <a href="http://www.mondoraro.org/" target="_blank"><i>MondoRaro</i></a>. Questo è un personaggio che ha dimostrato una spiccata abilità nell'arte di rendersi sgradevole. Sperando (pure lui) di poterci guadagnare un po' di soldi, aderì brevemente all'ambiente anti-sette. La prepotenza con cui <a href="https://groups.google.com/forum/#!searchin/free.it.religioni.scientology/gianni$20leone/free.it.religioni.scientology/rhdT6IPu7fo/R5V4untIKFwJ" target="_blank">molestava</a> il gestore di <i>Allarme Scientology</i>, e la tracotanza con cui pubblicava sul proprio sito il materiale scopiazzato, avevano suscitato tanto entusiasmato tra gli italici anti-sette, che i responsabili dell'ARIS decisero di mostrare i valori morali che li animavano conferendogli un <a href="https://web.archive.org/web/20120730220736/http://www.mondoraro.org/?p=7191" target="_blank">attestato</a> di stima (1).
<br />
<br />
Considerato a quale bella comitiva appartiene, può essere che la brava psicologa Lorita Tinelli si sia astenuta da una pratica tanto apprezzata dai suoi sodali?
<br />
<br />
È proprio questa la mancanza a cui accennavo all'inizio e a cui voglio ora porre rimedio. Non si deve infatti pensare che l'esperta che "<i><a href="https://archive.is/k9IgP" target="_blank">continua</a> ogni giorno ad assistere le vittime di abusi</i>", si dedichi esclusivamente a calunniare gli organizzatori di un seminario <b>inventandosi</b> che provocavano degli "<!--[if gte mso 9]><xml>
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</xml><![endif]--><i><span style="font-family: "times new roman"; font-size: 12.0pt;">sconvolgimenti emotivi</span></i>" che arrivavano fino al <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/09/lautorevolezza-di-lorita-tinelli-cap-2.html" target="_blank">suicidio</a> (di cui peraltro sostiene di essere stata "<i><a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/09/lautorevolezza-di-lorita-tinelli-cap-2.html" target="_blank">testimone</a> indiretta</i>"). Anche la dr.ssa Tinelli ha il diritto di distrarsi un po' dai suoi impegni di lavoro praticando un'attività ricreativa, ed ecco quindi che sul suo "<i>Diario personale di bordo</i>" scrive una paginetta dedicata a: "<i><a href="https://archive.is/yDBOX" target="_blank">Gli otto</a> punti distintivi del controllo mentale</i>".
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-UxlxvRor780/V0bUYdnu5lI/AAAAAAAAApA/k1vr85ZpeQcKSpMsO_a6inR6eTjPwlgDACLcB/s1600/plagio_tinozza_1a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-UxlxvRor780/V0bUYdnu5lI/AAAAAAAAApA/k1vr85ZpeQcKSpMsO_a6inR6eTjPwlgDACLcB/s1600/plagio_tinozza_1a.jpg" /></a>
</div>
<div style="text-align: center;">
Il post della Tinelli
</div>
<br />
Ebbene, se confrontiamo questa pagina con una <a href="http://allarmescientology.it/txt/cm7.htm" target="_blank">pubblicata</a> sul sito <i>Allarme Scientology</i> e, guarda caso, pure lei intitolata "<i>Gli otto punti distintivi del Controllo Mentale</i>":
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-9RuqMyzfkMc/V0bU-t8NjSI/AAAAAAAAApI/lisy9dKTtyIbCYXROnci_wvouAfjJ48-wCLcB/s1600/allarme_8_punti_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-9RuqMyzfkMc/V0bU-t8NjSI/AAAAAAAAApI/lisy9dKTtyIbCYXROnci_wvouAfjJ48-wCLcB/s1600/allarme_8_punti_1.jpg" /></a></div>
<br />
vediamo che è un copia-incolla "fotocopia", dove neppure una virgola è stata toccata. I due testi risultano assolutamente identici. L'unica differenza è che la pagina di Allarme Scientology è stata <a href="https://web.archive.org/web/19990506125313/http://xenu.com-it.net/txt/cm7.htm" target="_blank">pubblicata</a> nel 1999, mentre quella della specchiata "<i>Presidente Nazionale</i>", il cui operato si ispira ai valori "<i><a href="https://archive.is/VdT3F" target="_blank">di onestà</a>, di correttezza</i>", è del 2010, undici anni dopo.
<br />
<br />
<br />
Un ulteriore esempio è la pagina del "<i>Diario personale di bordo</i>", che la marinaia dei sette mari ha intitolato "<i><a href="https://archive.is/mp2ou" target="_blank">Gli otto</a> punti distintivi notati da Lifton</i>":
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-OZLXN-A0hx0/V0bVONDfNeI/AAAAAAAAApM/P1QQSGcmk-omM34LYD2GK5uSHzZ-DSgLwCLcB/s1600/plagio_tinozza_2a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-OZLXN-A0hx0/V0bVONDfNeI/AAAAAAAAApM/P1QQSGcmk-omM34LYD2GK5uSHzZ-DSgLwCLcB/s1600/plagio_tinozza_2a.jpg" /></a></div>
<br />
Anche questa pagina, che non cita né il traduttore né la fonte, è perfettamente identica a quella <a href="http://www.allarmescientology.it/txt/cm7.htm" target="_blank">pubblicata</a> - sempre nel 1999 - sul sito Allarme Scientology:
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-qtmH0DRFk2o/V0bVXbxFhQI/AAAAAAAAApQ/fls5ZlRv-CEuGi9N3gVPhRhHgQRHB8CSACLcB/s1600/allarme_8_punti_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-qtmH0DRFk2o/V0bVXbxFhQI/AAAAAAAAApQ/fls5ZlRv-CEuGi9N3gVPhRhHgQRHB8CSACLcB/s1600/allarme_8_punti_2.jpg" /></a></div>
<br />
A conferma che nel suo operato la Presidente Nazionale del CeSAP si ispira davvero ai <a href="https://archive.is/VdT3F" target="_blank">valori</a> "<i>di onestà, di correttezza</i>".
<br />
<br />
Una curiosità. Per rimarcare la sua specchiata integrità morale, sempre sul suo diario la cacciatrice di psico-sette si premura di informarci che una delle "<i>Tre cose che odio</i>" è "<i>La mancanza di rispetto</i>". Per cui ora sappiamo che è solo la burocratica aridità del Codice Penale che può considerare "<i>usurpazione</i>", e quindi un reato, il gesto creativo compiuto dalla Tinelli che odia la maleducazione.
<br />
<br />
Ma non si pensi che l'usurpazione della Tinelli sia uguale a quella dei suoi compagnucci: di quella parrocchia lei è la leader, e il suo operato si deve distinguere da quello della truppa. Vediamo come.
<br />
<br />
In un precedente <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2016/01/alberto-laggia-condannato-per-plagio.html" target="_blank">post</a> abbiamo visto che a rendere di dominio pubblico che venti pagine di un libro erano state copiate dal sito Allarme Scientology, non fu la vittima del furto, bensì Maria Pia Gardini, improbabile "<i>curatrice</i>" del libro stesso. Con i toni (e gli strafalcioni) che le erano propri, la Gardini ne parlò in un forum l'11 febbraio 2010. Ai toni sgradevoli della Gardini, nei giorni successivi si unì il coro dei suoi quattro lanzichenecchi. Poiché la "<i><a href="http://soccorsospiritua.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6114599" target="_blank">Presidente</a> Nazionale</i>" di una microscopica associazione non si abbassa a scrivere in un forum (a eccezione del suo, dove è libera di cancellare interventi dissenzienti e di bannare partecipanti che non la osannano), ecco che la Tinelli escogita una sua alternativa per intervenire sulla questione del plagio: subito dopo lo strepitare della Gardini, la fulgida paladina impegnata nella "<i><a href="http://www.cesap.net/forum/viewtopic.php?p=673&sid=6c40908f5ec4cfd381464968e8575ded" target="_blank">tutela</a> della gente che vive abusi psicologici</i>" si rende responsabile dell'identico <b>abuso</b>.
<br />
<br />
L'aspetto peculiare (cioè meschino) della vicenda è che la Tinelli non lo fa per arricchire la sezione sul controllo mentale del proprio raffazzonato sito, ma unicamente per reiterare quel torto di cui era vittima Simonetta Po. La Tinelli mette così in evidenza una volontà di sfregio tipica di una sgradevole personalità infantile e rancorosa.
<br />
<br />
Va comunque precisato che, sul modo di tutelare chi è vittima di abusi psicologici, la dr.ssa Lorita Tinelli ci ha abituato a ben altro (si veda - tra gli altri - <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2013/01/gabriella-monaco-e-la-psicosetta-1_14.html" target="_blank">qui</a>, <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2013/07/il-teorema-tinelli-come-creare-una_19.html" target="_blank">qui</a>, <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2013/07/il-teorema-tinelli-come-creare-una_31.html" target="_blank">qui</a>). Questo perché:
<br />
<blockquote>
<i>Il CeSAP e la sottoscritta sono sempre dalla parte delle persone in difficoltà</i> [...]
<i>Chiunque ne abbia bisogno, può tranquillamente contattarci. Troverà il sostegno di sempre </i>(L. <a href="http://www.cesap.net/forum/viewtopic.php?f=12&t=43&sid=6b960cf2743ccdd22334f2877230c060&start=20" target="_blank">Tinelli</a>) </blockquote>
<br />
<b>Note</b>:
<br />
<br />
1) "[Di Lei] <i>ci siamo fatti l'opinione di persona seria e scrupolosa</i>", "<i>Per questo La ringraziamo pubblicamente</i>", "<i>La esortiamo a continuare</i>". L'associazione capeggiata dal vigile urbano in pensione Mario Pierotti <a href="https://web.archive.org/web/20120730220736/http://www.mondoraro.org/?p=7191" target="_blank">mostra</a> all'energumeno di periferia la sua gioiosa gratitudine quando arriva a: "<i>esprimere la nostra <b>piena solidarietà</b></i>".
<br />
<br />
<br />
<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-84651252392461391822016-05-02T02:40:00.001-07:002016-09-14T02:02:26.381-07:00Lorita Tinelli e i Rotoloni Regina<div style="text-align: justify;">
Gli spunti di comicità involontaria che ci regala la finta giornalista Lorita Tinelli non finiscono mai. Come i rotoloni Regina.
<br />
<br />
Tra questi va annoverata l'ortografia approssimativa. Una peculiarità che qualifica la sua pretesa di "<i><a href="https://archive.is/AALQK" target="_blank">Partecipare</a> attivamente allo sviluppo della scienza</i>".
<br />
<br />
Di questo aspetto della scienziata Tinelli, che confonde "<i>sponsor</i>" con "<i>slogan</i>" (1), se ne era già occupato <a href="http://ilcasotinelli.blogspot.com/" target="_blank">Il Curioso Caso Lorita Tinelli</a>, seguito da un altro blog che ha evidenziato alcuni strafalcioni particolarmente divertenti nel post <a href="http://cesapcesap.blogspot.it/2011/01/katerin-spack-un-po-bisfrattata-esegesi.html" target="_blank">Pol Niuman un pò, bisfrattato – Esegesi tinellesca</a>.
<br />
<br />
Qui esamineremo appena un'unica frase contenuta nel suo <a href="https://archive.is/c6DWP" target="_blank">scritto</a> (definirlo "articolo" francamente non mi riesce) "<i>I 'ciarlatani' regolarmente iscritti all'ordine</i>", dove la sobria "<a href="https://archive.is/ravWE" target="_blank"><i>Presidente nazionale</i></a>" disquisisce sul libro "<i>Psicoterapie "folli"</i>" (M. Singer e J. Lalich, Edizioni Erickson, 1998) con la sua abituale lucidità.
<br />
<br />
La frase è la seguente:
<br />
<blockquote>
<span style="color: #990000;">Nello specifico l'autrice cita tra le mille terapie "folli": rebirthing e reparentinf, rebirthing inteegratico o Vivation, Pnl_Cf-Not-Emdr, terapia dell'entità ... </span>(2)</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-5L_z6vY1bVY/VycfoLyojpI/AAAAAAAAAoo/VuRiXpNv2dQksHYP2vGRU30N9zKDMwRxwCK4B/s1600/gli_strafalcioni_della_tinozza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-5L_z6vY1bVY/VycfoLyojpI/AAAAAAAAAoo/VuRiXpNv2dQksHYP2vGRU30N9zKDMwRxwCK4B/s1600/gli_strafalcioni_della_tinozza.jpg" /></a></div>
<br />
La scienziata nocese che nel curriculum vanta pubblicazioni <a href="http://ilcasoloritatinelli2.blogspot.it/2016/04/cap-2.html" target="_blank">inesistenti</a>, cita nel suo scritto alcune terapie psicologiche pseudoscientifiche analizzate dalla Singer. Essendo un argomento inerente la sua professione, dovrebbe sapere di cosa sta parlando, ma la sequenza di errori che riesce a inanellare fa sorgere il sospetto che per lei sia ostrogoto. Vediamo nel dettaglio la catena di svarioni:
<br />
<br />
Il <span style="color: #990000;">reparentin<b>f</b></span> non esiste; ovviamente voleva dire <i>reparenting</i>.
<br />
<br />
Il <span style="color: #990000;">rebirthing int<b>ee</b>grati<b>c</b>o</span> sarebbe il rebirthing <i>integrativo</i>.
<br />
<br />
<span style="color: #990000;">Rebirthing inteegratico o Vivation</span>: la congiunzione "<span style="color: #990000;">o</span>" rende "<span style="color: #990000;">Vivation</span>" sinonimo del <i>rebirthing integrativo</i>, ma si tratta di due pratiche distinte (vedi <a href="http://archive.is/JizDa" target="_blank">qui</a> e <a href="http://archive.is/YWuNz" target="_blank">qui</a>).
<br />
<br />
<span style="color: #990000;">Pnl_Cf-Not-Emdr</span>: è uno di quei pezzi di bravura che ci si aspetta dalla "<i>Presidente Nazionale</i>" di una associazione microscopica. Fa pensare a una pratica dal nome astruso, ma ha il pregio di indicare che la cacciatrice di psico-sette non sa che si tratta di 4 tecniche distinte, che in comune hanno solo il fatto di avere per nome un acronimo.
<br />
<br />
Dopo che la paladina della legalità ha <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/09/lautorevolezza-di-lorita-tinelli-cap-2.html" target="_blank">accusato</a> degli innocenti di essere responsabili di suicidi inesistenti (di cui afferma peraltro di essere stata "<i><a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/09/lautorevolezza-di-lorita-tinelli-cap-2.html" target="_blank">testimone</a> indiretta</i>"), l'invenzione di questa psicoterapia mascherata da codice fiscale è normale amministrazione. Mosso da un senso di gratitudine per il buonumore che generosamente dispensa, provo a sdebitarmi spiegando alla dr.ssa Tinelli, "<i>Psicologo clinico e di comunità</i>", di cosa si tratta:
<br />
<ul>
<li>PNL (e non Pnl) sta per programmazione neurolinguistica, un metodo psicologico che dovrebbe migliorare le capacità di apprendimento e curare fobie, allergie, ecc.; </li>
<li>CF è la sigla di Comunicazione Facilitata ed è, come scoprirebbe chi si avventura a leggere il testo della Singer oltre l'indice inserito a pag. 5, una tecnica educativa utilizzata con i ragazzi autistici; </li>
<li>la NOT (Tecnica di Organizzazione Neurale) è "<i>un metodo di intervento sulla dislessia</i>", che si realizza per mezzo di "<i>un doloroso e stressante aggiustamento delle ossa craniche</i>"; </li>
<li>EMDR (in italiano: desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è il nome di una tecnica psicoterapica inizialmente usata per i disturbi da stress post-traumatico, e ora proposta per qualsiasi problema.
</li>
</ul>
<span style="color: #990000;">Terapia dell'entità</span>: la Tinelli mette <i>entità</i> al singolare (3), ma lo spirito guida non c'entra niente. La Singer chiarisce fin dal titolo del capitolo che il sostantivo è al plurale: "<i>La terapia delle entità</i>" (ma siamo già a pagina 73, ben oltre l'indice che è a pag. 5). La Terapia delle entità postula infatti che degli "<i>esseri</i>" (non meglio precisati) possono essersi "<i>insediati come spiriti o entità nel corpo del paziente</i>", il quale verrà aiutato "<i>a liberarsi degli spiriti</i>" con una sorta di terapia-esorcismo. Solo chi non ha letto quel capitolo può pensare che il sostantivo entità fosse al singolare.
<br />
<br />
Oltre a questi appena menzionati, il testo contiene svariati altri errori (p.es.: il nome della Singer è Margaret e non "<span style="color: #990000;">Margareth</span>"; l'editore italiano è Erickson e non "<span style="color: #990000;">Erikcson</span>"; ecc.), ma sono errori sparsi lungo il testo, mentre riuscire a realizzare così tanti sbagli nel breve spazio di sette parole, che per di più appartengono (dovrebbe appartenere) al suo ambito professionale, è una prestazione di rilievo meritevole di menzione (4).
<br />
<br />
<br />
<b>Note</b>:
<br />
<br />
1) "<i>Il suo sponsor è ‘Dammi la tua mano, ti dirò chi sei</i> ..." (<a href="http://ilcasoloritatinelli2.blogspot.it/2016/04/cap-2.html" target="_blank">qui</a>)
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-RSMWmWg36eU/VycgSVnrn3I/AAAAAAAAAo0/EBzP1MDknv8EnS7BGVdNhCC1bgxGhm-5QCK4B/s1600/slogan_sponsor.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="54" src="https://2.bp.blogspot.com/-RSMWmWg36eU/VycgSVnrn3I/AAAAAAAAAo0/EBzP1MDknv8EnS7BGVdNhCC1bgxGhm-5QCK4B/s640/slogan_sponsor.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
2) È una frase che in questo blog era già stata citata (<a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2013/11/il-teorema-tinelli-come-creare-una_22.html" target="_blank">Il teorema Tinelli - cap. 11</a>), ma scelsi di glissare sui numerosi errori per non divagare in modo eccessivo dall'argomento trattato.
<br />
<br />
3) Per indicare che il sostantivo invariabile <i>entità</i> è al plurale, avrebbe dovuto scrivere "delle entità". La grammatica <a href="http://grammatica-italiana.dossier.net/grammatica-italiana-02.htm" target="_blank">proibisce</a> infatti l'elisione dell'articolo (o pronome) <i>le</i>, e più in generale ogni qualvolta l'elisione possa generare confusione; per cui si avrà "<i>l'età della ragione</i>" e "<i>le età dell'uomo</i>", dato che in quest'ultimo caso età è al plurale.
<br />
<br />
4) Si noti che una tale sciatteria è stata pubblicata su <a href="https://archive.is/sAjQv" target="_blank">AltraPsicologia.it</a>, senza correggere neppure gli errori ortografici più macroscopici, a indicazione del grado di autorevolezza di quell'associazione che nella "<i><a href="http://archive.is/N4kgN" target="_blank">attività</a> informativa</i>" sostiene di avere "<i>uno dei pilastri fondanti</i>" del sodalizio.
<br />
<br />
<br />
<br />
<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-31876078006811739552016-01-08T08:27:00.000-08:002016-10-01T09:34:31.546-07:00 Alberto Laggia condannato per plagio<div style="text-align: center;">
<b>Condannati anche Maria Pia Gardini e le Edizioni Paoline</b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La sentenza con cui il Tribunale di Roma (IX sez. civile) in ottobre 2014 ha condannato il giornalista Alberto Laggia, le Edizioni Paoline e l'esponente dell'ARIS (Ass. Ricerca e Informazione sulle Sette) Maria Pia Gardini, ha messo fine a un contenzioso iniziato oltre cinque anni fa e che in questo blog è stato descritto nel post <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2010/03/le-edizioni-paoline-accusate-di-plagio.html" target="_blank">Le Paoline accusate di plagio</a>.
<br />
<br />
Riassumo sinteticamente la questione: la curatrice del sito web <a href="http://allarmescientology.it/" target="_blank">Allarme Scientology</a> (Simonetta Po alias "Martini"), lamentava che un intero capitolo del libro <i>Il coraggio di parlare</i> era stato copiato dal suo sito senza citare né l'autore della traduzione né la fonte. Per l'autore del libro A. Laggia, per la (non credibile) curatrice M. Pia Gardini e per le Edizioni Paoline, l'accusa era quindi di plagio (art. 65 l. 633/41). Un'accusa che sotto l'aspetto lessicale presenta un lato ironico: gli eroici difensori delle vittime del <i>plagio</i>, sono stati riconosciuti responsabili di <i>plagio </i>(con sentenza passata in giudicato).
<br />
<br />
La conclusione che possiamo trarre dalla sentenza di condanna non è oggetto del presente post, dato che ci ha pensato il Tribunale a certificare la moralità di questi paladini nell'esercizio della loro italianità. Qui ci soffermeremo su alcuni retroscena divertenti, cominciando da come la notizia si diffuse.
<br />
<br />
Benché "Martini"/Simonetta Po avesse tenuto, contro il suo stesso interesse, un completo riserbo sull'incresciosa questione, a renderla pubblica ci pensò la Gardini, che aveva invece tutto l'interesse che la notizia rimanesse riservata, dato che l'accusa e quindi l'ombra del discredito ricadeva su di lei (e su Laggia). Mossa da ragioni incomprensibili al normale buon senso (1), la Gardini ne <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2010/03/le-edizioni-paoline-accusate-di-plagio.html" target="_blank">parlò</a> su un forum di ex scientologi (forum che venne chiuso poco dopo dal gestore, stante il pericolo di denunce per diffamazione).
<br />
<br />
Ma se la <i>ratio</i> con cui agì la Gardini era imperscrutabile, perfettamente comprensibili erano invece i suoi toni offensivi, a cui si unirono i dileggi dei suoi accoliti, tra i quali primeggiò l'innominabile piagnone (che ora sul <a href="https://groups.google.com/forum/#!forum/free.it.religioni.scientology" target="_blank">news-group</a> dedicato a Scientology sostituisce la Gardini nel ruolo di megafono del CeSAP).
<br />
<br />
La sentenza che ha riconosciuto le ragioni di Simonetta Po, ha stabilito che tutto quanto scritto dall'esponente dell'ARIS in quello sgradevole post erano <b>menzogne </b>(e faceva pure l'indignata). Il che non costituisce una sorpresa: come illustrato nei post intitolati <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/02/intervista-maria-p-gardini-cap-1.html" target="_blank">Intervista a Maria P. Gardini</a>, l'esponente di maggior rilievo delle associazioni antisette italiane - elevate dalla Squadra Anti Sette della Polizia al ruolo di suoi consulenti - non si faceva scrupolo di raccontare cose non vere in interviste e persino in audizione in Senato.
<br />
<br />
In considerazione di questa peculiarità della Gardini, la Po scelse - secondo la testimonianza di un famigliare - di non rendere pubblica la vicenda, perché convinta che la <b>responsabile</b> del pasticcio, più precisamente del reato, con tutta probabilità doveva essere la sola M. Pia Gardini, e che Laggia non poteva che esserne all'oscuro (2).
<br />
<br />
Oltre che per la disinvoltura della Gardini a compiere scelte poco oculate (3), la convinzione della Po pare si fondasse anche sul fatto che dava per scontata la correttezza professionale delle Edizioni Paoline nonché di Laggia, essendo difficile che un giornalista professionista scenda così in basso da adottare una soluzione tanto stupida (4).
<br />
<br />
Simonetta Po era quindi fiduciosa che il semplice dialogo sarebbe bastato a risolvere una violazione che per la sua evidenza nessuno avrebbe potuto negare, il che avrebbe evitato a Laggia e alla casa editrice il discredito derivante dal coinvolgimento in un'accusa di plagio. Venne quindi inviata una lettera all'editore, per informarlo della situazione.
<br />
<br />
Al fine di mostrare che la questione veniva presa seriamente, la lettera venne spedita da un avvocato, ma anziché contenere una formale diffida (come insisteva l'avvocato) si limitava a segnalare "<i>talune inesattezze relative al volume da Voi pubblicato</i>" (come insistette la Po), senza accenni ad eventuali azioni legali, in modo che fosse evidente che l'iniziativa era esente da animosità e si limitava a informare chi, del plagio, veniva considerato all'oscuro.
<br />
<br />
Un noto aforisma di Andreotti afferma che a pensare male della gente si fa peccato ma in genere ci si azzecca. La caparbia propensione della Po a pensare bene della gente dimostra che non si fa peccato, però le persone di moralità cagionevole ti prendono per fesso e se ne approfittano. Quell'approccio della Po così benevolo, ottenne infatti questi due risultati: l'offensivo post della Gardini di cui si parlava prima, e la seguente replica delle Paoline:
<br />
<blockquote>
<span style="color: #660000;">In risposta a tale addebito Vi informiamo che l'autore del testo, Alberto Laggia, dichiara di aver personalmente provveduto alla traduzione ...</span></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-FvMmVt-lddg/Vo_fVjOfiZI/AAAAAAAAAks/dBGomAWg4-4/s1600/menzogna_laggia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="196" src="https://3.bp.blogspot.com/-FvMmVt-lddg/Vo_fVjOfiZI/AAAAAAAAAks/dBGomAWg4-4/s640/menzogna_laggia.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Una replica che, pare di capire, secondo le Paoline chiudeva la diatriba.
<br />
<br />
Ora che conosciamo il finale della storia, sappiamo che Alberto Laggia era in malafede e al suo editore ha dichiarato il falso. Una condotta inattesa da parte di un giornalista che prima avremmo considerato una persona perbene, ma il punto non è questo. La risposta sorprese per, diciamo così, l'inadeguata diligenza con cui le Paoline presero in esame la segnalazione dell'illecito. Detto più semplicemente, per la sfrontatezza della risposta, con cui si mostrava di non avere alcuna intenzione di approfondire la questione per verificare se l'accusa di plagio era fondata.
<br />
<br />
Come viene <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2010/03/le-edizioni-paoline-accusate-di-plagio.html" target="_blank">qui</a> dimostrato, che il libro riportasse un "copia-incolla" di un testo tradotto e pubblicato anni prima da Simonetta Po, sarebbe risultato evidente anche a un analfabeta. Inoltre, per spiegare l'esistenza di quelle che, con una buona dose di impertinenza, vengono definite "<span style="color: #660000;">eventuali coincidenze</span>" tra le due versioni, viene usato un argomento che testimonia, nel migliore dei casi, una monumentale incompetenza riguardo al mestiere del traduttore (l'alternativa è la malafede). Ecco la spiegazione proposta dalle Edizioni Paoline:
<br />
<blockquote>
[riteniamo] <span style="color: #660000;">che le eventuali coincidenze nella traduzione siano del tutto casuali. Sottolineiamo a tal proposito che, essendo il testo non passibile di cambiamenti - in quanto appunto <i>dichiarazione giurata</i> - e trattandosi di un testo piuttosto tecnico e non certo letterario, è abbastanza difficile che qualsiasi traduzione si allontani di molto da quella fatta a suo tempo dalla signora Simonetta Po.</span></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-yn1xpdHEIqM/Vo_fy840iwI/AAAAAAAAAk4/PpCbIWG4jNA/s1600/eventuali-coindicenze.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="148" src="https://1.bp.blogspot.com/-yn1xpdHEIqM/Vo_fy840iwI/AAAAAAAAAk4/PpCbIWG4jNA/s640/eventuali-coindicenze.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Si tratta dello stesso argomento usato dalla Gardini nel suo fastidioso post, e questo ci dà la misura della sua (ir)ragionevolezza. Che si tratti di una giustificazione insensata viene dimostrato <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2010/03/le-edizioni-paoline-accusate-di-plagio.html" target="_blank">qui</a>, dove a mo' di esempio viene esaminato il primo paragrafo di due diverse edizioni di un libro di Scientology, che per sua natura è altrettanto "<span style="color: #660000;">tecnico</span>" e ancor meno "<span style="color: #660000;">passibile di cambiamenti</span>". Poiché una traduzione è sempre il risultato della capacità espressiva e dello stile espositivo del traduttore, due traduttori non produrranno mai due testi sovrapponibili.
<br />
<br />
La giustificazione delle Paoline è talmente ottusa da apparire quasi canzonatoria, il che non depone a favore della casa editrice. Ma in tema di affermazioni avventate, oltre a quelle dell'editore ci sono anche quelle dell'autore, Alberto Laggia.
<br />
<br />
Il caso ha voluto che, poco prima dell'uscita del libro, Laggia avesse mostrato che di inglese non sapeva niente - quando si dice la sfortuna - proprio a Simonetta Po: durante un convegno sul settarismo tenutosi a Pisa, Laggia aveva chiesto alla Po di fargli da interprete per intervistare un delegato russo. È quindi piuttosto insolente rispondere alla persona a cui aveva mostrato di non conoscere la lingua inglese, di avere "<span style="color: #660000;">personalmente provveduto alla traduzione</span>" di un testo così impegnativo come una dichiarazione giurata "<span style="color: #660000;">non passibile di cambiamenti</span>" (ma tutt'altro che tecnico, dato che è il resoconto delle esperienze vissute in Scientology da un ex-adepto). Una traduzione che, per di più, veniva stampata da un editore da cui ci si attende un prodotto quantomeno dignitoso.
<br />
<br />
Come ogni altro cittadino, è ovvio che anche Laggia ha il diritto di dare la risposta che gli pare, anche una irridente, ma è altrettanto ovvio che quella risposta lo qualifica poi per quello che è (come ha certificato il Tribunale).
<br />
<br />
Collegata a questa non conoscenza dell'inglese da parte di Laggia, c'è un aneddoto tipico della Gardini. Scrive la Gardini nel suo increscioso post, che Simonetta Po "<i>sa che sia io che Alberto laggia conosciamo bene l'inglese</i>". Ebbene: per quanto riguarda la Gardini, lei era così capace nelle traduzioni da rendere il vocabolo <i>boatos </i>(voci di corridoio, indiscrezioni) con l'italiano "boati"; mentre per quanto riguarda Laggia, la Gardini era presente a quel convegno ed è <b>sicuro </b>che sapeva che la Po aveva fatto da interprete a Laggia (5). Per incredibile che possa sembrare a noi plebei, che diversamente dalla Gardini non conduciamo una <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/03/intervista-maria-p-gardini-cap-6.html" target="_blank">vita</a> "<i>da rotocalco rosa</i>" all'interno del "<i>rutilante jet-set</i>", per la Gardini questo dimostra che Simonetta Po "<i>sa</i>" che Laggia conosce "<i>bene</i>" l'inglese.
<br />
<br />
Come si è detto in precedenza, prima di ricevere la risposta delle Paoline, Simonetta Po supponeva che Laggia avesse lasciato che della traduzione se ne occupasse la Gardini, e che questa gli avesse rifilato un testo abusivamente copiato dal sito <a href="http://allarmescientology.it/" target="_blank">Allarme Scientology</a>, ma a questo punto lo scenario era cambiato: se Laggia fosse stato estraneo alla vicenda, di fronte alla gravità (per un giornalista rispettabile) di un'accusa di plagio, si sarebbe precipitato a spiegare che non conoscendo l'inglese, lui con la traduzione non c'entrava niente, e di chiedere chiarimenti alla Gardini. Invece rilasciò alla casa editrice una dichiarazione ancora più compromettente di quella scritta dalla Gardini, che nel suo <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2010/03/le-edizioni-paoline-accusate-di-plagio.html" target="_blank">post</a> affermava invece "<i>Abbiamo tradotto</i>" (6).
<br />
<br />
Il che conferma quanto scritto dalle Paoline nella loro risposta, là dove fanno presente che in merito a Laggia la "<span style="color: #660000;">professionalità, onestà e correttezza non sono in discussione</span>".
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-InsCqAg5z-Q/Vo_gQg0PpwI/AAAAAAAAAlE/3PFoJb4vnYY/s1600/onest%25C3%25A0-e-professionalit%25C3%25A0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="119" src="https://3.bp.blogspot.com/-InsCqAg5z-Q/Vo_gQg0PpwI/AAAAAAAAAlE/3PFoJb4vnYY/s640/onest%25C3%25A0-e-professionalit%25C3%25A0.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Una professionalità, onestà e correttezza che ora nessuno metterà più in discussione, essendo evidente che sono quelle di chi, con protervia, mente anche dopo che il misfatto è stato scoperto. Un misfatto compiuto a scopo di lucro. Piccoli <a href="https://www.google.it/?gws_rd=ssl#q=consiglieri+regionali+inquisiti" target="_blank">consiglieri</a> regionali crescono.
<br />
<br />
Depennato anche Alberto Laggia, rimanevano ancora in campo le Edizioni Paoline (più precisamente le <i>Paoline Editoriali Libri dell'Istituto Pia Società Figlie di San Paolo</i>), nonché l'ostinazione di Simonetta Po a pensare bene del prossimo. Venne quindi cercato un contatto all'interno della casa editrice a cui mostrare le prove che, nonostante le assicurazioni ricevute dal loro autore, di motivi per mettere in dubbio quanto da lui riferito ce n'erano eccome. Trovato questo contatto, venne inviata una seconda lettera, questa volta in forma privata, per informare della:
<br />
<blockquote>
[...] <i>disponibilità a esporre i motivi che hanno indotto *** a contestare un caso di plagio nel libro in oggetto</i>.
<br />
<br />
<i>La mia disponibilità a illustrare i motivi di tale contestazione voleva essere un atto di cortesia verso una casa editrice che gode fama di rispettabilità, al fine così di risparmiarle il disagio e l’imbarazzo causato da un eventuale riconoscimento delle accuse.</i></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-vXYRNc4XktM/Vo_gpdNt3fI/AAAAAAAAAlQ/Cdx2B4qeXLQ/s1600/disponibilita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="181" src="https://4.bp.blogspot.com/-vXYRNc4XktM/Vo_gpdNt3fI/AAAAAAAAAlQ/Cdx2B4qeXLQ/s640/disponibilita.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Iniziò a quel punto un dialogo tra la responsabile dell'ufficio diritti e un famigliare della Po, che si occupò al suo posto della faccenda. Un dialogo consistito in varie conversazioni telefoniche e l'invio di documentazione tramite e-mail, conclusosi un mese dopo, quando fu la stessa responsabile a informare di non avere più argomenti per ribattere all'accusa di plagio, e di avere inoltrato la pratica all'ufficio legale.
<br />
<br />
Alla buonora; qualcuno che si è degnato di visionare la documentazione e prende atto di ciò che è evidente. Mi riferisco alla responsabile dell'ufficio diritti, perché non mi sentirei di dire la stessa cosa delle Paoline Editoriale Libri dell'Istituto Pia Società ecc., ma andiamo per ordine.
<br />
<br />
A questo punto inizia uno scambio di lettere tra gli avvocati delle due parti, che dopo un incomprensibile tergiversare durato mesi, si conclude quando le Edizioni Paoline fanno una proposta strana e insidiosa. La stranezza stava nella proposta di risarcimento, 2.000 euro, un importo interessante in una transazione amichevole, mentre l'insidiosità stava nella caparbietà della casa editrice che si ostinava "<span style="color: #660000;">a ribadire l'estraneità del sig. Alberto Laggia e della signora Maria Pia Gardini ai fatti che ci imputate</span>".
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-hPCkIVec4Ew/Vo_g1jSz-iI/AAAAAAAAAlc/N5WKkMYxIAE/s1600/ribadire_estraneita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="70" src="https://3.bp.blogspot.com/-hPCkIVec4Ew/Vo_g1jSz-iI/AAAAAAAAAlc/N5WKkMYxIAE/s640/ribadire_estraneita.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
L'accettazione di questa proposta avrebbe significato che, insieme ai 2.000 euro, Simonetta Po riconosceva che a Laggia e alla Gardini non era imputabile alcunché, e di conseguenza non avevano compiuto alcun plagio. Firmando la relativa liberatoria, la Po avrebbe quindi ammesso di ricevere dei soldi senza giustificato motivo.
<br />
<br />
A quel punto, le Paoline sarebbero diventate le vittime di un sopruso, costrette a pagare pur di liberarsi di un molestatore, e Simonetta Po sarebbe moralmente diventata la responsabile di una estorsione. Non la si direbbe un'offerta ispirata ai quei valori cristiani che, in quanto "<i>Figlie di San Paolo</i>" e costituite in una "<i>Pia</i>" società, ci si immagina orientino il loro agire.
<br />
<br />
Tra l'altro, che le Paoline non fossero poi così sicure della "<span style="color: #660000;">estraneità del sig. Alberto Laggia</span>", lo si evince dalla successiva proposta che è incompatibile con l'affermazione di "<span style="color: #660000;">estraneità</span>". Le Paoline avevano infatti offerto la loro:
<br />
<blockquote>
<span style="color: #660000;">disponibilità all'inserimento nei libri in giacenza di un'indicazione relativa alle fonti cui Alberto Laggia avrebbe tratto ispirazione</span></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-pgBgEMGjCIk/Vo_hAONq97I/AAAAAAAAAlo/Milz2hXvgEg/s1600/tratto_ispirazione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="56" src="https://4.bp.blogspot.com/-pgBgEMGjCIk/Vo_hAONq97I/AAAAAAAAAlo/Milz2hXvgEg/s640/tratto_ispirazione.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
La fumosità di quel "<span style="color: #660000;">tratto ispirazione</span>" è un capolavoro da sofista gesuita, ma vista la pervicacia con cui negavano che Laggia e la Gardini avessero usato la traduzione di Simonetta Po, che senso avrebbe avuto inserirvi "<span style="color: #660000;">un'indicazione relativa alle fonti</span>", che in sostanza è un'ammissione che di scopiazzatura si tratta? A chi andava attribuita la responsabilità del plagio, a Babbo Natale?
<br />
<br />
Come che sia, benché le motivazioni fossero incomprensibili, era comunque evidente che anche le Edizioni Paoline si erano arroccate in una tignosa difesa dell'indifendibile Laggia, il quale con la dichiarazione di avere fatto lui stesso una traduzione che non poteva aver fatto, si era arroccato in difesa della Gardini (la quale sosteneva invece che la traduzione era un'opera congiunta sua e di Laggia, scaricando così sul suo compare metà della responsabilità). Si tenga presente che al momento del loro <i>out-out</i>, le Paoline non si basavano unicamente sulle assicurazioni - in malafede - di Laggia e della Gardini, ma disponevano già da mesi di tutta la documentazione che dimostrava l'incontestabilità del plagio.
<br />
<br />
A questo punto, venne lasciata ai posteri la soluzione dei misteri gloriosi della Pia Società Figlie di San Paolo e, in considerazione dell'atteggiamento sdegnoso tenuto dalle Paoline, a cui sommare l'insolente dichiarazione di Alberto Laggia, a cui sommare l'offensivo post della Gardini, procedere per vie legali era per Simonetta Po una scelta innaturale ma ineludibile.
<br />
<br />
Inizia così nel 2011 l'imperscrutabile liturgia processuale, con i suoi bizantinismi e le sue regole misteriche, di cui conosciamo già la conclusione, per cui ora spenderemo qualche parola in merito alle memorie difensive degli imputati, al fine di riportare alcune spigolature. Si tratta di curiosità che hanno il merito di dare ragione al proliferare di barzellette sugli avvocati che, a differenza di quelle sui Carabinieri, tutto sommato bonarie (7), denotano un certo risentimento verso una categoria spesso percepita in termini poco lusinghieri.
<br />
<br />
La prima pensata divertente ce la regala l'avvocato della Gardini, il quale nella memoria difensiva da lui firmata sostiene una tesi che non mancherà di stupire: a compiere un reato non è stata la sua assistita, ossia la Gardini, ma nientemeno che Simonetta Po. L'aver tradotto e pubblicato la dichiarazione giurata oggetto del contendere, spiega argutamente il giurista, costituisce violazione della legge sulla privacy (se si fosse accertato che era frutto di un reato, l'opera della Po non è tutelabile dal diritto d'autore).
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-1sxfgwloP5k/Vo_hKRikbUI/AAAAAAAAAl0/oxA_LL1zdIU/s1600/avv_gardini_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="173" src="https://3.bp.blogspot.com/-1sxfgwloP5k/Vo_hKRikbUI/AAAAAAAAAl0/oxA_LL1zdIU/s640/avv_gardini_1.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Certo, non è che l'avvocato della Gardini disponesse di molti argomenti a cui fare ricorso, ma anche così in pochi riusciranno a non ridere. Si consideri che da una (sommaria) ricerca con Google, risulta che il testo è pubblicato (in inglese o in traduzione) su almeno 25 siti web. Ma che si tratti di una tesi bislacca lo conferma involontariamente proprio il suo collega delle Paoline, il quale nella memoria difensiva depositata un mese prima, ricorda che il testo in esame è un <b>atto pubblico</b>. Che sfortuna.
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-iKX8tipgKTE/Vo_hSELSkuI/AAAAAAAAAmA/1jLMdkrQeyM/s1600/avv_paoline_atto_pubblico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="89" src="https://4.bp.blogspot.com/-iKX8tipgKTE/Vo_hSELSkuI/AAAAAAAAAmA/1jLMdkrQeyM/s640/avv_paoline_atto_pubblico.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Ciò che lascia maggiormente perplessi è che, per cercare di dimostrare l'innocenza della sua assistita, il difensore della Gardini tentò di far mettere sul banco degli imputati proprio chi aveva subito il torto, accusando la persona derubata di un reato inesistente. E già che c'era, richiese pure 10.000 euro come "<i>risarcimento del danno</i>". Fa pensare ai soprusi di epoca medievale, quando il creditore che chiedeva giustizia veniva incarcerato perché il debitore apparteneva all'aristocrazia.
<br />
<br />
Ma sulla torta della violazione della privacy per la pubblicazione di un atto pubblico, non poteva mancare la più classica delle ciliegine: il complotto. Nella memoria difensiva successiva, l'avvocato della Gardini prova a tratteggiare uno scenario da romanzo giallo, definendo la causa legale promossa da Simonetta Po "una mal riuscita trappola, ordita per futili motivi".
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-UUIT1xqZDO0/Vo_ha5bK3jI/AAAAAAAAAmM/JqAxigerJvk/s1600/trappola_ordita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-UUIT1xqZDO0/Vo_ha5bK3jI/AAAAAAAAAmM/JqAxigerJvk/s1600/trappola_ordita.jpg" /></a></div>
<br />
Quale fine avesse la mal riuscita trappola "<i>ordita</i>" dalla Po non viene spiegato, ma per stare nel sicuro il brillante giurista la accusa di essere in "<i>malafede</i>", che detto dalla sponda Gardini fa pensare a Lorita Tinelli che definisce "<i>tipologie non sempre in grande equilibrio</i>" i partecipanti ai seminari di Arkeon.
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-AgHu-FGcUrE/Vo_h1KMQH8I/AAAAAAAAAmY/NVkpWuhvPcg/s1600/avv_gardini_malafede.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="106" src="https://2.bp.blogspot.com/-AgHu-FGcUrE/Vo_h1KMQH8I/AAAAAAAAAmY/NVkpWuhvPcg/s640/avv_gardini_malafede.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Per quanto riguarda Laggia, anche la sua difesa farà ricorso a quest'ultima accusa di malafede. Però con una differenza: provenendo da chi ha dato prova di quell'integrità morale vista in precedenza, può permettersi di enfatizzare l'accusa con l'aggettivo "totale" ("<i>l'attrice è in totale malafede</i>").
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-D--MeEuLpkA/Vo_h89r-f-I/AAAAAAAAAmk/k9PrZ2g-hm8/s1600/totale_malafede.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-D--MeEuLpkA/Vo_h89r-f-I/AAAAAAAAAmk/k9PrZ2g-hm8/s1600/totale_malafede.jpg" /></a></div>
<br />
Per accusare Simonetta Po di malafede dopo che aveva dichiarato "<span style="color: #660000;">di aver personalmente provveduto alla traduzione</span>", ad Alberto Laggia deve essere servito un bel coraggio.
<br />
<br />
Così come quella della Gardini, anche la memoria difensiva di Laggia contiene, oltre all'indignata accusa di disonestà, una pensata divertente. Per "<i>dimostrare la totale infondatezza</i>" del fatto che Laggia avesse scopiazzato dal sito <a href="http://allarmescientology.it/" target="_blank">Allarme Scientology</a>, viene fatto il seguente ragionamento:
<br />
<ol>
<li>poiché all'epoca della contestazione del plagio "<i>non v'era alcuna menzione relativa al copyright </i>[…] <i>che ora "stranamente" appare in ogni pagina</i>" (vero) </li>
<li>e poiché "<i>non v'era neppure alcuna nota, presente oggi, che invitava il navigatore/lettore a contribuire, con delle donazioni</i>" (vero anche questo)
</li>
</ol>
ciò dimostrerebbe che Simonetta Po:
<br />
<blockquote>
<b><i>vuole artatamente fornire in questa sede un panorama distorto, completamente diverso da quello che esisteva al momento della redazione del libro</i>!</b></blockquote>
Sarebbe come dire: dato che la banana è gialla e che lo zucchero è dolce, ne consegue che i lombrichi volano. Il tutto in grassetto e con la veemenza del punto esclamativo finale. Si tratta di un ragionamento talmente strampalato che non possiamo nemmeno parlare di paralogismo ("<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il treno fischia, Mario fischia, ergo Mario è un treno</span></span>", tanto per citare l'esempio classico). E non è possibile neppure invocare la giustificazione adottata in precedenza per il suo collega, relativo alla mancanza di argomenti decenti a cui appigliarsi: l'enfasi data dal grassetto e dal punto esclamativo finale, fa pensare alla compiaciuta soddisfazione di chi è convinto di aver scovato l'argomentazione decisiva.
<br />
<br />
Per quanto riguarda invece l'avverbio "<i>stranamente</i>" riferito alla comparsa dell'avvertenza sul copyright (messo tra virgolette per denotare ironia), non saprei invece dire quanta convinzione vi fosse. Di certo anche il più ottuso troverebbe naturale che, dopo l'<b>ennesimo saccheggio</b> del proprio lavoro ad opera dei fulgidi antisette, per di più compiuto a fini di lucro, Simonetta Po abbia pensato che la misura era colma ed era ora di ricordare che esiste la legge sul diritto d'autore. Viene da concludere che per Laggia sia strano che, dopo l'ennesimo furto, il derubato cerchi di cautelarsi per evitare <b>ulteriori ruberie</b>.
<br />
<br />
Ma vediamo quali conseguenze ha, per la difesa di Laggia, il balzano ragionamento che abbiamo appena visto. La conclusione che Laggia ne fa discendere è che "<i>si disconosce la conformità all'originale delle copie fotostatiche delle pagine asseritamente estratte dal sito</i>". Il fatto che Simonetta Po abbia aggiunto nel suo sito l'avviso relativo al copyright e l'invito a fare una piccola donazione, dimostrerebbe che le coincidenze tra il testo pubblicato sul sito e quello pubblicato sul libro sono dovute a una manomissione della documentazione prodotta in tribunale. In sostanza Laggia sta accusando Simonetta Po di essere una truffatrice. Dovevamo vedere pure questa.
<br />
<br />
È un'accusa che il Tribunale non ha nemmeno preso in considerazione. A comprovare la fedeltà del materiale cartaceo prodotto nell'atto di citazione, c'è un sito istituzionale che periodicamente "fotografa" i siti Internet. Si potrebbe opinare che non tutti possono saperlo, e che Alberto Laggia abbia detto una sciocchezza per ignoranza, se non fosse che nella documentazione depositata in tribunale si fa esplicita menzione di questo sito, se ne spiega la funzione e vengono indicati tutti gli indirizzi (URL) delle pagine di "Allarme Scientology" scopiazzate sul libro. A questo punto non è più ignoranza, e provenendo da chi ha davvero mentito dopo avere rubato il lavoro altrui, serve una buona dose di spudoratezza per dare del truffatore al derubato che ha dimostrato di presentare una documentazione corretta. ("<span style="color: #660000;">La cui professionalità, onestà e correttezza non sono in discussione</span>".)
<br />
<br />
La memoria difensiva di Laggia è una miniera di sorprese. In un altro punto, della "<i>traduzione in esame</i>" si sostiene che "<i>si tratta palesemente e incontestabilmente di una traduzione "rudimentale", contenente svariati errori e per larga parte frutto di un utilizzo di traduttori automatici</i>".
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-KRFnjY_essI/Vo_iEYk90RI/AAAAAAAAAmw/mvqdnUjmNPo/s1600/palesemente.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="126" src="https://4.bp.blogspot.com/-KRFnjY_essI/Vo_iEYk90RI/AAAAAAAAAmw/mvqdnUjmNPo/s640/palesemente.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
La libertà di opinione consente a tutti di esprimere il proprio giudizio, anche se è un'opinione da sprovveduti, ma certa gente andrebbe difesa da sé stessa, perché si tratta di un'affermazione insensata e autolesionistica. Per prima cosa vediamo perché è insensata.
<br />
<br />
La traduzione di Simonetta Po venne pubblicata nel 2001, per cui scordiamoci il <a href="https://translate.google.it/?hl=it&tab=wT" target="_blank">traduttore</a> di Google, che produce risultati accettabili ma apparirà solo sei anno dopo, nel 2007. Nel 2001 era disponibile Babel Fish di Altavista (ora non più attivo). Di questo traduttore ne parla Umberto Eco nel suo libro "<i>Dire quasi la stessa cosa</i>" (Bompiani) del 2003. Eco mostra divertito i risultati abnormi restituiti da Babel Fish di cui riporta, tra gli altri, il seguente esempio di traduzione dall'inglese all'italiano: <i>Speaker of the chamber of deputies</i>, che<i> </i>significa Presidente della Camera dei Deputati, viene reso con <i>Altoparlante dell'alloggio dei delegati</i> (altri esempi <a href="https://books.google.it/books?id=quwUr8XVU04C&pg=PT17&lpg=PT17&dq=umberto+eco+Babel+Fish&source=bl&ots=akRE4kOk0W&sig=jXAAlcYWkyMKhTnSHqdW49_qRoI&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi53ZG0sPzJAhWFAA8KHQZ8DhYQ6AEIRTAF#v=onepage&q=umberto%20eco%20Babel%20Fish&f=false" target="_blank">qui</a>). In sostanza, se ancora oggi per fare un lavoro decente è necessario un traduttore umano, nei primi anni 2000 era oggettivamente impossibile ottenere un testo comprensibile usando un traduttore automatico. Ne consegue che Laggia probabilmente non sa di cosa parla e certamente dice una stupidaggine.
<br />
<br />
Però la questione principale è un'altra: la traduzione di Simonetta Po e quella pubblicata da Laggia sono <b>identiche</b>, per cui se quella della Po fosse davvero una traduzione "<i>rudimentale</i>", "<i>contenente svariati errori</i>", ottenuta con "<i>traduttori automatic</i>i" (dell'epoca), lo sarebbe anche quella pubblicata da Laggia nel suo libro. Ma se pubblicare una traduzione tanto scadente sarebbe un peccato veniale per chi gestisce un sito web <b>gratuito</b>, diventa una truffa per chi, con tale ciarpame, riempie l'intero capitolo di un libro a <b>pagamento</b>.
<br />
<br />
Quell'ultima affermazione lascia intravedere un altro grave fatto indicativo della "professionalità, onestà e correttezza" di Alberto Laggia. Testimonia infatti - "<i>palesemente e incontestabilmente</i>" - che l'autore è convinto di avere rifilato ai lettori, al prezzo di 16 euro, un pastrocchio "<i>rudimentale</i>", "<i>contenente svariati errori</i>" e tradotto con un traduttore automatico. Quando si dice il rispetto per il consumatore. Comunque, un tale discredito per l'onorabilità di Laggia è contenuto nella sua memoria difensiva, che prima di essere depositata in tribunale avrà ricevuto il suo benestare (almeno questa è la prassi consueta), per cui contento lui contenti tutti.
<br />
<br />
Vediamo un'altra frase che, parafrasando Laggia (8), evidenzia "l'equità con cui Laggia ha incardinato la sua difesa": "<i>si rileva che le somme indicate in citazione a titolo di risarcimento appaiono totalmente fantasiose e sproporzionate</i>."
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-vfrQi9VEJl8/VpDerrJGHqI/AAAAAAAAAnw/PF7-PmD9Jdo/s1600/fantasiose_sproporzionate.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="68" src="https://3.bp.blogspot.com/-vfrQi9VEJl8/VpDerrJGHqI/AAAAAAAAAnw/PF7-PmD9Jdo/s640/fantasiose_sproporzionate.jpg" width="640" /></a></div>
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Come risarcimento la Po aveva chiesto 2.000 euro. Dato che il tribunale ha sostanzialmente accolto il valore indicato (oltre 1.800 euro), sono solo le argomentazioni difensive di Laggia che restano "<i>totalmente fantasiose</i>", il quale non si era fatto scrupolo di chiedere a sua volta un risarcimento, pur sapendo di essere colpevole del reato ascritto (9), e dopo essere arrivato ad accusare la controparte di aver falsificato la documentazione depositata in tribunale. Sì, le Paoline Editoriali Libri avevano ragione quando hanno scritto che, in merito ad Alberto Laggia, giornalista di Famiglia Cristiana, il livello di "<span style="color: #660000;">professionalità, onestà e correttezza non sono in discussione</span>".
<br />
<br />
Anche le memorie difensive delle Paoline offrirebbero altri spunti come quelli appena visti, ma ormai abbiamo capito la solfa, per cui riporto solo la richiesta che "Martini" venisse condannata a pagare un risarcimento per il "<i>discredito creato all'editore</i>" con l'accusa di plagio.
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-WxXh_T5KqJ4/Vo_is8URriI/AAAAAAAAAnI/X17KU2qDal4/s1600/discredito_creato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="153" src="https://2.bp.blogspot.com/-WxXh_T5KqJ4/Vo_is8URriI/AAAAAAAAAnI/X17KU2qDal4/s640/discredito_creato.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Che dire? Se non altro le Paoline sono consapevoli del danno causato alla loro reputazione dal loro autore. Un danno che, come abbiamo visto all'inizio, Simonetta Po cercò di evitare. E cercò di evitarlo anche dopo aver ricevuto una risposta sdegnosa alla sua prima lettera.
<br />
<br />
In chiusura di questo florilegio di pensate divertenti, rimane da riportare la più inattesa di tutte: lo sconforto di un Laggia amaramente deluso. Attenzione però: non amareggiato per la sentenza che lo ha <b>condannato</b>, come potrebbe venire naturale ipotizzare, bensì per il comportamento delle ingrate Paoline, che lo avrebbero usato come capro espiatorio per poi lasciarlo solo. Questo perché - su richiesta della casa editrice - il giudice ha stabilito che le Paoline potessero rivalersi su Laggia e sulla Gardini in merito alla somma con cui risarcire la vittima della loro ruberia. Solo che, scomparsa la Gardini - portabandiera del Forum degli anti-sette - l'intero onere del risarcimento è ricaduto su Laggia, il quale si è ritrovato a dover pagare da solo il risarcimento a Simonetta Po.
<br />
<br />
A questo proposito va rilevato che la richiesta delle Paoline era pienamente legittima: Laggia consegnò all'editore le bozze "<i>unitamente alle liberatorie</i>", e sempre in quell'occasione "<i>è stata assicurata all'editore</i> [...] <i>la fedele riproduzione curata personalmente dagli autori</i>". In sostanza, Laggia garantì all'editore che il suo era tutto materiale veritiero e soprattutto <b>legittimo</b>. Ma oltre a questa documentazione, che è una formalità di routine, quando il plagio era già stato scoperto Laggia rilasciò all'editore una dichiarazione - "<span style="color: #660000;">aver personalmente provveduto alla traduzione</span>" - che sul piano logico è incomprensibile, ma soprattutto <b>mendace</b>. È quindi giusto che la responsabilità di questa squallida vicenda ricada su di lui.
<br />
<br />
Qualcuno penserà che Laggia è un tipo strano, ma apparirà ancora più strano se si legge la conclusione dell'ultima lettera delle Paoline spedita nella fase pre-processuale, quando le due parti erano in cerca di un accordo:
<br />
<blockquote>
<span style="color: #660000;">Facciamo altresì rilevare che gli autori, che con noi sottoscrivono la presente, ci hanno <b>espressamente diffidato</b> dal proporre accordi sulla vicenda.
</span><br />
<span style="color: #660000;"><br /></span>
<span style="color: #660000;">Maria Pia Gardini - Alberto Laggia - Paoline Editoriale Libri</span></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-TeDqSS5HOwg/Vo_i2La7E2I/AAAAAAAAAnU/0ROQjqGrH_s/s1600/espressamente_diffidato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="163" src="https://1.bp.blogspot.com/-TeDqSS5HOwg/Vo_i2La7E2I/AAAAAAAAAnU/0ROQjqGrH_s/s640/espressamente_diffidato.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Poiché qualsiasi commento deturperebbe questa spettacolare diffida di Laggia affinché il suo editore non firmasse accordi con la controparte, concludo segnalando che, a seguito della sentenza di condanna, l'editore ha cancellato il libro dal proprio catalogo (10), ma posso rassicurare coloro che desiderano informarsi su Scientology: non hanno perso niente. Come mostrato in questo <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2010/03/una-intervista-inesistente.html" target="_blank">post</a>, si trattava di un'operazione editoriale poco rispettosa del lettore-cliente, che al prezzo di 16 euro forniva testimonianze <b>da anni già disponibili in Internet gratuitamente</b>. Un'operazione editoriale che tuttavia è costata all'editore una perdita di oltre 15 mila euro (11), (a cui sommare le spese processuali). Rattrista vedere che una somma così importante è stata usata per consentire a Maria Pia Gardini di mostrare un libro con in copertina il proprio nome. Che bravi gli antisette radicali.
<br />
<br />
Va infine aggiunto che anche il precedente libro di A. Laggia & Gardini, "<i>I miei anni in Scientology</i>" è stato messo fuori catalogo, e sul sito delle <a href="http://www.paoline.it/" target="_blank">Paoline</a> ora Laggia è un autore sconosciuto:
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-ys5ThDA39BI/Vo_jOaV7D1I/AAAAAAAAAng/mR_JyGPNi7E/s1600/Paoline_Alberto_Laggia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="193" src="https://2.bp.blogspot.com/-ys5ThDA39BI/Vo_jOaV7D1I/AAAAAAAAAng/mR_JyGPNi7E/s640/Paoline_Alberto_Laggia.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
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<b>Postilla </b>
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<br />
Chi segue questo blog si sarà accorto che con la disamina della <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/04/alessandrini-alla-corte-del-re-sole-cap.html" target="_blank">relazione</a> di Alessandrini sto palesemente traccheggiando. Ciò è dovuto al fatto che quando scrivo in merito al <a href="http://youtu.be/8uKXTW8qqPI" target="_blank">Brunetta</a> degli italici antisette, poi la notte mi sogno <a href="http://www.retenews24.it/festa-troppo-chiassosa-polizia-casa-di-la-russa-il-politico-vi-ha-mandati-una-zecca-comunista/" target="_blank">La Russa</a>. Un'esperienza inquietante; ma ormai sto esaurendo i pretesti che mi consentono di tergiversare.
<br />
<br />
<br />
<b>Note:</b>
<br />
<br />
1) Quali che siano questi incomprensibili motivi che indussero la Gardini a rendere pubblico ciò che per lei era più conveniente rimanesse riservato, potrebbero essere non estranei i motivi che indussero sua madre a chiedere al tribunale l'<a href="http://www.verbavolant.org/sites/default/files/images/interdizione-mpg.pdf" target="_blank">interdizione</a> della figlia all'epoca quarantaquattrenne.
<br />
<br />
2) Il gestore di Allarme Scientology ipotizzò che la Gardini si fosse impegnata a tradurre dall'inglese l'affidavit che doveva costituire un capitolo del libro <i>Il coraggio di parlare</i>, e che anziché tradurlo l'avesse più sbrigativamente copiato dal suo sito, dove era stata pubblicato otto anni prima.
<br />
<br />
3) "<i>da alcuni anni mostra un sempre più marcato e progressivo <b>scadimento </b>dei poteri inibitori e di controllo delle <b>proprie azioni</b></i>" (<a href="http://www.verbavolant.org/sites/default/files/images/interdizione-mpg.pdf" target="_blank">Richiesta</a> di interdizione, pag. 1)
<br />
<br />
4) A conferma del fatto che si trattò di un espediente davvero poco intelligente, c'è il fatto che poco dopo la pubblicazione del libro, "Martini" ricevette varie segnalazioni del plagio. Un plagio di cui, tra l'altro, il gestore di Allarme Scientology si era già accorta; e non poteva essere diversamente, dal momento che è ovvio che chi gestisce quel tipo di sito è interessato a qualsiasi materiale inerente la multinazionale di L. Ron Hubbard.
<br />
<br />
5) Su quanto la Gardini conoscesse "<i>bene</i>" l'inglese, può essere indicativo il fatto che, benché con Laggia fossero amici, questi chiese alla Po di fargli da interprete nonostante non avesse mai avuto alcun contatto in precedenza con il gestore di Allarme Scientology..
<br />
<br />
6) Personalmente ritengo che, non fidandosi di chi traduce "boatos" con "boati", Laggia avesse ritenuto meglio provvedere lui stesso alla traduzione, per cui in qualità di giornalista deve aver pensato che scopiazzare un testo è più rapido (ed economico) che pagare un traduttore professionista, mentre in qualità di antisette fare uno sgarbo a Simonetta Po è sempre una gran bella soddisfazione.
<br />
<br />
7) Il mio "fornitore" di barzellette sui Carabinieri è un amico carabiniere, il quale ritiene che nella realtà le barzellette sui Carabinieri siano due o tre in tutto: il resto sono fatti veri.
<br />
<br />
8) "<i>la malafede con la quale l'attrice ha incardinato la presente causa</i>"<br />
<br />
9) Punito penalmente con la reclusione da 6 mesi a 3 anni (art. 171-ter legge 633/41). <br />
<br />
10) Dopo che il Tribunale ha ordinato di inserire nei libri in giacenza e nelle ristampe una "<i>menzione del nome dell'attrice quale traduttrice dell'opera e della fonte da cui la traduzione è stata tratta</i>", le Paoline hanno eliminato il volume dal loro catalogo. L'impressione è che abbiano preferito rinunciare a delle vendite mandando al macero i libri in giacenza, piuttosto che dare soddisfazione alla Po.
<br />
<br />
11) Per la precisione, il prospetto di tiratura depositato in tribunale dall'editore indicava per gli anni 2009, 2010, 2011 una perdita di 15.994,40 euro.
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<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-42171847702691144952015-12-30T01:27:00.000-08:002015-12-30T03:22:53.791-08:00La danza macabra di Scientology - cap. 9<div style="text-align: center;">
<b>Gli illustri giuristi - seconda parte</b>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
(Continua dalla <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/12/la-danza-macabra-di-scientology-cap-8.html" target="_blank">prima parte</a>)
<br />
<br />
In merito all'obbligo di valutare la natura religiosa di Scientology (attenendosi ai parametri "riconoscimento pubblico", "statuto" e "comune considerazione"), imposto dalla Cassazione alla Corte di Appello, così scrive G. Casuscelli:
<br />
<blockquote>
<i>La sentenza della Corte di Cassazione 9 febbraio 1995, dunque, ha formulato il principio vincolante per il giudice di rinvio sulla base di una affermazione della Consulta che costituisce un mero </i>obiter dictum<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"></span></span> [un detto incidentale che non ha qualità di vincolo – ndr] ("<i>Ancora sulla nozione di confessione religiosa</i>", op. cit., pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/casuscelli_819.jpg" target="_blank">819</a>).</blockquote>
Come per Dodaro (visto nel capitolo precedente), anche per Casuscelli quell'imposizione è stata uno sbaglio. Ma oltre a ciò, per i giuristi la Cassazione ha sbagliato anche nell'interpretazione di quei tre parametri.
<br />
<br />
Iniziamo dal "riconoscimento pubblico". La Corte Suprema ha corretto, estendendolo, il significato di "riconoscimento pubblico" a cui si era attenuta la Corte d'Appello. Questo il giudizio di Colaianni in "<i>La via giudiziaria alla religiosità</i>" (op. cit.):
<br />
<blockquote>
<i>La validità di questa interpretazione estensiva appare forzata e francamente contraddittoria </i>[...] <br />
<i>Ma ciò non giustifica una forzatura dei termini, adoperati dalla Corte costituzionale in maniera certamente non casuale</i> (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/via_giudiziaria_3.jpg" target="_blank">399</a>) </blockquote>
Questa forzatura operata dalla Cassazione viene rilevata anche da Formica:
<br />
<blockquote>
<i>Se si aggiunge la possibilità che i pubblici riconoscimenti possano concretizzarsi anche nell'opinione dei medesimi adepti, la strada per il rilievo della autoreferenzialità è certamente ben aperta. </i>("<i>L'art. 416 cp. e le confessioni religiose</i>", op. cit., pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/formica_07.jpg" target="_blank">658</a>)</blockquote>
Questo perché se anche l'opinione che di una formazione hanno i suoi stessi adepti <i>"può costituire pubblico riconoscimento di religiosità, l'autoqualifica, che si formalizza pure nello statuto, parrebbe avere ormai raggiunto il traguardo della sufficienza probatoria</i>" (ibid.) e all'azienda produttrice di lampadari basterebbe autoqualificarsi come religione per godere dei benefici fiscali riservati alle confessioni religiose (benefici ingiusti in uno Stato laico [1]).
<br />
<br />
Per evitare questi abusi, l'autoreferenzialità viene esclusa da tre autorevoli pronunciamenti. Uno è del Parlamento Europeo, che con la <a href="http://legislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/stampati/pdf/36251.pdf" target="_blank">risoluzione</a> del 29 febbraio 1996 "<i>invita i governi degli Stati membri a non rendere automatica la concessione dello statuto religioso</i>". Gli altri due, entrambi della Corte Costituzionale, li ricorda Formica in "<i>Scientology e l’accusa di associazione per delinquere: brevi riflessioni sulla giurisprudenza della Corte di Cassazione</i>" (<i>L’indice penale</i>, 1998, pp. 709-737):
<br />
<blockquote>
<i>Se, ai fini della qualifica religiosa, la valutazione dello statuto di una formazione associativa, come sembra dire la Corte, non può che essere letterale e se […] gli indici enucleati possono essere anche da soli sufficientemente significativi, ne discende, sostanzialmente, l'avallo per un criterio autoreferenziale. </i>[...]<i> <br />
Non può, tuttavia, tacersi che il canone autoreferenziale, </i>[...]<i> trova esplicito rigetto nelle sentenze costituzionali n. 467/1992 e n. 195/1993 con le quali la Corte di Cassazione dichiara esplicitamente di essere solidale.</i> (pp. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/formica_724-5.jpg" target="_blank">724-5</a>)</blockquote>
Non è solo M. Formica ad accusare la Cassazione di "<i>contraddittorietà</i>": anche Colaianni definisce "<i>contraddittorio</i>" (2) il pronunciamento della Suprema Corte. Una stroncatura che viene formulata riguardo all'interpretazione fatta dalla Cassazione in merito a un altro parametro: l'autoqualifica di religione contenuta nello statuto. In "<i>Caso Scientology: Associazione religiosa o criminale?</i>" (op. cit.) anche per questo parametro Colaianni ne rileva un'interpretazione scorretta da parte della Cassazione:
<br />
<blockquote>
<i>si attribuisce quindi decisiva rilevanza ad un'autoqualificazione.</i> [...] <i>Ma tale autoqualificazione non può far stato a livello probatorio e ben è dato all'autorità giudiziaria il potere di contestarla, provando la valenza penale dell'attività associativa in concreto svolta dalla formazione sociale sedicente religiosa</i> [...] <br />
<i>La Cassazione finisce invece per dare rilevanza determinante all'elemento formale dello statuto</i> (pp. 697-8)</blockquote>
Nell'articolo successivo ("<i>La via giudiziaria alla religiosità</i>", op. cit.), Colaianni ribadisce questa censura:
<br />
<blockquote>
<i>L'autoqualificazione statutaria è assunta così ad «indice sicuro» della religiosità</i> (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/via_giudiziarai_2.jpg" target="_blank">397</a>)</blockquote>
Da cui ne deriva che - secondo la Cassazione - dovremmo riconoscere come religiosa qualunque associazione il cui statuto dica di esserlo. Il che in uno Stato laico sarebbe anche corretto, purché dalla religiosità non discendano privilegi economici o di altro genere. Ed invece, come abbiamo visto nel capitolo precedente, da questa autoqualificazione la Cassazione ne desume in modo automatico la non punibilità per il reato di associazione a delinquere.
<br />
<br />
Rispetto al ragionamento della Cassazione, appare molto più convincente anche a chi non è giurista, la critica di Ravenna in "<i>Confessione religiosa e associazione a delinquere</i>" (op.cit.):
<br />
<blockquote>
<i>La qualificazione dell'ente non è sottratta alla valutazione della sua reale natura</i>. [...] <i>Ciò dovrà essere fatto alla stregua della reale natura dell'ente e dell'attività in concreto esercitata, non potendosi ritenere, in conformità al principio già enunciato dalla Cassazione per altri tipi di enti non commerciali, che un'associazione sia arbitra della propria tassabilità.</i> (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/ravenna_748.jpg" target="_blank">748</a>)</blockquote>
L'interpretazione formale dello statuto seguita dalla Cassazione, anche secondo Ravenna non è condivisibile. Il giurista rileva - per l'ennesima volta - l'insensatezza della presunta inconciliabilità tra associazione religiosa e associazione a delinquere, mostrando l'assurdità in cui cade la Cassazione attenendosi all'elemento formale dello statuto:
<br />
<blockquote>
<i>Questa sopravvalutazione del contenuto dello statuto non è condivisibil</i>e [...]<i> Quest'ultimo, in realtà, essendo elaborato dalla stessa compagine che lo adotta , non può garantire sulla veridicità degli scopi dichiarati, potendo questi essere solo simulati. Diverso peso ha invece l'attività posta effettivamente in essere dalla formazione sociale (o, comunque, dagli appartenenti ad essa) che deve essere l'unico elemento di valutazione del giudice penale. D'altronde appare improbabile che coloro i quali abbiano l'intendimento di perseguire finalità criminose decidano di proclamare pubblicamente questo loro proposito manifestandolo in uno statuto</i>. (ibid., pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/ravenna_771.jpg" target="_blank">771</a>)</blockquote>
Una considerazione, quest'ultima, di una logica talmente elementare da risultare banale.
<br />
<br />
Sullo stesso tono il commento di Cardia in "<i>Religione (libertà di)</i>" (op. cit):
<br />
<blockquote>
<i>è da escludere che pratiche psicoterapeutiche, o di cultura fisica e medicamentosa,</i> [...] <i>vengano valutate come riti religiosi soltanto in ragione delle asserzioni statutarie o dei responsabili dell'ente. </i>[...]<i> C'è anche da dubitare che, in assenza di apprezzabili ragioni, si possa riconoscere la qualifica di ministri di culto (con tutte le conseguenza che ne derivano) a soggetti che svolgono una mera funzione burocratica o manageriale all'interno dell'organizzazione</i>. (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/cardia_936.jpg" target="_blank">936</a>)</blockquote>
Queste, in estrema sintesi, le censure formulate da giuristi che, al contrario di quelli evocati dalla propaganda di Scientology, possono definirsi illustri e, soprattutto, realmente esistenti.
<br />
<br />
In questo post non vengono riportate critiche alla sentenza con cui la Corte d'Appello del 1993 ha condannato 70 scientologi (condanne divenute definitive con la sola esclusione dell'art. 416 c.p.), per il semplice motivo che non ve ne sono. O almeno, chi scrive non ne ha trovate. Per cui vedere studiosi sproloquiare di "<i>illustri giuristi che erano dietro le quinte</i>", i quali avrebbero "<i>confermato una regia non trasparente dietro quel processo</i>", non può che apparire sconsolante, perché dimostra che a dispetto dei fatti e della ragionevolezza, anche uno studioso può rimanere aggrappato a un pregiudizio come la cozza allo scoglio. E per difendere quel pregiudizio, funzionale alla propria ideologia, non esita a fare suo uno slogan propagandistico e a invocare il più ottuso complottismo.
<br />
<br />
Una precisazione: quando nel capitolo precedente ho scritto di unanimità dei giuristi nel commentare negativamente il pronunciamento della Corte Suprema, non stavo esprimendo una valutazione personale. Nel capitolo <i>Il caso della Chiesa di Scientology</i>, in "<i>Diritto e religione. Tra passato e futuro</i>", Aracne editrice, pp. 385-442), N. Gimelli <a href="https://art.torvergata.it/retrieve/handle/2108/25335/29964/Le%20confessioni%20religiose%20tra%20libert%C3%A0%20e%20potere.pdf" target="_blank">scrive</a>:
<br />
<blockquote>
<i>La decisione in questione è stata oggetto di critica da parte della dottrina, la quale concorda nel ritenere che in virtù del principio di laicità dello Stato</i> [...] </blockquote>
La "<i>decisione in questione</i>" viene criticata dalla "<i>dottrina</i>", ossia l'insieme delle interpretazioni che gli studiosi del diritto fanno dell'argomento in oggetto.
<br />
<br />
Ho impiegato mesi per preparare questi ultimi due capitoli. La bibliografia utilizzata ne rende evidente il motivo (3). Così come mi pare evidente il discredito che fa ricadere su di sé lo studioso che definisce Scientology vittima di "<i>un processo non equo</i>". Ancora più deprimente è che giustifichi il riportare questo commento da portinaia con un "<i>io non sono al corrente nei dettagli delle sentenze</i>" e conclude con un ancor peggiore "<i>verificare le differenze tra quella in primo grado oppure quella successiva o quella della Cassazione vorrebbe dire per me avventurarmi in un ginepraio senza fine dal quale non verrei fuori</i>". Fatta da uno studioso, questa ammissione è sconcertante: tutti noi abbiamo il diritto di ricevere informazioni corrette, mentre chi si presenta come studioso ha l'obbligo di non propinarci delle fandonie; per cui è imprescindibile per uno "studioso" documentarsi prima di parlare. Se per pigrizia o incapacità non si documenta, ne consegue che non sa di cosa parla. Con quella ammissione, dimostra di non essere uno studioso, ma un ciarlatano o, come si direbbe al bar, un cazzaro.
<br />
<br />
<b>Le manovre oscure</b>
<br />
<br />
Nella scelta compiuta dagli adepti (e apologeti) di Scientology, di prospettare un'anomalia giudiziaria per giustificare la celebrazione del processo, c'è un risvolto ironico, derivante dall'indebito protagonismo della Corte di Cassazione, la quale ha travalicato il proprio ruolo, configurando una evidente anomalia.
<br />
<br />
Scrive N. Gimelli in "<i>Diritto e religione. Tra passato e futuro</i>" (op. cit.):
<br />
<blockquote>
<i>Questa decisione </i>[la sentenza del terzo appello] <i>rappresenta secondo una corrente dottrinale il «segnale di resa» del giudice di merito rispetto alle rivendicazioni di <b>un ruolo sostanziale</b> di cui l’organo di legittimità si è ritenuto depositario</i> (<a href="https://art.torvergata.it/retrieve/handle/2108/25335/29964/Le%20confessioni%20religiose%20tra%20libert%C3%A0%20e%20potere.pdf" target="_blank">qui</a>)</blockquote>
Un "<i>ruolo sostanziale</i>" (e non di controllo) che il giudice di merito, ossia la Corte d'Appello che per la terza volta è stata investita della questione, si è premurata di mettere in chiaro:
<br />
<blockquote>
<i>La presente sentenza è stata in larga parte già scritta dalle due decisioni della Cassazione</i> [...] <i>la Cassazione, dopo due annullamenti, ha indicato percorsi vincolati a esito scontato</i></blockquote>
chiarendo in questo modo di aver potuto unicamente ratificare una decisione già presa dalla Cassazione, la quale ha quindi assunto il ruolo che non le appartiene di giudice di merito.
<br />
<br />
In precedenza, in attesa della terza sentenza d’appello, anche la giurista L. Castra scriveva:
<br />
<blockquote>
<i>l’esito sembra scontato, data la chiara tendenza della Cassazione ad attribuire natura di Chiesa a Scientology, e lo scarso "spazio di manovra" lasciato questa volta ai giudici d’appello di Milano.</i> (da "<i>Osservazioni sulla natura di Scientology</i>", in <i>Diritto ecclesiastico</i>, 1998, II, pp. 609 - 622) (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/castra_615.jpg" target="_blank">615</a>)</blockquote>
C'è poi Ravenna ("<i>Confessioni religiose e associazioni per delinquere</i>", op. cit.), che dopo aver confutato svariati enunciati della Suprema Corte, si sorprende per il "<i>puntiglio della Cassazione</i>" nell'esaminare l'applicabilità del reato di associazione a delinquere, e rileva come "<i>in altre occasioni, la stessa Corte è sembrata meno scrupolosa nell'individuare gli elementi sufficienti ad integrare</i>" tale reato (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/ravenna_776.jpg" target="_blank">776</a>).
<br />
<br />
A questo punto, volendo considerare l'ipotesi dell'esistenza di una trama nascosta che avrebbe eterodiretto il sistema giudiziario per forzarlo al fine di ottenere "<i>un processo non equo</i>", dobbiamo registrare tre elementi relativi l'operato della Cassazione:
<br />
<ol>
<li>lo sproposito dell'incompatibilità tra associazione religiosa e associazione a delinquere;</li>
<li>le forzature nell'interpretazione dei tre parametri proposti dalla Consulta;</li>
<li>i "<i>percorsi vincolati a esito scontato</i>" a cui ha costretto la Corte d'Appello.
</li>
</ol>
Da questo non ne risulterebbe un complotto contro Scientology, bensì a suo favore. Un "<i>un processo non equo</i>" raggiunto a dispetto di dottrina e ragionevolezza dalla Corte Suprema, la quale ha forzato i pronunciamenti della Consulta, le norme del Codice penale, il buonsenso, e ha oltrepassato le proprie competenze.
<br />
<br />
Fesserie complottistiche a parte, se davvero il processo non fu equo, l'arbitrio non si realizzò in una persecuzione giudiziaria, bensì nell'assoluzione dal reato di cui all'art. 416 c.p. di imputati riconosciuti colpevoli anche dalla Cassazione stessa (4).
<br />
<br />
<b>Il processo a una religione scomoda</b>
<br />
<br />
Chiarito in quale misura la Cassazione è intervenuta in favore di Scientology, è possibile rispondere a quei giornalisti, studiosi di NMR e adepti di Scientology che sostengono che con il processo di Milano si è voluto colpire Scientology in quanto religione minoritaria. A tal fine userò proprio la sentenza di Cassazione così filo-Scientology e tanto cara a Camillo Maffia:
<br />
<blockquote>
<i>appare <b>evidente </b>che le doglianze dei ricorrenti, secondo cui il procedimento penale in questione sarebbe stato iniziato "per processare una religione diversa da quelle ufficiali", sono <b>totalmente destituite</b> di fondamento</i> (Sentenza n° 5838 del 9.2.1995, pag. 538)</blockquote>
E usando sempre la medesima sentenza, si può rispondere a quegli stessi giornalisti e studiosi di NMR che presentano Scientology come la vittima innocente di una ingiustificata campagna d'odio orchestrata, sostiene sempre Camillo Maffia, da un complotto comunista:
<br />
<blockquote>
<i>Né è sostenibile che tali fatti non integrano gli estremi della truffa, solo perché qualunque religione ha il diritto, costituzionalmente garantito, di promettere ai suoi adepti - i quali rispettano determinati riti - risultati mirabolanti; come si è, infatti, precisato trattando il problema della religiosità di Scientology, qualunque confessione religiosa può, nel nostro Paese, promettere alla gente anche cose irrealizzabili o delle quali non v'è prova che possano realizzarsi senza commettere alcun reato; ma se tale promessa costituisce il mezzo o rectius l'artifizio o il raggiro - per ottenere un vantaggio patrimoniale in favore di chi l'ha fatta, o della sua chiesa - quale che essa sia sussistono gli estremi del reato di truffa </i>(ibid.)</blockquote>
Abbiamo quindi degli antisette (sedicenti esperti) che, forti della loro incompetenza e preconcetti, diffondono allarmi ingiustificati e criminalizzano degli innocenti con accuse false. E abbiamo degli apologeti delle sette (sedicenti esperti) che, forti della loro incompetenza e preconcetti, diffondono falsità e insensate teorie del complotto. Entrambi gli schieramenti vogliono salire in cattedra per insegnare a cittadini e istituzioni dove stanno il bene e il male. Benché si tratti di due fazioni contrapposte è difficile scorgere differenze, dato che pregiudizio, faziosità, faciloneria, fanatismo e arroganza sembrano essere prerogative equamente distribuite.
<br />
<br />
Per cui, se davanti alle affermazioni degli esperti è buona abitudine esercitare un sano scetticismo e cercare le verifiche, quando si tratta di esperti ideologizzati la fregatura dobbiamo darla come probabile. Se vi sembra un'esagerazione e preferite sospendere il giudizio sugli esempi portati in questo e nei precedenti post perché inerenti una materia di cui in pochi saranno preparati, riporto un paio di casi inerenti un argomento di cui un po' tutti abbiamo un'infarinatura: l'evoluzionismo, una delle più note teorie scientifiche.
<br />
<br />
Iniziamo dal prof. Zichichi il cui giudizio, provenendo da uno scienziato che discute di scienza, può apparire meritevole di attenzione. Nel libro "<i>Perché io credo in colui che ha fatto il mondo</i>" (Il Saggiatore, 1999), Zichichi sostiene che l'evoluzionismo non è una teoria scientifica perché non è espressa da una equazione matematica, per cui è una teoria che va cestinata e dimenticata. La cosa interessante è che il libro è del 1999, e "<i>l'equazione matematica</i>" - come la chiama lui - c'è dal 1908, 90 anni prima che lui scrivesse il libro. Si chiama legge di Hardi-Weiberg ed è una formuletta di una riga.
<br />
<br />
Certo, questa è banale ignoranza, ma si tratta comunque di uno scienziato che parlando di scienza dice uno sproposito. Si potrebbe dire: ma Zichichi è un fisico, l'evoluzionismo non è il campo suo. Prendiamo allora uno scienziato le cui competenze appartengano a quel campo: il biologo Giuseppe Sermonti.
<br />
<br />
Ex-professore di genetica alle Università di Perugia e Palermo, quando Sermonti parla di evoluzionismo andrebbe ascoltato in religioso silenzio. Ascoltiamolo. Partendo dal curioso enunciato secondo cui "<i>il confine tra il naturale e il soprannaturale è pura convenzione accademica</i>", secondo Sermonti sono - attenzione! - le scimmie che discendono dall'uomo: "<i>Queste forme sono, per quanto ne sappiamo, molto più recenti della forma umana</i>" [5]). Davvero sorprendente. Ma allora come si è sviluppato l'uomo? Per Sermonti è semplice: "<i>L'uomo è nato d'improvviso, d'un balzo, cioè in modo non darviniano</i>." (6), perché creato da Dio.
<br />
<br />
Sermonti ha pubblicato una serie di libri e articoli anti-evoluzionistici che ne hanno fatto il paladino dei creazionisti italiani. Cito da una <a href="https://www.cicap.org/new/articolo.php?id=102089" target="_blank">recensione</a> del libro di Sermonti "<i>Dimenticare Darwin</i>" a firma di Andrea Bottaro:
<br />
<blockquote>
<i>la critica sermontiana all'evoluzionismo moderno è in larga parte basata su vecchie e trite obiezioni dei creazionisti americani e argomenti spesso patentemente falsi, è farcita di espliciti richiami religiosi, e mira a sostituire l'approccio scientifico verso la natura con una forma di contemplativo misticismo teistico in cui "</i><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">perché così l'ha fatto Dio, e basta</span><i>" è una legittima risposta all'umana curiosità sulla natura.</i>
<br />
[I dati scientifici] <i>sono selezionati, distorti e talvolta inventati di sana pianta per soddisfare fini retorici. Apprendiamo così dal libro vere e proprie bufale scientifiche, presentate come solide prove </i>[...] <i>Persino i traduttori creazionisti americani si sono sentiti in dovere di correggere alcuni degli errori più grossolani, che è tutto dire.</i></blockquote>
Non c'è solo ignoranza quindi nelle affermazioni degli esperti (veri o presunti). Chi combatte in nome di un'ideologia, che sia la storicità della Bibbia, la multinazionale di Hubbard o le "vittime del plagio seviziate dalle psicosette", non si fa scrupolo di ricorrere a bufale scientifiche, distorsioni, argomenti capziosi o mere falsità.
<br />
<br />
Nonostante tutto, anche in questo quadro sconfortante un lato positivo forse possiamo trovarlo: in un mondo che cambia a ritmo vorticoso, possiamo infatti fare affidamento su qualcosa che restando fermo e immutabile ci dà sicurezza: l'Italia, che rimane la stessa di sempre.
<br />
<blockquote>
<i>I più sublimi pensieri che abbiamo appreso, la parola di Cristo, non furono improvvisazioni di un uomo geniale, furono Rivelazioni di una saggezza eterna.</i>
<br />
G. Sermonti ("<i>Dimenticare Darwin</i>", op. cit., pag. 82)</blockquote>
<br />
<b>Note:</b>
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<br />
1) In merito a quell’insieme di norme che hanno per oggetto la concessione alle confessioni religiose di particolari vantaggi fiscali o di altro genere (riconoscimento civile del matrimonio religioso, insegnamento religioso nelle scuole pubbliche, esenzione del servizio militare dei ministri di culto, ecc.) il giurista F. Onida scrive:
<br />
<blockquote>
<i>È fin troppo facile osservare che questa intera categoria di norme in uno stato rigorosamente laico non potrebbe neppure esistere. Prendendo in considerazione soltanto il caso più facile e chiaro, quello delle sovvenzioni economiche</i> [...]<i>, è ben difficile riuscire a trovare in altri valori (libertà, Welfare state, pluralismo) sufficiente giustificazione per rendere coerente con la logica dello stato laico il fatto di addossare a tutta la società civile, e quindi soprattutto ai non appartenenti a una determinata fede religiosa, gran parte dei costi </i>[...] <i>Non si può fare a meno di sottolineare che l’arduo problema della qualificabilità di una associazione o di una attività come "religiosa" nasce da una incoerenza dello Stato laico</i> ("<i>Nuove problematiche religiose per gli ordinamenti laici contemporanei: Scientology e il concetto giuridico di religione</i>", in <i>Quaderni di diritto e politica ecclesiastica</i>, 1998, I, pp. 279 ss., pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/onida_290.jpg" target="_blank">290</a>)</blockquote>
2) "<i>Ma la parte più interessante della nuova pronuncia della Cassazione è sicuramente quella relativa all'autoqualificazione statutaria, di cui il giudice di legittimità - con un atteggiamento dissimulatorio ma contraddittorio, continua</i> ..." ("<i>La via giudiziaria alla religiosità</i>", op. cit., pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/via_giudiziarai_2.jpg" target="_blank">397</a>).
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<br />
3) Articoli citati in questo e nel precedente post:<br />
G. D'Angelo, "<i>Ultime vicende giudiziarie della chiesa di Scientology</i>".<br />
R. Blaiotta, "<i>Scientology: una religione al cospetto della legge</i>".<br />
C. Cardia, "<i>Religione (libertà di)</i>".<br />
L. Castra, "<i>Osservazioni sulla natura di Scientology</i>".<br />
G. Casuscelli, "<i>Ancora sulla nozione di confessione religiosa: il caso Scientology</i>".<br />
N. Colaianni, "<i>Caso Scientology: Associazione religiosa o criminale?</i>".<br />
N. Colaianni, "<i>La via giudiziaria alla religiosità: la vicenda di Scientology</i>".<br />
P. Colella, "<i>La disciplina di Scientology nell’ordinamento italiano</i>".<br />
P. Coltella, "<i>Sul carattere "religioso" dell'associazione di Scientology</i>".<br />
G. Dodaro, "<i>Interpretazione laica del delitto di associazione per delinquere. Riflessioni a margine del caso Scientology</i>".<br />
F. Finocchiaro, "<i>Scientology nell'ordinamento italiano</i>".<br />
M. Formica, "<i>L'art. 416 c.p. e le confessioni religiose: un commento all'epilogo del 'caso Scientology'</i>".<br />
M. Formica, "<i>Scientology e l’accusa di associazione per delinquere: brevi riflessioni sulla giurisprudenza della Corte di Cassazione</i>".<br />
N. Gimelli, "<i>Diritto e religione. Tra passato e futuro - Il caso della Chiesa di Scientology</i>".<br />
F. Onida, "<i>Nuove problematiche religiose per gli ordinamenti laici contemporanei: Scientology e il concetto giuridico di religione</i>".<br />
M. Ravenna, "<i>Confessioni religiose e associazioni per delinquere</i>".<br />
P. Sassi, "<i>Quid est vera religio?</i>".
<br />
<br />
4) Non che le sentenze strambe siano una novità. Di fronte a 1 milione e 600.000 Euro di denaro pubblico usato per spese personali, il 31 marzo 2015 ventiquattro consiglieri regionali della Val d'Aosta sono stati <a href="http://www.lastampa.it/2015/03/31/italia/cronache/rimborsopoli-in-val-daosta-tutti-assolti-R2qgkPczm2MZDfamCUofnN/pagina.html" target="_blank">assolti</a> dal Tribunale perché inconsapevoli che usare denaro pubblico per scopi privati fosse un reato. Riporto il commento (non mio) che mi sembra più appropriato: una volta si diceva che la legge non conosce ignoranza, ora possiamo dire che la legge non conosce vergogna.
<br />
<br />
5) Nall'<a href="http://mondodomani.org/pers/salmeri/files/2._Evoluzionismo_e_teologia/Evoluzione_e_creazione.pdf" target="_blank">articolo</a> "<i>Dopo l'uomo, la scimmia</i>", Abstracta, 1988, Sermonti inizia il suo scritto con queste parole: "<i>La teoria evoluzionista che fa discendere l'uomo dalla scimmia, ha confinato nel regno delle favole l'antropologia biblica, che vuole l'uomo creato a immagine e somiglianza di dio. Eppure, i dati delle più recenti ricerche della paleontologia e della biologia molecolare, sembrano indicare la grande antichità dell'uomo, e il carattere secondario e derivato degli scimmioni africani. Riacquistano così significato le antiche mitologie, nelle quali l'animalesco trae le suo origini dall'umano</i>."
<br />
<br />
6) "<i>Dimenticare Darwin</i>", Rusconi, 1999, pag. 110.
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Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-82086662931161697022015-12-10T08:17:00.000-08:002016-01-15T09:00:59.290-08:00La danza macabra di Scientology - cap. 8<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<b>Gli illustri giuristi
</b></div>
<br />
Avendo frequentato Scientology, conosco bene le argomentazioni usate per giustificare la celebrazione del processo di Milano. Tra questi argomenti - che ho visto riproposti anche da studiosi di Nuovi Movimenti Religiosi poco preparati - c'è quello degli "<i>illustri giuristi</i>", i quali affermerebbero che l'intera vicenda fu una persecuzione giudiziaria, frutto di un "<i>processo non equo</i>", dietro al quale si nasconderebbe una regia occulta.
<br />
<br />
Chiedere a seguaci e "studiosi" quali sarebbero questi giuristi (illustri) sarebbe ovviamente fiato sprecato: nomi non ne fanno. Non ci resta, quindi, che vedere sulle riviste giuridiche cos'è stato scritto in merito all'equità di quel processo. Per nostra fortuna, i commenti furono numerosi.
<br />
<br />
Si tratta di analisi che in effetti contengono delle critiche, spesso severe, ma non sono critiche indirizzate all'istruzione e celebrazione del processo, bensì unicamente alla sentenza della Cassazione del 1995, favorevole (parzialmente) a Scientology.
<br />
<br />
Una di queste analisi, pubblicata nel 2001 su <i>Il Foro Italiano</i> (pp. 644-658) a firma del giurista M. Formica, intitolata "<i>L'art. 416 c.p. e le confessioni religiose: un commento all'epilogo del 'caso Scientology</i>'", l'abbiamo già incontrata nel capitolo precedente. È una bocciatura dell'enunciato che costituisce la chiave di volta (1) dell'intero ragionamento con cui la Cassazione ha annullato le condanne per associazione a delinquere (gli altri reati sono stati confermati). Questa è la frase della Cassazione:
<br />
<blockquote>
<i>una volta riconosciuto a Scientology il carattere di confessione religiosa, non sarebbe ipotizzabile una trasformazione di questa in un’associazione per delinquere</i> (Cassazione Penale, sez. II, sentenza n° 5838 del 9.2.1995; citato da P. Sassi, "<i>Quid est vera religio?</i>" in <i>Corriere Giuridico</i>, 1997, II, pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/cassaz_1.jpg" target="_blank">1207</a>)</blockquote>
Formica considera questa presunta incompatibilità tra associazione religiosa e associazione per delinquere un paralogismo. La bocciatura non deriva solo dalla sua manifesta fallacia logica, ma da motivi dottrinali che ora vedremo.
<br />
<br />
Dopo aver evidenziato la:
<br />
<blockquote>
<i>mancanza di una compiuta descrizione del meccanismo giuridico che conduce alla incompatibilità tra confessione religiosa e associazione per delinquere</i> (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/formica_03.jpg" target="_blank">649</a>)</blockquote>
il giurista rileva che:
<br />
<blockquote>
<i>Quanto alla libertà religiosa, tuttavia, dottrina e giurisprudenza sono solite negarle ogni valenza giustificante. Questa </i><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">communis opinio</span><i> viene delusa dalle affermazioni della Cassazione.</i> (pp. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/formica_03.jpg" target="_blank">650</a> - <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/formica_04.jpg" target="_blank">651</a>)</blockquote>
Dopo di che l'autore rileva un evidente assurdo giuridico in forma di domanda retorica:
<br />
<blockquote>
<i>Dobbiamo desumere che il sospetto sulla rilevanza penale dei fini e delle direttive che guidano Scientology, con particolare attenzione a partire dal 1981, svanisce perché Scientology è una formazione religiosa e quindi in ogni caso lecita?</i> (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/formica_05.jpg" target="_blank">653</a>) (2) </blockquote>
Un'assurdità, continua l'autore, sventata dalla successiva (e definitiva) sentenza d'Appello:
<br />
<blockquote>
<i>la corte d'appello, pur dovendo seguire i percorsi argomentativi tracciati dalla Cassazione, ai quali è stata costretta «a torto o a ragione, ma comunque in modo processualmente vincolante», abbia nel contempo voluto stemperare la valenza funzionale dell'indagine religiosa, in modo da chiudere la pericolosa breccia aperta alla libertà confessionale dal giudice di legittimità del 1995.</i> (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/formica_05.jpg" target="_blank">654</a>)</blockquote>
Secondo il giurista, la Corte Suprema avrebbe addirittura aperto una "<i>pericolosa breccia</i>", perché inventandosi l'incompatibilità tra religione e associazione a delinquere, "<i>il giudice di legittimità non limita affatto</i> [la non punibilità derivante dall'essere una religione] <i>al reato associativo: la libertà religiosa sarebbe capace di decolorare di illiceità non solo l'associazione per delinquere, ma più in generale ogni reato</i>" (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/formica_04.jpg" target="_blank">651</a>).
<br />
<br />
Ma chi è questo Formica che si permette una critica così severa ai giudici di Cassazione? Si tratta di un giurista che non canta fuori dal coro, anzi: è uno dei tanti che - con voce unanime - bocciano quella sentenza. In modo particolare là dove la sentenza afferma, come abbiamo visto in precedenza, che "<i>una volta riconosciuto a Scientology il carattere di confessione religiosa, non sarebbe ipotizzabile una trasformazione di questa in una associazione per delinquere</i>".
<br />
<br />
Si veda per esempio C. Cardia (3), che alla voce "<i>Religione (libertà di)</i>" dell'<i>Enciclopedia del Diritto</i> (1995, 2° agg., pp. 914-936) rileva come:
<br />
<blockquote>
<i>si può esprimere perplessità circa il carattere di principio (quindi assoluto) della affermazione della Cassazione, per la quale non si può dare una confessione che sia contemporaneamente una associazione per delinquere. Non sembra, infatti, potersi escludere che un determinato gruppo confessionale (ispirato, ad esempio, ad aberranti concezioni razziste) sorga con precisi intenti criminosi (soppressione di avversari, scopi lucrativi da perseguire per vie illegali ecc.) che si mischiano a finalità religiose senza più potersi distinguere da queste. In questo caso - già verificatosi storicamente - l'organizzazione confessionale viene effettivamente a coincidere con l'associazione a delinquere, e reprimere la seconda vuol dire reprimere anche la prima.</i><br />
<i>Non si può tacere poi, che l'asserzione secondo la quale il carattere confessionale di una associazione esclude di per sé una sua ulteriore connotazione criminale, potrebbe fungere da incentivo per la strutturazione dell'elemento religioso in funzione di attività criminali che all'ordinamento resterebbe difficile colpire</i> (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/cardia_933.jpg" target="_blank">933</a>)</blockquote>
Detto in parole povere, a un gruppo basterebbe definirsi "religione" per poter violare impunemente il codice penale. Un obbrobrio giuridico evidente anche a chi giurista non è.
<br />
<br />
Questa critica alla Cassazione viene espressa da ogni giurista che abbia pubblicato un commento al processo milanese a Scientology. Vediamone qualcuno.
<br />
<br />
- P. Colella, "<i>La disciplina di Scientology nell’ordinamento italiano</i>", in <i>Giurisprudenza italiana</i>, 2000, III, pp. 2446-2448:
<br />
<blockquote>
<i>Il fatto che Scientology sia una formazione sociale religiosa non impedisce che gli aderenti alla stessa </i><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">uti singoli</span><i> o in forme varie di partecipazione associata, pongano in essere comportamenti obbiettivamente antigiuridici e soggettivamente loro imputabili </i>(pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/colella_2448.jpg" target="_blank">2448</a>)</blockquote>
- M. Ravenna, "<i>Confessioni religiose e associazioni per delinquere</i>", in <i>Indice penale</i>, 1998, pp. 739-779:
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>In questa sede non è dato approfondire oltre il quesito sulla natura confessionale o meno di Scientology. D'altra parte, a differenza di quanto afferma la Cassazione, la soluzione del problema non pare indispensabile per stabilire se lo stesso movimento sia o possa essere una associazione a delinquere. Si è visto che la libertà di religione, individuale e collettiva, eccedente la parte puramente dogmatica, non è priva di confini. Essa, al contrario, è tutelata e consentita soltanto finché non sia contraria all'ordinamento statuale e, per quanto ora interessa, non concretizzi un illecito penale dato che i comportamenti penalmente sanzionati restano tali anche quando siano dettati dalla volontà di adeguarsi a (sedicenti) principi religiosi. Pertanto è possibile, ai fini della presente indagine, supporre che Scientology sia effettivamente una confessione religiosa e su questo presupposto (indimostrato ma fittiziamente considerato assodato) proseguire le riflessioni. Sarà perciò opportuno modificare la domanda proposta all'inizio di questo paragrafo e chiedersi se possa una chiesa, una confessione religiosa commettere reati e, comunque, se possa essere configurata quale associazione a delinquere. La risposta è sostanzialmente affermativa</i> (pp. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/ravenna_762-3.jpg" target="_blank">762-3</a>) (4)
</blockquote>
In seguito, Ravenna rileva - come da buon senso - che "<i>La giurisprudenza e la dottrina ritengono che l’ottemperanza ai principi religiosi non giustifichi chi con tali finalità realizzi un fatto integrante gli estremi di un illecito penalmente sanzionato.</i>" (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/ravenna_764.jpg" target="_blank">764</a>)
<br />
<br />
- G. D'Angelo, "<i>Ultime vicende giudiziarie della chiesa di Scientolog</i>y", in <i>Diritto ecclesiastico</i>, 1998, Vol 1, pp. 384-408. Secondo questo giurista, la decisione della Cassazione "<i>non può non sorprendere</i>" (pag. 391) e presta "<i>il fianco ad alcune considerazioni critiche</i>." (ibid.). Prima fra tutte, l'imporre al giudice di rinvio di stabilire se Scientology sia o meno una religione (al fine di condannare o meno gli imputati per associazione a delinquere).
<br />
<br />
Con questa richiesta, già definita "<i>poco laica</i>" da Formica (in "<i>L'art. 416 c.p. e le confessioni religiose</i>", op. cit., pag. 648), secondo D'Angelo la Cassazione esige "<i>una valutazione che dovrebbe ritenersi preclusa (e non solo agli organi giurisdizionali)</i>" (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/dangelo_1.jpg" target="_blank">391</a>), per il principio fondamentale della laicità dello Stato.
<br />
<br />
Si noti che questo dovere di "non intromissione" è il principio invocato proprio da quella sentenza che la Cassazione ha parzialmente annullato (5). Inoltre, continua sempre D'Angelo, "<i>la circostanza per cui una certa dottrina sia sentita come religiosa,</i> […] <i>non impedisce all'ordinamento di guardare a quell'attività secondo una diversa prospettiva, valutandone, ad esempio, la rilevanza penale od il suo rilievo quale attività economica</i>." (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/dangelo_2.jpg" target="_blank">394</a>). Un principio evidente a tutti.
<br />
<br />
Più avanti, dopo cinque pagine in cui l'autore critica l'utilizzo per questo specifico caso dei tre parametri indicati dalla Corte Costituzionale per determinare se un gruppo sia o meno una religione1 (6), D'Angelo evidenzia come:
<br />
<blockquote>
<i>la Corte ha finito con il riconoscere, indirettamente, al fattore religioso di per sé considerato, efficacia scriminante rispetto alla violazione della legge penale generale. </i>(pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/dangelo_3.jpg" target="_blank">399</a>)</blockquote>
Il giudizio non poteva essere più severo.
<br />
<br />
- R. Blaiotta, "<i>Scientology: una religione al cospetto della legge</i>", in <i>Cassazione Penale</i>, 1996, pp. 2528-2535. Al pari di D'Angelo, anche per questo giurista la pronuncia della Cassazione "<i>appare sorprendente</i>" (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/blaiotta_2530.jpg" target="_blank">2530</a>). Questo perché:
<br />
<blockquote>
<i>L’argomento, che pone assai efficacemente con intuitiva evidenza tutte le delicate implicazioni del caso di cui si discute, non trova una risposta convincente nel richiamo al diritto di libertà religiosa cui sembra si dia un’estensione eccessiva con pericolosi riflessi proprio sull’impianto dello strumento penale.</i> (ibid.)</blockquote>
Pericolosi riflessi sull'impianto dello strumento penale. Al pari di Formica ("<i>la pericolosa breccia</i>") o di D'Angelo ("<i>efficacia scriminante rispetto alla violazione della legge penale</i>") anche per Blaiotta la sentenza della Cassazione appare balorda. L'autore si esprima in termini più misurati, ma il significato è lo stesso:
<br />
<blockquote>
<i>Pare dunque – sommessamente – che la Corte non abbia colto tutte le interazioni tra libertà religiosa e laicità dello Stato, e sia così pervenuta alla assiomatica enunciazione di una radicale inconciliabilità tra reato associativo e istituzione religiosa che presenta anche un velo di oscurità giacché non vengono neppure enunciate le ragioni per le quali l’ispirazione religiosa abbai rilievo scriminante nell’ambito di tale reato</i> (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/blaiotta_2532.jpg" target="_blank">2532</a>) </blockquote>
(Nel resto dell'articolo vengono formulate altre interessanti critiche; a mo' di esempio <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/blaiotta_2534.jpg" target="_blank">pubblico</a> il paragrafo 5.)
<br />
<br />
- G. Dodaro, "<i>Interpretazione laica del delitto di associazione per delinquere. Riflessioni a margine del caso Scientology</i>", in <i>Quaderni di diritto e politica ecclesiastica</i>, 2001, III, pp. 837-862 (di cui raccomando la lettura). All'inconciliabilità tra associazione religiosa e associazione a delinquere, questo giurista dedica tutto il suo articolo. Eccone una frase emblematica:
<br />
<blockquote>
<i>Le argomentazioni addotte dalla Suprema Corte appaiono, però, ad una attenta valutazione non solo inconferenti rispetto alla questione esaminata, ma anche non compatibili con una interpretazione dell'art. 416 c.p. coerente al principio di laicità.</i> (pp. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/dodaro_843.jpg" target="_blank">843</a> - <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/dodaro_844.jpg" target="_blank">844</a>)</blockquote>
Successivamente la bocciatura del giurista diviene definitiva:
<br />
<blockquote>
<i>non si può non rilevare che la Corte di Cassazione ha dimostrato di fare cattivo uso dei criteri probatori da essa stessa indicati; si leggano al riguardo le considerazioni della Corte d’Appello di Milano</i> [sentenza del 5 ottobre 2000] (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/dodaro_846-7.jpg" target="_blank">847</a>) </blockquote>
- G. Casuscelli, "<i>Ancora sulla nozione di confessione religiosa: il caso Scientology</i>", in <i>Quaderni di diritto e politica ecclesiastica</i>, 1998, III, pp. 809-835. Constatando che la Cassazione amplia i limiti della libertà religiosa fino a rendere inapplicabile l'imputazione di associazione a delinquere, Casuscelli commenta:
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>Mettendo da parte ogni doverosa considerazione critica sull'opinabilità e sull'indiscriminata ampiezza di tali limiti, la Corte suprema concretizzava un cambiamento di prospettiva che al contempo ha dato luogo ad un errore metodologico e ad una contraddizione.</i> <br />
[...] <i>così inopinatamente la Corte concludeva (contraddicendosi) nel senso</i> ... (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/casuscelli_814-5.jpg" target="_blank">814-5</a>).
</blockquote>
Non essendo possibile riportare tutte le critiche alla sentenza in esame, daremo ora uno sguardo alle valutazioni di quello che appare come il giurista più autorevole tra quanti si sono interessati al caso: Nicola Colaianni (<a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=11&cad=rja&uact=8&sqi=2&ved=0CEwQFjAKahUKEwitoeL7m87IAhXlg3IKHe2KAV8&url=http://www.docentilex.uniba.it/docenti-1/nicola-colaianni/at_download/filecv&usg=AFQjCNEHCY5mo8dlwuM1TFK9d2ICpc-nXQ&bvm=bv.105454873,d.bGQ" target="_blank">curriculum</a>). Al processo a Scientology Colaianni ha dedicato due pubblicazioni:
<br />
<ul>
<li>"<i>Caso Scientology: Associazione religiosa o criminale?</i>", in <i>Il Foro Italiano</i>, II, 1995, pp. 693-698; </li>
<li>"<i>La via giudiziaria alla religiosità: la vicenda di Scientology</i>", in <i>Il Foro Italiano</i>, 1998, II, pp. 396-401.
</li>
</ul>
Che anche Colaianni sia critico verso la Cassazione lo si intravede già dai titoli. Nel secondo articolo, al pari dei suoi colleghi evidenzia come la rilevanza processuale del carattere religioso dell'organizzazione era stata "<i>saggiamente e laicamente esclusa dal giudice d'appello</i>" (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/via_giudiziarai_1.jpg" target="_blank">396</a>).
<br />
<br />
Si noti che prima ancora della Corte d'Appello, a questa irrilevanza della natura religiosa sia era già attenuto il Tribunale, e prima ancora la sentenza di rinvio a giudizio, la quale accoglieva l'impostazione del Pubblico Ministero formulata nella richiesta di rinvio a giudizio.
<br />
<br />
Colaianni giudica corretta questa irrilevanza non in base a una mera opinione personale. Già nel suo primo articolo infatti ("<i>Caso Scientology</i>"), l'autore aveva ricordato come:
<br />
<blockquote>
<i>Tale orientamento corrisponde ad una concezione del diritto penale improntato al principio di laicità (ormai dichiarato "supremo" da Corte Costituzionale 203/89,</i> [...]<i>
La religione come tale non può avere né efficacia scriminante né «qualità di bene giuridico in un ordinamento secolarizzato»</i> (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/caso_scientology_2.jpg" target="_blank">696</a>)</blockquote>
In quello stesso articolo, anche Colaianni considera l'incompatibilità tra religione e associazione a delinquere un paralogismo:
<br />
<blockquote>
<i>L'applicazione del principio di non contraddizione a categorie eterogenee non è perspicua, ben potendo darsi un'associazione religiosa che con la sua condotta </i>[...] <i>trasmodi nell'illecito penale. Ma la Cassazione tira dritto per la linea soggettivistica che con un'illazione per vero immotivata, ritiene</i> ... (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/caso_scientology_3.jpg" target="_blank">697</a>)</blockquote>
In seguito, la critica di Colaianni diviene quasi irridente:
<br />
<blockquote>
<i>i termini di paragone addotti dalla Cassazione non sempre sono convincenti e talvolta appaiono anzi improbabili: così dire che anche «san Tommaso definì scienza la teologia» sembra confondere fede, o credenza, e teologia, che in quanto riflessione sui contenuti di fede si svolge come una disciplina scientifica, e tradisce l'affidamento a vecchi paradigmi non solo della teologia ma anche della scienza, messi in crisi e ormai abbandonati; analogamente, paragonare, per svalutarne l'efficacia indiziante, le metodiche di vendita di Scientology, definite dalla corte «sconcertanti per la loro intrinseca aggressività», a quelle di raccolta dei fondi «in passato adoperate dalla chiesa», citando addirittura l'episodio di Anania e Saffira narrato negli Atti degli Apostoli </i>(7)<i>, è frutto di una comparazione sorprendentemente anacronistica e di una superficiale esegesi letteraria e storica, che considera realmente avvenuto un prodotto dell'immaginazione popolare narrato, come stabilito già nel quarto secolo da Gerolamo, a scopo edificante</i> ("<i>La via giudiziaria alla religiosità</i>", op. cit., pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/via_giudiziarai_2.jpg" target="_blank">398</a>)</blockquote>
Ciò che sorprenderà maggiormente, è che tra quanti smentiscono la Cassazione, sostenendo che non c'è incompatibilità tra associazione religiosa e associazione a delinquere, troviamo proprio la Corte di Cassazione. Nella sentenza del 1° marzo 1996, riguardante una vicenda che vede coinvolto un istituto islamico, la Corte (sez. VI) rileva che "<i>non sussiste alcuna incompatibilità tra la natura religiosa di un'associazione e una incriminazione ai sensi dell'art. 416 c.p.</i>" (cfr. Dodaro, op. cit., pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/dodaro_844.jpg" target="_blank">845</a>). E prima ancora, sempre la Cassazione (sez. I) nella sentenza del 3 ottobre 1989, aveva ammesso che "<i>una organizzazione nata con finalità lecite possa costituire una associazione a delinquere, nel caso in cui la struttura preesistente venga 'piegata' a fini criminali.</i>" (ibid., pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/dodaro_846-7.jpg" target="_blank">847</a>). Infine, ancora la Cassazione (sez. III) nella sentenza del 16 dicembre 1999:
<br />
<blockquote>
<i>Peraltro, è stato fondatamente osservato dalla dottrina che il riconoscimento della natura religiosa (di per sé molto problematico in un ordinamento come quello italiano, che laicamente, si astiene dal definirla) non è dirimente ai fini penali, potendo ricorrere il caso che nell'ambito di un’associazione religiosa alcuni membri commettano reati o addirittura si associno per delinquere (è noto il caso, ormai risalente, dei frati di Mazzarino)</i>.</blockquote>
Questa incomprensibile (e antigiuridica) difesa ad oltranza di Scientology da parte della Cassazione, per Colaianni non è senza conseguenze. Ripercussioni che vanno al di là del caso in esame:
<br />
<blockquote>
<i>Ma la corte ha finito per aprire problemi pure sul versante del diritto penale, laddove non si dubita che le libertà, anche costituzionalmente garantite come quella religiosa, non possono offendere beni, interessi o valori, altrettanto "costituzionalmente significativi" </i>("<i>Caso Scientology</i>", pag. 698)</blockquote>
"<i>Beni, interessi o valori</i>" che non sono diritti meno fondamentali della libertà di religione: diritto alla vita, all'incolumità fisica, alla salute, alla integrità del proprio patrimonio, al decoro e all'onore, ecc. Con il pronunciamento della Cassazione, questi diritti non troverebbero più una tutela giuridica venendo sacrificati sull'altare della libertà religiosa.
<br />
<br />
Abbiamo visto le critiche rivolte all'argomento centrale della sentenza di Cassazione, ma le censure non si esauriscono con la bocciatura dell'ipotizzata incompatibilità tra associazione religiosa e associazione a delinquere. Un'incompatibilità che, è bene ricordarlo, ha mandato assolti una trentina di imputati (tra cui i vertici italiani di Scientology), per dei reati "<i>odiosi</i>" che la Cassazione stessa ha ritenuto consumati (8).
<br />
<br />
Per completezza riporto un brano dell'articolo di Dodaro, "<i>Interpretazione laica del delitto di associazione per delinquere</i>" (op. cit.), dove l'autore avanza un'ipotesi su cosa abbia indotto la Corte di Cassazione a scrivere ciò che, a buon diritto, può definirsi uno strafalcione:
<br />
<blockquote>
<i>per la Cassazione la libertà religiosa godrebbe a livello costituzionale di una tutela privilegiata rispetto alle altre forme della libertà di coscienza.<br />
Si osserva unicamente, con l'ausilio di autorevole dottrina, che la posizione assunta dalla Corte di Cassazione in merito alla rilevanza della 'religiosità' di Scientology è il frutto di una generalizzazione e di una radicalizzazione di talune argomentazioni sviluppate dalla Corte Costituzionale nella sentenza 195 del 1993, nella quale, contrariamente a quanto ritenuto dalla Suprema Corte, la Consulta non ha inteso né riconoscere un incondizionato rilievo all'accertamento della natura del gruppo interessato ai fini di qualsiasi decisione giudiziaria, né prospettare parametri per una definizione tout court di confessione religiosa, ma soltanto per il ristretto e specifico ambito della disciplina tributaria.</i> (9) (pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/dodaro_846-7.jpg" target="_blank">846</a>)</blockquote>
Questo brano ci introduce ai rilievi che i giuristi hanno mosso a un'altra parte del pronunciamento della Cassazione: l'interpretazione e l'utilizzo dei tre parametri con cui determinare se Scientology sia o meno una religione (il riconoscimento pubblico, lo statuto e la comune considerazione). Anche qui le critiche sono numerose e concordanti, e le vedremo nel prossimo capitolo.
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
(<a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2015/12/la-danza-macabra-di-scientology-cap-9.html" target="_blank">continua</a>)</div>
<br />
<b>Note:</b>
<br />
<br />
1) "<i>L'accertamento della religiosità per la Corte di cassazione è in concreto rilevante per il reato di cui all'art. 416 c.p.: è soprattutto questo il fondamento della pronuncia di annullamento con rinvio.</i>" ("<i>L'art. 416 c.p. e le confessioni religiose</i>", op. cit., pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/formica_04.jpg" target="_blank">652</a>)
<br />
<br />
2) Fallacie logiche a parte, casi di associazioni religiose ritenute colpevoli di associazione a delinquere si sono già avute. Il caso più noto fu quello del <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/10/31/quattro-cappuccini-capo-della-gang-che-terrorizzava.html" target="_blank">convento</a> dei frati cappuccini di Mazzarino accusati di associazione a delinquere finalizzata a scopi estorsivi, reati commessi nella loro qualità di membri di un ordine religioso cattolico.
<br />
<br />
3) Ordinario di Diritto, consulente del Governo e membro di varie Commissioni parlamentari. Il suo <a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=3&cad=rja&uact=8&ved=0CDEQFjACahUKEwj0hLf_mM7IAhXj83IKHUZVD6Y&url=http://host.uniroma3.it/dipartimenti/dstgd/download/Cardia.doc&usg=AFQjCNHz1ElGh7zVqmRovAsxXnABucnHOQ&bvm=bv.105454873,d.bGQ" target="_blank">curriculum</a>.
<br />
<br />
4) In merito all'incompatibilità riscontrata dalla Cassazione tra associazione religiosa e il reato di associazione a delinquere, Ravenna rileva un'ulteriore illogicità. Riguarda l’affermazione: "<i>una volta riconosciuto a Scientology il carattere di confessione religiosa, non sarebbe ipotizzabile una trasformazione di questa in un’associazione per delinquere</i>". Si tratta di un’affermazione che secondo l'autore "<i>è, paradossalmente, restrittiva del concetto di confessione religiosa; difatti, parrebbe individuare, tra i requisiti necessari affinché una confessione possa definirsi tale, anche quello della liceità. In realtà una chiesa che, per esempio, fosse da considerarsi illegale a cagione dei riti praticati, del tutto contrari alla legge italiana, certamente non troverebbe tutela nel nostro ordinamento e, anzi, sarebbe da questo bandita, ma non per questo perderebbe la sua valenza religiosa</i> [...] <i>Se lo Stato laico, come detto, si astiene da qualsiasi giudizio e intervento in materia di dogmi e di fede, non si vede come la "liceità", che implica il riferimento a parametri rinvenibili in norme giuridiche statali, possa in qualsivoglia modo incidere sulla qualità religiosa o meno di una formazione sociale.</i>" (Ravenna, op. cit., pag. 769)
<br />
<br />
5) "<i>Con queste premesse si vuole soltanto spiegare che, nell'esaminare la condotta degli aderenti di Scientology, per stabilire se essa sia o meno riconducibile ad un'associazione criminosa, non ha alcun rilievo né interesse stabilire l'esatta natura delle idee professate da quell'associazione, siano esse filosofiche, religiose, o meramente culturali, ovvero non abbiano alcuno di questi requisiti. È, infatti, del tutto indifferente per il nostro ordinamento giuridico che le dottrine esposte sin dagli anni '50 da Ron Hubbard possano qualificarsi o meno come una religione (così come hanno ritenuto i giudici della Corte di appello di Trento, con la sentenza in data 27 marzo 1990, Foro it., Rep, 1992, voce Ordine pubblico (reati), n. 12, prodotta dalla difesa), dal momento che dette dottrine ricevono in ogni caso, come qualsiasi altra manifestazione del pensiero, tutela dal nostro ordinamento. Si ribadisce, perciò, che l'unica questione sottoposta al vaglio della corte e che dovrà essere qui decisa riguarda i metodi attuati dai seguaci di Ron Hubbard in Italia per propagandarne le idee e far proseliti.</i>" (Corte Appello Milano, sez. III pen., 5 nov. 1993, in Diritto ecclesiastico, 1994, Vol II, pag. <a href="http://pensieribanali.altervista.org/23/appello_359.jpg" target="_blank">359</a>)
<br />
<br />
6) Il riconoscimento pubblico, lo statuto e la comune considerazione.
<br />
<br />
7) Per la <a href="http://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&Citazione=At%205&Versione_CEI74=&Versione_CEI2008=3&Versione_TILC=&VersettoOn=1&mobile=" target="_blank">vicenda</a> di Anania e Saffica vedi: Atti degli apostoli, 5, 1-11,
<br />
<br />
8) Con l'esclusione del 416 c.p., la Cassazione ha confermato tutti i restanti reati (truffa, circonvenzione d'incapace, estorsione, maltrattamenti, abbandono d'incapace, violenza privata, abuso della professione medica). La Cassazione si è inoltre mostrata d'accordo con la sentenza d'Appello 5 novembre 1993 là dove afferma che:
<br />
<blockquote>
<i>Se è vero dunque che il nostro ordinamento laico e di cultura occidentale consente perfettamente ad una associazione, denominata Scientology, di professare una religione e contemporaneamente di acquisire nuovi adepti, facendo loro fare, a pagamento, corsi e sedute per poter essere partecipi di quel credo, è però altrettanto vero che il nostro ordinamento, con quelle caratteristiche di cui si è detto, non autorizza quella medesima associazione a carpire la buona fede di soggetti incapaci, di esercitare violenza o minaccia nei confronti di chiunque e, infine, di trarre in inganno indiscriminatamente persone, al fine di ottenere da costoro rilevanti esborsi di denaro, che altrimenti non avrebbe conseguito</i>.</blockquote>
Sorprende constatare che innanzi a una pluralità di violenze, minacce e truffe, compiute in luoghi e tempi diversi, e con modalità sempre identiche, la Cassazione non abbia riconosciuto il reato di associazione a delinquere, unicamente per il fatto che i colpevoli appartenevano a una associazione religiosa.
<br />
<br />
9) Lo "<i>specifico ambito della disciplina tributaria</i>" di cui parla l'autore è qui interessante: con <a href="http://www.cesnur.org/testi/scie_mar2000_txt.htm" target="_blank">sentenza</a> n° 15735 del 16 dicembre 1999, la Corte di Cassazione (sez. III) accetta l'autoqulifica di religione di Scientology senza valutarne il merito (perché in uno Stato laico "<i>l'ordinamento giuridico si inibisce laicamente ogni penetrante valutazione di merito</i>"); contemporaneamente però, "<i>si riserva di accertare se all'ombra dell'intangibile libertà religiosa prosperi di fatto un'attività lucrativa fiscalmente apprezzabile</i>." In base a questo principio di non ingerenza in questioni teologiche ampiamente accettato in dottrina ("<i>lo Stato non è competente a farsi teologo</i>", P. Colella in "<i>La disciplina di Scientology</i>", op. cit., pag. 2447), la Corte ha stabilito che lo status di confessione religiosa non dà diritto a Scientology di godere delle agevolazioni fiscali riconosciute alle associazioni religiose perché:
<br />
<blockquote>
<i>sono da considerarsi attività commerciali soggette all'imposta quelle prestazioni di servizi che, pur conformi alle finalità istituzionali dell'ente sono rese attraverso una specifica organizzazione e contro corrispettivi che eccedono il costo del servizio ovverosia producono reddito. </i>[...]<i> Se ne deve concludere che, pur ammettendo il carattere religioso della chiesa di Scientology e di quelle sue articolazioni terapeutiche che sono i centri Narconon,</i> [...]<i> a fronte di corrispettivi più che remunerativi rispetto ai costi, quei centri devono soggiacere ai fini tributari</i></blockquote>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
</div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-2057034951200931412015-03-21T08:29:00.001-07:002016-01-15T08:59:39.470-08:00La danza macabra di Scientology - cap. 7<div style="text-align: center;">
<b>Religione o associazione a delinquere?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
A qualcuno il sottotitolo sembrerà oltraggioso o beffardo, ma non è niente di tutto questo: si tratta semplicemente del quesito <a href="http://www.allarmescientology.it/milano/colaianni.htm" target="_blank">posto</a> nel 1995, durante il cosiddetto maxiprocesso, dalla Cassazione alla Corte di rinvio. È una questione che consentirà di valutare la <a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/3012-il-controverso-caso-narconon-l-insopportabile-parabola-di-un-regime" target="_blank">frase</a> del giornalista Camillo Maffia (giornalista che non compare nell'elenco dei giornalisti): "<span style="color: #990000;">nientemeno che una sentenza definitiva che sancisce indiscutibilmente il carattere religioso del movimento</span>".
<br />
<br />
Con sorpresa dei giuristi infatti, quando fu chiamata a valutare la legittimità della sentenza con cui una trentina di dirigenti di Scientology erano stati condannati per associazione a delinquere, la Corte Suprema pose un quesito riassumibile in questi termini: è necessario stabilire se Scientology è una religione, perché in caso affermativo gli imputati vanno assolti dal reato associativo.
<br />
<br />
Per una esposizione che renda comprensibile questa inattesa conseguenza dell'essere una Chiesa, è necessario ripercorrere come, nei vari gradi del processo, fu affrontata l'autoqualifica di religione, che Scientology invoca con una determinazione che è pari alla sua mancanza di evidenza.
<br />
<br />
<b>Il rinvio a giudizio</b>
<br />
<br />
Iniziamo dal rinvio a giudizio. Accogliendo l'impostazione del PM, il Giudice Istruttore giudicò opportuno non addentrarsi sulla questione della religiosità con una motivazione che appare più che solida:
<br />
<blockquote>
<i>In ogni caso, è bene dire subito che la natura religiosa - formale o sostanziale - dell'associazione della quale fanno parte gli odierni imputati è circostanza del tutto irrilevante ai presenti fini processuali</i> [...]
<br />
<i>I fatti criminosi dei quali si occupa il presente procedimento sono di natura assolutamente "comune" e, come tali, tranquillamente perseguibili con i normali strumenti giudiziari indipendentemente dal credo religioso di chi li abbia posti in essere.</i> [...]
<br />
<i>si considera assolutamente insignificante, per valutare la sussistenza di sufficienti elementi di colpevolezza penale, la prova della natura religiosa di Scientology</i> (1) (pag. 385)</blockquote>
Evidenziata l'irrilevanza processuale della natura del sodalizio, questo primo giudice continuò esponendo:
<br />
<blockquote>
<i>una serie di argomenti che sono emersi nel corso della presente istruttoria a proposito della dubbia natura "pastorale" di numerose attività poste in essere all'interno dell'associazione e che avvalorano il dubbio che la religione sia semplicemente uno "specchietto" per sviare l'attenzione da altri aspetti ben più gravi quali, come si vedrà più avanti, la frenetica attività commerciale, il fiume di denaro che scorre all'interno dell'organizzazione</i> ... (pag. 387)</blockquote>
Seguono alcune pagine in cui si evidenzia il sostanziale fine di lucro dell'associazione. Per riassumere, questo primo giudizio sancì due criteri:
<br />
<ol>
<li>non è credibile che Scientology sia una religione, ma</li>
<li>la questione è comunque irrilevante perché i reati restano tali indipendentemente dalla natura religiosa, filosofica, morale o commerciale di una formazione.
</li>
</ol>
<b>Il Tribunale</b>
<br />
<br />
Nel giudizio di primo grado, ancor più sbrigativamente il giudice evitò espressamente la questione, perché si trattava di: "<i>rituali e teorie la cui validità culturale, filosofica e religiosa non può essere sindacata da questo Tribunale</i>" (pag. 313). Solo quando chiamato a valutare le violazioni tributarie, il Tribunale si attenne a una mera lettura dello statuto, considerando l'associazione un ente morale.
<br />
<br />
<b>Il primo Appello</b>
<br />
<br />
La sentenza della Corte d'Appello del 1993 si distingue dalle due precedenti perché scelse di affrontare la spinosa questione dedicandole numerose pagine, al termine delle quali, a pagina 83, giungere alla conclusione che Scientology:
<br />
<blockquote>
<i>sin dai suoi esordi si è presentata con la connotazione di una vera e propria impresa commerciale, che si adeguava in pieno alle regole di mercato, cercando di vendere ad un pubblico sempre più ampio, per perseguire un profitto sempre più elevato</i> (2)</blockquote>
Abbiamo quindi un primo e autorevole pronunciamento di merito, che nega la natura confessionale di Scientology, ma che tuttavia condivide le precedenti pronunce per quanto riguarda l'ininfluenza processuale della questione, perché:
<br />
<blockquote>
<i>non ha alcun rilievo né interesse stabilire l'esatta natura delle idee professate da quell'associazione, siano esse filosofiche, religiose, o meramente culturali, ovvero non abbiano alcuno di questi requisiti. È, infatti, del tutto indifferente per il nostro ordinamento giuridico che le dottrine esposte sin dagli anni '50 da Ron Hubbard possano qualificarsi o meno come una religione</i> (pag. 93)</blockquote>
<b>La prima Cassazione</b>
<br />
<br />
Nel 1995 la Corte di Cassazione fu chiamata a valutare la legittimità delle condanne erogate in secondo grado. Come già anticipato in un post precedente, le condanne vennero confermate, ad eccezione del reato di associazione a delinquere, la cui sentenza fu annullata con rinvio per un nuovo giudizio in base al seguente ragionamento:
<br />
<ol>
<li>pur dedicando numerose pagine all'analisi della qualifica di religione, la sentenza impugnata non fa riferimento ai tre indicatori enunciati dalla Corte Costituzionale utili "<i>per riconoscere le realtà autenticamente confessionali</i>",</li>
<li>il reato associativo non può sussistere in presenza di un'associazione religiosa dotatasi di uno statuto legittimo;
</li>
</ol>
Questo perché, scrive la Cassazione, "<i>una volta riconosciuto a Scientology il carattere di confessione religiosa, non sarebbe ipotizzabile una trasformazione di questa in un'associazione per delinquere, a meno che tutti i membri della chiesa non avessero, di comune accordo, cambiato le regole statutarie</i>."
<br />
<br />
Se vi sembra una logica strana, sappiate che l'opinione dei giuristi è molto meno diplomatica. Secondo M. Formica, tanto per citarne uno, "<i>la corte ritiene che dette persone potrebbero essere incriminate per associazione per delinquere solo nel caso in cui siano previsti «nello statuto riti o comportamenti contrari a tali norme</i> [del Codice Penale]»" (3). Riti e comportamenti che - ovviamente - nessuno sarebbe così fesso da inserire nello statuto.
<br />
<br />
Il giurista rileva inoltre la "<i>mancanza di una compiuta descrizione del meccanismo giuridico che conduce alla incompatibilità tra confessione religiosa e associazione per delinquere</i>" (ibidem).
<br />
<br />
Quanto invece ai tre criteri del punto uno, essi sono: i <i>precedenti riconoscimenti pubblici</i>, l’esistenza di uno <i>statuto che esprima con chiarezza i caratteri dell’associazione </i>e, infine, la <i>comune considerazione</i>.
<br />
<br />
Per non sintetizzare eccessivamente la vicenda, e per non sorvolare sulle perplessità (che approfondiremo in seguito) suscitate dal verdetto della Cassazione, è bene chiarire che la stessa Corte ricordò che questi tre "<i>indici suddetti non sono sicuramente esaustivi</i>" e che "<i>lasciano, inoltre, un ampio margine discrezionale all'interprete, che è libero di elaborarne altri</i>".
<br />
<br />
La "<i>poco laica</i>" (4) disputa escludente tra <i>chiesa </i>e <i>associazione a delinquere</i> venne quindi demandata a un nuovo giudice di merito, che per accertare la sussistenza o meno dell'associazione per delinquere, avrebbe dovuto "<i>accertare previamente se essa fosse o non fosse una confessione religiosa</i>".
<br />
<br />
<b>Il secondo Appello</b>
<br />
<br />
Al pari della prima sentenza d'appello, anche questa nuova Corte confermò il reato associativo, avendo escluso che Scientology sia una religione in base ai tre parametri indicati dalla Cassazione:
<br />
<ul>
<li>non vi sono stati <i>precedenti riconoscimenti pubblici</i> di Scientology come religione;</li>
<li>appare evidente che la tardiva autoqualificazione di religione (avvenuta modificando lo statuto dopo l'avvio di svariati procedimenti penali) costituisce un mero "stratagemma già in precedenza utilizzato altrove dall'organizzazione per sottrarsi ai problemi legali";</li>
<li>ha ritenuto che Scientology non venisse percepita come confessione religiosa nella <i>comune considerazione</i>.
</li>
</ul>
Esaminati questi tre aspetti, la Corte d'Appello li integrò con ulteriori indicatori oggettivi:
<br />
<ul>
<li>le persone che si avvicinavano a Scientology non la percepivano come una religione, né avevano intenzione di abbracciare un credo (5);</li>
<li>Dianetics era nata inizialmente come scienza, per trasformarsi solo successivamente in una religione pur continuando a diffondere le medesime idee e principi;</li>
<li>le attività e le pratiche poste in essere all'interno dell'organizzazione non avevano alcuna valenza simbolico-religiosa.
</li>
</ul>
Abbiamo quindi una seconda sentenza d'Appello che nega lo status di religione a Scientology per la seconda volta, e che per la seconda volta giudica "<i>lo scopo di lucro come unico fondamento obiettivo</i>" di Scientology.
<br />
<br />
A questo punto è opportuno prendere in esame anche come Scientology considera e presenta se stessa (al di là dei formalismi dello statuto utilizzati a fini tributari o giudiziari). Per questo scopo possiamo prendere il <i>Dizionario Tecnico di Dianetics e Scientology</i>, e aprirlo a pagina 522 alla voce "Scientology". Vi si trovano 13 definizioni; queste le più significative (corsivo e maiuscolo conformi all'originale):
<br />
<blockquote>
1. [...] Perciò <b>Scientology </b>significa SCIENZA DELLA CONOSCENZA.
<br />
4. una <i>filosofia religiosa</i> nel senso ...
<br />
5. la <i>scienza </i>di <i>sapere </i>come conoscere ... È la <i>scienza </i>delle faccende umane ...
<br />
7. la <i>scienza </i>di <i>sapere </i>come conoscere. È la scienza che riguarda il <i>conoscere </i>le <i>scienze</i>.
<br />
9. una <i>scienza </i>della <i>vita</i>.
<br />
12. una <i>filosofia </i>applicata ...
<br />
13. una <i>filosofia religiosa</i> applicata che tratta dello <i>studio </i>della <i>conoscenza </i>...</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-0Wh_d56EAPY/VQ2Mz-Po1GI/AAAAAAAAAj8/OC6wedQlokc/s1600/scient_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="290" src="http://3.bp.blogspot.com/-0Wh_d56EAPY/VQ2Mz-Po1GI/AAAAAAAAAj8/OC6wedQlokc/s1600/scient_1.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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La definizione che Scientology dà di se stessa è principalmente l'autoqualifica di <i>scienza</i>, e meno frequentemente quella di <i>filosofia</i>. Una filosofia che talvolta viene qualificata con l'aggettivo <i>religiosa</i>.
<br />
<br />
<b>La seconda Cassazione</b>
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<br />
Qui il pathos della narrazione raggiunge il suo culmine, perché a dispetto delle numerose pagine dedicate ai tre indicatori elaborati dalla Consulta (che lasciano "<i>un ampio margine discrezionale all'interprete</i>"), a cui la Cassazione aveva ordinato al giudice di attenersi, la Suprema Corte stabiliva che: "<i>il giudice del rinvio non ha adempiuto all'obbligo di motivare le proprie decisioni secondo gli schemi esplicitamente enunziati nella sentenza di annullamento</i>".
<br />
<br />
I commenti dei giuristi in merito a questa sentenza della Cassazione, li vedremo nel prossimo post. Qui esaminiamo solo i fatti: per la seconda volta una Corte d'Appello esamina la <i>disputatio religiosa</i>, per la seconda volta nega che Scientology sia una religione, e per la seconda volta la Cassazione annulla la sentenza.
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<br />
<b>Il terzo Appello</b>
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<br />
A questo punto, anche chi non ha letto le quattro sentenze precedenti avrà già una chiara sensazione: essendo un giudice di legittimità, la Cassazione non può decretarlo direttamente, ma "<i>le censure mosse dalla Cassazione alla sentenza d'appello lasciano trasparire che</i> [per la Cassazione] <i>Scientology sia un'associazione o confessione religiosa</i>". Non è un'opinione di chi scrive, bensì di Nicola Colaianni, giurista consulente della Cassazione (6).
<br />
<br />
Il lettore l'avrà percepito, Colaianni lo dice espressamente, la Corte d'Appello incaricata ne prende atto. Si legge infatti nella sentenza del terzo appello: "<i>A ben vedere, la Cassazione, dopo due annullamenti, ha indicato percorsi vincolanti <b>a esito scontato</b></i>." (7)
<br />
<br />
L'esito della sentenza sarà anche scontato, ma dopo i toni quasi sarcastici usati dalla seconda Cassazione (8), la Corte d'Appello non fece di certo mistero della sua contrarietà a vedersi costretta a ratificare un giudizio già preso da altri e che non condivideva. Questo è il prologo:
<br />
<blockquote>
<i>Non sembra dunque seriamente contestabile che, <b>a torto o a ragione</b>, ma comunque in modo processualmente <b>vincolante</b>, il giudice del rinvio è stato posto nella condizione di dover giustificare il proprio convincimento <b>sulla base </b>dello schema esplicitamente enunciato dal giudice superiore che prevede, tra l'altro, una presa di posizione sulla natura confessionale di Scientology. Non pare che la Cassazione abbia lasciato ulteriori <b>vie di fuga in proposito</b>, esplicitando una serie di vincoli di cui in questa sede si può solo prendere atto, <b>lasciando da parte i personali convincimenti</b></i></blockquote>
E questo è l'<i>esito scontato</i> che la Corte si vide costretta a sentenziare:
<br />
<blockquote>
<i><b>non resta che prendere atto </b>che lo statuto di Scientology è compatibile con la <b>qualificazione autoreferenziale </b>che l'associazione si è attribuita</i> [...] <i>in altre parole, in difetto degli ulteriori apporti probatori idonei a superare le censure della Cassazione, questo giudice prende atto con la Suprema Corte che le prove acquisite <b>non consentono di escludere</b> la natura confessionale di Scientology</i></blockquote>
La conclusione è talmente sorprendete che i lettori stenteranno a crederci, per cui li conforto: avete capito bene, Scientology è una religione perché lo dice lei. È una qualifica <i>"autoreferenziale che l'associazione si è attribuita</i>".
<br />
<br />
Un'autoqualifica che la Corte d'Appello non poté "<i>escludere</i>" perché costretta ("<i>a torto o a ragione</i>") dai vincoli imposti dalla Suprema Corte. Una conclusione che la Corte d'Appello emise "<i>lasciando da parte i personali convincimenti</i>", una precisazione che non necessita di chiarimenti.
<br />
<br />
Nel suo livoroso articolo Camillo Maffia esulta come un ultrà, gridando che dal maxiprocesso sarebbe uscita "<span style="color: #990000;">nientemeno che una sentenza definitiva che sancisce <b>indiscutibilmente </b>il carattere religioso del movimento</span>". Per l'ennesima volta Maffia sta travisando i fatti e la realtà: il carattere religioso del movimento è tutt'altro che "indiscutibile" e Scientology non è affatto quella ieratica associazione che Maffia esalta nella sua apologia. Per ben tre volte un'alta Corte ha esaminato la questione, e alla fine i giudici di merito si sono arresi per sfinimento, "<i>lasciando da parte i personali convincimenti</i>", ai vincoli imposti da una sentenza di Cassazione di cui nel prossimo post vedremo com'è stata giudicata (concordemente) dai giuristi.<br />
<br />
Non va infine dimenticato che in assenza di quell'autoqualifica di religione, gli imputati sarebbero stati condannati - oltre a tutto il resto - anche per il reato di associazione per delinquere. Un'assoluzione che costituisce una "<i>pericolosa breccia</i>" aperta dalla Suprema Corte, abilmente chiusa (vedremo in seguito) dalla terza Corte d'Appello. Ma le analisi degli "<i>illustri giuristi</i>" (come li ha definiti uno sprovveduto scientologo) le vedremo nel prossimo post. Quelle vere, non quelle messe in giro dall'Ufficio Operazioni Speciali di Scientology.
<br />
<div style="text-align: center;">
(<a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/12/la-danza-macabra-di-scientology-cap-8.html" target="_blank">continua</a>)
</div>
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<b>Note</b>:
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1) "Tale orientamento corrisponde ad una concezione del diritto penale improntato al principio di laicità, ormai dichiarato "supremo" da Corte Costituzionale" (N. Colaianni, Caso Scientology: Associazione religiosa o criminale?, Tratto da: Il Foro Italiano, 1995, pagg. 689 e ss.)
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<br />
2) Un'impresa commerciale i cui corsi costano "una piccola fortuna" (M. Introvigne, I nuovi culti. Dagli Hare Krishna alla Scientologia, Milano, 1990, pag. 152)
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<br />
3) Cfr. Formica M., L'art. 416 cp. e le confessioni religiose: un commento all'epilogo del "caso Scientology", Il Foro Italiano, 2001.
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<br />
4) Cfr. Colaianni N., La via giudiziaria alla religiosità: la vicenda giudiziaria di Scientology, in Foro it., 1998.
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<br />
5) "quest'ultima, notata la denominazione di chiesa, aveva chiesto spiegazioni, perché suo figlio era un fervente cattolico, ricevendo la seguente risposta: “questo qui è su per scusa, ma non c'entra niente la chiesa”" (appello, pag. 77)
<br />
<br />
6) La via giudiziaria alla religiosità: la vicenda di Scientology, tratto da: Il Foro Italiano, 1998.
<br />
<br />
7) "Questa decisione rappresenta secondo una corrente dottrinale il «segnale di resa» del giudice di merito" (N. Gimelli, Il caso della Chiesa di Scientology, in Diritto e Religione, pp 385–442)
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<br />
8) "Con la seconda sentenza di annullamento la Suprema Corte ha alzato i toni delle censure" (Corte d'Appello, 5 ott. 2000)
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<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-79948969310990341202015-02-28T08:41:00.000-08:002016-01-15T08:57:44.434-08:00La danza macabra di Scientology - cap. 6<div style="text-align: justify;">
Nel capitolo precedente abbiamo appurato che sostenere che il Narconon fosse un'associazione con scopi filantropici dedita ai "<span style="color: #990000;">soggetti fragili</span>" è una fesseria. Ne era consapevole ("<span style="color: #990000;">evidentemente</span>") la stessa dirigenza di Scientology che in una direttiva ordina:
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>Coi Narconon mettiti in buona COM </i>[buoni rapporti]. <i>Con tutti i CO</i> [Comanding Officer] <i>fai in modo di collaborare bene perché i Narconon sono una MINIERA D’ORO</i>.
</blockquote>
Nel caso non fosse sufficientemente chiara quale sia l'interpretazione autentica da dare a questa raccomandazione, ce lo chiarisce un altro documento che si conclude con un perentorio:
<br />
<blockquote>
<i>questo è tutto per quanto riguarda i Narconon</i>.
<br />
<br />
<i>N.B. Non trascurarli MAI MAI MAI perché anche come GI</i> [incassi lordi] <i>sono il pozzo di San Patrizio, NON FINISCE MAI</i>. (rinvio a giudizio, pag. 745)</blockquote>
Comunque, che si tratti di miniere o di pozzi, quando Maffia esprime il suo giudizio sull'intervento dell'Autorità Giudiziaria siamo nel campo delle opinioni, per cui ha pieno diritto di considerarlo un sopruso. Non la pensano così però i tanti che presentarono quegli esposti e denunce, che nel 1986 dettero l'avvio all'inchiesta giudiziaria (anche se la loro opinione non conta perché non sono degli esperti come il giornalista Maffia). Soprattutto non la pensa così quel testimone che Maffia ha chiamato a confermare la sua apologia e che invece lo sta sbugiardando su tutto: il maxiprocesso, la cui opinione invece conta di più di quella di Maffia.
<br />
<br />
Se apriamo la sentenza d'appello a pagina 133, vedremo (sempre che leggere una pagina non sia troppo faticoso per gli studiosi di NMR) che il processo ha ritenuto dimostrato che:
<br />
<blockquote>
<i>1) operatori diversi in centri diversi hanno utilizzato questo inganno</i> [assicurare la certezza del recupero della tossicodipendenza] <i>per reclutare altri ospiti paganti, non indietreggiando nemmeno di fronte ad una sorta di ricatto morale (“per la vita di un figlio non si ha diritto di badare a spese”</i> [...]
<br />
<br />
<i>2) che l’accoglienza di un nuovo ospite nei centri prescindeva completamente dal benessere del drogato e dalla volontà di recuperarlo, viste l’organizzazione e la scarsa professionalità degli operatori; si tendeva, inoltre, a non avvertire le famiglie, in caso di fuga dai centri dei loro congiunti</i> [...] <i>e ad attribuire la colpa dei frequenti insuccessi al tossicodipendente</i> [...]
<br />
<br />
<i>3) che l’attività degli operatori era sostanzialmente incentrata sul problema delle buone statistiche, nel senso di conseguimento di maggior introiti per l’organizzazione</i> [...]
<br />
<i><br /></i>
<i>Se quindi si considera che in modo generale e diffuso si traevano in inganno i familiari dei tossicodipendenti sulla bontà di una cura, che non presentava i requisiti della serietà per il modo in cui veniva attuata; se poi si aggiunge che questo inganno doveva portare ad esborsi rilevanti </i>[...] (appello, pag. 133)</blockquote>
Ricordo che a fronte di questa situazione degenerata, Camillo Maffia considera "<span style="color: #990000;">l’improvvisa irruzione delle forze dell’ordine</span>" un abuso dell'Autorità Giudiziaria.
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<br />
Attenzione però, perché non è che dirigenti e operatori dei Narconon siano stati condannati per un generico <i>modus operandi</i>. Le condanne furono emesse a seguito di specifici crimini individualmente compiuti.
<br />
<br />
Prendiamo per esempio il capo d'imputazione 32 (appello, pag. 270). La responsabile del Narconon di Ronago (Como) spiega ai genitori di un tossicodipendente che con il metodo Narconon "<i>sulle cicatrici delle siringhe non sarebbero state poste delle pezze, ma sarebbero state saldate</i>". Una similitudine brillante, che persuade i genitori a dare inizio al trattamento. Però dopo due mesi c'è un inghippo: al bravo saldatore serve un aiutante, ossia il corso di Scientology denominato "Accademia". Costo: 13 milioni.
<br />
<br />
Poco dopo i genitori vengono informati che della collaborazione di quel corso, l'infallibile metodo Narconon non se ne fa un tubo: il metodo funziona "<i>soltanto con delle sedute di ‘auditing’</i>" di Scientology. Costo 33 milioni. La madre si mostra perplessa, ma il capo della Divisione 2 della Chiesa di Scientology di Milano, "M. No.", ha pronta la soluzione che conosciamo già: la sordida genitrice viene liquidata rinfacciandole di tenere più al denaro che alla vita del figlio, e al padre viene assicurata la garanzia "soddisfatti o rimborsati". Soprattutto viene garantito "<i>che il ragazzo sarebbe stato seguito dai membri dello staff (e ciò per rassicurare</i> *** [il padre]<i>, che era preoccupato di lasciare il figlio tossicodipendente da solo e senza controllo in una città come Milano</i>)".
<br />
<br />
Il milionario assegno viene firmato, ma le cose non cambiano: il ragazzo continuava ad essere "<i>abbandonato a se stesso e continuava a drogarsi</i>". "<span style="color: #990000;">Sembra impossibile</span>" esclamerà sorpreso l'esperto indignato, perché il Narconon vanta "<span style="color: #990000;">la capacità di offrire un percorso di riabilitazione funzionale</span>". Strano.
<br />
<br />
Epilogo: vengono pagate altre ore di auditing, il ragazzo raggiunge lo stato di clear (una condizione di semidio) ma continua a drogarsi, per cui accortisi di aver "<i>speso circa 100 milioni di lire</i>" inutilmente, i genitori portano il figlio in un'altra comunità, seguito da operatori specializzati (e non da altri tossicodipendenti incompetenti) e viene chiesto il rimborso (che viene negato); da qui la denuncia.
<br />
<br />
Il reato è truffa aggravata. I condannati sono 3: "M. No.", "N. Ri" e "I. Pa." Oltre ai consueti "<i>ignoti</i>".
<br />
<br />
Il capo 33 (pag. 271) è simile al precedente. Qui abbiamo una madre che è una collaboratrice domestica, a cui fanno spendere 8 milioni per il Narconon, ma anche qui serve l'auditing che aiuti il saldatore: altri 23 milioni (prestati "<i>da parenti, da amici e anche dal suo datore di lavoro</i>"). "<span style="color: #990000;">Sembra impossibile</span>", dirà perplesso il bravo esperto, ma il ragazzo continuava a drogarsi, fintantoché la madre "<i>era riuscita a mandare il ragazzo in una comunità, dove erano poi riusciti a farlo effettivamente uscire dal tunnel della droga.</i>" Anche qui il reato è truffa aggravata, e i colpevoli sono sette tra dirigenti e operatori, con la partecipazione dei soliti "<i>ignoti</i>".
<br />
<br />
Il capo 36 (pag. 280) riguarda gli addetti della Chiesa di Scientology di Roma che a un padre "<i>avevano assicurato che con il loro metodo il ragazzo sarebbe stato recuperato con certezza</i>". Primo versamento di 27 milioni per l'auditing di Scientology, ma benefici non se ne vedono e il ragazzo continua a bucarsi. Viene quindi "<i>mandato nel centro Narconon di Castelmadama; ma </i>["<span style="color: #990000;">sembra impossibile</span>"] <i>il ragazzo si era immediatamente accorto che in quel centro, di cui erano responsabili una certa M** ed un tale E**, tutti assumevano droga, sia i ricoverati sia i membri dello staff, ed era perciò scappato</i>".
<br />
<br />
Più interessante il capo 38 (pag. 273), dove incontriamo un vecchio amico, quel "M. Pa." che si autodefiniva un "<i>venditore duro</i>" e, vantando un palmares di condanne per truffa e circonvenzione d'incapace, è ora il direttore del CCDU, il comitato di Scientology che afferma di occuparsi di diritti umani criminalizzando la psichiatria (e chi meglio di un veterano della truffa e della circonvenzione per tutelare i diritti dei cittadini). Ai genitori di un tossico "M. Pa." assicurò che il figlio "<i>avrebbe potuto uscire con sicurezza dalla tossicodipendenza e sarebbe stato in grado di studiare</i>". Solita paccata di milioni (oltre 40) e conclusione degna di una storia in cui il nostro eroe è il protagonista principale: il ragazzo muore per overdose (mentre era staff dopo avere "terminato" il Narconon).
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<br />
Capo 37 (pag. 312). Qui abbiamo un caso esemplare: il mirabile Narconon, che "<span style="color: #990000;">vanta la capacità di offrire un percorso di riabilitazione funzionale</span>", non produce effetti. Gli si affianca un corso di Scientology (7 milioni), dopo di che per far funzionare l'infallibile Narconon più l'infallibile corso di Scientology serve l'auditing (di Scientology), affinché il figlio tossico diventi <i>clear</i>. Ventimilioni (a cui ne seguirono altri), per i quali il solito "M. No." garantisce alla madre "<i>al cento per cento che, se</i> [il figlio] <i>avesse ricevuto ‘auditing’ e fosse stato attestato come ‘clear’, avrebbe risolto per sempre i problemi di droga</i>". "<span style="color: #990000;">Sembra impossibile</span>", borbotta l'esperto in materia, ma "<i>benché fosse diventato nel frattempo ‘clear’</i> [oltre che staff]<i>, continuava a bucarsi</i>".
<br />
<br />
Finché morì, con gran sollievo del Narconon e della Chiesa di Scientology di Milano, che riuscirono a togliersi di torno l'imbarazzo di un <i>clear </i>più sforacchiato di un colapasta. Qui la condanna è per circonvenzione d'incapace.
<br />
<br />
Inusuale il capo 39 (pag. 282). La particolarità di questo caso riguarda la quantità dei personaggi chiamati a comporre una solenne scena corale: 21 condannati per truffa (ai danni di 54 parti lese). E poiché quello competente ci ha informati che "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputati</span>" sono stati "<span style="color: #990000;">assolti da ogni capo d’accusa</span>", tra i condannati troviamo l'intero vertice nazionale del Narconon, oltre ai responsabili di vari centri Narconon. In particolare troviamo "G. Za.", già Public Executive Secretary di Brescia e poi massima autorità della Lega per la Civiltà Libera dalla Droga (ossia l'organo di Scientology che presiede e coordina i Narconon), e "F. Ca.", "A. Ca." e "C. Me.", ossia i responsabili della Futura srl, così strettamente legata alla Lega da condividerne la sede e l'utenza telefonica. Tutti ritenuti colpevoli anche dei capi 32, 33, 36, 37, 38.
<br />
<br />
A proposito del fatto che il "<span style="color: #990000;">Narconon vanta la capacità di offrire un percorso di riabilitazione funzionale senza far ricorso né ad altre droghe, né agli psicofarmaci</span>", c'è un aneddoto divertente. Un avvocato difensore chiamò a deporre "<i>numerosi</i>" testimoni affinché confermassero l'efficacia del metodo Narconon. Il risultato fu comico; ecco come viene riassunto nella sentenza:
<br />
<blockquote>
a) <i>nei numerosi casi allegati dall’avv. V. ben poche risultano le affermazioni che il congiunto era riuscito a disintossicarsi</i>;
<br />
b) <i>la F</i>. [operatrice di un Narconon] <i>ad esempio ha precisato che nove su dieci riprendevano ad assumere sostanze stupefacenti</i> (appello, pag. 128)</blockquote>
Perfino i testimoni pro Narconon ammettono (congiuntamente ad alcuni degli stessi imputati) che il Narconon non riabilita un bel niente.
<br />
<br />
Resta da citare il capo d'imputazione 43, abuso della professione medica. In questo caso, non siamo di fronte a singole condotte criminose quali le truffe e le circonvenzioni che conosciamo già. Si tratta infatti di un reato riconosciuto a 71 dei 75 imputati, indifferentemente appartenenti alle <i>Org </i>di Scientology o alle comunità Narconon, comuni operatori o alti dirigenti che fossero. Questo perché ad essere riconosciute come illegali sono le pratiche scientologiche stesse, e non una loro distorta applicazione:
<br />
<ol>
<li>l'auditing e il Purification Rundown somministrati nelle Chiese di Scientology;</li>
<li>l'alter ego del "Purification", ossia il "<span style="color: #990000;">percorso di riabilitazione</span>" del Narconon.
</li>
</ol>
Il maxiprocesso ha condannato come illecito l'auditing perché avendo:
<br />
<blockquote>
<i>lo scopo di restimolare gli ‘engram’ per rimuoverli, in quanto ostacoli per la personalità di ognuno,</i> [le sedute di auditing] <i>erano frequentate da soggetti con problemi</i> [...] <i>dunque è inammissibile che degli incompetenti, come i membri dello staff, potessero accostarsi a tali soggetti e intromettersi nei recessi della loro psiche, sia pure col pretesto di un aiuto spirituale, ma in realtà di svolgere un trattamento psicologico del tutto avventuristico, per i possibili danni cagionabili</i> (appello, pag. 174)</blockquote>
<br />
Attenzione però perché questa non è una determinazione della Corte d'Appello di Milano del 1993, bensì la motivazione della Corte d'Appello di Bologna del 1990, che confermava le condanne per abuso della professione medica (e truffa e circonvenzione) erogate dal Pretore di Modena l'anno precedente (condanne confermate nel '92 dalla Cassazione). È quel processo che Maffia ha dimenticato di citare nel suo articolo (ma forse l'ha tralasciato per semplicità espositiva, dato che gli sarebbe bastato sostenere che anche quel processo si è concluso con l'assoluzione di tutti gli imputati).
<br />
<br />
Poiché le condotte giudicate dal Pretore di Modena nel 1989 sono del tutto simili a quelle inerenti il maxiprocesso, nel 1993 i giudici d'appello milanesi non potevano che fare loro la valutazione della Corte di Cassazione del '92 (mostrando comunque di condividerla), la quale condannò gli imputati perché fu promessa:
<br />
<blockquote>
<i>la soluzione o guarigione dei loro mali fisici o psichici o del loro malessere esistenziale, ovvero un ‘miglioramento della mente' con una attività di ‘stimolazione del cervello' il tutto attraverso una ‘terapia' e non con l’adesione ad un credo religioso, per come fu da tutti percepita l’offerta</i></blockquote>
Una valutazione che verrà valutata anche dalla Suprema Corte nel '95, ottenendone il placet:
<br />
<blockquote>
<i>In aderenza al principio giurisprudenziale sopra esposto, e fornendo ulteriori argomentazioni, pienamente condivise da questa Corte, i giudici di secondo grado</i> [di Milano] <i>hanno dimostrato che l'attività svolta dagli operatori di Scientology, con riferimento alle dette sedute di "auditing" e di "purification", - laddove sono state sottoposte al trattamento persone malate - rientra perfettamente negli schemi del delitto di esercizio abusivo della professione sanitaria;</i> [...] <i>né è di alcuna importanza che gli adepti di Scientology possano attribuire alle sedute di "auditing" e di "purification" una valenza esclusivamente religiosa.</i></blockquote>
Altrettanto netta l'opinione dei giudici bolognesi, fatta propria dalla Corte di Milano, riguardo al Purification Rundown e al suo eteronimo, il metodo Narconon. Ecco come la decisione dei giudici felsinei viene citata nel maxiprocesso di Milano:
<br />
<blockquote>
<i>Di conseguenza, dopo aver fatto presente che “qualunque farmaco o sostanza estranea somministrata senza necessità terapeutiche e senza prescrizione medica su un terzo, costituisce abuso”, concludeva che il somministrare vitamine in misura così ingente doveva evidentemente essere inteso per un effetto terapeutico; quindi il farle assumere era una terapia effettiva, anche se abusiva.
</i><br />
<i>Analoghe conclusioni formulava per la pratica delle saune ultraprolungate, che causavano reazioni varie nei pazienti</i> [...] <i>ribattendo ai rilievi di un difensore, secondo cui gli Scientologi erano avversati dalle strutture ufficiali, perché avevano intaccato i monopoli tradizionali della cura dello spirito e della mente, con l’osservazione che queste considerazioni sociologiche non erano sufficienti “a far apparire lecite delle pratiche che contrastano non già con ‘monopoli', ma con le aree di attività riservata per legge ai professionisti abilitati dallo Stato e ciò per la tutela irrinunciabile del ‘diritto alla salute' dei cittadini”</i>. (appello, pag. 175)</blockquote>
È interessante notare che, come per Maffia, anche per Scientology il processo di Milano sarebbe nulla più di una persecuzione inflitta dall'immancabile complotto. Ma mentre per Maffia le trame anti-Scientology sarebbero ordite dal Palazzo, Scientology indica degli autori che con il potere istituzionale non c'entrano niente: i "<i>monopoli tradizionali</i>". Che si tratti della "setta" Scientology (che accusa Big-Pharma), dell'antisette Maurizio Alessandrini (che smaschera i satanisti), o dell'anti-antisette Camillo Maffia (che denuncia il connubio politico-giudiziario), la mentalità non cambia: ognuno ha sempre pronta una confezione in scatola dei suoi poteri occulti preferiti, che tramano sui nostri destini.
<br />
<br />
Se prima di rivelarci la Verità si mettessero d'accordo, eviterebbero di smentirsi a vicenda, però così è più divertente: sembra il mondo incantato del Fantabosco (e non a caso troviamo il complottismo nello stesso reparto del paranormale, ufologia eccetera).
<br />
<br />
Anche qui c'è una curiosità da segnalare. Riguarda la natura dell'auditing e del Purification-Narconon, che per Scientology sarebbero "<i>consulenze pastorali</i>", mentre per due corti d'Appello e due Corti di Cassazione sono pratiche terapeutiche. È un aneddoto che dimostra come il mentire sia usuale per gli adepti di Scientology, di qualsiasi livello, i quali ricorrono all'inganno non solo per raggirare individui deboli o genitori disperati:
<br />
<blockquote>
<i>È poi particolarmente illuminante la condotta del "M. Pa."</i> [il "venditore duro"]<i>, il quale ha sostenuto al dibattimento di non essersi mai espresso in termini medici. Tale tecnica è stata del resto usata da tutti gli imputati, i quali, nel corso del processo davanti al Tribunale, hanno cambiato totalmente il loro linguaggio, usando generalmente termini come “consulenze pastorali o ministri”, parole che non comparivano invece nelle dichiarazioni da loro rese davanti al G.I., </i>[...]
<br />
<i>Ma il "M. Pa."si è contraddistinto per qualcosa di più: avendo, infatti, negato l’uso di espressioni mediche, ha ipotizzato che questi termini, che si leggevano invece nel suo interrogatorio in istruttoria, fossero stati in qualche modo elaborati dal magistrato nella verbalizzazione. Ma questa ipotesi è poi naufragata di fronte ad una sua lettera, scritta al pubblico ministero, in cui egli aveva ripetutamente usato la parola ‘terapia'.
Dunque si prometteva una guarigione, attraverso una terapia, che consisteva, specialmente all’inizio del trattamento, nelle sedute di ‘auditing’ ovvero nel programma di ‘purification’</i> (appello, pag. 178)</blockquote>
Complimenti all'integrità morale dell'astuto "M. Pa." E complimenti al resto della banda, che conferma di essere "<i>il gruppo più etico del pianeta</i>", perché ciò che noi non scientologi (e quindi esseri degradati) chiameremmo un pervicace ricorso alla menzogna, non è per niente un raccontare falsità: in Scientology si persegue "<i>il maggior bene per il maggior numero di dinamiche</i>", e poiché il maggior bene per l'umanità è Scientology, tutto ciò che avvantaggia Scientology è un bene per tutti. Per cui è virtuoso - e reso obbligatorio dalle direttive interne - dare "<i>una verità accettabile</i>" (© Hubbard) ai genitori di un tossico oppure a un minorato mentale per un tornaconto economico; dare "<i>una verità accettabile</i>" ai giornalisti per avere buona stampa; dare "<i>una verità accettabile</i>" agli studiosi di Nuovi Movimenti Religiosi per essere riconosciuti come religione; dare "<i>una verità accettabile</i>" agli attivisti dei diritti umani per venire accettati come alleati nella difesa di quei principi che Scientology calpesta con crudeltà. Verità accettabili che qualcuno, nel suo italico candore di giornalista, studioso o attivista, si compra con entusiasmo affinché la giustizia trionfi. Complimenti anche a loro.
<br />
<br />
<b>L'improvvisa chiusura</b>
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<br />
In merito al Narconon, nell'<a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/3012-il-controverso-caso-narconon-l-insopportabile-parabola-di-un-regime" target="_blank">articolo</a> di Maffia ci sono altre affermazioni che faranno ridere i lettori non esperti di "<span style="color: #990000;">libertà e diritti</span>" (o le troveranno avvilenti, dipende dall'umore). Partiamo da "<span style="color: #990000;">In Italia la vicenda Narconon inizia con l’improvvisa chiusura dei centri ad opera del giudice Mulliri negli anni Ottanta</span>", che è come dire che la vicenda Schettino inizia con l'improvviso "<i>Salga a bordo cazzo!</i>" del cap. De Falco.
<br />
<br />
Il provvedimento di perquisizione e sequestro firmato dal giudice Mulliri è del dicembre 1986, ma le vicissitudini del Narconon erano iniziate molto prima. Nel gennaio 1986 la Regione e il Sindaco ordinano lo sgombero per gravi carenze igienico sanitarie e strutturali al Narconon di Civitella di Romagna. Ancora prima di Civitella era stata ordinata la chiusura dei centri Narconon di:
<br />
<ul>
<li>Prazzo</li>
<li>Prata di Pordenone</li>
<li>Ronago</li>
<li>Osnago</li>
<li>S. Grato
</li>
</ul>
Sempre precedenti all'ordinanza dell'Autorità Giudiziaria di Milano, ci sono poi i procedimenti penali instaurati a seguito del decesso di ospiti nei centri di Narconon Pallare, di Montesagale e di Castelnuovo. Ma non era solo il Narconon ad attirare l'attenzione delle autorità: ogni sede di Scientology era gravata da contenziosi legali. Si consideri che le ipotesi di reato contestate nel rinvio a giudizio sono il frutto di una scelta "<i>minimalista</i>" (1) che ha selezionato solo alcuni episodi "<i>fra centinaia di denunce, querele, esposti e dichiarazioni testimoniali</i>" (rinvio a giudizio, pag. 379). Cernita che ha escluso dalla fase istruttoria una grande quantità di ipotesi criminose perché "<i>coperte da cause di estinzione del reato (prescrizione ed amnistia)</i>", oppure per mancanza di querela di parte.
<br />
<br />
<b>L'indottrinamento e lo spillare soldi</b>
<br />
<br />
Un'altra affermazione di Maffia da prendere in esame è: "<span style="color: #990000;">i centri Narconon sono ovunque descritti come luoghi in cui i tossicodipendenti vengono "indottrinati" dalla "setta", che spilla soldi alle famiglie, per convertire i loro figli</span>". Secondo Maffia questa sarebbe una falsità usata per denigrare un gruppo oggetto di un'infame persecuzione. Ma che il Narconon sia una delle porte d'entrata di Scientology, lo si desume facilmente da quanto abbiamo visto in questo e nei precedenti post, tuttavia lascio come sempre la parola al testimone prediletto di Maffia, il maxiprocesso, che come al solito lo smentisce:
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<blockquote>
<i>i centri Narconon costituivano una sicura base dalla quale spingere i tossicodipendenti, dopo un periodo di ricovero nel centro stesso, a seguire i ben più costosi corsi di dianetica, con la prospettazione che soltanto con questo ulteriore programma avrebbe potuto completarsi la disintossicazione, anche dal punto di vista psicologico, benché una simile prospettiva non fosse stata assolutamente nemmeno ventilata dagli operatori nel momento iniziale, in cui si faceva, invece, apparire il ricovero nel centro come il mezzo necessario e sufficiente per superare la tossicodipendenza</i> (appello, pag. 137)</blockquote>
In merito all'indottrinamento, sul sito Allarme Scientology è pubblicata un'interessante testimonianza, "<a href="http://allarmescientology.it/txt/narconon_carnecruda.htm" target="_blank">Carne cruda: esperienza al centro Narconon Astore</a>", peraltro particolarmente piacevole da leggere. Se invece vogliamo attenerci alle prove documentali, vanno ricordate quelle direttive viste nel capitolo precedente in cui la dirigenza di Scientology ricorda come i Narconon siano una "<i>una MINIERA D'ORO</i>", un "<i>pozzo di San Patrizio, NON FINISCE MAI</i>", e per questo l'operatore di Scientology incaricato dei Narconon deve "<i>Non trascurarli MAI MAI MAI</i>". Per cui è palese che i Narconon siano stati fondati - rileva ancora il testimone chiave di Maffia - per:
<br />
<blockquote>
<i>colmare quella lacuna, manifestatasi nell’attività di Scientology, rispetto a tanti possibili nuovi utenti (quali le schiere di tossicodipendenti, accompagnati dai loro dolenti familiari) e quindi per portare ulteriori rilevantissimi introiti, evidentemente anche all’organizzazione ‘madre’</i> (ibid., pag. 135).</blockquote>
Portare "<i>nuovi utenti</i>" e "<i>rilevantissimi introiti</i>", le uniche cose che interessano a Scientology. Infatti oltre alla miniera d'oro delle rette mensili del Narconon, come abbiamo già visto nel capitolo precedente i clienti venivano poi persuasi a comprare i corsi e l'auditing di Scientology, con i quali completare il percorso di recupero del Narconon. Una persuasione aiutata dall'obbligo di acquistare numerosi libri di Scientology già all'ingresso dell'ospite nella comunità, quando l'unico problema dovrebbe essere affrontare l'astinenza.
<br />
<br />
Questi libri hanno una particolarità che evidenzia come la Chiesa di Scientology sia consapevole di stare utilizzando un sotterfugio scorretto: benché insegnino esattamente gli stessi principi e tecniche insegnati nelle <i>Org </i>di Scientology, in essi non c'è mai alcun riferimento a Scientology, il cui nome non compare mai. Si tiene così nascosto che ciò che viene inculcato negli ospiti dei Narconon è una dottrina religiosa.
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<br />
<b>Il tragico abbandono</b>
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<br />
Per ultimo vediamo nuovamente l'inverosimile "<span style="color: #990000;"><b>tragico abbandono di centinaia di tossicodipendenti</b> in crisi d’astinenza lasciati a vagare nelle campagne dopo l’arrivo delle forze dell’ordine</span>" (enfasi nell'originale). L'amara ironia insita in questo patetico grido di dolore, è già stata evidenziata <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/11/parabole-e-apologeti.html" target="_blank">qui</a> e <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology.html" target="_blank">qui</a>, ma trovo così ridicolo questo espediente retorico di Maffia, che non riesco a trattenermi dall'infierire, nonostante sia un dato acquisito che sono proprio i dirigenti del Narconon gli unici dotati della crudeltà di abbandonare persone sofferenti. Eccone un'ulteriore dimostrazione, fornita come sempre dalla sentenza del processo di Milano:
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<blockquote>
<i>Si può chiudere questo esame con il disperato atto di accusa (datato 17.11.85) di ***, padre di un ragazzo tossicodipendente, che dopo aver frequentato per un anno i centri Narconon e l’istituto di Dianetica a Milano, dove aveva conseguito il grado di ‘clear’ (“con immensi sacrifici e debiti fatti da me”), era “tornato in piazza a bucarsi”; alla richiesta di poter rientrare nei Narconon era stata pretesa la preventiva dazione di altri 5/6 milioni, per cui il padre proseguiva dicendo: “ora siccome io non ho più un centesimo, anzi ho dei debiti da pagare, perché li ho fatti per darli a voi, mio figlio non è più potuto rientrare ... gli avete chiuso la porta in faccia”.
<br />
Concludeva, infine, dopo aver fatto presente che il figlio era “ancora per le strade, grazie a voi, ed un bel giorno lo troveranno morto su qualche panchina”, con questa considerazione: “però quello che maggiormente fa schifo è il fatto che voi quando dovete convincere, o prendere dei soldi, <b>tempestate di telefonate, anche di notte</b>, però come in questo caso, che un ragazzo ha bisogno di aiuto e della vostra collaborazione, lo lasciate morire in mezzo ad una strada” </i>(appello, pag. 89)</blockquote>
Certo, essendo un esperto Maffia sa quello che dice, per cui come non indignarsi insieme a lui quando chiede che al Narconon si conceda "<span style="color: #990000;">quantomeno la dignità <b>di posti in cui, evidentemente, si cerca di prendersi cura di soggetti fragili</b></span>"? (L'enfasi - come sempre - è conforme all'originale).
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<b>Epilogo</b>
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<br />
Ci sarebbe anche la frase "<span style="color: #990000;">le connessioni</span> [del Narconon] <span style="color: #990000;">con Scientology derivano dal fatto che il metodo Narconon nasce dal lavoro di un detenuto ecc.</span>", ma è già stata trattata nel primo <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/11/parabole-e-apologeti.html" target="_blank">post</a>, ed è una tale fesseria che non vale la pena perderci altro tempo (2), per cui passo direttamente al pistolotto finale, così concludiamo e ci leviamo la questione Narconon dai piedi.
<br />
<br />
Come ho già <a href="http://pensieribanali.blogspot.nl/2015/02/la-danza-macabra-di-scientology-cap-4.html" target="_blank">precisato</a> a proposito di Scientology, anche in merito al Narconon intendo chiarire che con questi post non è mia intenzione demonizzarlo:
<br />
<ol>
<li>non ne auspico la chiusura (o che vengano <i>bannati </i>come ha chiesto una persona in evidente stato confusionale);</li>
<li>non mi indigna che i Narconon fruiscano di soldi pubblici;</li>
<li>non mi disturba che gli ospiti vengano "<span style="color: #990000;">indottrinati</span>" e convertiti;</li>
<li>né che vengano pretese "<i>donazioni</i>" milionarie.
</li>
</ol>
Se non si commettono reati, ognuno ha il diritto di esigere (e la controparte di pagare) le somme che gli pare; chi protesta sta solo mostrando la sua invidia per l'abilità di Hubbard di fare soldi. Per quanto riguarda l'indottrinamento, ognuno ha il diritto di insegnare (o di abbracciare) ciò che vuole, tanto più quando si considera normale credere a superstizioni ben più illogiche e contraddittorie, basate su ingenue mitologie antiche. Riguardo ai primi due punti, esercitano liberamente e ricevono finanziamenti pubblici comunità che forse sono anche peggiori dei centri Narconon, dove almeno nessuno è mai stato aiutato a buttarsi dalla finestra in un disperato tentativo di fuga (3).
<br />
<br />
Tuttavia, benché il Narconon non sia "la peggiore delle comunità possibili", e non auspichi idiozie da <i>Centro Studi Acconciatore Pino </i>come quella di bannarli, tutto questo nell'opinione di chi scrive non assolve il Narconon il cui modus operandi non può andare esente "<i>da giudizi del tutto critici e negativi sotto il profilo morale ed etico</i>" e non ne cancella i disgustosi reati perpetrati ai danni di persone deboli o disperate.
<br />
<br />
Trovando quindi immorale la santificazione del Narconon a eroico benefattore civile sancita da Maffia nel suo apologetico articolo, con questi post intendo unicamente mostrare il grado di credibilità di chi si è votato a un sistema di riferimento ideologico, e l'autorevolezza di quegli studiosi che ne sostengono e pubblicizzano su Twitter i proclami. Opinionisti da talk-show che emettono il loro parere IVA compresa, per spiegare a noi profani da educare dove sta il bene e dove il male.
<br />
<br />
Non saprei dire se l'<b>ipotetica </b>buona fede - se qualcuno si sente di concederla - di questi giornalisti e studiosi possa essere un'attenuante. Decida il lettore.
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<div style="text-align: center;">
(continua)
</div>
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<br />
<b>Note</b>:
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1) "<i>non si deve, infine, sottacere che la pubblica accusa, nell’esercitare l’azione penale, ha operato una scelta cosiddetta ‘minimalista', configurando ipotesi delittuose soltanto in quei casi in cui vi era una eclatante violazione della legge penale</i>" (appello, pag. 114).
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<br />
2) Chi fosse interessato può trovare una esaustiva dimostrazione che il Narconon è "<i>solo un aspetto dell’attività</i>" di Scientology nel capitolo "<i>G) I rapporti con Scientology</i>" (pagina 134) della sentenza d'appello. Tesi confermata dalla Corte di Cassazione del 1995 ("<i>nonché sui vari centri Narconon, legati come si è cennato all'associazione</i>") e da quella del 1997 ("<i>alla cosiddetta Chiesa di Scientologia o ad Istituti <b>della stessa</b></i>").
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<br />
3) E dove nessuno subisce molestie <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/13/don-pierino-gelmini-morto-dalla-comunita-incontro-allinchiesta-per-abusi/1089892/" target="_blank">sessuali</a>, nessuno viene incatenato all'interno di una <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/02/libri-la-collina-e-il-caso-muccioli/1009882/" target="_blank">porcilaia</a>, non c'è una stanza adibita ai <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Muccioli" target="_blank">pestaggi</a>, e non sono definibili <a href="http://archiviostorico.corriere.it/1994/maggio/14/contro_droga_lager_co_0_9405144868.shtml" target="_blank">lager</a>.
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Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-5140522062200836212015-02-21T07:36:00.000-08:002016-01-15T08:55:40.384-08:00La danza macabra di Scientology - cap. 5<div style="text-align: justify;">
Nei post precedenti ci siamo soffermati sull'organizzazione di Scientology in generale, mentre ora daremo uno sguardo a uno dei suoi gruppi di facciata, il Narconon, ossia quei "<span style="color: #990000;">luoghi ideati per garantire a chi ne usufruisce la pace mentale</span>", dove "<span style="color: #990000;">ragazzi intenti a sfogliare i libri</span>" assaporano la "<span style="color: #990000;">serenità che emana</span>" il circostante "<span style="color: #990000;">paesaggio tranquillo e irreale</span>", ingentilito dal lieto "<span style="color: #cc0000;">cinguettio degli uccelli</span>".
<br />
<br />
Non sono posseduto dallo spirito crepuscolare di Guido Gozzano, mi sto attenendo alla zuccherosa prosa con cui Camillo Maffia esalta i centri Narconon nel suo apologetico <a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/3012-il-controverso-caso-narconon-l-insopportabile-parabola-di-un-regime" target="_blank">articolo</a>:
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<blockquote>
<span style="color: #990000;">Guardiamo il paesaggio tranquillo e irreale e la serenità che emana, camminando per l’ex albergo rivalutato dall’associazione Narconon e soffermandoci nella grande sala adibita a biblioteca, dove i degenti si concentrano sui programmi di studio nel morbido silenzio rotto solo dal cinguettio degli uccelli. Sembra impossibile che trent’anni fa luoghi ideati per garantire a chi ne usufruisce la pace mentale per affrontare le orribili prove dell’astinenza da eroina furono turbati dall’improvvisa irruzione delle forze dell’ordine, e che i ragazzi intenti a sfogliare</span> (sic) <span style="color: #990000;">i libri si ritrovarono a ...</span></blockquote>
C'è perfino l'elogio per aver "<span style="color: #990000;">rivalutato</span>" un ex albergo. Deve quindi trattarsi di un'azione lodevole, come se un ex albergo fosse un ex delinquente ora redento. La sostanza però, è che con insopprimibile sdegno Maffia denuncia che "<span style="color: #990000;">trent'anni fa</span>" questi paradisiaci "<span style="color: #990000;">luoghi ideati ecc.</span>" soffrirono il sacrilegio di venire "<span style="color: #990000;">turbati dall’improvvisa irruzione delle forze dell’ordine</span>". Una abominio che a Maffia sembra addirittura "<span style="color: #990000;">impossibile</span>".
<br />
<br />
Vediamo quindi se anche a noi profani "<span style="color: #990000;">sembra impossibile</span>" che nel 1986 quei santi luoghi siano stati "<span style="color: #990000;">turbati</span>" dalle forze dell'ordine.
<br />
<br />
I centri del Narconon allora esistenti erano quelli di:
<br />
<ol>
<li>Castelmadama (Roma)</li>
<li>Scarlino Scalo (Grosseto)</li>
<li>Castelnuovo Bormida (Alessandria)</li>
<li>Pallare (Savona)</li>
<li>Ronago (Como)</li>
<li>Prazzo (Cuneo)</li>
<li>Villafranca d’Asti (Asti)</li>
<li>Conco (Vicenza)</li>
<li>Ghirano di Prata (Pordenone)</li>
<li>Raviscanina (Caserta)
</li>
</ol>
Fatte le presentazioni cedo la parola a un testimone che Maffia non può di sicuro considerare ostile a Scientology. Si tratta dell'avvocato G. Leali, che di Scientology all'epoca era consulente e successivamente uno dei suoi difensori di fiducia nel maxiprocesso, il quale era stato incaricato dalla dirigenza del Narconon di "<i>esaminare se dal punto igienico sanitario ed urbanistico</i> [i centri Narconon] <i>abbisognavano di interventi per metterli in regola con le attuali disposizioni di legge</i>" (appello, pag. 120).
<br />
<br />
Nella relazione svolta dall'avvocato Leali, si legge che al Narconon di Castelmadama:
<br />
<blockquote>
<i>il sovraffollamento è evidente: dormono in 80 mq. circa 29 persone. Hanno solo tre servizi igienici incompleti e tenuti male, nonché insufficienti al numero dei presenti. Cucina e refettorio sono piccoli e igienicamente tenuti malissimo. Il disordine e il senso dello sporco si avvertono immediatamente. La sauna è posta in un vano rustico senza porte e senza pavimentazione, quindi non riscaldato e antigienico</i>. (appello, pag. 120)</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-9x44gpjSN2Y/VOdXdtQjvRI/AAAAAAAAAh4/K54wy5xpjzE/s1600/capitolo-5-leali-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="142" src="http://2.bp.blogspot.com/-9x44gpjSN2Y/VOdXdtQjvRI/AAAAAAAAAh4/K54wy5xpjzE/s1600/capitolo-5-leali-1.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Non è la descrizione di un luogo che emana "<span style="color: #990000;">serenità</span>", però si tratta di uno dei 10 Narconon e potrebbe non fare testo. Vediamo quindi la situazione del secondo Narconon, quello di Scarlino Scalo a Grosseto, sempre nella descrizione dell'avvocato G. Leali:
<br />
<blockquote>
<i>la situazione igienica è assai carente: in particolare la cucina è indecente e piccolissima ed il refettorio piccolo e tenuto male. I servizi igienici esistenti (4 sono pochi e peraltro non completi di bidet e doccia) sono tenuti male e insufficienti alle 65 persone presenti. Le stanze da letto per 100 mq. circa ospitano 65 persone. Il sovraffollamento è evidente, l’igiene carente, il disordine assoluto. La destinazione dell’immobile è per uso rurale</i> [...] <i>l’impianto elettrico è con fili volanti e con prese non idonee; il tutto rappresenta un pericolo per la sicurezza degli ospiti come degli staff.</i> (ibid.)</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-2yraYB7GX-c/VOdXoRBwEFI/AAAAAAAAAiA/yg7WuydNDFo/s1600/capitolo-5-leali-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="152" src="http://3.bp.blogspot.com/-2yraYB7GX-c/VOdXoRBwEFI/AAAAAAAAAiA/yg7WuydNDFo/s1600/capitolo-5-leali-2.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Quanto al Narconon di Castelnuovo Bormida, così continua l'avv. Leali:
<br />
<blockquote>
<i>lo spazio utilizzato è enorme, ma le camere da letto ospitano in letti a castello persone in sovrannumero rispetto all’area dei vani utilizzati. I servizi igienici sono pochi rispetto alla presenze, soprattutto distribuiti in modo non opportuno in particolare lontani dalle zone letto. La situazione dal punto di vista igienico sanitario appare carente a prima vista, soprattutto in considerazione del disordine nelle zone letto e della sporcizia e del disordine evidente in cucina, nel refettorio e nei locali adibiti a servizi igienici</i>. (ibid.)</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-eS0_YC6XR1o/VOdY_bOutyI/AAAAAAAAAiM/c0TsdkFB2XA/s1600/capitolo-5-leali-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="144" src="http://1.bp.blogspot.com/-eS0_YC6XR1o/VOdY_bOutyI/AAAAAAAAAiM/c0TsdkFB2XA/s1600/capitolo-5-leali-3.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Non starò a farla tanto lunga, anche perché il <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/11/parabole-e-apologeti.html" target="_blank">post</a> di novembre riportava già alcune relazioni dei NAS, che constatavano lo stato di abbrutimento a cui erano ridotti - tanto per fare un esempio - i 33 presenti nel centro di Pallare:
<br />
<blockquote>
<i>tutte le persone erano generalmente malvestite ed assai poco curate nella loro igiene personale tanto da rendere disagevole ed imbarazzante l’esecuzione delle perquisizioni personali nei loro confronti</i> [...] <i>in tutti i locali vigeva il massimo disordine e vi erano profonde carenze igienico sanitarie. Infatti in ogni locale venivano constatate evidenti tracce di sporcizie accentuate dalla presenza di numerosi cani e gatti che circolavano indisturbati al loro interno lasciando anche i loro escrementi sui pavimenti. In cucina oltre allo sterco degli animali domestici si notavano pentole, piatti posate ed utensili con evidenti tracce di unto e gli stessi erano sparsi disordinatamente in tutto il locale</i> [...] </blockquote>
La relazione prosegue con le descrizioni del dormitorio e dell'unico bagno che vi risparmio perché non vorrei rovinare il pranzo a qualcuno, ma a chi piace lo splatter può leggerle a pagina 683 del rinvio a giudizio. Inoltre ci risparmiamo anche le descrizioni delle 6 restanti strutture allora esistenti, perché riportano lo stesso stato di degrado.
<br />
<br />
Ai suoi lettori - che non possono sapere di questo degrado - Maffia ha descritto l'intervento del potere giudiziario come una profanazione di luoghi idilliaci su cui lanciare il trentennale anatema. Se non siete d’accordo, sappiate che Maffia ha <a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/3012-il-controverso-caso-narconon-l-insopportabile-parabola-di-un-regime" target="_blank">svolto</a> un "<span style="color: #990000;">lungo lavoro di indagine sulla libertà e i diritti</span>", per cui lui sa quel che dice perché è un esperto, mentre voi siete degli incompetenti (e il sottoscritto un fetente a cui dare una testata in faccia).
<br />
<br />
Lasciamo ora i singoli centri e passiamo al Narconon come istituzione, che Maffia presenta come un buon samaritano, amorevolmente impegnato a soccorre dei ragazzi bisognosi. Ancora una volta farò parlare una fonte che Maffia non può scartare come squalificata, perché è proprio quella da lui chiamata come testimone del suo <i>j'accuse</i>: la sentenza del maxiprocesso di Milano.
<br />
<br />
Più correttamente dobbiamo parlare di sentenze, al plurale, perché le condanne emesse dalla Corte d'Appello nel 1993, furono rese tutte definitive dalla Cassazione nel '95 con la sola eccezione di quella relativa all'associazione per delinquere, che venne annullata con rinvio. Cosicché le tre successive pronunce (Appello nel 1996, Cassazione nel 1997 e nuovamente Appello nel 2000), si occuparono esclusivamente del reato associativo, mentre per quello che riguarda tutti gli altri 33 capi di imputazione - e quindi la questione Narconon - la sentenza di riferimento è appunto quella del 1993 (resa definitiva dalla Cassazione nel 1995).
<br />
<br />
Vediamo quindi il giudizio espresso dal processo su questa caritatevole comunità, dedita a "<span style="color: #990000;">prendersi cura di soggetti fragili</span>". A pagina 119 della sentenza apprendiamo che, per la dirigenza del Narconon:
<br />
<blockquote>
<i>che la sistemazione dei giovani in quei centri fosse la peggiore possibile, tanto da rendere le loro condizioni di vita così degradanti da provocare spesso la loro immediata fuga (il cibo era scarso e di cattiva qualità, il riscaldamento precario, lo spazio per dormire ridotto, dovendosi affollare in diverse persone in piccole stanzette con giacigli per terra, i servizi igienici del tutto insufficienti, il più delle volte uno solo per una trentina di ospiti, la pulizia era poi del tutto inesistente, senza parlare della quasi totale mancanza di stoviglie, tanto che i giovani si dovevano dividere lo stesso piatto o le medesime posate, con problemi igienici non di poco conto nel caso di tossicodipendenti); lo hanno concordemente ...</i></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-q9YwEoA5TZs/VOdZJVrNK_I/AAAAAAAAAiU/77W88ZMiqB0/s1600/capitolo-5-nas.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="154" src="http://2.bp.blogspot.com/-q9YwEoA5TZs/VOdZJVrNK_I/AAAAAAAAAiU/77W88ZMiqB0/s1600/capitolo-5-nas.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Il motivo di tanta indifferenza per le condizioni in cui venivano costretti a vivere (a prezzi esorbitanti) "<span style="color: #990000;">i ragazzi intenti a sfogliare i libri</span>" ospitati nel "<span style="color: #990000;">morbido silenzio rotto solo dal cinguettio degli uccelli</span>", il maxiprocesso tanto caro a Maffia lo spiega in un apposito capitolo:
<br />
<blockquote>
<b><i>Scopi dei Narconon</i></b>
<br />
<br />
<i>Da tutti questi dati sin qui raccolti, si può ritenere che l’impressione avuta da *** (“l’unica preoccupazione di quella gente erano i soldi”) corrispondesse alla realtà (conformemente a quanto avveniva per l’istituto di Dianetica </i>[1]<i>), apparendo, invece, il recupero effettivo dei tossicodipendenti come un problema del tutto marginale e di secondo piano, conclusione questa che trova riscontro in un rilievo esposto dal V** </i>[addetto alla contabilità - ndr] <i>al dibattimento.
<br />
Egli ha, infatti, spiegato che “si facevano le statistiche di successo dopo una settimana dall’uscita del giovane dai centri e non dopo sei mesi/un anno come si dovrebbe”, dato che soltanto in quest’ultimo modo si può verificare se il tossicodipendente è veramente uscito dalla droga o se vi è nel frattempo ricaduto. Anche questo metodo di valutare i successi dimostra pertanto inequivocabilmente l’irrilevanza per i responsabili che il giovane si fosse effettivamente disintossicato, dal momento che una statistica così fasulla poteva evidentemente soltanto servire per reclutare nuove persone, che pagassero.</i> (appello, pag. 127)</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-jew-rkNzYOw/VOdZaJETf6I/AAAAAAAAAic/mxK2ZGpFL-Q/s1600/capitolo-5-scopo-narconon.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="258" src="http://1.bp.blogspot.com/-jew-rkNzYOw/VOdZaJETf6I/AAAAAAAAAic/mxK2ZGpFL-Q/s1600/capitolo-5-scopo-narconon.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
I "<i>bisogni e le necessità</i>" - ha sancito il maxiprocesso - "<i>erano assolutamente irrilevanti, posto che l’unico interesse per l’istituto di Dianetica risiedeva nell’acquisizione del denaro</i>" (ibid., pag. 89).
<br />
<br />
Stiamo parlando di una bramosia di denaro così prepotente, che a fronte di "<i>donazioni</i>" (obbligatorie) di 1.500.000 lire mensili nel 1986, salite poi a 2 milioni nel 1988, gli ospiti dovevano dotarsi di materassi, lenzuola e coperte perché non venivano forniti neppure quelli. Vi erano perfino dei genitori che nei fine settimana portavano cibo per sopperire all'insufficiente quantità (e qualità). Le testimonianze acquisite in tal senso in dibattimento sono numerose; qui ne riporto una per tutte:
<br />
<blockquote>
<i>mi telefonò mia figlia dicendomi di essere scappata rocambolescamente dal centro e pregandomi di non pagare neppure una lira perché in quel posto non vi era nulla di serio. Tutto era sporco e le stanze erano camerate con anche cinquanta letti con finestroni privi di vetri e bestie dappertutto</i> (rinvio a giudizio, pag. 700)
</blockquote>
Il degrado era tale per cui nel centro di Castelmadama vi erano "<i>solo 6 bicchieri, poche posate ed un solo coltello per tutte le persone (40 ragazzi circa)</i>" (ibid., pag. 426).
<br />
<br />
Stante questa situazione di squallore, il legale incaricato di redigere la relazione inviò un'ulteriore lettera in cui ammoniva che comunque "<i>non si può giustificare l’inadempienza per mancanza di fondi anche perché, da una superficiale lettura dei Vostri bilanci, una simile affermazione non trova fondamento</i>" (appello, pag. 121).
<br />
<br />
La conclusione a cui giunge il maxiprocesso è scontata:
<br />
<blockquote>
<i>evidentemente la volontà di non spendere soldi in qualcosa che nella loro visione appariva come irrilevante, riguardando solo le condizioni di vita dei tossicodipendenti e dei membri dello staff, anch’essi già tossicodipendenti e sottopagati per il loro lavoro, deve essere stata più forte dei ‘suggerimenti’ dati dal loro legale</i> (appello, pag. 121)</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-_IB1M2iDjUA/VOdZlgiE5uI/AAAAAAAAAik/MEwkp8IDIo0/s1600/capitolo-5-evidentemente.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="126" src="http://1.bp.blogspot.com/-_IB1M2iDjUA/VOdZlgiE5uI/AAAAAAAAAik/MEwkp8IDIo0/s1600/capitolo-5-evidentemente.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Ora io non so quanti valuterebbero quella "<span style="color: #990000;">improvvisa irruzione delle forze dell’ordine</span>" nei Narconon, come l'ignominiosa persecuzione di un regime prepotente ai danni di un'associazione meritoria. Eppure il paladino della libertà e dei diritti Camillo Maffia, divenuto tale dopo che su questi temi ha <a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/3012-il-controverso-caso-narconon-l-insopportabile-parabola-di-un-regime" target="_blank">svolto</a> un "<span style="color: #990000;">lungo lavoro di indagine</span>", ce la presenta in questi termini, con l'intervento dell'autorità giudiziaria scaturito non a seguito delle numerose denunce e delle relazioni dei NAS, ma a causa di un complotto, la cui esistenza sarebbe dimostrata dalla "<span style="color: #990000;">accanita corrispondenza del pregiudicato Ennio Malatesta con il giudice Mulliri e l’on. Luciano Violante</span>". Sembra il fantastico mondo pieno di congiure di Aldo Verdecchia (vedi <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/05/la-setta-che-adesco-un-neonato.html" target="_blank">La setta che adescò un neonato</a>).
<br />
<br />
In merito alle "numerose denunce" a cui ho accennato poco sopra, si consideri che in un appunto sequestrato durante una perquisizione nel 1981, ossia dopo appena 3 anni dalla costituzione in Italia del primo centro scientologico al tempo denominato Hubbard Dianetics Institute (quando i Narconon ancora non esistevano), si legge: "<i>Abbiamo scoperto fin qui un totale di 52 denunce contro HDI</i>" (rinvio a giudizio, pag. 399). L'inchiesta che porterà al maxiprocesso nascerà solo cinque anni dopo, nel 1986, per cui è ipotizzabile che nel frattempo il numero di denunce sia notevolmente accresciuto.
<br />
<br />
Una curiosità: l'evocare un complotto, fa ritenere a chi lo propone di essere esentato dal dover presentare un qualche riscontro a sostegno delle proprie accuse. Il prospettare un (indimostrato) intrigo segreto, per il complottista è la dimostrazione che il complotto esiste.
<br />
<br />
Contento lui, contenti tutti, ma le lodi sperticate di Maffia al Narconon contrastano aspramente con il buon senso e con la correttezza deontologica, e chi fa informazione ha l'obbligo di non propinarci fandonie. O almeno avrebbe l'obbligo.
<br />
<br />
Ma torniamo ai fatti concreti, perché a smentire la fandonia di un Narconon benefattore osteggiato dal perfido complotto, non sono solo le indecenti condizioni igienico sanitarie che abbiamo visto. Di cosa si tratta, come sempre ce lo spiega quella sentenza definita dalla Cassazione "<i>pregevole frutto di un lodevole sforzo</i>", e incautamente impugnata (ma non letta, o almeno si spera) da Maffia, come un martello contro le streghe che criticano Scientology:
<br />
<blockquote>
<i>Per diventare operatore nei centri Narconon non era invece richiesto un simile requisito, essendo sufficiente che l’aspirante fosse stato ospitato lì per la sua tossicodipendenza per un certo periodo</i>
<br />
[...]
<br />
<i>un compito così importante, quale la cura di tossicodipendenti, era affidato a persone palesemente inadatte, perché non ancora recuperate completamente dalla droga; in ogni caso gli addestratori non si peritavano di accertare che costoro si fossero disintossicati sotto tutti i profili prima di attribuire loro un ruolo così delicato: è significativo al riguardo il caso di un certo ***, che era stato nominato operatore al centro di Castelmadama, dopo appena un mese che era entrato nel centro (e che evidentemente non aveva ancora avuto né tempo, né modo di disintossicarsi).</i> (pag. 122)</blockquote>
Cosa comporti un così spericolato ricorso a personale tanto inadeguato lo si sarà già intuito:
<br />
<blockquote>
<i>Il risultato era che la maggior parte di operatori così scelti</i> [...] <i>non era in grado di effettuare alcun serio controllo sugli ospiti, tanto è vero che in molti hanno riferito che ci si continuava tranquillamente a ‘bucare’ anche nei centri, non venendo in alcun modo impedito ai giovani di uscire per procurarsi la droga; di più: anche gli stessi operatori riprendevano ineluttabilmente ad assumere sostanze stupefacenti.</i>
<br />
[...]
<br />
<i>Lo stesso imputato D**, pur cercando di minimizzare gli accaduti, ha dovuto ammettere di essersi ‘bucato’ anche quando svolgeva attività di operatore, come hanno riconosciuto anche altri imputati</i>. (pag. 122)</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-oRqRYIXfK00/VOdZv-4KsdI/AAAAAAAAAis/OAaewXswE8Q/s1600/capitolo-5-lo-stesso-imputato.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="62" src="http://2.bp.blogspot.com/-oRqRYIXfK00/VOdZv-4KsdI/AAAAAAAAAis/OAaewXswE8Q/s1600/capitolo-5-lo-stesso-imputato.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
Con addetti tanto incapaci, la conseguenza che ne deriva non era tanto il clamore di episodi come la "<i>rapina commessa da alcuni operatori ed ospiti del centro</i> [di Scarlino Scalo] <i>di Grosseto</i>" (rinvio, pag. 678), quanto piuttosto la normalità di "<i>uscire per procurarsi la droga</i>".
<br />
<br />
Il fatto che "<i>molti ospiti della comunità usavano iniettarsi o fumare sostanze stupefacenti</i>" (rinvio, pag. 683) è un dato acquisito in dibattimento. Vi sono numerose testimonianze in merito, del tutto simili tra loro, per cui basterà vederne una:
<br />
<blockquote>
<i>molti ragazzi dello ‘staff’ esattamente come me continuavano a bucarsi</i> [..] <i>Sia io che il mio ragazzo - (G** che conferma) mentre avevamo ruoli di responsabilità all'interno del Narconon finivamo spesso per assumere sostanza stupefacente.</i> [...] <i>durante la mia permanenza - tra il 1982 ed il gennaio 1986 - ho visto che non solo io ed altri componenti dello ‘staff’ di Osnago</i> (2) <i>e Villanova ci bucavamo, ma anche altri responsabili di altri Narconon presso i quali mi ero recata per verificare i bilanci.</i> (rinvio, pag. 701)</blockquote>
Benché siano tante, si tratta comunque di testimonianze. Poiché la prova documentale prevale su quella orale, vediamo anche queste. Si tratta dei cosiddetti "<i>overt e withold</i>", sorta di confessione dei peccati, consistente in una dichiarazione scritta conservata nel fascicolo personale di ogni staff e degente. Fascicoli che furono sequestrati durante alcune perquisizioni nel 1987. Ecco cosa emerge da quelle confessioni:
<br />
<ul>
<li>Castelnuovo Bormida: 93 persone presenti, 39 casi di uso di stupefacenti anche da parte di staff (rinvio, pag. 693).</li>
<li>Prazzo: presenti solo 5 operatori, riscontrati 15 casi di uso o spaccio di stupefacenti.</li>
<li>Scarlino Scalo di Grosseto (quello della rapina): 72 casi di uso di stupefacenti anche da parte di operatori.
</li>
</ul>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-HVMl9yvXWEE/VOdZ71z99TI/AAAAAAAAAi0/alB181KoFWM/s1600/capitolo-5-93-presenze.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="86" src="http://4.bp.blogspot.com/-HVMl9yvXWEE/VOdZ71z99TI/AAAAAAAAAi0/alB181KoFWM/s1600/capitolo-5-93-presenze.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-HGOwad07Gd8/VOdaDq-7DMI/AAAAAAAAAi8/DM0B5ooV-w0/s1600/capitolo-5-15-casi.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="70" src="http://3.bp.blogspot.com/-HGOwad07Gd8/VOdaDq-7DMI/AAAAAAAAAi8/DM0B5ooV-w0/s1600/capitolo-5-15-casi.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-9dVlAYLKaew/VOdaPz-p5kI/AAAAAAAAAjE/QD8g66ejiWg/s1600/capitolo-5-72-casi.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="126" src="http://1.bp.blogspot.com/-9dVlAYLKaew/VOdaPz-p5kI/AAAAAAAAAjE/QD8g66ejiWg/s1600/capitolo-5-72-casi.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
A questo punto la situazione è delineata chiaramente: all'epoca della "<span style="color: #990000;">improvvisa irruzione</span>" che per Maffia fu talmente proditoria da sembrare "<span style="color: #990000;">impossibile</span>" e frutto di volontà persecutoria, quei luoghi incantevoli allietati "<span style="color: #990000;">dal cinguettio degli uccelli</span>" erano dei lerci tuguri, dove i ragazzi ospitati per la disintossicazione si abbruttivano per le condizioni degradanti, spesso continuavano a bucarsi, non di rado insieme agli stessi operatori (alcuni dei quali spacciavano) e sottoalimentati per risparmiare sulle spese di gestione. Il tutto a prezzi esorbitanti, dato che l'unico interesse per l'organizzazione "<i>risiedeva nell’acquisizione del denaro</i>", mentre la cura dei degenti e le loro necessità "<i>erano assolutamente irrilevanti</i>". E l'esperto di diritti Camillo Maffia è indignato perché non viene riconosciuto "<span style="color: #990000;">ai Narconon quantomeno la dignità <b>di posti in cui, evidentemente, si cerca di prendersi cura di soggetti fragili</b></span>". Ed ha pure il coraggio di parlare di "dignità".
<br />
<br />
Per avere un'idea dell'avidità dell'organizzazione, si consideri che a fronte di costi di gestione così spietatamente contenuti (addetti insufficienti, inadeguati e totalmente impreparati, pagati 200.000 lire al mese; un'alimentazione carente in quantità e qualità; nessuna spesa per le strutture fatiscenti, talvolta senza riscaldamento), la presenza di 40 ospiti come p.es. nel centro di Castelmadama, rendeva oltre 70 milioni di lire al mese. Cifre comuni in Scientology: secondo un rapporto della HCO "I. Pa." (3), la sola Chiesa di Milano doveva incassare all'epoca "<i>minimo 350.000.000 alla settimana</i>" (appello, pag. 159).
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
(<a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/02/la-danza-macabra-di-scientology-cap-6.html" target="_blank">continua</a>)
</div>
<br />
<b>Note</b>:
<br />
<br />
1) In origine la denominazione del gruppo era Hubbard Dianetics Institute avente "<i>natura idealistica</i>" e lo scopo di "<i>presentare e diffondere la scienza conosciuta come Dianetics</i>". Nel 1985, e dopo i numerosi guai giudiziari, l'istituto cambiò denominazione in "<i>Chiesa di Scientology</i>".
<br />
<br />
2) Il centro di Osnago, aperto nel 1982, venne chiuso un anno dopo per problemi con le autorità.
<br />
<br />
3) Hubbard Communication Office, quindi componente del Comitato Esecutivo, massimo organo dirigenziale di un'Org di Scientology.
<br />
<br />
<br />
<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-84701911096565504202015-02-07T07:07:00.001-08:002016-01-15T08:50:11.981-08:00La danza macabra di Scientology - cap. 4<div style="text-align: justify;">
Poiché c'è chi preferisce ragionare su precise quantità numeriche, l'accontento subito: ecco i risultati di quel maxiprocesso da cui Scientology sarebbe uscita "<span style="color: #990000;">a passo di danza</span>".
<br />
<br />
I capi di imputazione:
<br />
<ul>
<li>contestati dalla Pubblica Accusa: 43</li>
<li>con reato/i accertati: 34 (1)
</li>
</ul>
Gli imputati:
<br />
<ul>
<li>rinviati a giudizio: 75</li>
<li>assolti: 2</li>
<li>dichiarati colpevoli con sentenza definitiva: 73
</li>
</ul>
Con questo la questione "<span style="color: #990000;">pochi reati individuali</span>" è risolta (2).
<br />
<br />
Quanto al fatto che si trattasse di reati "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>", come se gli scientologi avessero rubato delle birre in una discoteca a Ibiza, il processo ha accertato che furono commessi i seguenti tipi di reati:
<br />
<ul>
<li>capo 43 - <i>abuso della professione medica</i> (inerente la pratica dell'auditing e il programma Narconon [appello, pag. 173]);</li>
<li>(<span style="font-size: small;">capo 40 - evasione fiscale</span>);</li>
<li>capo 29 - <i>maltrattamenti </i>(inflitti a 9 staff costretti "<i>a vivere in condizioni quasi disumane</i>" [ibid., pag. 262]);</li>
<li>capo 28 - <i>abbandono d'incapace</i> e <i>maltrattamento aggravato</i> (di un minorato psichico [tribunale, pag. 361]) (3);</li>
<li>capo 24 - <i>violenza privata</i> (responsabili i capi della Chiesa di Scientology di Brescia);</li>
<li>capi 1, 2, 3, 4, 6, 8, 9, 10, 11, 13, 14, 15, 16, 19, 20, 22, 25, 26, 27, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39 - <i>truffa</i>, <i>circonvenzione d'incapace</i> ed <i>estorsione </i>(conseguenti la vendita di corsi o di auditing in tutte le sedi di Scientology e in alcuni Narconon) (4).
</li>
</ul>
Questa sfilza di reati penali accertati, per loro stessa natura chiaramente legati "<span style="color: #990000;">all’attività della Chiesa</span>", erano conseguenti a:
<br />
<blockquote>
<i>precise direttive provenienti dai vertici </i>[...]<i> è stata raggiunta la prova che la garanzia circa un sicuro, o quanto meno altamente probabile, buon risultato del trattamento era offerta dai vari membri dello ‘staff’ non come loro iniziativa isolata, bensì in ottemperanza a comportamenti loro imposti dai vertici dell’organizzazione nonché dai loro diretti superiori </i>(appello, pag. 282)</blockquote>
Ci vuole del coraggio per definire questi reati "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>". E impertinenza per parlare nello stesso articolo di "<span style="color: #990000;">dignità</span>"
dopo aver sostenuto una tale falsità.<br />
<br />
A questa sfilza di reati accertati va aggiunto quel giudizio di "<i>moralmente illecit</i>o" riferito ai sistemi "<i>praticati <b>in seno</b> all'organizzazione</i>" che abbiamo visto nel primo capitolo. Questa severa condanna morale è contenuta nella prima sentenza, quella del 1991 del Tribunale, ma può considerarsi un verdetto del maxiprocesso perché è condivisa e confermata fino all'ultima <a href="http://www.allarmescientology.it/txt/milano2000.htm" target="_blank">sentenza</a>, quella del 2000 che chiude definitivamente la vicenda, la quale afferma: "<i>Con ciò non si vuol dire che le condotte</i> [non penalmente rilevanti] <i>poste in essere da taluni degli odierni imputati non siano state odiose</i>." Condotte che Maffia magnifica esaltando la "<span style="color: #990000;">dignità <b>di posti in cui, evidentemente, si cerca di prendersi cura di soggetti fragili</b></span>" (enfasi nell'originale).
<br />
<br />
Come "<span style="color: #990000;">evidentemente</span>" ci si prendeva cura di soggetti fragili, lo vedremo nel prossimo post, perché ora esaminiamo l'ultima affermazione di Maffia pertinente a questo post, "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa</span>", verificando cos'ha sentenziato per l'appunto in merito ai "<span style="color: #990000;">principali imputati</span>", quel maxiprocesso che Maffia sguaina contro gli infedeli che non lodano Scientology.
<br />
<br />
Iniziamo dalla carica più alta in assoluto: il <i>CO-ITL</i> (Commanding Officer Italia) che ha autorità su tutte le chiese nazionali. All'epoca su quella cattedra era assiso "F. Ca.", in precedenza Commanding Officer della Chiesa di Milano. Questo Commanding Officer è stato riconosciuto colpevole di truffa (capo 31) ai danni di un ragazzo mentalmente disturbato. È importante osservare che la responsabilità penale di "F. Ca." non deriva dal suo mero ruolo istituzionale, o per il principio "non poteva non sapere" che in giurisprudenza non è accettato anche quando è evidente. Si legge infatti nella sentenza: "<i>Sicuramente si deve affermare la partecipazione all’azione criminosa in questione degli imputati F. Ca.</i>, [et al.] <i>che hanno materialmente posto in essere la condotta truffaldina nei confronti di questa persona offesa</i>" (appello, pag. 268).
<br />
<br />
Subito sotto al pontefice massimo troviamo i vertici della Chiesa di Scientology di Milano, che è la più importante sia per numero di operatori e clienti, sia perché è la capofila di tutte le altre <i>org </i>italiane. Per una più agevole comprensione degli incarichi dirigenziali, ripropongo l'organigramma già visto nel primo capitolo, ricordando che quando ad assumere l'incarico di <i>ED</i> (Executive Director) è un appartenente alla <i>Sea Org</i> (il corpo d'élite situato al vertice della dirigenza internazionale di Scientology) il suo incarico è denominato <i>CO</i> (Commanding Officer).
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-8SfFAg5BXa8/VNH3ODzC6RI/AAAAAAAAAgQ/FyCDx9LGf00/s1600/capo-2-organigramma.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="138" src="http://4.bp.blogspot.com/-8SfFAg5BXa8/VNH3ODzC6RI/AAAAAAAAAgQ/FyCDx9LGf00/s1600/capo-2-organigramma.JPG" width="400" /></a></div>
<br />
Possiamo ora prendere in esame la seconda più alta carica in Italia, l'ED di Milano. All'epoca era la Commanding Officer "M. Ba.", la quale dimostrò un'intraprendenza ben maggiore di quella del suo predecessore.
<br />
<br />
Oltre ad aver "<i>materialmente posto in essere</i>" la truffa del capo 31 insieme a "F. Ca.", la Commanding Officer di Milano può annoverare nel suo curriculum la partecipazione alla truffa del capo d'imputazione 34, ai danni del padre (pensionato) di una ragazza in cura psichiatrica e sotto farmaci. A questo pensionato venne spiegato che la psichiatria è una consorteria di assassini che avrebbe trasformato la figlia in uno "<i>zombi</i>", mentre con le tecniche di Scientology "<i>sarebbe stata bene in una quarantina di giorni</i>" (appello, pag. 56). Seguono i consueti esborsi milionari (pagati fino a esaurimento fondi), il consueto peggioramento del quadro psichico, e la consueta inadempienza della clausola "soddisfatti o rimborsati" (presente solo sul modulo che restava all'operatore, ma non su quello consegnato al cliente).
<br />
<br />
La Commanding Officer partecipò poi al crimine del capo 35 ai danni dei genitori di un tossicodipendente, a cui "<i>avevano assicurato che *** sarebbe guarito in tre mesi</i>" (ibid., pag.56) e che "<i>che avrebbero tenuto il ragazzo sotto stretto controllo</i>" (garanzia di sorveglianza che per i genitori fu decisiva per l'accettazione della proposta).
<br />
<br />
Però la gente è strana: quando i famigliari scoprono che il ragazzo è ricoverato in ospedale per una overdose e che da giorni si era allontanato senza che gli operatori li avvisassero, questi si incazzano e pretendono la restituzione dei soldi secondo loro spesi inutilmente. Risultato: truffa più tentata truffa per la CO di Milano; certificato di morte per il ragazzo "<i>sotto stretto controllo</i>".
<br />
<br />
Per questa appartenente alla categoria dei "<span style="color: #990000;">principali imputati</span>" che secondo Maffia sarebbero stati tutti "<span style="color: #990000;">assolti da ogni capo d’accusa</span>", c'è pure la circonvenzione d'incapace del capo 37, che la vede in compagnia di altri 12 imputati, tra cui i notabili del Narconon (in primis "G. Za.") e della Chiesa di Scientology di Milano. Anche in questo caso il ragazzo di cui era stato "<i>garantito il recupero</i>" morirà per overdose. (Al Narconon e a Scientology la madre aveva però versato appena 32 milioni, ma non si può pretendere granché da una impagliatrice di sedie).
<br />
<br />
Immediatamente sotto alla comandante in capo "M. Ba.", troviamo i tre Segretari Esecutivi. All'epoca l'incarico di HES (Hubbard Exec. Sec.) era detenuto da "I. Pa.", che il maxiprocesso ha dichiarato responsabile di: circonvenzione insieme alla Commanding Officer di Milano (capo 37); truffa insieme al CO-ITL "F. Ca." (capo 31); oltre che della truffa del capo 26, della truffa aggravata del capo 32 e della truffa aggravata del capo 38.
<br />
<br />
Un altro di quelli che secondo Maffia fu tra gli "<span style="color: #990000;">assolti da ogni capo d’accusa</span>" è l'Org. Exec. Secretary "G. Tr.", il quale detiene il record di reati commessi:
<br />
<ol>
<li>capo 11 - truffa; </li>
<li>capo 14 - circonvenzione;</li>
<li>capo 16 - truffa;</li>
<li>capo 31 - truffa;</li>
<li>capo 33 - truffa aggravata;</li>
<li>capo 34 - truffa;</li>
<li>capo 35 - truffa + tentata truffa;</li>
<li>capo 37 - circonvenzione;</li>
<li>capo 38 - truffa aggravata.
</li>
</ol>
Per completare il Consiglio Esecutivo dell'<i>org</i> di Milano manca il solo PES (Public Executive Secretary), ma è un'assenza che non rimpiangeremo perché è sopperita da sostituti altrettanto autorevoli:
<br />
<ul>
<li>il Deputy/CO (Commanding Officer a latere) "I. Lu.": truffa (capo 11 - 70 milioni "<i>per guarire</i>" un ragazzo schizofrenico che peggiorò con l'auditing [ibid., pag.225]);</li>
<li>il Presidente della Chiesa di Scientology di Milano "M. Da": tentata truffa (capo 4), truffa (capo 26), ancora truffa (capo 31), circonvenzione d'incapace + truffa aggravata (capo 38).
</li>
</ul>
Questa del Presidente è una carica che non avevamo ancora incontrato, per cui vediamo di cosa si tratta: "<i>benché non si sia accertato quale ruolo preciso abbia svolto all’interno dell’organizzazione, oltre ad esserne presidente, è però sicuramente accertato che questo imputato aveva comunque una posizione di spicco al suo interno: egli, infatti, non solo si occupava - come ha egli stesso ammesso - degli acquisti di immobili per conto dell’organizzazione (come ‘estate manager’, compito questo estremamente delicato, vista l’importanza per essa degli aspetti patrimoniali che la riguardavano), ma sicuramente era anche incaricato di dare le direttive</i>" (appello, pag. 156).
<br />
<br />
Una curiosità: quei rapporti che denunciavano i "<i>metodi aggressivi e violenti</i>" di "M. Pa.", che abbiamo visto nel <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology-cap-2.html" target="_blank">secondo</a> capitolo, venivano inviati proprio a quei dirigenti che di "M. Pa." erano complici e che partecipavano "<i>materialmente</i>" alla sua attività criminosa: quegli ED-CO, HES e Presidente che abbiamo appena incontrato.
<br />
<br />
Subito sotto questa cupola dirigenziale troviamo:
<br />
<ul>
<li>FBO (Financial Banking Officer [5]) - "L. Ma.": truffa (capo 31);</li>
<li>Cappellano - "R. Sm.": tentata estorsione (capo 2) e truffa (capo 31);</li>
<li>Responsabile della Divisione 2 - "M. No.": circonvenzione d'incapace (capo 10), truffa (capo 11), circonvenzione (capo 14), truffa aggravata (capo 32), truffa (capo 34), truffa + tentata estorsione (capo 35), circonvenzione (capo 37).
</li>
</ul>
Sempre per aver "<i>materialmente posto in essere</i>". Questi solo per quanto riguarda i "<span style="color: #990000;">principali imputati</span>" di Milano, ma vi sono quelli delle altre sedi. Quella di Pordenone l'abbiamo vista nel primo capitolo, dove ED, HES, OES e PES sono stati tutti ritenuti colpevoli sia di truffa sia di circonvenzione, per cui passiamo alla Chiesa di Scientology di Brescia:
<br />
<ul>
<li>ED - "F. Ba.": truffa (capo 1) e violenza privata (capo 24);</li>
<li>PES - "L. Br.": truffa (capo 1) e violenza privata (capo 24);</li>
<li>HES - "G. M. Ro.": circonvenzione (capo 9).
</li>
</ul>
Poiché siamo tutti stanchi, il resto dei "<span style="color: #990000;">principali imputati</span>" ce li risparmiamo perché la solfa non cambia.
<br />
<br />
A questo punto il lettore ha gli elementi per valutare se l'articolo di Maffia sia corretto o se cita il maxiprocesso in modo fazioso, capovolgendone completamente il risultato. L'impressione di chi scrive è che sia un articolo d'informazione quanto "<a href="https://www.youtube.com/watch?v=7t6b7K8-lFE" target="_blank">Il ballo del qua qu</a>a" è un trattato di zoologia (ma è un'opinione che non conta perché non proviene da un esperto del calibro di Maffia).
<br />
<br />
In merito alla correttezza o faziosità dell'<a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/3012-il-controverso-caso-narconon-l-insopportabile-parabola-di-un-regime" target="_blank">articolo</a> di Camillo Maffia - e a questo punto anche alla buona fede dell'autore - mi è stata segnalata un'altra questione inerente la frase: "<b><span style="color: #990000;">un’associazione fondata da un pregiudicato e coinvolta in un sospetto caso di sequestro di persona</span></b>" (enfasi nell'originale). Ciò che permetterà al lettore di fare la sua valutazione è che:
<br />
<ul>
<li> in merito all'organizzazione per cui s'è tanto infervorato, ossia Scientology, Maffia ci racconta che "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa</span>", quando il processo li ha invece dichiarati tutti responsabili di uno o più reati (responsabilità confermata fino in Cassazione);</li>
<li>in merito all'organizzazione che gli è invisa, ossia quella fondata da colui che definisce un pregiudicato, Maffia ci racconta che fu "<span style="color: #990000;">coinvolta in un sospetto</span>" sequestro di persona, quando non ci fu neppure un processo perché il GIP decretò l"<span style="color: #990000;">archiviazione</span>" su richiesta dello stesso PM.
</li>
</ul>
Per cui se venite condannati per svariati reati ma siete suoi amici, Maffia dirà che siete stati "<span style="color: #990000;">assolti da ogni capo d’accusa</span>". Se non venite nemmeno processati perché già il PM e con lui il GIP decidono per l'archiviazione, vi getterà addosso l'ombra del "<span style="color: #990000;">sospetto</span>" (6).
<br />
<br />
Torniamo al risultato del maxiprocesso. Il motivo di una così smaccata falsificazione operata da Maffia è evidente: usare la sentenza come prova (l'unica) a sostegno della sua apologia di Scientology, ma si tratta di un espediente puerile, perché è vero che:
<br />
<blockquote>
1°) si potrebbe accettare - forzandone il significato - che il processo abbia "sancito" (7) "<span style="color: #990000;">il carattere religioso del movimento</span>",</blockquote>
e che
<br />
<blockquote>
2°) limitatamente al reato di associazione per delinquere "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputat</span>i" sono stati assolti,</blockquote>
però Maffia presenta questi due aspetti favorevoli a Scientology come se costituissero l'intero risultato finale del maxiprocesso, il quale certificò invece una lunga lista di condotte criminali, peraltro "<i>odiose</i>", con 73 imputati (su 75) riconosciuti colpevoli di uno o più reati, 65 indagati non rinviati a giudizio per sopraggiunta amnistia o prescrizione, e una situazione complessiva definita "<i>un imponente affresco di una realtà drammatica</i>", altro che un'uscita "<span style="color: #990000;">dal maxiprocesso a passo di danza</span>".
<br />
<br />
Anche "t<span style="color: #990000;">utti i principali imputati</span>" di Prima Linea furono assolti dall'imputazione più grave loro ascritta: insurrezione armata contro i poteri dello Stato. Sarebbe però disonesto tralasciare le condanne per le 16 persone assassinate, e sostenere che furono tutti "<span style="color: #990000;">assolti da ogni capo d’accusa</span>" come fa Maffia con gli scientologi. E fa pure l'indignato.
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<br />
A questi 73 colpevoli di reati penali, andrebbero inoltre aggiunti quegli operatori che non furono identificati. Si tratta di quegli <i>ignoti </i>presenti in 18 dei 33 capi di imputazione con reati accertati (8). Infine va considerato quel giudizio di immoralità espresso fino in Cassazione sui metodi "<i>praticati i<b>n seno</b> all'organizzazione</i>", che è l'esatto contrario di quel "<span style="color: #990000;">del tutto <b>estranei </b>all’attività della Chiesa</span>" espresso da Maffia, e che assegna all'intera organizzazione dell'epoca la qualifica di infamità, altro che caritatevole "<span style="color: #990000;">cura di soggetti fragili</span>".
<br />
<br />
Tutti reati consumati per insaziabile avidità di denaro. Una rapacità che certifica con quanta crudeltà in Scientology si depredavano quei soggetti deboli che avevano la sventura di incrociarne il cammino. Questo è ciò che ha sancito quella "verità giudiziaria" a cui si appella Maffia nella sua apologia a passo di danza.
<br />
<br />
Conclusa l'analisi dei reati, nel prossimo capitolo vedremo la questione Narconon, ma a questo punto ci tengo a precisare che se dedico tanto tempo all'articolo di Maffia, non si deve pensare che sia così sprovveduto da ipotizzare che ciò che abbiamo visto (e che vedremo in seguito), possa smuovere le certezze di quei giornalisti e studiosi di Nuovi Movimenti Religiosi che considerano Scientology una vittima ingiustamente perseguitata: niente di quanto ho mostrato potrebbe indurre degli apologeti (così come il loro contrario, gli antisette) a controllare cosa c'è davvero scritto nelle carte processuali.
<br />
<br />
Anche se ne ho fornito il link, non faranno neppure quel semplice clic per scaricarli, perché loro sono gli esperti e <b>sanno già</b> come stanno le cose. Maffia ha perfino <a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/3012-il-controverso-caso-narconon-l-insopportabile-parabola-di-un-regime" target="_blank">svolto</a> un "<span style="color: #990000;">lungo lavoro di indagine sulla libertà e i diritti</span>".
<br />
<br />
Certo, i più non si capaciteranno del fatto che degli "esperti" pontifichino su un processo senza aver letto le relative carte, ma loro non ci vedono alcun problema: conoscono personalmente gli alti responsabili di Scientology, così delle brave persone! rispettabili ed affidabili. E le persone rispettabili e affidabili non commettono quei reati, e poi soffrono così tanto per la persecuzione della loro Chiesa (poverini).
<br />
<br />
Anche se non hanno letto le sentenze, esperti e studiosi <b>sanno </b>come si è concluso il processo perché glielo hanno detto "loro". Sì, loro, le persone che soffrono: tutti assolti, e le persone rispettabili ed affidabili non mentono. E poi che sono stati assolti lo ha pure confermato l'Autorevole Esperto, mentre ciò che dice quel miserabile di "Pensieri Banali" è solo aria fritta: calunnie di un borgataro incompetente (e cialtrone). Uno sprovveduto che nella sua pochezza non può vedere che gli attacchi a Scientology sono parte di un preciso disegno, mentre noi che siamo esperti lo sappiamo che dietro alla "g<span style="color: #990000;">uerra a Scientology</span>" c'è ben altro. L'hanno confermato illustri giuristi e un politico importante, uno che sta in Parlamento. E le citazioni delle sentenze? Ma che ingenuità! quelle non valgono niente: sono riportate fuori contesto, ne viene travisato il senso, e poi ciò che conta è la sentenza finale, non quella di mezzo che "<i>è stata annullata da quella successiva</i>" (citazione verbatim).
<br />
<br />
Queste appena riportate non sono frasi ipotetiche: si tratta di discorsi già detti da chi ha la presunzione di considerarsi competente in materia e di indirizzare politici e opinione pubblica, non solo nazionali. Giudizi di chi confonde libertà religiosa con libertà di delinquere, e che ho ricevuto dopo la pubblicazione del primo post.
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<br />
No, non sono così sprovveduto da farmi delle illusioni in merito, perché chi si considera un esperto ma si forma un giudizio su basi tanto improprie - Tizio ha detto che - e a fronte di una contestazione non sente la necessità di verificare personalmente cosa dicono davvero le carte, è qualcuno che crede a una certa cosa perché quella cosa è ciò a cui <b>vuole </b>credere. E una credenza di questo tipo è più tenace di quella interiorizzata come dogma di fede, a cui invece si <b>deve </b>crede. Ne è un esempio il Disegno Intelligente, pure lui sostenuto a dispetto di tutto e di tutti da <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Michael_Behe" target="_blank">scienziati</a> e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/William_Dembski" target="_blank">teologi</a>, la cui caparbietà può arrivare al punto da considerare la sua non accettazione <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Disegno_intelligente#Chiesa_cattolica_e_Disegno_intelligente" target="_blank">come</a> "<i>un'abdicazione dell'intelligenza umana</i>".
<br />
<br />
Per cui se quanto scrive Maffia sia verità o propaganda capziosa di Scientology, non chiedetelo al sottoscritto perché sarebbe l'irrilevante parere di un profano, ma non chiedetelo neppure a chi si dice esperto di religioni o di "<span style="color: #990000;">diritti e di libertà</span>": potrebbe non avere mai letto le carte processuali perché occupato a difendere quei "<span style="color: #990000;">diritti</span>" a fianco del CCDU (senza vederci alcuna incongruenza, anche se ai più sembrerà come allearsi con una faina per difendere il pollaio).
<br />
<br />
Rimane una sola strada: leggere le <a href="http://www.allarmescientology.it/milano/index.htm" target="_blank">carte</a> processuali. Una rottura di scatole per tutti noi, ma un dovere per quanti, credendo di essere degli studiosi, dovrebbero sentire il dovere di attenersi al metodo scientifico (che rifiuta l'<i>ipse dixit</i>) anziché ai pregiudizi (che è ciò che i sedicenti esperti rinfacciano agli aborriti antisette).
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Già, gli antisette. Nominandoli sorge una considerazione impertinente: gli antisette mi considerano un bandito da zittire; se il loro opposto, i paladini dei diritti civili, sono altrettanto ostili verso chi pubblica i documenti da loro stessi citati, che deduzione se ne trae?
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<br />
Che differenza c'è tra chi descrive Scientology come un'immacolata vittima innocente come fa Maffia, e chi descrive Arkeon come una banda di criminali come fa la Tinelli? Tra chi presenta il Narconon come un caritatevole benefattore e chi accusa dei "guru" di avere istigato dei suicidi inesistenti? Tra la visione di un Alessandrini secondo cui "<i>Potrebbero essere decine e decine le vittime della setta Arkeon nella Provincia di Fermo</i>" (che almeno usa il condizionale) e la fantasticheria di un Maffia che (senza il condizionale) racconta di un inverosimile "<span style="color: #990000;">tragico abbandono di centinaia di tossicodipendenti in crisi d’astinenza lasciati a vagare nelle campagne</span>"? Tra una giornalista come Fabio Castori che dopo la sentenza del processo Arkeon, ha l'indecenza di <a href="http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&view=article&id=3007:associazione-a-delinquere-condannati-i-guru-della-psicosetta&catid=69:arkeon&Itemid=241" target="_blank">definire</a> il gruppo una "<i>psicosetta</i>" inventandosi la panzana che sia stato condannato per "<i>la falsa promessa di riuscire a guarire da malattie</i>", e un Camillo Maffia che dopo la sentenza del processo Scientology sostiene che quel processo si sarebbe concluso con "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa</span>" quando invece furono ritenuti <b>tutti </b>colpevoli di reati penali oltre che di "<i>condotte odiose</i>"?
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<br />
Tra un Alessandrini che riesce a percepire una "<i>forma di resistenza strana alla discussione del progetto di legge</i>" (per la reintroduzione del reato di plagio) e da questa visione deduce l'esistenza di un complotto, e un Maffia che riesce a vedere una "<span style="color: #990000;">accanita corrispondenza</span>" (finalizzata alla "<span style="color: #990000;">reintroduzione del reato di plagio</span>") tra un'associazione, un parlamentare e un magistrato e da questa visione deduce l'esistenza di un complotto. Tra un "anti" come Morganti che smaschera la congiura delle "<i>lobby internazionali che tutelano queste grosse organizzazioni settarie</i>" (9), e un "pro" come Maffia che smaschera la congiura tesa "<span style="color: #990000;">al ridimensionamento di una presenza amerikana col kappa</span>" in Italia. Una congiura di cui - non va dimenticato - sarebbe stato responsabile il Partito Comunista che, secondo il negazionista Maffia, in Scientology vedeva "<span style="color: #990000;">l’incarnazione diretta dei servizi segreti americani</span>" desiderosi di "<span style="color: #990000;">convertire qualunque buon comunista in uno scientologo filoamericano</span>" (10); (per cui le continue truffe e circonvenzioni che abbiamo visto in precedenza non sono mai esistite).
<br />
<br />
Gli anti-sette sostengono cose non vere (e si indignano quando vengono definiti antisette); i pro-sette sostengono cose non vere (e si indignano quando vengono definiti apologeti). Entrambi si basano sul principio d'autorità, ed entrambi sono votati a una causa.
<br />
<br />
Quale differenza ci sia probabilmente non lo sapremo mai, perché al pari di Alessandrini, Tinelli e soci, anche l'indignato Maffia non replica a ciò che viene percepito come delitto di lesa maestà (ce ne faremo una ragione). Più consono al suo rango è lasciare che della plebaglia se ne occupi l'ufficio legale; Forum antisette docet. Ma se a infuriarsi del fatto che qualcuno eserciti i propri "<span style="color: #990000;">diritti</span>" (in questo caso di critica) è proprio chi sostiene di battersi per quei "<span style="color: #990000;">diritti</span>", allora abbiamo un motivo in più per diffidare di quanti si battono per "la difesa di". Un ammirevole impegno civile, il cui desiderio di equità sociale <b>talvolta </b>si rivela essere solo fanatica ossessione come in certe associazioni antipedofilia (11), o un gretto interesse economico come in certe onlus per la tutela del fanciullo (12) (oppure bisogno di rivalsa, o un narcisismo patologico).
<br />
<br />
Per concludere, un chiarimento sull'Autorevole Esperto, che come dicevo nel primo capitolo autorevole lo è davvero. Si tratta Massimo Introvigne, fondatore del <a href="http://www.cesnur.org/" target="_blank">CESNUR</a>.
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<br />
In un italiano stentato un seguace di Scientology ha sentito il dovere di informarmi che le posizioni del sociologo torinese confermerebbero quanto scritto da Maffia in merito al processo a Scientology. Vediamo se è vero.
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<br />
Nel 2014 il dott. Introvigne ha pubblicato sulla rivista <i>ICSA Today</i> (International Cultic Studies Association) l'<a href="http://www.icsahome.com/articles/religious-liberty-and-new-religious-movements" target="_blank">articolo</a> intitolato <i>Religious Liberty and New Religious Movements: The Italian Experience and the Observatory on Religious Liberty</i>. Qui possiamo verificare se davvero Introvigne sostiene che dopo "<span style="color: #990000;">sei gradi di giudizio, il maxiprocesso si conclude con archiviazioni, assoluzioni</span>" e niente condanne per i seguaci di Hubbard, e che i reati erano "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>". Ecco cosa scrive Introvigne:
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<blockquote>
<i>Un'altra interessante obiezione discussa dalla Suprema Corte è che Scientology non sarebbe una religione in quanto nel processo di Milano <b>emersero prove</b> per cui un certo numero di scientologist furono <b>giudicati colpevoli</b> di "tecniche di vendita fraudolenta", o <b>abusarono </b>di clienti particolarmente fragili quando "vendevano" Dianetics e Scientology. Queste <b>attività illegali</b>, commentò la Suprema Corte, <b>vanno punite</b>; ma la presenza di "attività devianti" non è un criterio per stabilire se un gruppo è o meno religioso. Un gruppo può essere coinvolto in un certo numero di attività illegali, che non sono protette dalle disposizioni sulla libertà religiosa e che vanno sanzionate, e al tempo stesso mantenere una identità religiosa di base.
<br />
</i>[...]
<i><br />
Contrariamente a una percezione che circola nei media, un movimento può essere <b>sia religioso</b>, <b>sia colpevole di una intensa attività criminale</b>. Le religioni non sempre "fanno del bene"</i> (13).</blockquote>
Mi sembra chiaro, ma per sicurezza ne spiego il contesto. Introvigne sta parlando della <a href="http://www.allarmescientology.it/txt/cass.htm" target="_blank">sentenza</a> del 1997, con la quale la Corte di Cassazione dettò i criteri con cui valutare la natura confessionale di un gruppo. La Suprema Corte respinse il criterio adottato dalla Corte d'Appello secondo cui Scientology non poteva essere una religione perché "<i>un certo numero</i>" di suoi adepti "<i>furono giudicati colpevoli</i>". Quale che sia la validità del raziocinio espresso dalla Cassazione qui è irrilevante, ciò che importa è che Introvigne dà atto che "<i>un certo numero di scientologist furono giudicati colpevoli</i>" e che furono reati inerenti la "vendita" di Dianetics e Scientology. Quanto alle "<i>attività illegali</i>" che "<i>vanno punite</i>", e quel duro "<i>colpevole di intensa attività criminale</i>", evidenzia quanto – secondo Introvigne – Scientology possa essere uscita dal "<span style="color: #990000;">maxiprocesso a passo di danza</span>".
<br />
<br />
Anziché confermare, Introvigne smentisce integralmente le affermazioni di Maffia. E non poteva essere diversamente, perché avendola pubblicata sul sito del CESNUR, la sentenza del maxiprocesso Introvigne l'ha letta.
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<br />
Quanto alla "<i>sentenza successiva</i>", analizzeremo pure quella, così almeno ridiamo un po'.
<br />
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<div style="text-align: center;">
(<a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2015/02/la-danza-macabra-di-scientology-cap-5.html" target="_blank">continua</a>)
</div>
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<b>Note</b>:
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1) Sarebbero 35 se il reato del capo 23 (circonvenzione) non fosse stato dichiarato estinto per il decesso dell'imputato.
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2) In merito ai 9 capi d'imputazione (su 43) pervenuti a una sentenza assolutoria, uno riguardava un'ipotesi di falsa fatturazione per una vendita da una sede all'altra di libri per un importo di 100 milioni di lire, che il tribunale ritenne non sufficientemente dimostrata, uno riguardava l'associazione a delinquere di cui si parlerà nel post relativo alla natura religiosa di Scientology, e uno riguarda il capo 23 di cui alla nota precedente. Le assoluzioni per gli altri 6 capi furono richieste direttamente dalla Pubblica Accusa.
<br />
<br />
3) Per la disperazione la vittima arrivò a tagliarsi i polsi e si rese necessario il ricovero in ospedale (rinvio a giudizio, pag. 278).
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<br />
4) Dalla lista ho tolto il reato di <i>induzione all'uso di sostanze stupefacenti</i> (capo 45) perché il reato presenta un carattere insolito rispetto al normale modus operandi (l'induzione, non certo l'assunzione come vedremo nel prossimo post). In quest'unico caso è legittimo parlare di un evento estraneo all'attività dell'organizzazione. Tuttavia è un episodio che dimostra le gravi responsabilità dell'organizzazione che utilizzava operatori del tutto impreparati ad affrontare le ricorrenti difficoltà frapposte dai pazienti.
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<br />
5) Non si tratta dello stesso FBO che inviava i rapporti per segnalare i metodi di "M. Pa."
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<br />
6) Da quanto ho saputo di quella vicenda, mi pare che a dispetto dell'archiviazione sia legittimo ipotizzare un verdetto non giusto, ma anche così dire che Maffia usa "due pesi e due misure", sarebbe - per usare le sue stesse parole - "<span style="color: #990000;">una perversione feticista nei confronti dell’eufemism</span>o", perché Maffia: a) distorce all'inverosimile il risultato di un processo per piegarlo al suo teorema; b) quando gli fa comodo una sentenza è da considerare una verità incontestabile, altrimenti diviene una decisione discutibile con degli imputati da guardare con sospetto.
<br />
<br />
7) Nella realtà, la Corte d'Appello che per la terza volta si occupò della questione, non ha negato il carattere religioso di Scientology; ma lo vedremo meglio in un apposito post.
<br />
<br />
8) Sarebbero 34 se uno dei responsabili non fosse deceduto (a cui sommare il capo di imputazione relativo all'evasione fiscale che mi ostino a non considerare, reputando la mia obbiettività ben diversa da quella di Maffia).
<br />
<br />
9) Dichiarazione resa durante una <a href="http://www.smtvsanmarino.sm/tk/default.asp?id=1285&id_n=72541&fb_source=message" target="_blank">trasmissione</a> andata in onda su SM TV.
<br />
<br />
10) Questa la <a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/3012-il-controverso-caso-narconon-l-insopportabile-parabola-di-un-regime" target="_blank">frase</a> completa di Maffia: "<span style="color: #990000;">Un movimento che in quegli anni <b>era visto come l’incarnazione diretta dei servizi segreti americani</b>, per di più sotto forma di "lavaggio del cervello", che avrebbe potuto, con le sue tecniche di manipolazione mentale, convertire qualunque buon comunista in uno scientologo filoamericano</span>." (enfasi nell'originale).
<br />
<br />
11) Vedi p.es. <a href="http://www.falsiabusi.it/casi/casi_%20falsi_%20abusi/Sorelli_Casazione.htm" target="_blank">qui</a>.
<br />
<br />
12) Qualche esempio <a href="http://www.ilgiornale.it/news/brasile-casin-i-soldi-croce-san-carlo-condannato-presidente.html" target="_blank">qui</a>, <a href="http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/02/16/news/truffa_su_fondi_a_onlus_condannati_di_martino_e_un_ex_assessore_del_pdl-30004227/" target="_blank">qui</a>, <a href="http://www.vanityfair.it/news/italia/2012/07/12/edoardo-costa-condannato-frode-onlus-bambini-poveri" target="_blank">qui</a>, <a href="http://www.aibi.it/ita/chi-e-il-presidente-della-onlus-che-comprava-case-per-se-con-i-soldi-dei-bambini-la-notizia-e-aggiacciante-sia-per-i-suoi-contenuti-sia-per-il-modo-in-cui-e-stata-data/" target="_blank">qui</a>.
<br />
<br />
13) "<i>Another interesting objection the Supreme Court discussed is that Scientology is not a religion since there was evidence in the Milan case itself that a number of Scientologists were guilty of “fraudulent sales techniques,” or that they abused particularly weak customers when “selling” Dianetics or Scientology. These illegal activities, the Supreme Court commented, should be punished; but the presence of “deviant activities” is not the criterion for establishing whether or not a group is religious. A group may both engage in a certain number of illegal activities, which are not protected by provisions on religious liberty and should be prohibited and sanctioned, and maintain a basic religious identity.
</i><br />
[…]
<br />
<i>Contrary to a perception circulated in the media, a movement may be both religious and guilty of sustained criminal activities. Religions do not always “do good.”</i>"
<br />
<br />
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<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-24459854678222094892015-01-31T00:42:00.001-08:002016-01-15T08:48:18.391-08:00La danza macabra di Scientology - cap. 3<div style="text-align: justify;">
In chiusura del post precedente abbiamo visto di che cosa erano capaci gli operatori della Chiesa di Scientology di Milano, che in Italia è la chiesa principale e sovrintende a tutte le altre. Non si pensi però che queste pratiche fossero una prerogativa degli scientologi di quella sede. L'inchiesta giudiziaria mise in luce che si trattava di una prassi comune a tutte le sedi di Scientology.
<br />
<br />
Di quelle di Brescia e di Pordenone abbiamo già visto le gesta nel primo <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology.html" target="_blank"><u>post</u></a> esaminando i capi d'imputazione 1 e 2. Vediamo una brevissima sintesi delle altre.
<br />
<br />
Modena. Una persona affetta - come al solito - da disturbi psichici, confidò a un operatore che il padre recentemente scomparso gli aveva lasciato un'eredità di 80 milioni di lire. Detto e fatto: eccolo a compilare "<i>due assegni per la cifra complessiva di cui sopra, consegnandoli al MA*, che era andato a casa sua per farseli rilasciare</i>". Anche qui, i vertici dell'organizzazione apprezzarono (appello, pag. 249).
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-TSfJfmMnnMA/VMulxIolRTI/AAAAAAAAAfY/ADX6bzr6VI0/s1600/capo-22-80-milioni.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="164" src="http://4.bp.blogspot.com/-TSfJfmMnnMA/VMulxIolRTI/AAAAAAAAAfY/ADX6bzr6VI0/s1600/capo-22-80-milioni.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
Bergamo. Sostanzialmente simile al caso precedente è l'operato dei due fratelli Giacomo e Giuseppe C**, i quali si trovarono davanti una persona sofferente di "<i>disturbi psichici, consistenti in una ideazione delirante mistica, con impostazione di riferimento e conseguente perdita di contatto con la realtà per un marcato meccanismo dissociativo</i>" (appello, pag. 46). Qui il primo versamento fu di 8 milioni, poi anche questo poveretto commise l'errore di confidare ai due fratelli che in banca disponeva di una cifra interessante, e così ecco firmato un unico assegno di 72.690.000 lire, corrispondenti all’intero saldo del conto corrente.
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-TOakS_bvdYA/VMumHv1Up3I/AAAAAAAAAfg/J6qDA_dryRU/s1600/capo-19-fratelli-cr.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="126" src="http://1.bp.blogspot.com/-TOakS_bvdYA/VMumHv1Up3I/AAAAAAAAAfg/J6qDA_dryRU/s1600/capo-19-fratelli-cr.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
E poiché prima di essere una ONLUS impegnata nella difesa dei Diritti Umani, Scientology è soprattutto "<i>il gruppo più etico del pianeta</i>", durante una perquisizione nella sede di Milano venne ritrovata:
<br />
<blockquote>
<i>appesa al muro e incorniciata, la fotocopia dell’assegno dell’importo di L. 72.690.000 sottoscritto dal ***, come una sorta di scalp</i>o (appello, pag. 94)</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-lAwMzuuZeTw/VMumcpU0eKI/AAAAAAAAAfo/DlTvOUO-qVA/s1600/cap-3-scalpo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="62" src="http://4.bp.blogspot.com/-lAwMzuuZeTw/VMumcpU0eKI/AAAAAAAAAfo/DlTvOUO-qVA/s1600/cap-3-scalpo.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Tralasciamo i danni causati a questo soggetto dall'auditing ("<i>le sue condizioni psicofisiche erano però notevolmente peggiorate, a causa della mancata assunzione di farmaci, in ottemperanza alle teorie dianetiche, ed era stato, infine, costretto a ricoverarsi in ospedale psichiatrico per crisi dissociativa di tipo psicotico</i>"), per rilevare due aspetti che in questo contesto sono maggiormente significativi:
<br />
<ol>
<li>questo ragazzo considerava i due fratelli Giacomo e Giuseppe C** degli amici;</li>
<li>il loro avvocato li descrisse come "<i>persone abbastanza rozze e di cultura modesta; (ex 'venditori ambulanti di frutta'</i>")
</li>
</ol>
Dopo Modena, Bergamo, Milano, Pordenone e Brescia, facciamo tappa a Torino, dove troviamo come al solito una persona che presenta "<i>un quadro psicotico misto in parte dissociativo, in parte depressivo</i>", che lo rende "<i>totalmente incapace di intendere e di volere</i>" (appello, pag. 243).
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-u8FFks4BAbM/VMumvwr7VQI/AAAAAAAAAfw/M9nwRFUHbMo/s1600/cap-3-totalmente-incapace.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="86" src="http://3.bp.blogspot.com/-u8FFks4BAbM/VMumvwr7VQI/AAAAAAAAAfw/M9nwRFUHbMo/s1600/cap-3-totalmente-incapace.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Come da copione, anche lui si lasciò "<i>sfuggire di aver avuto in eredità dal padre la somma di L. 8.000.000, depositata presso l’ufficio postale di Ariano Irpino</i>" (ibid.). Poiché la trama la conosciamo già (precipitoso viaggio fino in Irpinia, con la vittima frettolosamente sospinta dal predatore di turno, ecc.), passiamo direttamente al finale: come nel primo caso analizzato (<a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology.html" target="_blank"><u>capo 1</u></a>), anche questo <i>pre-clear</i> si suicidò (mentre la vittima del capo d'imputazione 13, che riguarda Milano, tentò il suicidio ma senza esito).
<br />
<br />
Cremona. Benché non si arrivi al suicidio, qui gli <i>hard sellers </i>riuscirono a mettersi in evidenza con una prestazione di tutto rispetto: sgraffignare il misero gruzzoletto (4 milioni di lire) a un poveraccio internato in un reparto psichiatrico (appello pag. 51). Questa performance fu impreziosita dalle difficoltà create da una megera: un'assistente sociale che per cattiveria non voleva che grazie a Scientology "<i>più persone siano più abili</i>" (1), e che telefonò ai Carabinieri.
<br />
<br />
Anche Milano provò a cimentarsi in questa specialità arraffando 30 milioni a una persona affetta da schizofrenia paranoide delirante (appello, pag. 217), ma non riuscì a eguagliare il risultato: è vero che i periti certificarono una "<i>infermità di sicuro inquadramento nosografico, di rilevante entità di immediata evidenza anche ai non esperti</i> (2)", ma questo tizio non era ricoverato in manicomio, per cui la palma di miglior prestazione resta alla Chiesa di Scientology di Cremona a cui va un plauso.
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-mq4UNf8wNtM/VMum8ity3SI/AAAAAAAAAf4/mZSN1Dnpgl8/s1600/via-della-felicit%C3%A0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-mq4UNf8wNtM/VMum8ity3SI/AAAAAAAAAf4/mZSN1Dnpgl8/s1600/via-della-felicit%C3%A0.jpg" /></a></div>
<br />
E un plauso va anche a Maffia, che sintetizza questo palmares di truffe (aggravate), circonvenzioni, maltrattamenti, abbandono di incapace ecc. e di "<i>giudizi del tutto critici e negativi sotto un profilo morale ed etico</i>" con una frase memorabile: "<span style="color: #990000;">Dopo sei gradi di giudizio, il maxiprocesso si conclude con archiviazioni, assoluzioni e il riconoscimento della natura religiosa di Scientology</span>". Come dire: tutti innocenti e benemerenza finale per ripagare del disturbo.
<br />
<br />
Giunti a questo punto è necessario un chiarimento. Con questa serie di post:
<br />
<ol>
<li>non sto cercando di dimostrare che Scientology è una multinazionale criminale che andrebbe soppressa (cosa che non penso);</li>
<li>né mi propongo di far cambiare opinione a qualcuno (cosa di cui non me ne frega niente).
</li>
</ol>
Diversamente da Maffia, che è impegnato a battersi per una sua causa (giusta), io non ho teoremi da dimostrare, né complotti da denunciare, né cause a cui votarmi. Con questi post mi limito a riportare dei fatti di cui ho reso <b>agevole e rapida </b>la verifica - qualora a qualcuno possa interessare - al solo scopo di fornire gli strumenti idonei a valutare le 5 asserzioni di Maffia elencate nel primo <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology.html" target="_blank"><u>post</u></a> (3), e con loro quell'articolo che abbraccia senza riserve la versione di Scientology. Per cui quale giudizio assegnare a Scientology non è argomento di questi post.
<br />
<br />
So bene che le sentenze possono essere lette da prospettive diverse, ma io (diversamente dagli esperti) non ho <b>nessuna </b>prospettiva privilegiata da cui far leggere alcunché:
<br />
<ol>
<li>mi limito esclusivamente a riportare dei fatti concreti, certificati da quel processo che proprio Maffia ha evocato come testimone a suo sostegno;</li>
<li>non sto costringendo nessuno a cambiare un'opinione che ha eletto a dogma di fede, dato che nessuno è obbligato a sorbirsi questi post.
</li>
</ol>
Per cui chi vuole leggere questi post legga, chi vuole verificare la documentazione verifichi, chi ha scelto di difendere i diritti umani a fianco di Scientology continui la sua battaglia a testa alta (tanto, la faccia è la sua), e chi ritiene che questa alleanza susciti ilarità rida: ognuno è libero di pensarla come vuole. Se Maffia ha il diritto di credere a ciò che gli racconta l'Ufficio Affari Speciali di Scientology, gli altri hanno il diritto di riderci sopra (e di trarre le conclusioni del caso). Da parte mia chiedo solo che si rispetti la mia decisione di dubitare della propaganda di Scientology e che si rispetti la mia scelta di leggere le carte di quel processo. Fine precisazione.
<br />
<br />
Torniamo alla frase di Maffia, "<span style="color: #990000;">Dopo sei gradi di giudizio, il maxiprocesso si conclude con archiviazioni, assoluzioni e il riconoscimento della natura religiosa di Scientology</span>", e la analizziamo perché ne vale la pena.
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<br />
<b>Le archiviazioni</b>
<br />
Vero. Il PM ha richiesto 65 archiviazioni (4), per cui dei 140 esponenti di Scientology indagati, quelli rinviati a giudizio furono 75 (e non 140 come scrive Maffia, il quale non sa bene cosa dice visto che poi aggiunge un insensato "<span style="color: #990000;">72 imputati</span>" [5]).
<br />
<br />
<b>Le assoluzioni</b>
<br />
Vero. Tutti gli imputati accusati del reato di associazione per delinquere furono assolti. Vi furono poi alcune altre assoluzioni sparse qui e là lungo i 43 capi di imputazione. Si trattò però di assoluzioni strettamente limitate all'ambito giuridico, perché indussero il Tribunale a esprimere su Scientology quello sprezzante giudizio che conosciamo già: "<i>i sistemi spesso praticati in seno all'organizzazione,</i> [...] <i>non possono andare esenti da giudizi del tutto critici e negativi sotto un profilo morale ed etico: tuttavia non sempre quello che è moralmente illecito è anche penalmente rilevante.</i>".
<br />
<br />
<b>Il riconoscimento della natura religiosa</b>
<br />
Se limitiamo la scelta alla drastica alternativa del "Vero / Falso", allora a questa frase va attribuita l'opzione "Vero". Tuttavia, è lontana dall'esprimere la situazione reale, un aspetto a cui sarà dedicato uno specifico post.
<br />
<br />
<b>Le condanne</b>
<br />
Sorpresa, questa voce manca dall'elenco di Maffia. Ed è una mancanza per la quale è difficile trovare una giustificazione che ne ammetta la buona fede: oltre alla gravità dei reati accertati, cosa che abbiamo già visto, anche l'aspetto quantitativo è rilevante, perché i responsabili accertati di reati penali (con sentenza definitiva [6]) non sono quattro sprovveduti relegati ai confini dell'impero scientologico. I conti sono presto fatti: in appello gli imputati erano 73 e, limitatamente al solo reato di abuso della professione medica (capo 43), sono stati ritenuti colpevoli con sentenza definitiva:
<br />
<blockquote>
<i>tutti gli imputati</i> [...] <i>con le sole eccezioni degli imputati P** e L**</i> (appello, pag. 180)</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-xVv0MmTNw8E/VMunKsib5_I/AAAAAAAAAgA/1y3h0wWEBnQ/s1600/cap-3-tutti-colpevoli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="132" src="http://2.bp.blogspot.com/-xVv0MmTNw8E/VMunKsib5_I/AAAAAAAAAgA/1y3h0wWEBnQ/s1600/cap-3-tutti-colpevoli.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
E comunque anche quegli unici due imputati assolti per questo reato, non sono usciti immacolati dal processo: "C. Po." è stato condannato per maltrattamenti e abbandono di incapace ai danni di uno schizofrenico (capo 28), mentre "I. La Va." per truffa aggravata ai danni di un invalido affetto da scompensi psicotici (capo 1).
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<br />
Per cui Maffia annuncia le "<span style="color: #990000;">archiviazioni</span>", sventola le "<span style="color: #990000;">assoluzioni</span>", ma tiene nascosto che 73 dei 75 rinviati a giudizio furono ritenuti colpevoli di reati penali, e molti di questi imputati lo furono per una pluralità di capi di imputazione. Come per esempio quel "G. Za.", leader storico di Scientology e responsabile del temuto OSA (Office of Special Affairs), che è stato ritenuto colpevole per il capo 32 (truffa aggravata), 33 (truffa), 36 (truffa aggravata), 37 (circonvenzione d'incapace), 38 (truffa aggravata) e 39 (truffa). Reati che non lo fanno apparire un bel soggetto da frequentare.
<br />
<br />
Parlando di "<span style="color: #990000;">pochi reati individuali, del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>", Maffia dimostra di avere una concezione stravagante degli aggettivi <i>pochi</i>, <i>estranei </i>e soprattutto di <i>individuali</i>, come se si fosse trattato di un qualche "compagno che sbaglia". Di 73 imputati ritenuti colpevoli, 57 erano dirigenti e solo 16 comuni staff di basso livello oppure auditor. E non c'è la sola condanna per abuso della professione: i capi di imputazione con uno o più reati accertati sono una quantità ragguardevole, quei 33 che abbiamo visto nel primo post ().
<br />
<br />
Per il capo 2 di imputazione, quello consumato ai danni di una ragazza dalla "<i>biografia in sé drammatica</i>" esaminato nel primo capitolo, furono condannati in 9. Di questi nove, 4 erano i più alti dirigenti della chiesa bresciana, tutti condannati sia per truffa che per circonvenzione d'incapace.
<br />
<br />
Per il capo 39, furono ritenuti colpevoli del reato di truffa tutti i 21 (ventuno) imputati. Quell'allegra brigata era composta dai responsabili dei centri Narconon sparsi per il Paese, più tutti gli alti dirigenti delle due società costituite da Scientology per sovrintendere e coordinare i centri Narconon, la <i>Futura srl</i> e la L<i>ega Nazionale per una Civiltà Libera dalla Droga</i>. Di prim'ordine fu pure il numero delle vittime: i familiari di 54 ragazzi ospitati nei vari centri, a cui era stata data "<i>garanzia</i>" di un esito positivo del trattamento, e per di più "<i>in tempi brevi</i>" (appello, pag. 282). Oltre a queste false garanzie, sempre in quello stesso capo 39 furono accertate altre 4 (quattro) condotte fraudolente.
<br />
<br />
Non credo sia necessario continuare oltre, dato che "<span style="color: #990000;">Dopo sei gradi di giudizio, il maxiprocesso si conclude</span>" - nella realtà - con la constatazione che:
<br />
<blockquote>
<i>si può dedurre senza incertezze che gli aderenti all’organizzazione, per riuscire a vendere sempre più servizi, per di più sempre più costosi, ad un numero sempre maggiore di persone non esitavano non solo ad abusare dello stato di deficienza psichica delle persone che si accostavano alla loro organizzazione (come si era visto nel paragrafo precedente), ma altresì ad operare vere e proprie coercizioni, a porre cioè in atto condotte estorsive per vincere le resistenze dei malcapitati che, frequentata inizialmente la sede, cercavano poi di allontanarsene o comunque di non acquistare ulteriori costosissimi corsi</i>. (Appello, pag. 99)</blockquote>
Qualcuno dirà: questa è la conclusione della Corte d'Appello, ma dopo vi fu il ricorso in Cassazione. Giusto, vediamo quindi nella sentenza del 1995 cosa ne pensò la suprema Corte:
<br />
<blockquote>
<i>Ritiene, infatti, la Corte che i giudici del secondo grado - nella loro pur pregevole sentenza frutto di un lodevole sforzo volto alla ricerca della verità - abbiamo reso una motivazione illogica proprio su tale delicato punto.</i></blockquote>
Il "<i>delicato punto</i>" riguardava la condanna di 33 imputati per il reato di associazione per delinquere, condanna che la Cassazione annullò con rinvio. Ma la condanna per questo capo d'imputazione fu l'unica a venire annullata, mentre i reati per <b>tutti </b>gli altri capi sono stati confermati in massima istanza. Per cui che siano stati commessi è una sentenza definitiva (7). Ed è a proposito di quel lungo elenco di crimini che si riferisce l'elogiativo giudizio di: "<i>pregevole sentenza frutto di un lodevole sforzo</i>", a dimostrazione che la Cassazione non solo ha confermato le decisioni della Corte d'Appello, ma l'ha giudicata meritevole di un esplicito apprezzamento. Documenti alla mano, questo è ciò che ha stabilito il maxiprocesso ed è esattamente il contrario di quanto scritto da Maffia.
<br />
<br />
Nel prossimo post vedremo i dati numerici del maxiprocesso raffrontati con le asserzioni di Maffia, e in più una sorpresa finale. Ora devo partecipare a una riunione dei <a href="http://italian.scientologyhandbook.org/sh12_2.htm" target="_blank"><u>Mercanti di caos</u></a>: dobbiamo organizzare una <span style="color: #4c1130;">strenua lotta contro Scientology volta alla reintroduzione del reato di plagio e al ridimensionamento della presenza amerikana col kappa in Italia</span>.
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
(<a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2015/02/la-danza-macabra-di-scientology-cap-4.html" target="_blank">continua</a>)</div>
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<br />
<b>Note</b>:<br />
<br />
<br />
1) Bollettino dell'Auditor Professionista n° 62.
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2) Dopo l'esperienza in Scientology, questo <i>pre-clear</i> si era "<i>messo a vivere per strada, venendo ricoverato due o tre volte all’anno al reparto di malattie mentali del policlinico; aveva come unica fonte di sostentamento la somma di L. 200.000 mensili datagli dal comune</i>".
<br />
<br />
3) Le cinque asserzioni sono contenute in questa frase: "<span style="color: #990000;">Eccetto l’accertamento di pochi reati individuali, del tutto estranei all’attività della Chiesa, Scientology esce dal maxiprocesso a passo di danza, con tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa e nientemeno che una sentenza definitiva che sancisce indiscutibilmente il carattere religioso del movimento</span>".
<br />
<br />
4) Il motivo di questo massiccio sfoltimento già in sede istruttoria non fu un pronunciamento di innocenza ma la sopraggiunta estinzione del reato per prescrizione o per amnistia, o la non procedibilità per mancanza di querela.
<br />
<br />
5) "<span style="color: #990000;">140 persone rinviate a giudizio, 72 imputati</span>".
<br />
<br />
6) Benché per tutte le condanne sia poi stato applicato il provvedimento di amnistia del 1990, o dichiarata la sopraggiunta prescrizione a causa della durata del processo, gli imputati sono ugualmente stati riconosciuti colpevoli di reati che sono stati accertati.
<br />
<br />
7) Volendo essere precisi sono 34, perché a quei 33 andrebbe aggiunta quella condanna per un reato tributario attribuito a 8 alti dirigenti di Scientology, che non ho conteggiato considerando l'evasione fiscale un reato non significativo della vera natura di Scientology.
<br />
<br />
8) Le tre istanze successive (Appello 1996, Cassazione 1997, Appello 2000) verteranno esclusivamente sulla natura confessionale o meno di Scientology, da cui dipende l'esistenza o meno del reato di associazione per delinquere; una questione che vedremo in un apposito post.
<br />
<br />
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Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-33825693265699218982015-01-24T00:48:00.003-08:002016-01-15T08:44:29.173-08:00La danza macabra di Scientology - cap. 2<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Nel capitolo precedente abbiamo analizzato i capi di imputazione 1 e 2 del maxiprocesso a Scientology. Però lo scopo di questi post non è l'analisi di ogni singolo reato accertato, bensì verificare la correttezza delle affermazioni di Maffia in merito all'esito di quel processo, e più precisamente mostrare che le asserzioni:
<br />
<ol>
<li>il maxiprocesso ha accertato solo "<span style="color: #990000;">pochi reati individuali</span>",</li>
<li>si tratta di reati "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chies</span>a" e</li>
<li>che "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa</span>"
</li>
</ol>
non sono vere.
<br />
<br />
A questo punto potremmo anche finirla qui: 2 capi di imputazione, 12 operatori di Scientology ritenuti colpevoli (1), e tra questi dodici troviamo i più alti vertici delle rispettive chiese (di cui uno appartenente alla dirigenza internazionale dell'organizzazione). Inoltre a questi dodici andrebbero aggiunti quegli ignoti che non è stato possibile identificare, di cui è accertata la partecipazione ai reati e che sono presenti in molti capi d'accusa.
<br />
<br />
Se mi fermassi qui però, potrebbe sorgere il dubbio che si è trattato di due casi anomali, per mera coincidenza capitati proprio all'inizio della lista, e quindi non rappresentativi degli ulteriori 31 capi di imputazione confermati. Per cui vediamo una rapida sintesi delle restanti sentenze di condanna.
<br />
<br />
Iniziamo esaminando quali Chiese di Scientology erano coinvolte nel processo. Partiamo ovviamente dalla capofila, quella di Milano che da sola è più importante di tutte le altre insieme. I capi di imputazione che la riguardano, per i quali sono state accertate condotte criminose con sentenza definitiva, sono 14 (quattordici).
<br />
<br />
I reati accertati sono:
<br />
<ul>
<li>tentata truffa</li>
<li>truffa</li>
<li>violenza privata</li>
<li>circonvenzione di incapace</li>
<li>tentata estorsione </li>
<li>estorsione
</li>
</ul>
C'è poi la Chiesa di Cremona (circonvenzione di incapace), nonché quelle di Torino (truffa e circonvenzione), Bergamo (circonvenzione), Modena (circonvenzione). Quest'ultima era già stata condannata per abuso della professione medica e circonvenzione d'incapace, con sentenza confermata dalla Cassazione nel 1992. Ci sono poi le sentenze che riguardano i centri Narconon dell'epoca (7 capi di imputazione confermati) che vedremo più avanti. Infine c'è pure una condanna per il reato di maltrattamenti commessi a Copenhagen, la cui Chiesa è, insieme a quella di Saint Hill in Inghilterra, a capo di tutte le chiese dell'Europa.
<br />
<br />
In conclusione, in <b>tutte </b>le sedi di Scientology esistenti all'epoca in Italia e in <b>tutti </b>i centri Narconon, furono commessi dei reati nello svolgimento dell'attività che Scientology definisce ecclesiastica. Reati i cui colpevoli vanno dai comuni staff fino ai dirigenti di più alto livello. Non saprei dire quanti, esclusi i diretti interessati, avrebbero il coraggio di scrivere le frasi sopra citate e .poi metterci sotto il proprio nome come ha fatto Camillo Maffia. Ma è meglio lasciare parlare i fatti e continuare la rassegna dei crimini, perché vi sono degli aspetti eclatanti che è proprio il caso di conoscere.
<br />
<br />
Cominciamo dando uno sguardo ai capi d'imputazione 4, 25, 26, 31 e 38 (nell'ordine: tentata truffa, circonvenzione + truffa, truffa, truffa, truffa aggravata). Il comune denominatore che lega questi 5 capi d'imputazione è "M. Pa.", un addetto alle vendite della Chiesa di Milano, che si autodefinisce "<i>un venditore duro</i>", e già questo ci fa presagire la quantità di sofferenza di cui fu responsabile.
<br />
<br />
Di questi cinque episodi di cui questo aggressivo venditore fu protagonista, due (il 38 e il 31) consistono nella solita truffa (aggravata), basata sul solito raggiro: garantire a persone in grave stato di bisogno la certezza del risultato con la formula "soddisfatti o rimborsati", per poi negare il rimborso a fronte di risultati nulli o addirittura negativi:
<br />
<ul>
<li>ai genitori di un tossico fu assicurata la disintossicazione (appello pag. 273);</li>
<li>al padre di un ragazzo con disturbi mentali venne garantita la guarigione (appello pag. 265).
</li>
</ul>
Per dei genitori in quelle situazioni la proposta di Scientology rappresentava una speranza che riscalda il cuore, ma i soldi non c'erano. A quel punto entrò in scena il "<i>venditore duro</i>", e i primi (una casalinga e un muratore) fecero una prima "<i>donazione</i>" di 5 milioni, seguita poi da altre per un ammontare complessivo di oltre 40 milioni. Invece il padre del ragazzo con i disturbi mentali iniziò con 22 milioni, più una cifra non quantificata, più ulteriori 45 milioni (appello, pagg. 265 e 273). Risultati: nessuno. Rimborsi: stessa cosa.
<br />
<br />
Passiamo al capo 26 (truffa). Nella piccola sede di Firenze, a una persona afflitta da epilessia "<i>avevano assicurato che potevano risolvere i suoi problemi, nonostante li avesse immediatamente informati che si curava con psicofarmaci</i>" (appello, pag. 253). Per "maneggiare" la situazione arrivò da Milano "M. Pa.", "<i>il quale - insieme ad altri due operatori </i>[non identificati] <i>- una sera l’aveva trattenuto dalle 19 alle 22,30 per fargli acquistare immediatamente</i>" dell'auditing per 34 milioni. L'importo venne pagato ma:
<br />
<blockquote>
<i>ciononostante non gli avevano poi fatto seguire le sedute di ‘auditing’ a causa dell’assunzione di psicofarmaci e dei suoi precedenti ricoveri in ospedale psichiatrico</i> (appello, pag. 253).</blockquote>
Come l'assunzione di certi farmaci, anche il passato psichiatrico - di cui gli operatori erano informati - è una ulteriore condizione che vieta di dare auditing. Il che rende evidente che in Scientology in tanti, e non solo "M. Pa.", non si fanno scrupolo di raggirare i clienti, a dimostrazione che la menzogna è una pratica consueta nel gruppo (un aspetto che verrà trattato in un apposito post).
<br />
<br />
Il capo 4 (tentata truffa) ha in serbo una sorpresa. Riguarda una donna che probabilmente ha stabilito un record: sporse denuncia il giorno dopo aver messo piede nella Chiesa di Scientology di Milano.
<br />
<br />
Ecco i fatti. Terminato un breve corso introduttivo dal costo irrisorio, questa signora si ritrovò a venire "maneggiata" da "M. Pa.". Chi ha vissuto quei momenti sa di cosa si tratta: bloccati per ore in una stanza e sopraffatti da 2 o 3 addetti (che si danno il cambio) i quali promettono miracoli, instillano paure, predicono sventure. A questo punto:
<br />
<blockquote>
<i>Le avevano, infine, consentito di lasciare l’istituto verso le 23,30, soltanto dopo aver promesso di andare a recuperare il libretto degli assegni. Ma uno dei giovani,</i> [M. Pa.]<i>, l’aveva inseguita, impedendole di allontanarsi da sola. Quando finalmente era riuscita a prendere un taxi,</i> [M. Pa.] <i>si era precipitato anch’esso sul mezzo, accompagnandola fin dentro casa. Lì giunto, usando anche un tono minaccioso, aveva imposto alla C**, ormai stravolta dalla stanchezza, di firmare un assegno dell’importo di L. 1.305.000, che avrebbe dovuto costituire il corrispettivo di un corso di ‘purification’</i>. (appello, pag. 65)</blockquote>
A pagina 109 viene precisato meglio in cosa consistette quel "<i>tono minaccioso</i>" usato da "M. Pa." una volta giunti alla casa della donna:
<br />
<blockquote>
<i>L’aveva insultata pesantemente dandole della falsa, della bugiarda e altre parolacce. Tutto questo fra le lacrime del "public"</i> [ossia la cliente]</blockquote>
Un bel tipino questo "M. Pa.", ma il caso che meglio descrive la sua personalità è il capo 25, che lo vede condannato per circonvenzione.
<br />
<br />
A una persona affetta da deficienza psichica e emiplegia spastica che aveva fatto i soliti corsi introduttivi, dopo averlo lusingato facendogli "<i>credere che durante i suddetti corsi egli si era dimostrato allievo particolarmente dotato</i>" e che "<i>non aveva nulla da invidiare ad altre persone in termini di capacità sia fisica che mentale</i>" (rinvio pag. 117), insomma dopo aver preso per il culo un disabile psichico e fisico, l'umanitario "M. Pa." convinse il ragazzo a far sborsare dal padre una somma di 8 milioni di lire per dei corsi, e successivamente un assegno da oltre 45 milioni per l'auditing, garantendo - a un minorato psichico spastico - un "<i>sicuro e immediato miglioramento delle sue facoltà fisiche ed intellettive</i> (2)" (appello, pag. 309). Tutto questo nonostante "M. Pa." fosse a conoscenza del fatto che il ragazzo non avrebbe potuto ricevere l'auditing "<i>in quanto per le sue condizioni era sotto farmaci</i>".
<br />
<br />
Dimostrando poi un cinismo che sfocia nel disprezzo, l'assegno fu incassato immediatamente, benché "M. Pa." avesse promesso di far passare un certo tempo stabilito di comune accordo. Così il titolo venne incassato ancora prima che la "<i>preda</i>" si trasferisse a Milano (da Piombino) per ricevere l'auditing.
<br />
<br />
E poiché per chi lo guarda il dramma talvolta sconfina nella farsa, va aggiunto che "M. Pa." lo indusse pure a pagare oltre 5 milioni (da sommare agli importi precedenti) per un e-meter che, in quanto spastico, gli era impossibile usare. Mi si conceda di commentare che per spogliare dei propri risparmi una famiglia afflitta da tali problemi, serve un profilo caratteriale che ricorda personaggi come <a href="https://www.google.it/search?q=ivan+bogdanov&biw=1366&bih=640&tbm=isch&imgil=suWjDQZ8Vr5AKM%253A%253BjLvINWuNmhW0FM%253Bhttp%25253A%25252F%25252Fwww.ilsecoloxix.it%25252Fp%25252Fmondo%25252F2013%25252F04%25252F30%25252FAPQem6OF-bogdanov_chiedo_genova.shtml" target="_blank">Ivan Bogdanov</a>, unito alla spudoratezza di presentarsi alle sue prede come una vittima: al ragazzo spastico disse che "<i>in caso di mancato pagamento, egli PA* sarebbe stato espulso dall'organizzazione</i>" (rinvio a giudizio, pag. 161).
<br />
<br />
Poiché i crimini sanzionati dal maxiprocesso sono stati liquidati come "<i>eccessi di un adepto troppo zelante</i>" e "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>", c'è da dire che "M. Pa." non commise tutti quei reati da solo: per 4 di quei 5 capi di imputazione, uno dei suoi complici fu nientemeno che il Presidente della Chiesa di Scientology di Milano "M. Da." (appello, pag. 156), che "<span style="color: #990000;">estraneo</span>" di sicuro non era. Per il capo 31 che abbiamo visto poco sopra, oltre al Presidente della Chiesa di Milano, venne riconosciuto colpevole addirittura "F. Ca.", all'epoca <i>CO ITL</i>, ossia il Commanding Officer d'Italia, la massima autorità di Scientology presente sul territorio nazionale (appello pag. 155).
<br />
<br />
Nella sua candida ingenuità Maffia definisce quei reati "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>", con "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa</span>".<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-cFXRXnE5-q8/VMKMs9gZbRI/AAAAAAAAAew/PX2uRbYKIv8/s1600/cap-2-co-Ita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="67" src="http://1.bp.blogspot.com/-cFXRXnE5-q8/VMKMs9gZbRI/AAAAAAAAAew/PX2uRbYKIv8/s1600/cap-2-co-Ita.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #351c75;">L'incarico di CO ITA di "F. Ca."
</span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-8uZQP3N45nA/VMKM_QzfX6I/AAAAAAAAAe4/RnYnZX109mo/s1600/cap-2-presidente.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="88" src="http://2.bp.blogspot.com/-8uZQP3N45nA/VMKM_QzfX6I/AAAAAAAAAe4/RnYnZX109mo/s1600/cap-2-presidente.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #351c75;">L'incarico di Presidente di "M. Da."
</span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-UmnDNG4V7dY/VMKNNwcfR6I/AAAAAAAAAfA/C4F79lZGafQ/s1600/cap-2-CF-capo%2B31.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="80" src="http://3.bp.blogspot.com/-UmnDNG4V7dY/VMKNNwcfR6I/AAAAAAAAAfA/C4F79lZGafQ/s1600/cap-2-CF-capo%2B31.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #351c75;">La sentenza di condanna di "F. Ca." per il capo 31. La condanna per il</span><br />
<span style="color: #351c75;">capo 43, associazione a delinquere, verrà successivamente annullata.
</span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-dZmCgv5ymj0/VMKOjOfyZ3I/AAAAAAAAAfI/hLvuM9NJpjg/s1600/cap-2-DM-tutti-i-reati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="158" src="http://2.bp.blogspot.com/-dZmCgv5ymj0/VMKOjOfyZ3I/AAAAAAAAAfI/hLvuM9NJpjg/s1600/cap-2-DM-tutti-i-reati.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #351c75;">Le pagg. 323 e 337 con la condanna di "M. Da." per i capi 4, 26, 31, 37, 38
</span></td></tr>
</tbody></table>
Condanne a parte, diamo un breve sguardo alla questione anche sul piano morale. Presumo che verrà spontaneo ipotizzare che a parte i complici direttamente coinvolti, la dirigenza fosse all'oscuro dei metodi di questo soggetto. Nessuno vorrebbe dirigere una formazione che si approfitta di minorati psichici e del dolore dei familiari per derubarli (peraltro di somme così ingenti). Ora vedremo perché i vertici della Chiesa, in questo caso quella di Milano, erano invece consapevoli sia dei metodi di "M. Pa." che delle condizioni delle sue vittime.
<br />
<br />
Prendiamo il caso del ragazzo minorato psichico e spastico del capo 25. Per il "maneggiamento" "M. Pa." dovette recarsi a Piombino (da Milano) e solo la dirigenza aveva l'autorità di inviarlo in trasferta, protrattasi per diversi giorni, e di autorizzare le necessarie spese. Autorizzazione tanto più necessaria se si considera che Scientology è una struttura fortemente gerarchica (e di un'avarizia micragnosa quando si tratta del proprio denaro).
<br />
<br />
Chi deve autorizzare una trasferta decide sulla base di adeguate informazioni, e al management di Milano queste informazioni erano in effetti disponibili, perché la "<i>preda</i>" frequentava la minuscola "filiale" di Piombino, i cui operatori segnalarono prontamente il soggetto alla sede di Milano (da cui dipendeva la <i>mission </i>di Piombino). Inoltre è sicuro che tutti fossero consapevoli della deficienza psichica e della paraplegia del ragazzo. Vediamone il motivo.
<br />
<br />
In merito alle condizioni psicofisiche la certezza è data dalla perizia psichiatrica (3), dove risulta che il soggetto era affetto "<i>certamente da deficienza psichica, tale da renderlo circonvenibile</i>" e che "<i>Il quadro psicopatologico era riconoscibile da coloro che lo hanno avuto in trattamento</i>" (tribunale, pag. 357). Un quadro psicopatologico che doveva essere ancora più riconoscibile per gli scientologi, che si considerano i maggiori esperti della mente al mondo: "<i>conosciamo di più sulla mente, lo spirito, la religione e persino la scienza, di qualunque altro gruppo del mondo</i>." (4).
<br />
<br />
La certezza che il soggetto venne segnalato alla sede di Milano ci è data, oltre dal fatto che la dirigenza meneghina inviò in Toscana un suo apposito addetto alle vendite, anche dal fatto che venivano compilate delle schede per ogni cliente, con indicate le possibilità finanziarie (sempre investigate con cura) e le azioni da intraprendere in merito. Si tratta di una schedatura a cui dobbiamo dare uno sguardo, perché con "<i>un linguaggio estremamente squallido</i>" svela il volto di una religione cinicamente interessata solo al patrimonio dei suoi fedeli:
<br />
<ul>
<li>P.A.: "<i>possiede 10 Kg.</i> [milioni] <i>in BOT, che può usufruire. È da andare giù duro con lui</i>";</li>
<li>G.R.: "<i>Ha già pagato 10 Kg. In banca non possiede più niente, ma può vendere la casa, che vale quasi 100 Kg. ed ha dei terreni</i>";</li>
<li>P.P.: "<i>ha in banca 10 Kg in BOT è stato in droghe e per una settimana nello staff. È da spingere come un forsennato verso il ponte</i>";</li>
<li>A.P.: "<i>i suoi genitori possiedono una piccola azienda agricola e sono in disaccordo con lui; deve essere spinto brutalmente</i>";</li>
<li>A.V.: "<i>possiede in BOT e conto corrente circa 18 Kg con cui può prendere tutta l’accademia. Non mollarlo fino alla morte</i>";</li>
<li>B.P.: "<i>ha intenzione di comprarsi una casa (60 Kg.) ed è una cosa da impedirgli per fargli comprare l’accademia</i>";</li>
<li>G.G.: "<i>è un pollo grosso, è per sua figlia che è esaurita. Lui i soldi li ha</i>";</li>
<li>C.E: "<i>deve chiedere un prestito in banca. Deve essere un po’ maneggiato su questo, perché non gli va l’idea di fare debiti</i>" (appello, pag. 91)
</li>
</ul>
La dirigenza di Milano era a conoscenza di ogni aspetto del cliente, ma ciò nonostante approvò l'operazione e ordinò al "migliore" imbonitore, il "<i>venditore duro</i>", di partire e tornare vincitore.
<br />
<br />
Tornando a "M. Pa.", ciò che sorprende maggiormente è la spietatezza con cui carpiva le "<i>donazioni</i>". Somme, non dimentichiamolo, di decine di milioni di lire sottratte persino a famiglie povere come p. es. i genitori del tossico (pure lui disabile), con la madre casalinga e il padre muratore. Dobbiamo quindi appurare se, oltre a conoscere le condizioni della ragazzo, i vertici della chiesa conoscevano anche quanto erano spietati i metodi con cui truffava genitori disperati e circuiva figli mentalmente minorati. Anche qui la risposta è: sicuramente sì.
<br />
<br />
Questa certezza deriva dal fatto che i suoi "<i>metodi aggressivi e violent</i>i" (appello, pag. 310) erano stati segnalati dai suoi superiori addirittura al Hubbard Executive Secretary che, come abbiamo visto nell'organigramma nel <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology.html" target="_blank">post</a> precedente, è un dirigente al vertice della struttura, nonché al Commanding Officer, che corrisponde al Direttore Esecutivo – ossia il capo supremo – quando l'incarico è ricoperto da un appartenente alla struttura ecclesiastica internazionale di Scientology. E per stare nel sicuro, "M. Pa." venne segnalato anche al Presidente (5) della Chiesa di Scientology di Milano. Tutti rapporti acquisiti in dibattimento, che confermano due aspetti:
<br />
<ol>
<li>i vertici dell'organizzazione erano consapevoli dei metodi di "M. Pa.";</li>
<li>persino all'interno dell'organizzazione stessa vi era chi li considerava inaccettabili.
</li>
</ol>
Già quattro mesi prima che "M. Pa." si dedicasse al ragazzo paraplegico, la <i>FBO </i>(Financial Banking Officer, ossia il capo dell'ufficio finanziario) aveva inviato ai capi dell'organizzazione di Milano un rapporto segnalando i suoi metodi. E non era neppure la prima volta: in quella segnalazione la FBO ricorda che poco prima aveva già inviato un altro analogo esposto per segnalare un episodio di violenza di "M. Pa.": durante una "<i>vendita dura</i>" si era picchiato con un cliente. In quel primo rapporto, la FBO ricordava che per il bene del gruppo la "vendita dura" va sì applicata, ma "<i>senza lotta libera</i>" (appello, pag. 109).
<br />
<br />
Nella stesura di questi esposti, la FBO era stata preceduta da un'altra dirigente, pure lei intervenuta per censurare "M. Pa.", dopo che aveva spaventato una ragazza al punto da farla fuggire (letteralmente) dalla sede di Milano (pag. 110).
<br />
<br />
Benché i vertici della Chiesa fossero a conoscenza delle modalità risolute usate da "M. Pa." per forzare i clienti, non lo rimossero e non adottarono neppure qualche misura per limitarne almeno gli eccessi. Al contrario se ne servirono, scegliendo di mandare proprio lui a Piombino per "<i>'convincere' il *** e i suoi familiari a spogliarsi di ogni loro risparmio</i>" (ibid.), mostrando così di apprezzarne i risultati, tant'è che ricevette gli elogi ufficiali del Commanding Officer di Milano. D'altra parte, se lo scopo dichiarato di Scientology è rendere più sano il pianeta, ma quello reale è fare soldi, dobbiamo convenire che i metodi di "M. Pa." erano efficaci e come abbiamo visto dalle schede sui "polli", è solo questo che conta in Scientology. Nient'altro.
<br />
<br />
A peggiorare - se possibile - la situazione, è il fatto che "M. Pa." non era l'unico a spostare la "<i>vendita dura</i>" nel dominio del penalmente rilevante e venire per questo segnalato ai superiori. Di questi rapporti ne furono fatti anche per altri addetti alle vendite dell'organizzazione di Milano.
<br />
<br />
Uno dei segnalati è "M. No.", all'epoca a capo della Divisione 2, in merito al quale si denunciò "<i>il metodo attuato dal No. per riuscire a far vendere a *** i suoi BOT dell’importo di L. 24.000.000</i>" (titoli che costituivano tutti i suoi risparmi). Poiché era "<i>ancora indeciso e non voleva scendere dalla macchina per entrare in banca a fare l’operazione, </i>[...] <i>per convincerlo gli ha anche detto, ripetendolo 3/4 volte, che lui gli assicurava che se</i> [avesse] <i>fatto l’auditing senza risultati avrebbe potuto riavere i suoi soldi indietro</i>" (appello, pag. 103). Si tratta della consueta garanzia "soddisfatti o rimborsati" che non viene poi rispettata. Nell'arido linguaggio forense si chiama art. 640 c.p.; in quello comune: truffa (6). Analoga censura fu inviata anche in merito all'addetto vendite "G. Co.", sempre agli stessi destinatari (pag. 110). Tutte segnalazioni che restarono lettera morta.
<br />
<br />
Tra quanti non condividevano questi metodi da squalo, è interessante il caso di "A. Ce.", una dirigente che ricopriva un ruolo di spicco in qualità di stretta collaboratrice di uno dei tre fondatori della Chiesa di Scientology di Milano "G. Se.". Anche lei aveva cercato di opporsi a questi abusi, ma per queste sue "<i>vivaci reazioni</i>" venne rimossa "<i>perché metteva gli stop sulle linee</i>". Decise quindi di trasferirsi a Flag, in Florida, la "<i>Mecca della tecnologia di Scientology</i>", ma dopo quell’esperienza abbandonò l'organizzazione resasi conto che in America "<i>la situazione era del tutto analoga, se non peggiore</i>" (appello, pag. 165).
<br />
<br />
Ricordo che qui stiamo affrontando la questione su un piano etico, non penale, e che i dirigenti riconosciuti colpevoli furono unicamente quelli che contribuirono fattivamente alla realizzazione dei reati loro ascritti. Tuttavia è indiscutibile che il management della Chiesa di Milano era consapevole dei raggiri messi in atto dagli addetti alla vendita, così come sapevano chi erano le vittime di quei raggiri. Parlare di "<i>eccessi di un adepto troppo zelante</i>" o di reati "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>" è una disonestà che offende le vittime di quei crimini già offese dall'avidità spietata di Scientology. Questo giudizio non è del sottoscritto, ma di quel processo che secondo Maffia santificherebbe Scientology:
<br />
<blockquote>
<i>Ed è significativo che gli aderenti all’organizzazione garantissero buoni risultati sia a chi era affetto da gravi ‘handicap’ fisici, come al paraplegico F*** (a cui il "M. Pa." aveva vantato la guarigione in un caso analogo), o all’epilettico B** ovvero alla F**, colpita da sclerosi multipla, sia a chi non solo aveva gravi malattie mentali (ad esempio il F** era affetto da schizofrenia paranoide, la C** da disturbi psicotici), ma soffriva altresì di quelle affezioni meno gravi ma insidiose e inspiegabili quale la depressione, che porta sovente al suicidio (come la M**, il C**, l’A**, il D**, il M** e così via), sia infine ai tossicodipenienti, quali il R**, il N**, il V** (nei confronti di quest’ultimo il "M. No." ha ammesso di avere assicurato un buon esito della cura al 100%). </i>
<br />
[...]
<br />
<i>Ma non solo venivano date delle assicurazioni, nella specie prive di fondamento, ma veniva anche usata la tecnica, per eliminare le ultime incertezze od esitazioni, di mettere immediatamente in evidenza che, in caso di mancato successo della terapia, sarebbe stata restituita la somma versata.</i> (Appello, pag. 102)</blockquote>
Come veniva poi rifiutato il rimborso lo vedremo un'altra volta. Fatto sta che i dirigenti sapevano e <b>approvavano</b>, perché in Scientology l'ossessione per i soldi arriva al parossismo. Ma arrivarono poi anche le denunce e con loro l'inchiesta giudiziaria, a cui seguì il processo con le numerose condanne. Qualcuno potrebbe chiedersi che fine ha fatto, per esempio, l'implacabile "M. Pa." dopo che le sue spregiudicate gesta sono venute alla luce, e tanta parte hanno avuto nelle condanne, nel cui albo d'oro il suo nome figura per ben 5 volte. Così come ebbe senz'altro un ruolo nel generare quel severo giudizio sull'immoralità dei "<i>sistemi spesso praticati in seno all'organizzazione</i>". C'è di che temere che quel gentleman sia stato espulso e la sua carriera scientologica sia deceduta.
<br />
<br />
Per fortuna non è così: "M. Pa." è vivo e lotta insieme a noi, e da quegli amari giorni del processo ne ha fatta di strada in Scientology. Ora è il <a href="https://www.ccdu.org/comunicati/congresso-mondiale-di-psichiatria-a-praga-la-grande-bugia" target="_blank">Direttore</a> del <a href="https://www.ccdu.org/" target="_blank">CCDU Onlus</a> (Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani), un dipartimento di Scientology, di cui i lettori di questo blog hanno potuto <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/07/scientologo-me-io-la-querelo.html" target="_blank">constatare</a> con quanta dedizione difende i diritti umani, con denunce pretestuose - contenenti menzogne - al solo scopo di compiere una ritorsione vendicativa contro una persona che esercitava correttamente un diritto civile.
<br />
<br />
Certo, pare impossibile che in una formazione impegnata nella salvaguardia dei diritti civili, possa militare una persona come "M. Pa.", che quei diritti li ha calpestati con la lucida risolutezza che abbiamo visto, sfruttando la sofferenza di soggetti menomati e dei loro famigliari (7), e attuando i suoi raggiri nel più completo disinteresse per le conseguenze della sua attività predatoria. Eppure non solo lo troviamo tra i membri di questa improbabile onlus, ma lo vediamo addirittura insignito della carica di Direttore. Queste è la politica di Scientology, colei che secondo Maffia dovremmo ammirare perché fornisce a chi soffre dei "<span style="color: #990000;">luoghi ideati per garantire a chi ne usufruisce la pace mentale</span>". Amen.
<br />
<br />
Con questo terminiamo la seconda puntata, rimandando al prossimo post il gran finale con fuochi d'artificio.
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
(<a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology-cap-3.html" target="_blank">continua</a>)
</div>
<br />
<b>Note</b>:
<br />
<br />
1) Il fatto che la maggioranza delle condanne comminate fosse per reati coperti dall'amnistia del 1990, e quelle rimanenti fossero relative a reati nel frattempo prescritti, non cambia la questione: i reati furono accertati e le condanne penali furono sancite.
<br />
<br />
2) Lo stesso "M. Pa." ammise di essersi adoperato "<i>per rimuovere le resistenze</i>" della vittima.
<br />
<br />
3) "<i>I periti hanno infatti rilevato che costui, colpito da paralisi spastica a destra, accompagnata da disartria,</i> [...] <i>manifesta tale paralisi per l’andatura, per l’ipofunzionalità del braccio e per il disturbo dell’espressione verbale, condizioni queste che hanno determinato “l’instaurarsi di una sofferenza psichica ... per il costante senso di inferiorità di isolamento e di emarginazione”</i>" (appello, pag. 44).
<br />
<br />
4) Bollettino dell'Auditor Professionista, n° 62.
<br />
<br />
5) In merito all'episodio relativo al capo 4 di cui è protagonista "M. Pa.", dopo l'intervento dei Carabinieri fu proprio il Presidente della Chiesa di Scientology, "M. Da.", a redigere una relazione sull'episodio per l'avvocato di fiducia di Scientology.
<br />
<br />
6) I rapporti che segnalavano la disinvoltura di "M. No." non erano fuori luogo: il suo nome ha stabilito un record comparendo in sette capi di imputazione in cui è stata accertata la truffa (aggravata) o la circonvenzione d'incapace.
<br />
<br />
7) Condividendo l'impostazione del processo di Milano e della sentenza di Modena, anche chi scrive ritiene che chi si considera truffato ma non è affetto da minorate capacità psichiche evidenti, o non può reclamare inadempienze contrattuali, deve incolpare solo se stesso.
<br />
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Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-3845657327194080312015-01-24T00:48:00.002-08:002016-01-15T08:45:04.946-08:00La danza macabra di Scientology - cap. 2<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Nel capitolo precedente abbiamo analizzato i capi di imputazione 1 e 2 del maxiprocesso a Scientology. Però lo scopo di questi post non è l'analisi di ogni singolo reato accertato, bensì verificare la correttezza delle affermazioni di Maffia in merito all'esito di quel processo, e più precisamente mostrare che le asserzioni:
<br />
<ol>
<li>il maxiprocesso ha accertato solo "<span style="color: #990000;">pochi reati individuali</span>",</li>
<li>si tratta di reati "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chies</span>a" e</li>
<li>che "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa</span>"
</li>
</ol>
non sono vere.
<br />
<br />
A questo punto potremmo anche finirla qui: 2 capi di imputazione, 12 operatori di Scientology ritenuti colpevoli (1), e tra questi dodici troviamo i più alti vertici delle rispettive chiese (di cui uno appartenente alla dirigenza internazionale dell'organizzazione). Inoltre a questi dodici andrebbero aggiunti quegli ignoti che non è stato possibile identificare, di cui è accertata la partecipazione ai reati e che sono presenti in molti capi d'accusa.
<br />
<br />
Se mi fermassi qui però, potrebbe sorgere il dubbio che si è trattato di due casi anomali, per mera coincidenza capitati proprio all'inizio della lista, e quindi non rappresentativi degli ulteriori 31 capi di imputazione confermati. Per cui vediamo una rapida sintesi delle restanti sentenze di condanna.
<br />
<br />
Iniziamo esaminando quali Chiese di Scientology erano coinvolte nel processo. Partiamo ovviamente dalla capofila, quella di Milano che da sola è più importante di tutte le altre insieme. I capi di imputazione che la riguardano, per i quali sono state accertate condotte criminose con sentenza definitiva, sono 14 (quattordici).
<br />
<br />
I reati accertati sono:
<br />
<ul>
<li>tentata truffa</li>
<li>truffa</li>
<li>violenza privata</li>
<li>circonvenzione di incapace</li>
<li>tentata estorsione </li>
<li>estorsione
</li>
</ul>
C'è poi la Chiesa di Cremona (circonvenzione di incapace), nonché quelle di Torino (truffa e circonvenzione), Bergamo (circonvenzione), Modena (circonvenzione). Quest'ultima era già stata condannata per abuso della professione medica e circonvenzione d'incapace, con sentenza confermata dalla Cassazione nel 1992. Ci sono poi le sentenze che riguardano i centri Narconon dell'epoca (7 capi di imputazione confermati) che vedremo più avanti. Infine c'è pure una condanna per il reato di maltrattamenti commessi a Copenhagen, la cui Chiesa è, insieme a quella di Saint Hill in Inghilterra, a capo di tutte le chiese dell'Europa.
<br />
<br />
In conclusione, in <b>tutte </b>le sedi di Scientology esistenti all'epoca in Italia e in <b>tutti </b>i centri Narconon, furono commessi dei reati nello svolgimento dell'attività che Scientology definisce ecclesiastica. Reati i cui colpevoli vanno dai comuni staff fino ai dirigenti di più alto livello. Non saprei dire quanti, esclusi i diretti interessati, avrebbero il coraggio di scrivere le frasi sopra citate e .poi metterci sotto il proprio nome come ha fatto Camillo Maffia. Ma è meglio lasciare parlare i fatti e continuare la rassegna dei crimini, perché vi sono degli aspetti eclatanti che è proprio il caso di conoscere.
<br />
<br />
Cominciamo dando uno sguardo ai capi d'imputazione 4, 25, 26, 31 e 38 (nell'ordine: tentata truffa, circonvenzione + truffa, truffa, truffa, truffa aggravata). Il comune denominatore che lega questi 5 capi d'imputazione è "M. Pa.", un addetto alle vendite della Chiesa di Milano, che si autodefinisce "<i>un venditore duro</i>", e già questo ci fa presagire la quantità di sofferenza di cui fu responsabile.
<br />
<br />
Di questi cinque episodi di cui questo aggressivo venditore fu protagonista, due (il 38 e il 31) consistono nella solita truffa (aggravata), basata sul solito raggiro: garantire a persone in grave stato di bisogno la certezza del risultato con la formula "soddisfatti o rimborsati", per poi negare il rimborso a fronte di risultati nulli o addirittura negativi:
<br />
<ul>
<li>ai genitori di un tossico fu assicurata la disintossicazione (appello pag. 273);</li>
<li>al padre di un ragazzo con disturbi mentali venne garantita la guarigione (appello pag. 265).
</li>
</ul>
Per dei genitori in quelle situazioni la proposta di Scientology rappresentava una speranza che riscalda il cuore, ma i soldi non c'erano. A quel punto entrò in scena il "<i>venditore duro</i>", e i primi (una casalinga e un muratore) fecero una prima "<i>donazione</i>" di 5 milioni, seguita poi da altre per un ammontare complessivo di oltre 40 milioni. Invece il padre del ragazzo con i disturbi mentali iniziò con 22 milioni, più una cifra non quantificata, più ulteriori 45 milioni (appello, pagg. 265 e 273). Risultati: nessuno. Rimborsi: stessa cosa.
<br />
<br />
Passiamo al capo 26 (truffa). Nella piccola sede di Firenze, a una persona afflitta da epilessia "<i>avevano assicurato che potevano risolvere i suoi problemi, nonostante li avesse immediatamente informati che si curava con psicofarmaci</i>" (appello, pag. 253). Per "maneggiare" la situazione arrivò da Milano "M. Pa.", "<i>il quale - insieme ad altri due operatori </i>[non identificati] <i>- una sera l’aveva trattenuto dalle 19 alle 22,30 per fargli acquistare immediatamente</i>" dell'auditing per 34 milioni. L'importo venne pagato ma:
<br />
<blockquote>
<i>ciononostante non gli avevano poi fatto seguire le sedute di ‘auditing’ a causa dell’assunzione di psicofarmaci e dei suoi precedenti ricoveri in ospedale psichiatrico</i> (appello, pag. 253).</blockquote>
Come l'assunzione di certi farmaci, anche il passato psichiatrico - di cui gli operatori erano informati - è una ulteriore condizione che vieta di dare auditing. Il che rende evidente che in Scientology in tanti, e non solo "M. Pa.", non si fanno scrupolo di raggirare i clienti, a dimostrazione che la menzogna è una pratica consueta nel gruppo (un aspetto che verrà trattato in un apposito post).
<br />
<br />
Il capo 4 (tentata truffa) ha in serbo una sorpresa. Riguarda una donna che probabilmente ha stabilito un record: sporse denuncia il giorno dopo aver messo piede nella Chiesa di Scientology di Milano.
<br />
<br />
Ecco i fatti. Terminato un breve corso introduttivo dal costo irrisorio, questa signora si ritrovò a venire "maneggiata" da "M. Pa.". Chi ha vissuto quei momenti sa di cosa si tratta: bloccati per ore in una stanza e sopraffatti da 2 o 3 addetti (che si danno il cambio) i quali promettono miracoli, instillano paure, predicono sventure. A questo punto:
<br />
<blockquote>
<i>Le avevano, infine, consentito di lasciare l’istituto verso le 23,30, soltanto dopo aver promesso di andare a recuperare il libretto degli assegni. Ma uno dei giovani,</i> [M. Pa.]<i>, l’aveva inseguita, impedendole di allontanarsi da sola. Quando finalmente era riuscita a prendere un taxi,</i> [M. Pa.] <i>si era precipitato anch’esso sul mezzo, accompagnandola fin dentro casa. Lì giunto, usando anche un tono minaccioso, aveva imposto alla C**, ormai stravolta dalla stanchezza, di firmare un assegno dell’importo di L. 1.305.000, che avrebbe dovuto costituire il corrispettivo di un corso di ‘purification’</i>. (appello, pag. 65)</blockquote>
A pagina 109 viene precisato meglio in cosa consistette quel "<i>tono minaccioso</i>" usato da "M. Pa." una volta giunti alla casa della donna:
<br />
<blockquote>
<i>L’aveva insultata pesantemente dandole della falsa, della bugiarda e altre parolacce. Tutto questo fra le lacrime del "public"</i> [ossia la cliente]</blockquote>
Un bel tipino questo "M. Pa.", ma il caso che meglio descrive la sua personalità è il capo 25, che lo vede condannato per circonvenzione.
<br />
<br />
A una persona affetta da deficienza psichica e emiplegia spastica che aveva fatto i soliti corsi introduttivi, dopo averlo lusingato facendogli "<i>credere che durante i suddetti corsi egli si era dimostrato allievo particolarmente dotato</i>" e che "<i>non aveva nulla da invidiare ad altre persone in termini di capacità sia fisica che mentale</i>" (rinvio pag. 117), insomma dopo aver preso per il culo un disabile psichico e fisico, l'umanitario "M. Pa." convinse il ragazzo a far sborsare dal padre una somma di 8 milioni di lire per dei corsi, e successivamente un assegno da oltre 45 milioni per l'auditing, garantendo - a un minorato psichico spastico - un "<i>sicuro e immediato miglioramento delle sue facoltà fisiche ed intellettive</i> (2)" (appello, pag. 309). Tutto questo nonostante "M. Pa." fosse a conoscenza del fatto che il ragazzo non avrebbe potuto ricevere l'auditing "<i>in quanto per le sue condizioni era sotto farmaci</i>".
<br />
<br />
Dimostrando poi un cinismo che sfocia nel disprezzo, l'assegno fu incassato immediatamente, benché "M. Pa." avesse promesso di far passare un certo tempo stabilito di comune accordo. Così il titolo venne incassato ancora prima che la "<i>preda</i>" si trasferisse a Milano (da Piombino) per ricevere l'auditing.
<br />
<br />
E poiché per chi lo guarda il dramma talvolta sconfina nella farsa, va aggiunto che "M. Pa." lo indusse pure a pagare oltre 5 milioni (da sommare agli importi precedenti) per un e-meter che, in quanto spastico, gli era impossibile usare. Mi si conceda di commentare che per spogliare dei propri risparmi una famiglia afflitta da tali problemi, serve un profilo caratteriale che ricorda personaggi come <a href="https://www.google.it/search?q=ivan+bogdanov&biw=1366&bih=640&tbm=isch&imgil=suWjDQZ8Vr5AKM%253A%253BjLvINWuNmhW0FM%253Bhttp%25253A%25252F%25252Fwww.ilsecoloxix.it%25252Fp%25252Fmondo%25252F2013%25252F04%25252F30%25252FAPQem6OF-bogdanov_chiedo_genova.shtml" target="_blank">Ivan Bogdanov</a>, unito alla spudoratezza di presentarsi alle sue prede come una vittima: al ragazzo spastico disse che "<i>in caso di mancato pagamento, egli PA* sarebbe stato espulso dall'organizzazione</i>" (rinvio a giudizio, pag. 161).
<br />
<br />
Poiché i crimini sanzionati dal maxiprocesso sono stati liquidati come "<i>eccessi di un adepto troppo zelante</i>" e "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>", c'è da dire che "M. Pa." non commise tutti quei reati da solo: per 4 di quei 5 capi di imputazione, uno dei suoi complici fu nientemeno che il Presidente della Chiesa di Scientology di Milano "M. Da." (appello, pag. 156), che "<span style="color: #990000;">estraneo</span>" di sicuro non era. Per il capo 31 che abbiamo visto poco sopra, oltre al Presidente della Chiesa di Milano, venne riconosciuto colpevole addirittura "F. Ca.", all'epoca <i>CO ITL</i>, ossia il Commanding Officer d'Italia, la massima autorità di Scientology presente sul territorio nazionale (appello pag. 155).
<br />
<br />
Nella sua candida ingenuità Maffia definisce quei reati "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>", con "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa</span>".<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-cFXRXnE5-q8/VMKMs9gZbRI/AAAAAAAAAew/PX2uRbYKIv8/s1600/cap-2-co-Ita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="67" src="http://1.bp.blogspot.com/-cFXRXnE5-q8/VMKMs9gZbRI/AAAAAAAAAew/PX2uRbYKIv8/s1600/cap-2-co-Ita.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #351c75;">L'incarico di CO ITA di "F. Ca."
</span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-8uZQP3N45nA/VMKM_QzfX6I/AAAAAAAAAe4/RnYnZX109mo/s1600/cap-2-presidente.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="88" src="http://2.bp.blogspot.com/-8uZQP3N45nA/VMKM_QzfX6I/AAAAAAAAAe4/RnYnZX109mo/s1600/cap-2-presidente.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #351c75;">L'incarico di Presidente di "M. Da."
</span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-UmnDNG4V7dY/VMKNNwcfR6I/AAAAAAAAAfA/C4F79lZGafQ/s1600/cap-2-CF-capo%2B31.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="80" src="http://3.bp.blogspot.com/-UmnDNG4V7dY/VMKNNwcfR6I/AAAAAAAAAfA/C4F79lZGafQ/s1600/cap-2-CF-capo%2B31.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #351c75;">La sentenza di condanna di "F. Ca." per il capo 31. La condanna per il</span><br />
<span style="color: #351c75;">capo 43, associazione a delinquere, verrà successivamente annullata.
</span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-dZmCgv5ymj0/VMKOjOfyZ3I/AAAAAAAAAfI/hLvuM9NJpjg/s1600/cap-2-DM-tutti-i-reati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="158" src="http://2.bp.blogspot.com/-dZmCgv5ymj0/VMKOjOfyZ3I/AAAAAAAAAfI/hLvuM9NJpjg/s1600/cap-2-DM-tutti-i-reati.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #351c75;">Le pagg. 323 e 337 con la condanna di "M. Da." per i capi 4, 26, 31, 37, 38
</span></td></tr>
</tbody></table>
Condanne a parte, diamo un breve sguardo alla questione anche sul piano morale. Presumo che verrà spontaneo ipotizzare che a parte i complici direttamente coinvolti, la dirigenza fosse all'oscuro dei metodi di questo soggetto. Nessuno vorrebbe dirigere una formazione che si approfitta di minorati psichici e del dolore dei familiari per derubarli (peraltro di somme così ingenti). Ora vedremo perché i vertici della Chiesa, in questo caso quella di Milano, erano invece consapevoli sia dei metodi di "M. Pa." che delle condizioni delle sue vittime.
<br />
<br />
Prendiamo il caso del ragazzo minorato psichico e spastico del capo 25. Per il "maneggiamento" "M. Pa." dovette recarsi a Piombino (da Milano) e solo la dirigenza aveva l'autorità di inviarlo in trasferta, protrattasi per diversi giorni, e di autorizzare le necessarie spese. Autorizzazione tanto più necessaria se si considera che Scientology è una struttura fortemente gerarchica (e di un'avarizia micragnosa quando si tratta del proprio denaro).
<br />
<br />
Chi deve autorizzare una trasferta decide sulla base di adeguate informazioni, e al management di Milano queste informazioni erano in effetti disponibili, perché la "<i>preda</i>" frequentava la minuscola "filiale" di Piombino, i cui operatori segnalarono prontamente il soggetto alla sede di Milano (da cui dipendeva la <i>mission </i>di Piombino). Inoltre è sicuro che tutti fossero consapevoli della deficienza psichica e della paraplegia del ragazzo. Vediamone il motivo.
<br />
<br />
In merito alle condizioni psicofisiche la certezza è data dalla perizia psichiatrica (3), dove risulta che il soggetto era affetto "<i>certamente da deficienza psichica, tale da renderlo circonvenibile</i>" e che "<i>Il quadro psicopatologico era riconoscibile da coloro che lo hanno avuto in trattamento</i>" (tribunale, pag. 357). Un quadro psicopatologico che doveva essere ancora più riconoscibile per gli scientologi, che si considerano i maggiori esperti della mente al mondo: "<i>conosciamo di più sulla mente, lo spirito, la religione e persino la scienza, di qualunque altro gruppo del mondo</i>." (4).
<br />
<br />
La certezza che il soggetto venne segnalato alla sede di Milano ci è data, oltre dal fatto che la dirigenza meneghina inviò in Toscana un suo apposito addetto alle vendite, anche dal fatto che venivano compilate delle schede per ogni cliente, con indicate le possibilità finanziarie (sempre investigate con cura) e le azioni da intraprendere in merito. Si tratta di una schedatura a cui dobbiamo dare uno sguardo, perché con "<i>un linguaggio estremamente squallido</i>" svela il volto di una religione cinicamente interessata solo al patrimonio dei suoi fedeli:
<br />
<ul>
<li>P.A.: "<i>possiede 10 Kg.</i> [milioni] <i>in BOT, che può usufruire. È da andare giù duro con lui</i>";</li>
<li>G.R.: "<i>Ha già pagato 10 Kg. In banca non possiede più niente, ma può vendere la casa, che vale quasi 100 Kg. ed ha dei terreni</i>";</li>
<li>P.P.: "<i>ha in banca 10 Kg in BOT è stato in droghe e per una settimana nello staff. È da spingere come un forsennato verso il ponte</i>";</li>
<li>A.P.: "<i>i suoi genitori possiedono una piccola azienda agricola e sono in disaccordo con lui; deve essere spinto brutalmente</i>";</li>
<li>A.V.: "<i>possiede in BOT e conto corrente circa 18 Kg con cui può prendere tutta l’accademia. Non mollarlo fino alla morte</i>";</li>
<li>B.P.: "<i>ha intenzione di comprarsi una casa (60 Kg.) ed è una cosa da impedirgli per fargli comprare l’accademia</i>";</li>
<li>G.G.: "<i>è un pollo grosso, è per sua figlia che è esaurita. Lui i soldi li ha</i>";</li>
<li>C.E: "<i>deve chiedere un prestito in banca. Deve essere un po’ maneggiato su questo, perché non gli va l’idea di fare debiti</i>" (appello, pag. 91)
</li>
</ul>
La dirigenza di Milano era a conoscenza di ogni aspetto del cliente, ma ciò nonostante approvò l'operazione e ordinò al "migliore" imbonitore, il "<i>venditore duro</i>", di partire e tornare vincitore.
<br />
<br />
Tornando a "M. Pa.", ciò che sorprende maggiormente è la spietatezza con cui carpiva le "<i>donazioni</i>". Somme, non dimentichiamolo, di decine di milioni di lire sottratte persino a famiglie povere come p. es. i genitori del tossico (pure lui disabile), con la madre casalinga e il padre muratore. Dobbiamo quindi appurare se, oltre a conoscere le condizioni della ragazzo, i vertici della chiesa conoscevano anche quanto erano spietati i metodi con cui truffava genitori disperati e circuiva figli mentalmente minorati. Anche qui la risposta è: sicuramente sì.
<br />
<br />
Questa certezza deriva dal fatto che i suoi "<i>metodi aggressivi e violent</i>i" (appello, pag. 310) erano stati segnalati dai suoi superiori addirittura al Hubbard Executive Secretary che, come abbiamo visto nell'organigramma nel <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology.html" target="_blank">post</a> precedente, è un dirigente al vertice della struttura, nonché al Commanding Officer, che corrisponde al Direttore Esecutivo – ossia il capo supremo – quando l'incarico è ricoperto da un appartenente alla struttura ecclesiastica internazionale di Scientology. E per stare nel sicuro, "M. Pa." venne segnalato anche al Presidente (5) della Chiesa di Scientology di Milano. Tutti rapporti acquisiti in dibattimento, che confermano due aspetti:
<br />
<ol>
<li>i vertici dell'organizzazione erano consapevoli dei metodi di "M. Pa.";</li>
<li>persino all'interno dell'organizzazione stessa vi era chi li considerava inaccettabili.
</li>
</ol>
Già quattro mesi prima che "M. Pa." si dedicasse al ragazzo paraplegico, la <i>FBO </i>(Financial Banking Officer, ossia il capo dell'ufficio finanziario) aveva inviato ai capi dell'organizzazione di Milano un rapporto segnalando i suoi metodi. E non era neppure la prima volta: in quella segnalazione la FBO ricorda che poco prima aveva già inviato un altro analogo esposto per segnalare un episodio di violenza di "M. Pa.": durante una "<i>vendita dura</i>" si era picchiato con un cliente. In quel primo rapporto, la FBO ricordava che per il bene del gruppo la "vendita dura" va sì applicata, ma "<i>senza lotta libera</i>" (appello, pag. 109).
<br />
<br />
Nella stesura di questi esposti, la FBO era stata preceduta da un'altra dirigente, pure lei intervenuta per censurare "M. Pa.", dopo che aveva spaventato una ragazza al punto da farla fuggire (letteralmente) dalla sede di Milano (pag. 110).
<br />
<br />
Benché i vertici della Chiesa fossero a conoscenza delle modalità risolute usate da "M. Pa." per forzare i clienti, non lo rimossero e non adottarono neppure qualche misura per limitarne almeno gli eccessi. Al contrario se ne servirono, scegliendo di mandare proprio lui a Piombino per "<i>'convincere' il *** e i suoi familiari a spogliarsi di ogni loro risparmio</i>" (ibid.), mostrando così di apprezzarne i risultati, tant'è che ricevette gli elogi ufficiali del Commanding Officer di Milano. D'altra parte, se lo scopo dichiarato di Scientology è rendere più sano il pianeta, ma quello reale è fare soldi, dobbiamo convenire che i metodi di "M. Pa." erano efficaci e come abbiamo visto dalle schede sui "polli", è solo questo che conta in Scientology. Nient'altro.
<br />
<br />
A peggiorare - se possibile - la situazione, è il fatto che "M. Pa." non era l'unico a spostare la "<i>vendita dura</i>" nel dominio del penalmente rilevante e venire per questo segnalato ai superiori. Di questi rapporti ne furono fatti anche per altri addetti alle vendite dell'organizzazione di Milano.
<br />
<br />
Uno dei segnalati è "M. No.", all'epoca a capo della Divisione 2, in merito al quale si denunciò "<i>il metodo attuato dal No. per riuscire a far vendere a *** i suoi BOT dell’importo di L. 24.000.000</i>" (titoli che costituivano tutti i suoi risparmi). Poiché era "<i>ancora indeciso e non voleva scendere dalla macchina per entrare in banca a fare l’operazione, </i>[...] <i>per convincerlo gli ha anche detto, ripetendolo 3/4 volte, che lui gli assicurava che se</i> [avesse] <i>fatto l’auditing senza risultati avrebbe potuto riavere i suoi soldi indietro</i>" (appello, pag. 103). Si tratta della consueta garanzia "soddisfatti o rimborsati" che non viene poi rispettata. Nell'arido linguaggio forense si chiama art. 640 c.p.; in quello comune: truffa (6). Analoga censura fu inviata anche in merito all'addetto vendite "G. Co.", sempre agli stessi destinatari (pag. 110). Tutte segnalazioni che restarono lettera morta.
<br />
<br />
Tra quanti non condividevano questi metodi da squalo, è interessante il caso di "A. Ce.", una dirigente che ricopriva un ruolo di spicco in qualità di stretta collaboratrice di uno dei tre fondatori della Chiesa di Scientology di Milano "G. Se.". Anche lei aveva cercato di opporsi a questi abusi, ma per queste sue "<i>vivaci reazioni</i>" venne rimossa "<i>perché metteva gli stop sulle linee</i>". Decise quindi di trasferirsi a Flag, in Florida, la "<i>Mecca della tecnologia di Scientology</i>", ma dopo quell’esperienza abbandonò l'organizzazione resasi conto che in America "<i>la situazione era del tutto analoga, se non peggiore</i>" (appello, pag. 165).
<br />
<br />
Ricordo che qui stiamo affrontando la questione su un piano etico, non penale, e che i dirigenti riconosciuti colpevoli furono unicamente quelli che contribuirono fattivamente alla realizzazione dei reati loro ascritti. Tuttavia è indiscutibile che il management della Chiesa di Milano era consapevole dei raggiri messi in atto dagli addetti alla vendita, così come sapevano chi erano le vittime di quei raggiri. Parlare di "<i>eccessi di un adepto troppo zelante</i>" o di reati "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>" è una disonestà che offende le vittime di quei crimini già offese dall'avidità spietata di Scientology. Questo giudizio non è del sottoscritto, ma di quel processo che secondo Maffia santificherebbe Scientology:
<br />
<blockquote>
<i>Ed è significativo che gli aderenti all’organizzazione garantissero buoni risultati sia a chi era affetto da gravi ‘handicap’ fisici, come al paraplegico F*** (a cui il "M. Pa." aveva vantato la guarigione in un caso analogo), o all’epilettico B** ovvero alla F**, colpita da sclerosi multipla, sia a chi non solo aveva gravi malattie mentali (ad esempio il F** era affetto da schizofrenia paranoide, la C** da disturbi psicotici), ma soffriva altresì di quelle affezioni meno gravi ma insidiose e inspiegabili quale la depressione, che porta sovente al suicidio (come la M**, il C**, l’A**, il D**, il M** e così via), sia infine ai tossicodipenienti, quali il R**, il N**, il V** (nei confronti di quest’ultimo il "M. No." ha ammesso di avere assicurato un buon esito della cura al 100%). </i>
<br />
[...]
<br />
<i>Ma non solo venivano date delle assicurazioni, nella specie prive di fondamento, ma veniva anche usata la tecnica, per eliminare le ultime incertezze od esitazioni, di mettere immediatamente in evidenza che, in caso di mancato successo della terapia, sarebbe stata restituita la somma versata.</i> (Appello, pag. 102)</blockquote>
Come veniva poi rifiutato il rimborso lo vedremo in seguito. Fatto sta che i dirigenti sapevano e <b>approvavano</b>, perché in Scientology l'ossessione per i soldi arriva al parossismo. Ma arrivarono poi anche le denunce e con loro l'inchiesta giudiziaria, a cui seguì il processo con le numerose condanne. Qualcuno potrebbe chiedersi che fine ha fatto, per esempio, l'implacabile "M. Pa." dopo che le sue spregiudicate gesta sono venute alla luce, e tanta parte hanno avuto nelle condanne, nel cui albo d'oro il suo nome figura per ben 5 volte. Così come ebbe senz'altro un ruolo nel generare quel severo giudizio sull'immoralità dei "<i>sistemi spesso praticati in seno all'organizzazione</i>". C'è di che temere che quel gentleman sia stato espulso e la sua carriera scientologica sia deceduta.
<br />
<br />
Per fortuna non è così: "M. Pa." è vivo e lotta insieme a noi, e da quegli amari giorni del processo ne ha fatta di strada in Scientology. Ora è il <a href="https://www.ccdu.org/comunicati/congresso-mondiale-di-psichiatria-a-praga-la-grande-bugia" target="_blank">Direttore</a> del <a href="https://www.ccdu.org/" target="_blank">CCDU Onlus</a> (Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani), un dipartimento di Scientology, di cui i lettori di questo blog hanno potuto <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/07/scientologo-me-io-la-querelo.html" target="_blank">constatare</a> con quanta dedizione difende i diritti umani, con denunce pretestuose - contenenti menzogne - al solo scopo di compiere una ritorsione vendicativa contro una persona che esercitava correttamente un diritto civile.
<br />
<br />
Certo, pare impossibile che in una formazione impegnata nella salvaguardia dei diritti civili, possa militare una persona come "M. Pa.", che quei diritti li ha calpestati con la lucida risolutezza che abbiamo visto, sfruttando la sofferenza di soggetti menomati e dei loro famigliari (7), e attuando i suoi raggiri nel più completo disinteresse per le conseguenze della sua attività predatoria. Eppure non solo lo troviamo tra i membri di questa improbabile onlus, ma lo vediamo addirittura insignito della carica di Direttore. Queste è la politica di Scientology, colei che secondo Maffia dovremmo ammirare perché fornisce a chi soffre dei "<span style="color: #990000;">luoghi ideati per garantire a chi ne usufruisce la pace mentale</span>". Amen.
<br />
<br />
Con questo terminiamo la seconda puntata, rimandando al prossimo post il gran finale con fuochi d'artificio.
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<br />
<div style="text-align: center;">
(<a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology-cap-3.html" target="_blank">continua</a>)
</div>
<br />
<b>Note</b>:
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<br />
1) Il fatto che la maggioranza delle condanne comminate fosse per reati coperti dall'amnistia del 1990, e quelle rimanenti fossero relative a reati nel frattempo prescritti, non cambia la questione: i reati furono accertati e le condanne penali furono sancite.
<br />
<br />
2) Lo stesso "M. Pa." ammise di essersi adoperato "<i>per rimuovere le resistenze</i>" della vittima.
<br />
<br />
3) "<i>I periti hanno infatti rilevato che costui, colpito da paralisi spastica a destra, accompagnata da disartria,</i> [...] <i>manifesta tale paralisi per l’andatura, per l’ipofunzionalità del braccio e per il disturbo dell’espressione verbale, condizioni queste che hanno determinato “l’instaurarsi di una sofferenza psichica ... per il costante senso di inferiorità di isolamento e di emarginazione”</i>" (appello, pag. 44).
<br />
<br />
4) Bollettino dell'Auditor Professionista, n° 62.
<br />
<br />
5) In merito all'episodio relativo al capo 4 di cui è protagonista "M. Pa.", dopo l'intervento dei Carabinieri fu proprio il Presidente della Chiesa di Scientology, "M. Da.", a redigere una relazione sull'episodio per l'avvocato di fiducia di Scientology.
<br />
<br />
6) I rapporti che segnalavano la disinvoltura di "M. No." non erano fuori luogo: il suo nome ha stabilito un record comparendo in sette capi di imputazione in cui è stata accertata la truffa (aggravata) o la circonvenzione d'incapace.
<br />
<br />
7) Condividendo l'impostazione del processo di Milano e della sentenza di Modena, anche chi scrive ritiene che chi si considera truffato ma non è affetto da minorate capacità psichiche evidenti, o non può reclamare inadempienze contrattuali, deve incolpare solo se stesso.
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<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-47004721763712090262015-01-15T00:56:00.000-08:002016-01-15T08:42:55.146-08:00La danza macabra di Scientology<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/11/parabole-e-apologeti.html" target="_blank">commento</a> a un <a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/3012-il-controverso-caso-narconon-l-insopportabile-parabola-di-un-regime" target="_blank">articolo</a> di Camillo Maffia pubblicato su questo blog nel novembre scorso, ha suscitato diverse reazioni negative. Poiché i biasimi dimostrano - qualcuno per esplicita ammissione - di fare perno sul principio di autorità anziché su un'effettiva conoscenza della materia, ritengo opportuno riportare più in dettaglio i documenti a cui in quel post avevo solo accennato a sostegno delle mie affermazioni.
<br />
<br />
In quel mio precedente post, la mancata disamina di quei documenti era dovuta al fatto che è materiale già disponibile in rete, e quindi serviva solo un po' di buona volontà per verificarne la coerenza con quanto da me riportato. Evidentemente confidavo su un abito mentale - verificare i fatti prima di esprimere giudizi - che non sempre appartiene a chi si propone come esperto.
<br />
<br />
Le contestazioni che mi sono state fatte (in modo civile, diversamente da quelle ricevute da ambienti antisette) riguardano principalmente il mio commento alla seguente frase di Maffia:
<br />
<blockquote>
<span style="color: #990000;">Eccetto l’accertamento di pochi reati individuali, del tutto estranei all’attività della Chiesa, Scientology esce dal maxiprocesso a passo di danza, con tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa e nientemeno che una sentenza definitiva che sancisce indiscutibilmente il carattere religioso del movimento.</span></blockquote>
Questa frase contiene cinque enunciati che mi propongo di confutare:
<br />
<ol>
<li><span style="color: #990000;"><b>pochi </b>reati individuali</span></li>
<li>[reati] <span style="color: #990000;">del tutto <b>estranei </b>all’attività della Chiesa</span></li>
<li><span style="color: #990000;">Scientology esce dal maxiprocesso <b>a passo di danz</b>a</span></li>
<li><span style="color: #990000;"><b>tutti i principali imputati</b> assolti da ogni capo d’accusa</span></li>
<li><span style="color: #990000;">nientemeno che una sentenza definitiva che sancisce indiscutibilmente il carattere religioso del movimento</span>
</li>
</ol>
I lettori mi scuseranno se per ognuna di queste 5 asserzioni mi dilungherò, ma non è colpa mia: per uno slogan da predicatore bastano soggetto verbo e complemento, mentre per dimostrarne l'infondatezza è necessario riportare eventi, descrivere contesti, citare documenti, eccetera. Comunque, chi non ha tempo è libero di dedicarsi ad altro, e così facendo gli sarà anche più agevole continuare a rifugiarsi nell'<i>ipse dixit</i>. L'importante è essere contenti.
<br />
<br />
<br />
<b>La documentazione</b>
<br />
<br />
In materia di "sette" e di libertà di religione, il maxiprocesso a Scientology (dai cacciatori di streghe ritenuta la setta più virulenta) è stato un evento epocale. Ha coinvolto 140 adepti, tra cui figurava l'intera dirigenza in Italia, incluse le sue massime autorità. Vi hanno partecipato gli avvocati più prestigiosi (Spazzali, Pisapia, Biondi), mentre la causa è stata giudicata da tre diverse Corti d'Appello e da due distinte Corti di Cassazione. Infine il processo è stato diffusamente commentato da giuristi (Colaianni, Finocchiaro) sulle pubblicazioni di settore e perfino su quotidiani.
<br />
<br />
Data l'importanza storica e sociale di quel processo, dovremmo quindi supporre che gli antisette radicali, sedicenti esperti del settore, ne conoscano ogni dettaglio, e che sui loro siti sia disponibile la relativa documentazione debitamente commentata. Invece no, niente di tutto questo: non hanno mai pubblicato <b>niente </b>(e da ciò che propongono viene da pensare che non ne abbiano mai letto una riga). Non ci si deve però stupire di questa mancanza: si tratta di documenti noiosi, lunghi centinaia di pagine (senza neanche una figura) e faticosi da leggere. Meglio <i>La vita in diretta</i> alla TV.
<br />
<br />
Tuttavia, a chi non è portatore di Verità per dogma di fede e fosse quindi interessato a verificare ciò che troverà qui riportato, segnalo che la documentazione di quel processo è comunque disponibile sul sito Allarme Scientology (<a href="http://www.allarmescientology.it/milano/index.htm" target="_blank">qui</a>) o su quello del CESNUR (<a href="http://www.cesnur.org/2001/scient_01.htm" target="_blank">qui</a>).
<br />
<br />
<br />
<b>Pochi reati individuali</b>
<br />
<br />
Iniziamo a esaminare la prima di quelle 5 affermazioni viste in precedenza: il maxiprocesso di Milano si sarebbe concluso - afferma Maffia - con "<span style="color: #990000;">l’accertamento di pochi reati individuali</span>".
<br />
<br />
Benché l'iter processuale sia stato insolitamente lungo (1), tranquillizzo subito il lettore: su quelle innumerevoli pagine non dovremo romperci la testa, perché già alla prima sentenza di Cassazione (febbraio 1995), saranno definite quasi tutte le imputazioni. Le tre tappe successive (1996 secondo appello, 1997 seconda Cassazione, 2000 terzo appello) verteranno esclusivamente sulla natura religiosa o meno di Scientology, da cui dipende la sussistenza del reato di associazione a delinquere (un aspetto questo sì piuttosto complicato, che tratteremo in un apposito post).
<br />
<br />
Per iniziare vediamo cos'è stato chiamato a esaminare questo ipertrofico procedimento giudiziario. Il rinvio a giudizio è del 1988 e conteneva svariati capi di imputazione. Di questi tralasciamo, per i motivi di cui sopra, quello relativo al reato di associazione per delinquere. Togliamo anche i due capi d'imputazione relativi a reati tributari, perché nulla ci dicono sull'effettiva natura di Scientology, essendo l'evasione fiscale una tentazione che accomuna l'intero genere umano. Ebbene, anche togliendo questi tre capi d'imputazione, ne rimangono 40 (quaranta). Non trattandosi di un processo di mafia, è una quantità esorbitante.
<br />
<br />
Questi 40 capi d'imputazione contestavano i seguenti reati:
<br />
<ul>
<li>truffa (generalmente aggravata),</li>
<li>circonvenzione di incapace,</li>
<li>estorsione,</li>
<li>maltrattamenti,</li>
<li>abbandono di incapace,</li>
<li>violenza privata,</li>
<li>abuso della professione medica,</li>
<li>induzione all'uso di sostanze stupefacenti.
</li>
</ul>
È ora giunto il momento di fare qualche conteggio al fine di quantificare quei "<span style="color: #990000;">pochi reati</span>", di cui ci informa Maffia dalla testata giornalistica del Partito Radicale.
<br />
<br />
Quale valore assegnare all'aggettivo <i>pochi </i>rientra nel campo delle opinioni. È invece un fatto oggettivo e quindi non opinabile che di questi 40 capi, 33 (trentatré) si sono conclusi con una sentenza di condanna. Trentatré sentenze, ripeto, confermate in Cassazione e definitive. Cosa significhi per Maffia <i>pochi</i>, confesso che io non lo so.
<br />
<br />
Questi 33 capi di imputazione sono un punto fermo indiscutibile che già da solo potrebbe chiudere qui questa prima questione, ma con questo post intendo rimediare all'errore fatto in quello <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/11/parabole-e-apologeti.html" target="_blank">precedente</a>, quando avevo scritto che "<i>le informazioni a cui ho accesso io sono disponibili a chiunque, e se qualcuno vuole conoscerle se le vada a leggere</i>". Che sia stato un errore è dimostrato dal fatto che chi mi ha criticato, per sua esplicita ammissione non ha accolto il mio invito di andarsi a leggere cosa dicono le carte processuali. (Lo so che costa fatica, ma se prima di esprimere giudizi ci si informa, si evita poi il rammarico di aver detto una fesseria.)
<br />
<br />
Questa volta cercherò di rimediare agevolando, fin dove mi è possibile, coloro che - magnanimi - volessero degnarsi di verificare come stanno le cose. Per prima cosa informo che <a href="http://www.allarmescientology.it/milano/" target="_blank">qui</a> è possibile scaricare i file con le versioni integrali dei seguenti documenti che verranno citati in questa disamina:
<br />
<ul>
<li>rinvio a giudizio;</li>
<li>sentenza del Tribunale di Milano del 1991;</li>
<li>sentenza della Corte d'Appello del 1993 (di cui raccomando la lettura);</li>
<li>sentenza della Corte di Cassazione del '95.
</li>
</ul>
Se tra coloro che hanno invocato l'opinione dell'Autorevole Esperto per liquidare le mie critiche come pregiudizi da antisette intollerante, qualcuno seguirà la mia esortazione a leggere le carte processuali, potrà constatare cosa è stato sentenziato in merito ai capi di imputazione 1, 2, 3, 4, 6, 8, 9, 10, 11, 13, 14, 15, 16, 19, 20, 22, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 43 e 45 (2).
<br />
<br />
Quelli sopra riportati sono i 33 capi d'imputazione i cui reati (talvolta plurimi [3]) sono stati ritenuti consumati con sentenza definitiva. Li ho indicati per esteso, così i più svogliati si risparmiano di leggere il resto. Inoltre, per consentire agli studiosi più indaffarati un ulteriore risparmio di tempo, suggerisco di tralasciare il rinvio a giudizio e il processo di primo grado, e passare direttamente alla sentenza d'Appello, per verificare se per quei 33 capi di imputazione è stata effettivamente emessa una sentenza di condanna. Dopo di che sarà sufficiente controllare se quelle condanne non siano state annullate dalla Corte di Cassazione (dove potrà anche constatare che sono definitive).
<br />
<br />
Al fine di sgombrare ogni dubbio in merito alla rilevanza e alla solidità di questa mole di reati accertati, è bene precisare ciò che anche la Cassazione ha ritenuto di dover puntualizzare nella parte introduttiva della sua <a href="http://www.allarmescientology.it/milano/090295.htm" target="_blank">sentenza</a>:
<br />
<blockquote>
<i>Quanto ai singoli episodi denunciati dalle persone offese, il giudice istruttore operò una discriminazione nel senso di escludere qualsiasi rilevanza penale a tutti quei fatti denunciati, nei quali una persona adulta e priva di deficienze psichiche aveva liberamente acquistato - anche a caro prezzo - servizi dall'organizzazione, pur non avendone successivamente goduto ovvero non rimanendone soddisfatta. </i></blockquote>
Poiché nel suo articolo Maffia accusa esplicitamente la magistratura di avere perseguitato la Chiesa di Scientology (che all'epoca dei fatti neppure lei stessa si definiva una religione), questa cernita delle ipotesi di reato operata nella fase istruttoria sgombra il campo da ogni speculazione o sospetto (e dalle risibili teorie cospiratorie di Maffia) in merito alla consistenza dei reati accertati. Tutte le denunce presentate da "<i>una persona adulta e priva di deficienze psichiche</i>", che si era pentita di aver pagato somme ingenti per dei sortilegi da Mago Oronzo, non sono state prese in considerazione. Non si tratta quindi di denunce di poco obiettivi clienti insoddisfatti e poco obiettivi, o di inattendibili ex membri rancorosi o, peggio ancora, di "<i>apostati</i>". Venti anni dopo, Vanna Marchi non beneficerà della stessa prudenza giudiziaria.
<br />
<br />
Quanto all'Autorevole Esperto, che autorevole lo è davvero, posso anticipare che non ha mai detto le cose che gli sono state attribuite per cestinare le mie critiche (e per scrivere quell'indecoroso articolo firmato da Camillo Maffia), ma anche questo lo vedremo a tempo debito.
<br />
<br />
<br />
<b>Del tutto estranei</b>
<br />
<br />
Ritorniamo a Maffia. Oltre a sminuire la rilevanza di quei reati definendoli "<span style="color: #990000;">pochi</span>", nel suo articolo assolve definitivamente Scientology da ogni responsabilità in quanto si sarebbe trattato di reati che, a suo dire, erano anche "<span style="color: #990000;">del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>".
<br />
<br />
Nel mio precedente <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/11/parabole-e-apologeti.html" target="_blank">post</a> questa esposizione veniva definita "<i>fuorviante, dato che si trattava di reati commessi durante l'attività</i>" quotidianamente svolta dagli operatori di Scientology nello svolgimento delle loro mansioni.
<br />
<br />
L'affermazione di Maffia e la mia replica sono due proposizioni assertive e in contraddizione tra loro, per cui non possono essere entrambe valide. Per vedere quale delle due è falsa, dobbiamo guardare più da vicino i capi di imputazione, e questo richiede una premessa.
<br />
<br />
Non potendo vantare la credibilità di un giornalista affermato qual è Maffia, qualcuno potrebbe avere dei dubbi sulla correttezza delle citazioni che via via riporterò nella mia esposizione, oppure potrebbe pensare che ne viene travisato il senso. È per questo che di ogni citazione (in corsivo tra virgolette) verrà indicato il relativo documento e il numero di pagina, rendendo così più agevole la sua verifica e il controllo del suo corretto utilizzo. E per agevolare ulteriormente gli esperti di nuove religioni, che non ritengono necessario consultare i documenti di un processo assurto a paradigma dei rapporti tra società civile e nuove religioni perché hanno altro da fare, riporto anche l'immagine della pagina menzionata (ma il cornetto caldo a colazione non glielo porto).
<br />
<br />
Anche se cadrà nel vuoto, l'invito a fare queste verifiche è rivolto principalmente a Maffia, perché ritengo certa la sua buona fede. Per cui mi appello all'importanza - da lui stesso <a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/3012-il-controverso-caso-narconon-l-insopportabile-parabola-di-un-regime" target="_blank">ricordata</a> - di verificare personalmente come stanno le cose ("<i>una giusta opportunità per <b>verificare direttamente lo stato delle cose</b></i>" [enfasi nell'originale]). Sia comunque ben chiaro che ognuno fa quel cavolo che vuole.
<br />
<br />
Iniziamo quindi a vedere se quei reati erano davvero estranei all'attività di Scientology, per cui apriamo la sentenza d'appello a pagina 189.
<br />
<br />
<br />
<b>Capo 1</b>
<br />
<br />
Attenendoci al banale ordine numerico partiamo dal primo capo, per il quale sono stati ritenuti colpevoli (con sentenza definitiva, in seguito non lo ripeterò più) tre esponenti della Chiesa di Scientology (altri responsabili di quel delitto sono rimasti ignoti).
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-lNjQYI99rQM/VLVcUgQQSGI/AAAAAAAAAcM/3CkGHRfDZE8/s1600/capo-1-condannati.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="160" src="http://4.bp.blogspot.com/-lNjQYI99rQM/VLVcUgQQSGI/AAAAAAAAAcM/3CkGHRfDZE8/s1600/capo-1-condannati.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagina 329 della sentenza della Corte d'Appello, con i nominativi dei tre imputati condannati per il<br />
capo 1. In Cassazione il reato di estorsione - relativo al capo 1 - verrà derubricato nel meno grave<br />
reato di truffa, mentre la condanna per il capo 15 relativa ai primi due nominativi, verrà annullata<br />
con rinvio a nuova Corte d'Appello, affinché valuti se anziché l'estorsione i fatti accertati non<br />
configurino il più grave reato di sequestro di persona.</td></tr>
</tbody></table>
Il reato è quello di truffa, posta in essere ai danni di un invalido civile, che la perizia ha descritto come un soggetto con "<i>una struttura personalogica che lo rendeva particolarmente vulnerabile</i>", le cui "<i>percezioni erano in chiave altamente suggestiva e angosciante</i>", con una "<i>peculiare disponibilità allo scompenso psicotico</i>" (sentenza d'appello, pag. 193).
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-56uJSPfVz5E/VLVc3HggYtI/AAAAAAAAAcU/Cw6SuG7yTzs/s1600/capo_1_scompenso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="186" src="http://1.bp.blogspot.com/-56uJSPfVz5E/VLVc3HggYtI/AAAAAAAAAcU/Cw6SuG7yTzs/s1600/capo_1_scompenso.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagina 193 della sentenza d'appello
</td></tr>
</tbody></table>
Espongo brevemente la vicenda. Dopo un'esperienza fallimentare con il Purification Rundown, questo tizio "<i>particolarmente vulnerabile</i>" non voleva più saperne di avanzare lungo il <i>Ponte della Libertà Totale</i> di Scientology, ma per non perdere il cliente gli addetti della Chiesa fecero leva sulla sua minorata capacità psichica, assillandolo con la soffocante insistenza per cui sono noti gli scientologi. Arrivarono poi a suggestionarlo con l'idea che chi entra a far parte di Scientology non potrà mai più allontanarsene (appello, pag. 191), e con la premonizione di gravi sventure se avesse provato a farlo (pag. 194).
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-sY12YjA_qWU/VLVd2A3uCrI/AAAAAAAAAcg/H0QJZZdC1AQ/s1600/capo-1-per-sempre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="234" src="http://4.bp.blogspot.com/-sY12YjA_qWU/VLVd2A3uCrI/AAAAAAAAAcg/H0QJZZdC1AQ/s1600/capo-1-per-sempre.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagina 191 della sentenza d'appello
</td></tr>
</tbody></table>
È accertato che gli imputati erano consapevoli di avere di fronte una persona affetta da: "<i>un processo morboso che comprometteva il suo rapporto con la realtà</i>", da cui derivava uno "<i>scompenso psicotico</i>" (pag. 199). Benché avessero questa consapevolezza, l'opera di convincimento (di "<i>persecuzione</i>" viene definita nella sentenza d'Appello a pagina 194) fu spinta fino al punto che la vittima pose fine ai suoi giorni impiccandosi.
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-KldAgl1dBWU/VLVeMbSgrUI/AAAAAAAAAco/M9kYs0qOY2w/s1600/capo-1-suicidio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="144" src="http://2.bp.blogspot.com/-KldAgl1dBWU/VLVeMbSgrUI/AAAAAAAAAco/M9kYs0qOY2w/s1600/capo-1-suicidio.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagina 194 della sentenza d'appello
</td></tr>
</tbody></table>
Dei "<i>veri professionisti della mente</i>", come amava definirsi uno dei tre responsabili, la Sig.ra "I. La V.", OT8 e auditor, a cui la vittima aveva ripetutamente implorato un aiuto stante la sua situazione di angoscia.
<br />
<br />
Come si è detto in precedenza, per questo reato sono stati ritenuti colpevoli in tre. Complici della "<i>vera professionista della mente</i>" furono "L. Br" e "F. Ba", rispettivamente <i>Public Executive Secretary</i> e <i>Commanding Officer</i> della Chiesa di Scientology di Brescia, ossia le due più alte cariche dell'organizzazione.
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-AtmwpJbh9SY/VLVecS-sfCI/AAAAAAAAAcw/7Hluf5CUp_k/s1600/capo-1-alti-funzionari.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="170" src="http://2.bp.blogspot.com/-AtmwpJbh9SY/VLVecS-sfCI/AAAAAAAAAcw/7Hluf5CUp_k/s1600/capo-1-alti-funzionari.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagina 196 della sentenza d'appello</td></tr>
</tbody></table>
Ricordo che Maffia ha scritto anche che il processo si sarebbe concluso "<span style="color: #990000;">con tutti i <b>principali imputati </b>assolti da ogni capo d’accusa</span>". Già in questo primo caso, su tre imputati condannati due sono sicuramente ascrivibili al gruppo dei "<span style="color: #990000;">principali imputati</span>", dato che erano dirigenti di alto livello. Inoltre non si può certo dire che fossero reati "<span style="color: #990000;">del tutto <b>estranei all’attività</b> della Chiesa</span>", dato che sono stati commessi nello svolgimento dei rispettivi incarichi (e seguendo la procedura consolidata). E siamo solo al primo capo di imputazione.
<br />
<br />
Resta solo da precisare che ora "L. Br" fa il portavoce della Chiesa di Scientology, e partecipa ai convegni sulla libertà religiosa, testimoniando al mondo la persecuzione giudiziaria che avrebbe sofferto la sua chiesa con il maxiprocesso. È indubbio che siamo nel Paese degli Schettino.
<br />
<br />
<br />
<b>Capo 2</b>
<br />
<br />
Passiamo al capo successivo. Anche questo caso (vedi appello, pagg. 34 e 289) - come sostanzialmente tutti gli altri - vede coinvolta una persona mentalmente disturbata. Questa volta però con un'infermità ben più grave di quella vista in precedenza, che i periti sintetizzarono con l'espressione "<i>biografia in sé drammatica</i>" (rinvio a giudizio, pag. 938).
<br />
<br />
La vittima era una ragazza con precedenti ricoveri psichiatrici, che la perizia descrisse (appello, pag. 39) come "<i>psichicamente ammalata e ancora oggi si mostra come psichicamente disturbata</i> [...]<i> nell’insieme si tratta di grave disturbo psicotico di personalità, con alternanza di quadri dall’isterico al narcisistico</i>", che <i>"si muove in una dimensione autistica</i>" e con precedenti "<i>di anoressia</i>".
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-AVU92uTuJEs/VLVetivavPI/AAAAAAAAAc4/LSeeWxxsvjg/s1600/capo_2_psicotica.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="138" src="http://1.bp.blogspot.com/-AVU92uTuJEs/VLVetivavPI/AAAAAAAAAc4/LSeeWxxsvjg/s1600/capo_2_psicotica.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagina 39 della sentenza d'appello
</td></tr>
</tbody></table>
Per questo capo, abbiamo nove operatori di Scientology condannati per circonvenzione d'incapace. Di questi nove, in tre sono colpevoli anche di truffa (ai danni della madre).
<br />
<br />
Anche qui – come in tutti gli altri casi – gli operatori di Scientology erano consapevoli delle condizioni della ragazza (4), la quale: "<i>non solo comunicò il suo malessere, ma arrivò al punto di sbattere la testa contro il muro durante le saune</i>" (appello, pag. 40), e aveva "<i>visioni terrificanti (le sembrava di vivere nei secoli passati e di essere oggetto di azioni di violenz</i>a".
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-mJOEd2arQM8/VLVe9FQNmzI/AAAAAAAAAdA/qzlK74v-j6w/s1600/capo_2_sbatte_testa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="192" src="http://3.bp.blogspot.com/-mJOEd2arQM8/VLVe9FQNmzI/AAAAAAAAAdA/qzlK74v-j6w/s1600/capo_2_sbatte_testa.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagina 40 della sentenza d'appello
</td></tr>
</tbody></table>
Dalla sentenza della Corte d'Appello (resa definitiva dalla Cassazione) si apprende che nonostante questo grave quadro clinico, e benché fosse evidente che "<i>le sue condizioni continuavano a peggiorare</i>":
<br />
<blockquote>
<i>gli operatori avevano però insistito perché continuasse il trattamento, essendo venuti a sapere, tramite informazioni precise chieste alla *** (durante le sedute di ‘auditing’), che la sua famiglia, residente a Cortina, aveva buone disponibilità economiche</i> (pag. 35) </blockquote>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-EXJWYzxq0HI/VLVfMxG6WlI/AAAAAAAAAdI/haa8SBLaewg/s1600/capo_2_continuare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="124" src="http://4.bp.blogspot.com/-EXJWYzxq0HI/VLVfMxG6WlI/AAAAAAAAAdI/haa8SBLaewg/s1600/capo_2_continuare.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagina 35 della sentenza d'appello
</td></tr>
</tbody></table>
Maffia brandisce il maxiprocesso come un vessillo del martirio Scientology, vittima innocente dell'intolleranza ottusa degli antisette. Inoltre descrive le sedi dell'organizzazione (5) come dei luoghi immersi "<span style="color: #990000;">nel morbido silenzio rotto solo dal cinguettio degli uccelli</span>", perché "<span style="color: #990000;">ideati per garantire a chi ne usufruisce la pace mentale</span>". Ma se non è malafede, è una scelta argomentativa oltremodo sfortunata, perché è proprio il maxiprocesso a fornire la certificazione di una realtà che è esattamente l'opposto, dove per il Dio Denaro non si esita a perpetrare angherie psicologiche ai danni (come abbiamo visto) di persone mentalmente svantaggiate, oltre che (come stiamo per vedere) ai danni dei familiari di questi sfortunati (e degli stessi operatori e dei clienti in generale, come vedremo più avanti). Il maxiprocesso ci racconta infatti come i genitori della ragazza venivano ricattati, affinché acquistassero pacchetti di auditing dall'importo sempre più gravoso:
<br />
<blockquote>
<i>in tali occasioni</i> [l'imputato "T. Co."] <i>aveva sollecitato la</i> [madre] <i>a dare il denaro, o usando il ricatto (“<span style="color: #20124d;">che cosa contano i soldi se sua figlia può anche morire</span>”, ricordando nel contempo i suoi momenti peggiori, appresi attraverso le sedute di auditing), ovvero garantendo che avrebbero potuto risolvere il caso della ragazza </i>(appello, pag. 35).</blockquote>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-1FzM3SNMXtw/VLVfeAyJOVI/AAAAAAAAAdQ/cOQjTzV_VRg/s1600/capo_2_ricatto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="126" src="http://2.bp.blogspot.com/-1FzM3SNMXtw/VLVfeAyJOVI/AAAAAAAAAdQ/cOQjTzV_VRg/s1600/capo_2_ricatto.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagina 35 della sentenza d'appello</td></tr>
</tbody></table>
In quest'ultima citazione vengono riportate svariate condotte che, contrariamente ai reati tributari, mostrano il vero volto di Scientology. Particolarmente sgradevole è il ricatto psicologico di prospettare a una madre il decesso della figlia causato dalla sua avarizia. Una madre che, a dispetto delle ingenti somme già pagate, riscontrava nella figlia un peggioramento del suo stato. Aggravamento confermato dai periti, secondo i quali le tecniche scientologiche determinarono "<i>addirittura un aggravamento delle condizioni della sua sintomatologia</i>" (rinvio a giudizio, pag. 939).
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-X6ZAAnQERCU/VLVfprvg7II/AAAAAAAAAdY/t_Xuust-lDg/s1600/capo-2-peggioramento.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="78" src="http://2.bp.blogspot.com/-X6ZAAnQERCU/VLVfprvg7II/AAAAAAAAAdY/t_Xuust-lDg/s1600/capo-2-peggioramento.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagina 939 del rinvio a giudizio
</td></tr>
</tbody></table>
Un'altra bella pensata, che è costata a tre di questi nove impavidi eroi anche la condanna per truffa, è l'aver garantito che Scientology avrebbe curato la figlia ("<i>sottolineato la sicura guarigione della giovane con i metodi praticati dall’organizzazione</i>"; appello, pag. 290). Per queste due condotte siamo nell'illecito penale, ma c'è anche quello morale.
<br />
<br />
Mi riferisco all'utilizzo delle confessioni rilasciate dalla ragazza durante l'auditing ("<i>ricordando nel contempo i suoi momenti peggiori, appresi attraverso le sedute di auditing</i>"). Queste confessioni sono assimilabili a quelle fatte allo psicanalista o a un prete durante la confessione dei peccati. Tanto più che l'ovvio dovere di una tassativa riservatezza, formalmente garantita alla ragazza come a chiunque si sottoponga all'auditing, non viene violata per rivelare trascurabili marachelle di cui sorridere, e neppure per la necessità di evitare un danno futuro (6): al fine di coartarne la volontà, si ricorse al sotterfugio immorale di riferire ai genitori dettagli strettamente privati della figlia maggiorenne (l'avere in passato fatto uso di eroina e tentato il suicidio). Sono aspetti del proprio passato che ognuno ha il diritto di tenere celati. Ancora una volta il basilare diritto alla dignità della persona viene calpestato per "FARE SOLDI" (7), e proprio da chi si autodefinisce "<i>il gruppo più etico del pianeta</i>".<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-pLcagjQwdM8/VLVf44io2UI/AAAAAAAAAdg/DGUj1LjsTHQ/s1600/capo-2-rivelati-segreti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="140" src="http://1.bp.blogspot.com/-pLcagjQwdM8/VLVf44io2UI/AAAAAAAAAdg/DGUj1LjsTHQ/s1600/capo-2-rivelati-segreti.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagina 290 della sentenza d'appello
</td></tr>
</tbody></table>
In merito a questi gretti espedienti, è curioso come proprio in quel maxiprocesso che Maffia ama tanto perché - a suo dire - assolverebbe Scientology, troviamo scritto che: "<i>Certamente, i sistemi spesso praticati in seno all'organizzazione </i>[…] <i>non possono andare esenti da giudizi del tutto critici e negativi sotto un profilo morale ed etico: tuttavia non sempre quello che è moralmente illecito è anche penalmente rilevante</i>." (tribunale, pag. 313)
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-0IeeqEyqdkY/VLVgEyznHuI/AAAAAAAAAdo/nkszUWfiBb4/s1600/capo_2_certamente.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="198" src="http://2.bp.blogspot.com/-0IeeqEyqdkY/VLVgEyznHuI/AAAAAAAAAdo/nkszUWfiBb4/s1600/capo_2_certamente.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Giudizi "<i>del tutto critici e negativi sotto un profilo morale ed etico</i>". È una condanna lapidaria, e a emetterla è proprio quel maxiprocesso che Maffia riporta in modo distorto, facendogli dire l'esatto contrario di quello che ha sentenziato.
<br />
<br />
"<i>In tale contesto riesce veramente problematico credere alle attestazioni di buona fede e di intento di far bene</i> [...] <i>dietro le loro azioni si legge solo incompetenza, bieco interesse, ipocrisia e perfidia</i>" (rinvio a giudizio, pag. 939). È un altro giudizio contenuto nel maxiprocesso, così come "<i>Non ci si può esimere dal sottolineare ancora una volta la assoluta sgradevolezza di un simile atteggiamento opportunista e materialista che ritiene di poter risolvere tutto con il denaro</i>" (rinvio, pag. 912), con cui valutare la descrizione fatta da Maffia dei centri di Scientology/Narconon come luoghi "<span style="color: #990000;">ideati per garantire a chi ne usufruisce la pace mentale</span>".
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-aiP5IUfumcQ/VLVgN0BMvfI/AAAAAAAAAdw/MJLnKyP629U/s1600/capo-2-non-buona-fede.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="102" src="http://3.bp.blogspot.com/-aiP5IUfumcQ/VLVgN0BMvfI/AAAAAAAAAdw/MJLnKyP629U/s1600/capo-2-non-buona-fede.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Torniamo a quella sfortunata ragazza. A forza di "maneggiamenti" arriva il giorno che i genitori, più che non volere, non furono più in grado di fronteggiare i salassi finanziari a cui li costringeva Scientology. Esauriti i risparmi familiari, la madre dovette anche rinunciare all'intervento di protesi all’anca, ma di fronte alla resa dei genitori, su di loro si abbatté la reazione dei fornitori di "<span style="color: #990000;">pace mentale</span>":
<br />
<blockquote>
<i>il "T. Co."</i> [l'addetto alle vendite - ndr] <i>si era scagliato contro quest’ultimo</i> [il padre - ndr]<i>, che aveva frapposto i maggiori ostacoli, e gli aveva fatto presente che chi si era messo in contrasto con Scientology aveva avuto il cancro</i> (8)<i>; aveva quindi cercato di montare uno scandalo contro di lui, per fargli sborsare £ .45.000.000</i> (9)" (appello, pag. 36). </blockquote>
Il rifiuto di nuovi versamenti ebbe una conseguenza inesorabile: nonostante la famiglia avesse già versato (inutilmente) 90 milioni di lire (del 1986), e benché Scientology si vanti di guarire tutto (10), alla ragazza "<i>non le era stato più consentito di partecipare ad alcuna seduta</i> [terapica - così era stato prospettato l'auditing]<i>, benché essa si sentisse assai male (le mancava il respiro, si sentiva schiacciare il torace, aveva visioni angoscianti)</i>" (appello, pag. 35).
<br />
<br />
A questo punto devo ritirare in ballo Maffia e la sua scena madre del "<span style="color: #990000;">tragico abbandono di centinaia di tossicodipendenti in crisi d’astinenza lasciati a vagare nelle campagne</span>". Una tragedia che sarebbe stata provocata dalla magistratura di Milano, complice della congiura anti-<i>amerikana col kappa</i>, secondo la definizione di Maffia.
<br />
<br />
Nel <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/11/parabole-e-apologeti.html" target="_blank">post</a> di novembre spiegavo i motivi che rendono irragionevole un simile scenario, facendo altresì presente che però c'è davvero qualcuno disposto a lasciare persone sofferenti a "<span style="color: #cc0000;">vagare nelle campagne</span>": gli alti dirigenti di Scientology. Come quel Gianni Zanella che aveva emesso una specifica direttiva "<i>che escludeva l’accoglimento di chi non avesse prima pagato</i>" (appello, pag. 124). In quel post scrissi che esistevano, oltre alle direttive, anche dei casi concreti di pazienti lasciati senza cure, ma per brevità non riportai alcun esempio. Ebbene, questo è uno di quei casi concreti. (Ve ne sono altri che tralascio per non dilungarmi troppo.)
<br />
<br />
Questo caso concreto ci fornisce anche la possibilità di trarre un insegnamento: aderire alla stessa organizzazione non rende gli aderenti tutti uguali. Una ex direttrice del centro Narconon di S. Quirico, così testimoniò: "<i>con mio marito avevo pensato di accantonare le somme ricevute per consentire a chi non aveva i mezzi di poter frequentare, ma fummo censurati; la regola era che per essere ammessi si doveva pagare la retta senza alcuna possibilità di aiuto da parte dell’organizzazione</i>". Intendiamoci, non si tratta di pettegolezzi riportati dal sito di un Centro Studi sulle sette, è scritto nero su bianco nelle carte di quel processo brandito come una mazza da Maffia; basta aprire la sentenza di appello e andare a pagina 125.
<br />
<br />
Un altro esempio indicativo della parossistica voracità di denaro che attanagliava Scientology si trova nel rinvio a giudizio, dove si riporta il caso di una ragazza a cui "<i>fu vietato rivendere di seconda mano l'E Meter che ella non voleva più ed, anzi le fu fatto divieto di cederlo anche gratuitamente perché questo è espressamente vietato da una policy di Hubbard.</i>" (rinvio a giudizio, pag. 459). Si consideri che questa ragazza stava frequentando il Narconon per disintossicarsi. Anzi, voglio usare anch'io la prosa epica di Maffia: questa ragazza era al Narconon "<span style="color: #990000;">per affrontare le orribili prove dell’astinenza</span>", e l'acquisto dell'apparecchio dall'irragionevole costo non fu un momento di frivola leggerezza di cui in seguito si pentì. Mentre lei era impegnata con le "orribili prove": "<i>a mia insaputa vendettero a mio padre un E Meter del costo di oltre 3.000.000 facendogli credere che mi sarebbe stato necessario nel proseguimento del programma in quanto sarei andata a Milano a fare gratis un corso per usare quell’apparecchio. Mio padre mi disse di aver acconsentito per compiacerli e per timore che vi potessero essere ritorsioni di qualsiasi tipo nei miei confronti.</i>" (pag. 743).
<br />
<br />
Ritorniamo al capo 2 e alla ragazza a cui venne negata la cura dopo i 90 milioni di lire già versati. In queste situazioni Scientology potrebbe apparire spietata, e invece come San Martino che divide il mantello con il povero, anche il grande cuore di Scientology seppe trovare una soluzione: convinse la ragazza a sottoscrivere, leggiamo nella sentenza d'appello a pag. 35, "<i>un prestito di £.10.000.000 da una persona che era solita fare questi mutui per chi doveva pagare i corsi di Dianetica, proposta che la giovane aveva accolto</i>" (e a cui i genitori dovettero poi far fronte).
<br />
<br />
Quando si dice la grandezza d'animo: ci si misero in nove per consegnare a uno strozzino una "<i>persona psichicamente disturbata</i>", della quale secondo la perizia era evidente "<i>la labilità dell'esame della realtà</i>" (tribunale, pag. 324), e i cui genitori avevano già speso tutto. Una prodezza che a questi nove eroi costò la condanna per circonvenzione d'incapace. Tre di questi, e precisamente il sig. "T. Co.", la sig.ra "A. Mo.", e il sig. "L. Te. Dr.", oltre che della circonvenzione saranno ritenuti colpevoli anche del reato di truffa (aggravata) ai danni della madre della ragazza (appello, pagg. 330-332).
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-NHU0DcVyh2A/VLVgZxXPTLI/AAAAAAAAAd4/LK4l5E1kFCY/s1600/capo-2-doppia%2Bcondanna.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="226" src="http://1.bp.blogspot.com/-NHU0DcVyh2A/VLVgZxXPTLI/AAAAAAAAAd4/LK4l5E1kFCY/s1600/capo-2-doppia%2Bcondanna.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
La pagina della sentenza d'appello con i nominativi dei tre imputati condannati sia per circonvenzione che per estorsione. In Cassazione questo secondo reato verrà derubricato in truffa. La condanna per il reato di associazione a delinquere (art. 416) inflitta a "T. Co." in Cassazione verrà annullata con rinvio.
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<br />
Maffia può anche gridarlo che "<span style="color: #990000;">Scientology esce dal maxiprocesso a passo di danza</span>", ma i fatti non cambiano e la sua credibilità verrà giudicata dai lettori (per sua fortuna pochissimi). Stessa cosa per l'affermazione secondo cui il processo si sarebbe concluso con "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa</span>", che carte alla mano è semplicemente una falsità.
<br />
<br />
Che sia una frottola l'abbiamo visto in precedenza al capo 1 dove, su 3 condannati, due erano proprio i due massimi dirigenti della Chiesa di Scientology di Brescia, e la cosa si ripeté identica nel capo 2, dove tra i nove condannati troviamo:
<br />
<ul>
<li>la sig.ra "R. Ce.", appartenente allo staff e quindi con un incarico comune, condannata per truffa;</li>
<li>il sig. "R. Sm." e la sig.ra "L. Tu." che invece erano rispettivamente il Cappellano e la Custode della Tecnologia, entrambi condannati per circonvenzione;</li>
<li>la sig.ra "C. Pa." e il sig. "C. Po.", i due auditor della Chiesa di Pordenone, entrambi condannati per circonvenzione;
</li>
</ul>
ma il bello viene adesso, perché l'elenco continua con le massime cariche della chiesa:
<br />
<ul>
<li>il già citato "T. Co.", con la condanna doppia come il funerale di Pino Daniele (truffa e circonvenzione), che era OES (Organization Executive Secretary) oltre ad essere a capo della Divisione Vendite;</li>
<li>il sig. "F. Te. Dr.", nientemeno che il PES (Public Executive Secretary) e, come il suo pluridecorato collega "T. Co.", anche lui condannato sia per truffa che per circonvenzione;</li>
<li>la sig.ra "G. Be.", HES (HCO Executive Secretary), condannata per circonvenzione.
</li>
</ul>
Dall'organigramma della Chiesa di Scientology vediamo che questi tre dirigenti ricoprono le tre più alte cariche dopo il Direttore Esecutivo, insieme al quale compongono il Consiglio Esecutivo, ossia il centro motore e direttivo dell’organizzazione.
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-TOUc2UyXLpY/VLZOdTnrsvI/AAAAAAAAAeg/gyyJ1BzSj-Q/s1600/capo-2-organigramma-3.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="241" src="http://2.bp.blogspot.com/-TOUc2UyXLpY/VLZOdTnrsvI/AAAAAAAAAeg/gyyJ1BzSj-Q/s1600/capo-2-organigramma-3.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
Tra i condannati non vediamo, per l'appunto, l'<i>ED</i> ossia il capo supremo, ma non preoccupatevi perché a ricoprire quel ruolo troviamo una sorpresa: non un comune ED ma addirittura un <i>CO</i> (Commanding Officer), la sig.ra "A. Mo.".
<br />
<br />
Il motivo di tanto entusiasmo è che un CO fa parte della <i>Sea Org</i>, l'Organizzazione del Mare, il corpo d'élite situato al vertice della struttura dirigenziale internazionale di Scientology. Parliamo quindi di una dirigente di rango superiore rispetto a un Direttore Esecutivo, e anche quella che in seno a Scientology è un'autorità fu condannata sia per truffa (aggravata), sia del più grave reato di circonvenzione d'incapace. Abbiamo quindi l'intero Consiglio Esecutivo, presieduto da un esponente di rango internazionale, condannato per soprusi che suscitano indignazione.
<br />
<br />
Quando Maffia dice che il processo ha visto "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa</span>", più che dire una cosa non vera, si copre di ridicolo.
<br />
<br />
Ciò che invece non presenta aspetti ridicoli di cui ridere è l'odissea vissuta da questa ragazza; un'odissea che comunque comincia finalmente a volgere al termine. Siamo infatti arrivati a quando "<i>era riuscita finalmente a sfuggire</i>" - si legge a pagina 296 della sentenza d'Appello (confermata in Cassazione) - dall'oppressione dei suoi aguzzini, "<i>e a rifugiarsi in ospedale, dove era stata finalmente curata per le sue pessime condizioni psico-fisiche</i>".
<br />
<br />
Ma come in un thriller, anche lì venne ritrovata dai membri dell’organizzazione:
<br />
<blockquote>
<i>era stata, infatti, raggiunta in ospedale dalla "R. Ce.", accompagnata da una certa C**</i> [...]
<br />
<br />
<i>E che la visita fosse non di ‘cortesia’, come ha sostenuto la "R. Ce.", ma per ‘maneggiarla’, come ha, invece, compreso immediatamente la ***</i> [vittima]<i>, per farle cioè ben capire che non sarebbe mai sfuggita all’organizzazione e per accrescere la sua impressione di essere ormai vincolata e soggetta per sempre ad essa, lo si può desumere dalla reazione avuta dalla "R. Ce.", al tentativo della *** di liberarsi di lei e della sua compagna.
<br />
<br />
Questa imputata, infatti, aveva inveito contro la ***, mostrandosi addirittura contenta delle sue sofferenze, che erano - a suo parere - una giusta punizione per il suo comportamento verso l’organizzazione. Ma allora quale mai comprensione e solidarietà voleva mostrare la "R. Ce." verso una povera ragazza ricoverata in ospedale?</i>" (appello, pag.296)</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-lEC0Y1BS1kw/VLVgxLjBgOI/AAAAAAAAAeI/KaIH8TcFYu8/s1600/capo-2-fuggita.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="272" src="http://2.bp.blogspot.com/-lEC0Y1BS1kw/VLVgxLjBgOI/AAAAAAAAAeI/KaIH8TcFYu8/s1600/capo-2-fuggita.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
La solidarietà di chi "<span style="color: #990000;">esce dal maxiprocesso a passo di danza</span>", viene da commentare non senza perfidia. Una perfidia che non è gratuita perché, come in un incubo, "<i>le sue sofferenze non erano ancora finite, dato che - uscita dall’ospedale - era diventata preda di "R. Sm.", che accompagnato da una persona non identificata, aveva cercato di coinvolgerla in altre tecniche terapeutiche</i>". Tutti questi fatti sono certificati da quella sentenza che Maffia agita come verità storica su cui erigere la sua santificazione di Scientology, per cui presumo che non intenda ora sminuirne l'importanza.
<br />
<br />
Certo che il mondo sembra girare all'incontrario. Ci si aspetterebbe che a pubblicare questa sorta di "Bignami" del processo a Scientology fosse un centro studi sulle sette o chi fa inchieste giornalistiche, così che un comune cittadino possa informarsi. (E magari qualcuno non starebbe adesso a rimpiangere i soldi sperperati.) Invece, quando il maxiprocesso a Scientology viene finalmente affrontato da chi sostiene di aver svolto un "<span style="color: #990000;">lungo lavoro di indagine</span>", tocca leggere quell'indisponente cumulo di propaganda ingannevole qual è l'articolo di Maffia, e un lazzarone allo stato brado come il sottoscritto deve sgobbare tentando velleitariamente di porvi rimedio. Ma può andare bene 'sto Paese?
<br />
<br />
A questo punto mi fermo perché capisco che siete esausti e come primo approccio al maxiprocesso può bastare. Al lettore chiedo solo di sospendere il giudizio perché c'è ben altro oltre a ciò che abbiamo fin qui visto.
<br />
<br />
In chiusura una informazione di servizio: chi segue questo blog si sarà accorto che con l'<a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/04/alessandrini-alla-corte-del-re-sole-cap.html" target="_blank">analisi</a> della relazione di Alessandrini sto palesemente traccheggiando. Ciò è dovuto al fatto che quando di giorno mi occupo del <a href="http://youtu.be/8uKXTW8qqPI" target="_blank">Brunetta</a> degli antisette, poi la notte mi sogno un <a href="https://www.google.it/search?q=ignazio+la+russa&biw=1366&bih=640&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=frevVKvQJMfoywO2_oHwDA&sqi=2&ved=0CAYQ_AUoAQ#imgdii=_&imgrc=aD-6l1P2NJW0yM%253A%3Bgi7OnK2qzvsu4M%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.centopercentoanimalisti.mobi%252Fwp-cont" target="_blank">La Russ</a>a furioso. Ma ormai sto esaurendo i motivi per tergiversare, per cui a breve torneremo ad argomenti meno cupi e più divertenti.
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
(<a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology-cap-2.html" target="_blank">continua</a>)</div>
<br />
<br />
<b>Note:</b>
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<br />
1) 1991 sentenza del Tribunale;<br />
1993 prima sentenza d'Appello<br />
1995 prima sentenza di Cassazione<br />
1996 seconda sentenza d'Appello<br />
1997 seconda sentenza di Cassazione<br />
2000 terza (e definitiva) sentenza d'Appello
<br />
<br />
2) Benché i capi di imputazione siano in tutto 43, la numerazione va da 1 a 45 perché nel dispositivo di rinvio a giudizio due capi, il 5 e il 17, sono stati espunti, ma la numerazione è rimasta invariata.
<br />
<br />
3) Capo 2: tentata truffa, truffa e circonvenzione; capo 6: truffa e circonvenzione; capo 28: maltrattamenti e abbandono d'incapace. Mi riferisco, ovviamente, alla sentenza definitiva.
<br />
<br />
4) La consapevolezza da parte dell'imputato di una invalidante infermità mentale della vittima, è stata un requisito indispensabile per emettere le sentenze di condanna, senza la quale la sentenza sarebbe stata assolutoria.
<br />
<br />
5) Nel suo articolo Maffia parla dei centri Narconon, ma Narconon è uno dei gruppi di facciata di Scientology; cambia l'etichetta ma il prodotto (e chi incassa il denaro) è sempre lo stesso.
<br />
<br />
6) In merito a quello che potremmo considerare un caso di coscienza, il processo è stato effettivamente chiamato a valutare un caso concreto (capo 44), in cui la condotta degli imputati era indubbiamente qualificabile come sequestro di persona, mentre l'asserita necessità di evitare un danno al sequestrato era molto più opinabile. Benché il tribunale avesse ritenuto sussistente il reato, la Corte d'Appello ravvisò la presenza di una causa di giustificazione (ossia la necessità di salvare il ragazzo da un pericolo alla sua persona) e ha assolto gli imputati (come da richiesta peraltro della Pubblica Accusa).
<br />
<br />
7) Si veda - tra le tante disposizioni in merito - il <i>Bollettino Internazionale di Management</i> n 7, del 2 febbraio 1983: "<i>deve essere scartata qualsiasi idea che un’org sia lì per qualsiasi altra ragione che vendere e consegnare materiali e servizi al pubblico</i> [...] <i>ricordatevi sempre che: SIETE LÌ PER VENDERE E CONSEGNARE I MATERIALI E I SERVIZI AI CLIENTI</i> [...] <i>Chiunque verrà trovato a non sostenerlo attivamente o a non farlo, non riceverà alcuna pietà</i>".<br />
<br />
8) La frase del "T. Co." rivolta al padre è che avrebbe fatto "<i>la fine di tutti quelli che aveva conosciuto lui che si erano posti contro Scientology e, chissà perché, avevano tutti il cancro</i>" (tribunale, pag. 25). Un ex-staff del Narconon, "D. Si", davanti al G.I. testimoniò che in Scientology veniva usualmente "<i>instillato il concetto</i>" che le "<i>persone allontanatesi da Scientology o che ne avevano parlato male, erano cadute malate anche di cancro</i>" (appello, pag. 99).
<br />
<br />
9) Si noti che questo ingente importo era per il corso di OT3, un grado molto elevato. Stante però le direttive di Hubbard, questa persona non avrebbe neppure potuto ricevere il comune auditing di basso livello, dato che è vietato somministrarlo a chi ha fatto uso di psicofarmaci, oppure a chi è stato in cura da uno psicologo (o psichiatra o psicanalista). Viene quindi da supporre che si sarebbe ripetuto quanto accaduto (tra gli altri) anche alla vittima del capo d'imputazione 15, la quale dopo aver informato di un'infermità che la costringeva ad assumere dei farmaci, venne persuasa a risolvere il suo problema con l'auditing; comprò il relativo pacchetto di ore di auditing (giacché cura tutto), e poi le venne negata la terapia perché chi assume certi farmaci non può ricevere auditing. Sempre per la serie "<span style="color: #990000;">tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa</span>", a gestire tutta la vicenda fu il già noto "L. Br", all'epoca al vertice della Chiesa di Brescia e attuale portavoce di Scientology Italia Italia nonché ritenuto colpevole - con sentenza confermata in Cassazione - di truffa ai danni di un invalido civile affetto da infermità mentale (vedi appello 1993, pagg. 200-202).
<br />
<br />
10) "<i>il cieco vede di nuovo, lo storpio cammina, l'ammalato guarisce, il pazzo diventa sano di mente</i>" (L. Ron Hubbard, <i>La Storia dell'Uomo</i> [precedentemente intitolato: <i>What to Audit?</i>])
<br />
<br />
<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-61404515764794505702014-12-13T03:34:00.000-08:002016-02-01T08:02:25.564-08:00Assotutor: chi era costui? cap. 4<div style="text-align: justify;">
<b>La certificazione</b>
<br />
<br />
Secondo un detto popolare, a ciascuno spetta almeno una rottura di coglioni al giorno, per cui oggi mi incarico io della porzione odierna spettante al presidente di Assotutor. Nei capitoli precedenti abbiamo analizzato le peculiarità che rendono Assotutor un "caso esemplare" di gruppo antisette. Sono tutte caratteristiche che possiamo considerare necessarie, ma non sono sufficienti a etichettarlo come un vero Movimento Effettivamente Rappresentativo Degli Antisette.
<br />
<br />
Ciò che attesta l'appartenenza a questa nobile schiera che si batte per il rispetto dell'individuo è la depredazione del sito <a href="http://www.allarmescientology.it/" target="_blank"><u>Allarme Scientology</u></a>, da cui sgraffignare del materiale per rimpinguare il proprio sito altrimenti rinsecchito e privo di contenuti.
<br />
<br />
Per la riuscita di questa brillante operazione, che sfrutta il lavoro altrui al fine di apparire degli esperti senza faticare, è semplice: basta non riportare la fonte dei testi pubblicati.
<br />
<br />
Assotutor possiede questa certificazione? Tranquillizzo subito il lettore, la risposta è sì. Anche Assotutor ha provveduto a fare il suo bravo copia e incolla, spacciando per suo del materiale pubblicato da Allarme Scientology. Il che è una clamorosa smentita dei trionfalistici proclami del dr. Dino Potenza. Il motivo è presto detto: poiché già in <b>pochi mesi </b>il Centro d'Ascolto era "<i>diventato punto di riferimento a livello <b>nazionale</b></i>", era logico aspettarsi che l'associazione creata dall'"<i><a href="http://www.benessere.com/aec/collaboratori.htm" target="_blank"><u>esperto</u></a> di fitness</i>" disponesse di una grande quantità di storie da pubblicare. Non potrebbe essere diversamente, dato che il contrasto agli abusi degli avidi "guru" era la <a href="http://archive.today/AOUo4" target="_blank">finalità</a> <b>primaria </b>dell'associazione ("<span style="color: #990000;">assistenza e sostegno alle vittime del plagio o della manipolazione mentale</span>"). Per cui, sul sito di Assotutor di queste storie dovremmo aspettarci di trovarne in quantità. O almeno di trovare le più esemplari, dato che l'<b>informazione </b>è prevenzione, e prevenire è meglio che curare.
<br />
<br />
Sulla fondamentale utilità dell'informazione, va aggiunto che in base a un principio sostenuto con vigore proprio dal dr. Potenza, dovremmo aspettarci in primo luogo di trovare <b>la lista</b> dei gruppi che con più frequenza ricorrono nelle lamentele di coloro che si rivolgevano al Centro d'Ascolto di Assotutor. Questo perché, in merito al problema molto minore relativo alle "mozzarelle blu" - che ricordo erano innocue - il dr. Potenza <a href="http://www.basilicatanet.it/basilicatanet/site/basilicatanet/detail.jsp?sec=1005&otype=1012&id=525770&value=AGR" target="_blank">proclamava</a> indignato: "<i>L’<b>informazione </b>è un sacrosanto diritto del consumatore, perché in assenza diventa più difficile, se non impossibile, tutelarsi. In questi casi, dovrebbe essere immediatamente disponibile il nome dei prodotti</i>". Ebbene, il dr. Potenza si indigna per la mancata indicazione, da parte delle autorità, delle marche che vendevano mozzarelle brutte da vedere (ma inoffensive per la salute), ma sul suo sito questo tipo di informazione riguardante le sette plagiatrici, che inoffensive non sono, è completamente assente.
<br />
<br />
Vediamo quindi quale tipo di informazione Assotutor pubblica sul proprio sito. Se apriamo la <a href="https://web.archive.org/web/20070502092901/http:/www.assotutor.it/storie_di_sette.htm" target="_blank">pagina</a> "<span style="color: #990000;">Storie di sette</span>", la prima sorpresa riguarda la dimensione della pagina: è sorprendentemente ridotta. Contiene un menù con appena 6 voci, trattate in modo così sbrigativo da stare tutte in quella singola e unica pagina. Ecco la lista pubblicata:
<br />
<ol><span style="color: #990000;">
<li>I Sullivanian</li>
<li>Il Dottor Tim</li>
<li>Center for Feeling Therapy</li>
<li>Santona di Mellito</li>
<li>Mamma Ebe</li>
<li>Le tragedie</li>
</span></ol>
Le prime 3 schede riguardanti i Sullivanian, il Dottor Tim e il Center for Feeling Therapy sono state copiate, con qualche piccolo rimaneggiamento, da questa <a href="http://www.allarmescientology.it/libri/cults/singer08.htm" target="_blank"><u>pagina</u></a> del sito Allarme Scientology.
<br />
<br />
Stessa cosa per la sesta voce, "<span style="color: #990000;">Le tragedie</span>", che è stata prelevata di peso da un'altra <a href="http://www.allarmescientology.it/txt/repon.htm#8" target="_blank"><u>pagina</u></a> ovviamente sempre del sito Allarme Scientology. Questa volta senza neppure apportare un qualche ritocco. (Mentre la scheda sulla Santona di Mellito è il banale riassunto di un <a href="https://www.google.it/#q=santona+melito+benedizioni+e+guarigioni+miracolose" target="_blank"><u>articolo</u></a> di Repubblica, così come la scheda su Mamma Ebe.) Quattro su sei: non è male; complimenti al dr Potenza.
<br />
<br />
Come tocco finale, <i>noblesse oblige</i>, non poteva mancare l'avviso che si tratta di materiale di proprietà dell'associazione: "<span style="color: #990000;">© Copyright Associazione Tutor Onlus 10/5/2006 – Diritti riservati</span>". In fin dei conti, il lavoro altrui va rispettato, e non sia mai che a qualche mascalzone venga in mente di copiare indebitamente il materiale di Assotutor.
<br />
<br />
Poiché il materiale della pagina "<span style="color: #990000;">Storie di sette</span>" è quasi tutto sottratto senza permesso, abbiamo la conferma di quanto già ripetutamente evidenziato nei capitoli precedenti: che l'associazione svolga una qualche attività è una mera finzione e le baldanzose dichiarazioni alla stampa del Presidente Dino Potenza sono spacconate senza fondamento [1]. Quanto al valore informativo di quella risibile pagina, va rilevato che le "sette" menzionate sono <b>tutte scomparse </b>e appartengono a un passato che può interessare solo gli storici. C'è di più. Quello di "Mamma Ebe" è un caso che ha riempito le cronache negli anni '80, e non serviva certo che il dr. Potenza si sacrificasse, scegliendo la faticosa strada che l'ha condotto a diventare un "esperto di sette", per informare il pubblico su questa controversa vicenda. Anche il caso della "Santona di Mellito" è degli anni '80, e con lei si concludono le storie che riguardano l'Italia. Gli altri tre gruppi sono tutti statunitensi, tutti scomparsi da tempo e, curiosamente, tutti creati da psicologi, come la mentore del dr. Potenza. Una coincidenza che non sorprende, dato che la psicologia è la disciplina più lontana dalla scienza e più vicina alle pratiche pseudo-scientifiche di maghi, guaritori, fattucchieri ecc.
<br />
<br />
Illuminante è anche l'ultima delle sei schede, "<span style="color: #990000;">Le tragedie</span>", che elenca fatti di cronaca ormai vecchi di 20, 30 e perfino oltre i 40 anni, avvenuti rispettivamente a: Los Angeles, Guyana, Filippine, Corea del Sud, Messico, Vietnam, Svizzera, Giappone, Francia, California. Non un solo caso che riguardi l'Italia, e che suffraghi il collerico "allarme sette" per cui si disperano i nostri eroici cacciatori di streghe.
<br />
<br />
A voler essere generosi, potremmo ipotizzare che la mancanza di storie raccolte da Assotutor sia dovuta al fatto che gli operatori erano così impegnati a dare assistenza ("<i>a livello nazionale</i>") alle vittime delle sette, che non avevano il tempo per compilare qualche scheda da pubblicare sul sito. Chiaramente si tratta di un'ipotesi perfidamente ironica dato che, quando l'altruistico "<i>esperto di fitness</i>" si gloriava di essere "diventato punto di riferimento a livello nazionale", l'associazione sbandierava un <a href="https://web.archive.org/web/20071102011404/http:/www.assotutor.it/organizzazione.htm" target="_blank"><u>ufficio</u></a> "<span style="color: #990000;">Stampa e comunicazione</span>" composto addirittura da sei persone, e di queste addirittura <b>cinque </b>erano addetti al web. Sei incaricati alla comunicazione, a cui aggiungere il presidente di Assotutor sedicente "<i>giornalista</i>".
<br />
<br />
Cinque addetti alla gestione del sito Internet e mai nessuno che pubblichi una scheda che il "<i>giornalista</i>" Dino Potenza poteva scrivere in 5 minuti? È evidente che se avessero avuto anche <b>un solo caso</b> ora ne conosceremmo ogni più piccolo dettaglio. No, la logica indica che non hanno avuto neppure quello.
<br />
<br />
Un'altra pagina che non è frutto della faticosa ricerca e studio di Assotutor, bensì di uno sbrigativo copia-incolla è <a href="https://web.archive.org/web/20071102011338/http:/www.assotutor.it/manipolazione.htm" target="_blank"><u>quella</u></a> intitolata "<span style="color: #990000;">Manipolazione mentale</span>", pure lei prelevata da questa <a href="http://www.allarmescientology.it/txt/hassan2.htm" target="_blank"><u>pagina</u></a> di Allarme Scientology, e che sommata alle "<span style="color: #990000;">Storie di sette</span>", rende il quadro generale avvilente: del cuore stesso del proprio campo di interesse, ossia le sette e il plagio, Assotutor - che si <a href="http://archive.today/AOUo4%C3%B9" target="_blank"><u>prefigge</u></a> di fare "<span style="color: #990000;">campagne informative</span>" sui "<span style="color: #990000;">fenomeni di plagio o manipolazione mentale</span>" [2] - non ha prodotto <b>mai niente</b>, e per pubblicare quelle quattro righe ha dovuto scopiazzarle, peraltro proprio dal sito di colei che gli antisette radicali ostracizzano da anni considerandola un nemico da annientare. Una brillante <a href="https://web.archive.org/web/20100330161317/http:/www.assotutor.it/diventa_tutor.htm" target="_blank"><u>dimostrazione</u></a> dei "<span style="color: #990000;">principi e dei valori morali su cui si basa l'attività dell'associazion</span>e" [3]. Valori morali che sono i <a href="https://web.archive.org/web/20141207170925/http://www.assotutor.it/finalit.htm" target="_blank"><u>seguenti</u></a>: "<span style="color: #990000;">Tutor fonda la propria attività su principi e valori morali di democrazia, di onestà e di etica</span>". Complimenti per l'onestà e l'etica dimostrata.
<br />
<br />
E poiché per il dott. Dino Potenza l'etica è un valore, come l'albumina, e dato che appare così inadeguato, si sappia che anche il nostro portatore sano di onestà <a href="http://archive.today/pz8kQ" target="_blank"><u>promuove</u></a> "<span style="color: #990000;">l'evoluzione di nuove misure legislative speciali</span>" [4]. Siamo in buone mani.
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<br />
<b>La sindrome di Capitan Fracassa
</b><br />
<br />
Qui si conclude l'analisi dell'associazione antisette Assotutor. Resta da annotare un ultimo provvedimento adottato che ne attesta la serietà. Dopo che in luglio 2014 è stato pubblicato il primo capitolo di questa serie, le pagine del sito di Assotutor che venivano citate sono state modificate per eliminare le affermazioni più roboanti, sostituite da enunciati di una mestizia che intristisce. Si confronti per esempio la <a href="http://archive.today/AOUo4" target="_blank"><u>vecchia</u></a> pagina "<span style="color: #990000;">Finalità</span>" con la <a href="https://web.archive.org/web/20141207170925/http://www.assotutor.it/finalit.htm" target="_blank">nuova</a>. Neanche le risposte di un sottosegretario inquisito sono tanto vaghe: dalla nuova pagina "<span style="color: #990000;">Finalità</span>" è stato tolto tutto l'esorbitante contenuto precedente, per inserire appena due frasi (insignificanti) prelevate dalla pagina "<span style="color: #990000;">Chi siamo</span>" (<a href="http://archive.today/pz8kQ" target="_blank"><u>qui</u></a> la versione precedente di "<span style="color: #990000;">Chi siamo</span>", <a href="http://archive.today/pvwuQ" target="_blank"><u>qui</u></a> la versione amputata).
<br />
<br />
Altre pagine del sito, invece, sono state addirittura soppresse.
<br />
<br />
Il caso più eclatante di manomissione riguarda la pagina "<span style="color: #990000;">Contatti</span>", quella che in origine conteneva solo uno striminzito numero di fax. Ora, coloro che avessero intenzione di rivolgersi ad Assotutor, non hanno neppure quel numero, perché la pagina "Contatti" non esiste più. Ne consegue che <b>non è più possibile contattare</b> l'esperto di manipolazione mentale. (Coerentemente, tra le "<span style="color: #990000;">Finalità</span>" di Assotutor non figura più il dare "<span style="color: #990000;">assistenza e sostegno alle vittime</span>".)
<br />
<br />
Immagino di essere stato l'ultimo (e al tempo stesso probabilmente anche il primo) a contattare Assotutor tramite il fax: quando scrivo di un'associazione, alcuni giorni prima di pubblicare il post invio al sodalizio il testo in anteprima. La sgarbata risposta di Assotutor è consistita nel cancellare dal sito web l'intera pagina "<span style="color: #990000;">Contatti</span>". Una risposta che non lascia spazio a equivoci: fa pensare a qualcuno che esce sulla soglia di casa, smonta il campanello e poi richiude la porta sbattendola.
<br />
<br />
La situazione è chiara: se prima l'associazione appariva come un corpo che giaceva esanime, ora il suo Presidente ha voluto chiarire che Assotutor è un'associazione la cui salma è già stata tumulata, al pari di altre associazioni antisette radicali come l'<a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/05/una-associazione-realmente-inutile-e.html" target="_blank"><u>ARIS</u></a> Toscana o l'ARIS Veneto (che erano tanto bone). Una scomparsa che non lascia rimpianti, e che evidenzia la serietà di chi si improvvisa esperto di un fenomeno che descriveva con i toni drammatici di un'emergenza nazionale, ma che appare inesistente come gli gnomi, le fate o quelle streghe che si prefiggeva di cacciare. Personalmente, attendo con ansia di sapere a quale nuova crociata il dr. Dino Potenza aderirà e in quale campo diventerà un esperto da contattare.
<br />
<br />
Quando ho scritto che la manomissione del sito [5] evidenzia la <b>serietà </b>di chi con quelle pagine si presenta, non ho usato un sostantivo a caso, perché è una condotta che dimostra:
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<ol>
<li>la totale mancanza di giustificazioni del proprio operato; </li>
<li>vergogna per ciò che si è pubblicato.
</li>
</ol>
È la reazione di chi si accorge di essere stato scoperto, e cerca scioccamente di riscrivere il passato sperando di cancellare le prove del proprio operato. Un gesto che suscita commiserazione. Si tenga presente che non stiamo parlando di chi si offre di svuotare cantine, ma di chi si presentava come un esperto in grado di aiutare famiglie in una situazione di grave disagio psicologico, <a href="http://archive.today/AOUo4" target="_blank"><u>promettendo</u></a> addirittura il "<span style="color: #990000;">recupero psico-fisico e morale</span>" alle vittime del "<span style="color: #990000;">plagio o della manipolazione mentale</span>" e a quelle di "<span style="color: #990000;">soprusi e abusi</span>" e a quelle delle "<span style="color: #990000;">ingiustizie</span>" e a quelle del "<span style="color: #990000;">mobbing</span>".
<br />
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Non sarà di certo chi scrive a provare compassione per chi (se mai c'è stato) per ricevere un sostegno così delicato ha contattato un Capitan Fracassa che si <a href="http://archive.today/AOUo4" target="_blank"><u>prefiggeva</u></a> nientemeno che "<span style="color: #990000;">promuovere l'evoluzione della legislazione europea, nazionale e regionale</span>". Qualcuno che vanta azioni strabilianti e (con l'alterazione del sito web) ha dimostrato tanta faciloneria e pressappochismo, a cui non chiederemmo nemmeno di riparare un rubinetto che perde. È indubbio che il profilo del dott. Dino Potenza che risulta dalla presente analisi è - come per i suoi colleghi sedicenti esperti di sette già esaminati nei post precedenti - certamente severo. Si consideri però che, proprio come nei casi precedenti, anche per l'analisi di Assotutor non si è fatto ricorso a pettegolezzi oppure a opinioni o a testimonianze, ma esclusivamente a materiale quanto mai inoppugnabile: ciò che il dott. Potenza stesso ha pubblicato sul proprio sito. Chi è causa del suo male pianga sé stesso. Chi scrive non ha fatto altro che seguire una indicazione che fa, anzi faceva, parte delle <a href="http://archive.today/AOUo4" target="_blank"><u>finalità</u></a> di Assotutor: "<span style="color: #990000;">favorire la diffusione di una cultura e di una mentalità aperta e critica</span>". Solo che anziché seguire le istruzioni del dott. Potenza, ci si è attenuti al metodo scientifico che ci insegna a rifiutare l'ipse dixit, cioè a non dare per scontato che ciò che sentiamo affermare da un presunto esperto debba essere per forza vero, e che solo il paziente esercizio del dubbio può contribuire a migliorare la nostra comprensione della realtà.
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<b>Note:</b>
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1) Si consideri che Dino Potenza era arrivato a sparare dichiarazioni come per esempio: "<i>L’associazione sta stringendo rapporti con alcune Asl della Basilicata e sta progettando campagne di prevenzione nella scuola.</i>"
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2) Ecco cosa si leggeva sulla pagina "<span style="color: #990000;">Finalità</span>" del sito di Assotutor fino a luglio 2014: "<span style="color: #990000;">promuovere iniziative per la prevenzione dei fenomeni di plagio o manipolazione mentale, abuso, ingiustizia, mobbing, attraverso campagne informative - educative rivolte alla collettività</span>". Dopo che su questo blog sono stati pubblicati i post relativi all'associazione, la pagina è stata <a href="http://www.assotutor.it/finalit.htm" target="_blank"><u>modificata</u></a> in una meno ridicolmente pretenziosa.
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<br />
3) Anche questa pagina, "<span style="color: #990000;">Diventa Socio Tutor</span>", è misteriosamente scomparsa dopo la pubblicazione di questi post.
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<br />
4) Ovviamente non essendo esseri viventi, le "<span style="color: #990000;">misure legislative</span>" non evolvono, ma nel caso vengono adottate, ma si tratta di una precisazione ormai senza importanza, perché anche questa pagina è stata modificata dopo la pubblicazione di questi post inerenti l'associazione.
<br />
<br />
5) Questo era il menù che appariva in precedenza sulla home-page del sito di Assotutor:
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-0VzOnyzQIA0/VIbRIiQgsGI/AAAAAAAAAb0/MZaAgMb64FE/s1600/menu-vecchio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-0VzOnyzQIA0/VIbRIiQgsGI/AAAAAAAAAb0/MZaAgMb64FE/s1600/menu-vecchio.jpg" width="148" /></a></div>
<br />
questo è il menù che compare ora:
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-wffz3j1rl7w/VIbRdG0lJFI/AAAAAAAAAb8/bpCSbEvsSdI/s1600/menu-nuovo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-wffz3j1rl7w/VIbRdG0lJFI/AAAAAAAAAb8/bpCSbEvsSdI/s1600/menu-nuovo.jpg" width="135" /></a></div>
<br />
<br />
<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-49417425887868088652014-11-22T09:23:00.000-08:002016-02-01T07:56:28.521-08:00Assotutor: chi era costui? cap. 3<div style="text-align: justify;">
(cap. <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/07/assotutor-chi-era-costui-cap-2.html" target="_blank">precedente</a>)<br />
<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: small;"><span style="color: #274e13;">Avvertenza del 30/11/2014: dopo la pubblicazione di questo post, le pagine Web qui citate sono state modificate o perfino soppresse dal sito Internet di Assotutor, per cui i link ora puntano alle stesse pagine che erano state preventivamente salvate.
</span></span></blockquote>
<br />
<b>La trasparenza</b>
<br />
<br />
Conclusa l'<a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/11/parabole-e-apologeti.html" target="_blank">analisi</a> dell'apologetico articolo di Camillo Maffia, possiamo riprendere il discorso che avevamo interrotto sull'associazione antisette Assotutor.<br />
<br />
In questo capitolo ci occuperemo della trasparenza finanziaria. Ancor prima che un obbligo normativo, per una Onlus qual è Assotutor la trasparenza è un dovere morale. Non esiste Onlus che non pubblichi sul proprio sito il bilancio economico. Sia che si tratti di organizzazioni celebri e strutturate quali <a href="http://www.emergency.it/bilancio-2012.html" target="_blank">Emergency</a>, <a href="http://www.savethechildren.it/chi_siamo/bilancio.html" target="_blank">Save the children</a>, <a href="http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8528" target="_blank">Libera</a>, <a href="http://www.azzurro.it/it/chi-siamo/bilancio" target="_blank">Telefono azzurro</a>, <a href="http://www.medicisenzafrontiere.it/notizie/pubblicazioni/rapporti/bilancio-2011-di-medici-senza-frontiere-onlus" target="_blank">Medici senza frontiere</a> ecc., sia che si tratti di piccole realtà locali come - tanto per citare i primi risultati di una ricerca con Google - <a href="http://www.mais-onlus.org/sezioni.php?titolo=bilanci" target="_blank">Mais onlus</a>, <a href="http://www.unastrada.it/about/bilancio/" target="_blank">Una strada onlus</a>, <a href="http://www.koinecoopsociale.it/interne.aspx?codice=6" target="_blank">Koinè cooperativa sociale onlus</a>, <a href="http://www.associazionevitaonlus.it/pubblicazione-del-bilancio-consuntivo-2012-e-preventivo-2013-da-approvare/bilancio-consuntivo-2012-e-preventivo-2013-2/" target="_blank">Associazione Vita Onlus</a>, <a href="http://www.famiglienuove.org/it/afn6.php" target="_blank">Famiglie nuove onlus</a>, <a href="http://www.virtusitalia.it/Chi%20siamo/1812.aspx" target="_blank">Virtus onlus</a>. Tutte pubblicano il proprio bilancio (a cui puntano i link precedenti). D'altronde, dovendo vivere di donazioni, il non mostrare al pubblico come quei soldi vengono spesi sarebbe indice di qualcosa di poco lecito.
<br />
<br />
Poiché ne stiamo parlando, si sarà già intuito che l'"<i>esperto di fitness</i>" e sedicente esperto di psicosette, dott. Dino Potenza, così come altri suoi colleghi antisette, è un esperto anche di opacità; ma procediamo con ordine.
<br />
<br />
A prima vista, l'impressione che su questo aspetto si ricava dal sito di Assotutor è positiva: nel menù di destra c'è la rassicurante voce "<span style="color: #990000;">Bilancio trasparente</span>". Se però apriamo quella <a href="http://archive.today/KQVot" target="_blank"><u>pagina</u></a>, la buona impressione si trasforma in cattiva opinione, perché dopo qualche burocratica e insignificante dichiarazione di principio, leggiamo la frase<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="color: #990000;">L'Associazione Tutor <b>si impegna</b> - nel rispetto della legge - a rendere noti i risultati finanziari e le attività realizzate con i fondi</span></blockquote>
ma l'impegno è immediatamente disatteso perché la pagina a quel punto è conclusa.<br />
<br />
Serve una buona dose di sfrontatezza per dichiarare che ci si impegna a "<span style="color: #990000;">rendere noto</span>" il bilancio, per lasciare poi la pagina vuota.
<br />
<br />
Una fioca speranza nasce quando, poco sotto, si scorge un piccolo link con su scritto "<span style="color: #990000;">scarica</span>". Ma è una speranza che si rivela effimera, perché non è il link al bilancio (per rispettare l'impegno), bensì allo statuto (per beffare l'utente).
<br />
<br />
La trasparenza è un dovere che non riguarda solo l'aspetto finanziario, ma anche i componenti dell'organizzazione, perché permette di sapere con chi si ha a che fare. Prendiamo per esempio il caso del <a href="http://lnx.csvbasilicata.it/chi-siamo" target="_blank">CSV</a> (Centro Servizi Volontariato), una Onlus che incontreremo tra poco. Il sito indica nome e cognome dei 6 dirigenti, dei 3 revisori, dei 9 componenti il Consiglio Direttivo e quello dei 27 fondatori.
<br />
<br />
L'<a href="http://www.assotutor.it/organizzazione.htm" target="_blank">organigramma</a> e lo <a href="http://pensieribanali.altervista.org/20/Statuto-Associazione-Tutor.pdf" target="_blank">statuto</a> di Assotutor contemplano una pletora interminabile di incarichi, il che fa apparire Assotutor un'organizzazione imponente, con sedi sparse in varie regioni, oltre alla Sede Nazionale (a Potenza) e a quella Operativa (a Milano). Ma in barba alla trasparenza, di questa folla di dirigenti venivano indicati appena <b>tre </b>nominativi in tutto: presidente, vicepresidente e segretario generale.
<br />
<br />
Ho scritto "venivano", al passato, perché la <a href="https://web.archive.org/web/20071102011404/http:/www.assotutor.it/organizzazione.htm" target="_blank">pagina</a> che li indicava è stata modificata, e nella <a href="http://www.assotutor.it/organizzazione.htm" target="_blank">nuova</a> versione sono spariti pure quei tre miseri nominativi. E se consideriamo che insieme a quei tre nomi vanno conteggiate molte altre sparizioni (che stiamo per esaminare), la conclusione è che siamo di fronte a uno sterminio. Un'ecatombe che merita una rievocazione che ne onori la memoria.
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<br />
<br />
<b>Via col vento</b>
<br />
<br />
Iniziamo dalla pagina "<a href="https://web.archive.org/web/20071102011322/http:/www.assotutor.it/dove_siamo.htm" target="_blank">Dove siamo</a>" del 2007. Qui troviamo per prima cosa una dichiarazione di intenti che appare avventatamente pretenziosa, "<span style="color: #990000;">L'associazione Tutor si articola sul territorio nazionale <b>in più sedi</b></span>". Questa inopportuna dichiarazione è seguita da una palese smargiassata, "<span style="color: #990000;"><b>Se </b>nella regione sono presenti <b>più sedi locali</b> ...</span>", a sua volta seguita da una precisazione che scade nel ridicolo: "<span style="color: #990000;">Le sedi operative locali - <b>comunali</b>, <b>provinciali </b>e <b>regionali </b>...</span>" Quando si dice il senso della misura.
<br />
<br />
La realtà è - ed era - molto diversa. Iniziamo dalle cinque "<span style="color: #990000;">Sedi Regionali</span>" elencate nella pagina del 2007. Di queste cinque, due (Abruzzo e Calabria) erano solo annunciate in quanto "<span style="color: #990000;">in fase di costruzione</span>", quindi di fatto inesistenti. Passa il tempo, più precisamente passano <b>gli anni</b> e queste due sedi permangono inspiegabilmente "<i>in fase di costruzione</i>", neanche fossero la Salerno-Reggio Calabria. Si arriva così al 2011 quando <b>tutte </b>queste sedi regionali, in costruzione o meno che siano, aperte al pubblico o "<i>riservate</i>" come quella di Milano, tutte quante insieme semplicemente svaniscono. All'improvviso. Proprio come il "<span style="color: #990000;">Centro d'ascolto</span>" e le progettande "<span style="color: #990000;">altre attività di prevenzione</span>" viste in precedenza. Senza una spiegazione o un ringraziamento a chi le ha gestite. È come se non fossero mai esistite, svanite nel web come lacrime nella pioggia.
<br />
<br />
Volendo concedere ad Assotutor un briciolo di credibilità, verrebbe da chiedersi che fine ha fatto quella moltitudine di "<span style="color: #990000;">vittime del plagio</span>" che venivano "<i>Sostenute Difese e Tutelate</i>" da tutte quelle sedi con cui Assotutor "<span style="color: #990000;">si articola sul territorio nazionale</span>", ma è confortante sapere che si tratta di una moltitudine immaginaria e che nessuno è rimasto da solo in balia di torbide psicosette.
<br />
<br />
Il destino più malinconico è quello toccato alle sedi che dalla "<span style="color: #990000;">fase di costruzione</span>", sono passate direttamente alla stato di estinzione. Considerando che la stessa sorte è toccata ai progetti annunciati e mai realizzati visti nel capitolo precedente, al "<span style="color: #990000;">Centro d'ascolto</span>" che era l'<b>unica </b>attività realmente posta in essere (stando almeno alle dichiarazioni di D. Potenza) e alle velleitarie "<span style="color: #990000;">Sedi Regionali costituite</span> (a parole)", diviene evidente quale giudizio dare a "<span style="color: #990000;">Tutor Antiplagio</span>" e agli annunci del suo baldanzoso presidente, il dott. Dino Potenza, "<i>esperto di fitness</i>", autonominato esperto di psicosette e giornalista sconosciuto all'Ordine dei Giornalisti.
<br />
<br />
L'elenco delle vittime dell'ecatombe non è ancora terminato, perché c'è un altro caduto ancora: il "<i>Corso di formazione per operatori dello sportello ascolto</i>". In un <a href="http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&view=article&id=1256:Corso+di+Formazione+per+operatori+dello+sportello+ascolto&catid=32:corsi&Itemid=99" target="_blank">comunicato</a> di Assotutor incomprensibilmente pubblicato solo dal CeSAP e non da Assotutor, si legge che "<i>E’ iniziato il <b>primo </b>livello di formazione per i Tutor Antiplagio, a cui sono iscritti 24 corsisti. La <b>seconda fase</b> consisterà </i>...". Anche quel corso è prematuramente scomparso dato che il secondo livello non vedrà mai la luce. O almeno, in Internet non ce n'è traccia. Va inoltre precisato che quei 24 "<i>operatori dello sportello di ascolto</i>" di Assotutor in realtà non erano operatori di Assotutor in addestramento, ma generici partecipanti a un corso a iscrizione gratuita che rilasciava un attestato di frequenza, organizzato dal <a href="http://lnx.csvbasilicata.it/" target="_blank">CSV</a> Basilicata. Lo precisa nel comunicato lo stesso dr. Potenza: "<i>Per diventare soci attivi, gli ammessi al corso dovranno iscriversi all'associazione</i>".
<br />
<br />
Quanto alle ipotizzate sedi "<span style="color: #990000;">provinciali</span>" (delle oltre 100 province italiane), e a quelle "<span style="color: #990000;">comunali</span>" (degli oltre 8.000 comuni), queste sedi non sono mai uscite dal mondo delle vanterie inverosimili, dove le lasceremo riposare in pace insieme alla misteriosa "<span style="color: #990000;">Sede Operativa</span>" di Milano, fingendo che non se ne sia mai parlato. Anzi, dato che a questo punto l'immagine del Presidente Fondatore appare così malconcia, provo a darne una giustificazione. Essendo allievo e seguace della dr.ssa Lorita Tinelli, il dott. Potenza deve aver creduto alla fola del "<i><a href="https://web.archive.org/web/20090312091301/http://www.cesap.net/" target="_blank">centinaio</a> di richieste di aiuto al giorno</i>". Per cui l'ambizione di articolare Assotutor su tutto il territorio nazionale, costituendo sedi comunali i cui rappresentanti "<i><a href="https://web.archive.org/web/20100714203919/http://www.assotutor.it/TEXT/Statuto%20Associazione%20Tutor%20Naz.pdf" target="_blank"><u>hanno</u></a> l’obbligo di coordinarsi con il rappresentante provinciale. I rappresentanti provinciali hanno l’obbligo di coordinarsi con il rappresentante regionale. Il rappresentante regionale ha l’obbligo di coordinarsi con il Presidente nazionale</i>", rimane certamente la vanteria di chi le spara grosse, tuttavia è comprensibile che chi crede alla parossistica propaganda antisette, si aspetti di trovare un numero rilevante di "<span style="color: #990000;">vittime del plagio</span>" in cerca di sostegno.
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<br />
Se in questa folla di utenti il fondatore di Assotutor avesse pure fiutato l'affare non saprei dire, il fatto certo è che dell'imponente struttura che aveva <b>immaginato </b>di erigere, rimangono solamente un insignificante sito web (dotato di un anacronistico numero di fax) e l'avviso che può capitare di non ricevere neppure risposta. La scomparsa di questa folla di "plagiati dalle psicosette" deve essere stata per il dott. Dino Potenza una delusione cocente. Che tristezza, il futuro non è più quello di una volta.
<br />
<br />
Ma lasciamo il Presidente para-giornalista alle sue amarezze, e ritorniamo alla pagina "<a href="https://web.archive.org/web/20071102011322/http:/www.assotutor.it/dove_siamo.htm" target="_blank">Dove siamo</a>" del 2007, che ha in serbo altri aspetti interessanti.
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Se tralasciamo l'irragionevole Sede Operativa segreta di Milano (se è segreta perché elencarla sul sito?), l'impatto visivo di quella pagina è indubbiamente buono: un'associazione che ha una sede nazionale e 5 sedi in varie regioni, fa pensare a un'organizzazione che ha potuto espandersi avendo fornito un servizio soddisfacente a una grande quantità di utenti. Ma se guardiamo più attentamente queste 5 sedi regionali, vedremo che le cose non stavano così.
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<br />
Già sappiamo che, di queste 5 filiali, due erano "<span style="color: #990000;">in fase di costruzione</span>" e quindi inesistenti. Delle altre 3 una, quella lucana, era in realtà la Sede Nazionale che veniva elencata anche fra quelle regionali, per motivi facilmente intuibili.
<br />
<br />
Da 5 che erano, di sedi regionali ne rimangono appena due: Lazio e Marche. Ora, se apriamo la pagina <a href="https://web.archive.org/web/20071102011404/http:/www.assotutor.it/organizzazione.htm" target="_blank">Organizzazione</a> (sempre del 2007), troviamo che i componenti l'associazione a venire nominati oltre al Dr. Potenza sono appena due: il vicepresidente Sandro Calice, di Roma dove, guarda caso, ha sede la filiale laziale, e il segretario generale Maria Luisa Di Leo, di Ascoli Piceno dove, guarda caso, ha sede quella marchigiana.
<br />
<br />
La trasparenza imporrebbe di indicare quali qualifiche hanno il sig. Calice e la sig.ra Di Leo, ma a questo punto non serve neanche più, perché la situazione appare evidente: Assotutor è - anzi era - un'organizzazione costituita - almeno formalmente - dal fondatore e da due sconosciuti: tre persone in tutto. Non si può neppure dire che fossero 4 gatti. E che fossero appena in tre, è sempre la pagina <a href="https://web.archive.org/web/20071102011404/http:/www.assotutor.it/organizzazione.htm" target="_blank">Organizzazione</a> del 2007 a confermarlo:
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<div style="text-align: center;">
<span style="color: #990000;"><b>Consiglio Direttivo</b>
</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #990000;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #990000;">Il Consiglio Direttivo di Tutor è composto da <b>cinque </b>membri.</span><br />
<br />
<b><span style="color: #990000;">PRESIDENTE</span></b><br />
<span style="color: #990000;"> Dino Potenza</span><br />
<span style="color: #990000;">(Potenza)</span><br />
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<b><span style="color: #990000;">VICEPRESIDENTE</span></b><br />
<span style="color: #990000;"> Sandro Calice</span><br />
<span style="color: #990000;">(Roma)</span><br />
<br />
<b><span style="color: #990000;">SEGRETARIO GENERALE</span></b><br />
<span style="color: #990000;">Maria Luisa Di Leo</span><br />
<span style="color: #990000;">(Ascoli Piceno)</span><br />
<br />
<b><span style="color: #990000;">CONSIGLIERI</span></b><br />
<br />
<span style="color: #990000;">- - - </span>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-N25JEGfsaAs/VDJptry_UMI/AAAAAAAAAbk/Hz_JyG7tFVg/s1600/solo-3-nomi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-N25JEGfsaAs/VDJptry_UMI/AAAAAAAAAbk/Hz_JyG7tFVg/s1600/solo-3-nomi.jpg" /></a></div>
<br />
Per statuto i membri del consiglio direttivo devono essere 5, ma i nominativi sono appena 3. La voce "Consiglieri", che dovrebbe quindi riportare almeno due nomi, è mestamente vuota.
<br />
<br />
Infine, l'aspetto più sconsolante: ognuno di questi 3 individui <b>È</b> una sede regionale, e tutti e 3 insieme costituiscono la Sede Nazionale, che poi è sempre quella regionale della Basilicata. Però qualcuno non lo ritiene abbastanza, e così a questi 3 individui-sedi regionali vengono aggiunte anche due sedi immaginarie in fase di costruzione, più quella esoterica di Milano con l'indirizzo segreto. Si dice che chi ne ha poca la spalma, ma qui si è voluto strafare. Le spacconate vanno bene al bar per fare due risate con gli amici, ma se si vuole che vengano prese seriamente vanno dette a chi non ha la possibilità di fare le eventuali verifiche. E sicuramente non su Internet, dove praticamente tutto resta a futura memoria e il passato - con le sue dichiarazioni imbarazzanti - non si cancella.
<br />
<br />
Cosa abbia causato quello che in senso figurato ho definito un'ecatombe è facile da intuire. Infatti nel nuovo <a href="http://www.assotutor.it/organizzazione.htm" target="_blank">organigramma</a> spariscono le ipotizzate sedi comunali e provinciali. Sparisce la sede operativa di Milano, segreta ma pubblicizzata sul sito, così come spariscono i nomi del presidente, del vicepresidente e del segretario generale, insieme alle rispettive sedi regionali costituite e spariscono quelle in costruzione. E sparisce pure l'elenco dei componenti l'ufficio "<span style="color: #990000;">Stampa e comunicazione</span>". Questo ufficio costituiva una divertente bizzarra: vengono taciuti i nomi di 2 (su cinque) componenti il "<span style="color: #990000;">Consiglio Direttivo</span>", vengono taciuti i nomi del Tesoriere e di un'infinità di altri dirigenti, tra cui spicca l'omissione dei componenti il Comitato Scientifico (composto di "<span style="color: #990000;">almeno 3 persone</span>"), e a fronte di tutte queste incredibili mancanze vengono invece citati gli addetti alla "<span style="color: #990000;">comunicazione</span>" che hanno esclusivamente incarichi di web design, ossia sono coloro che hanno costruito il sito Internet (in cinque?). Gente che, una volta terminato il lavoro, forse non ricorda neanche più l'esistenza di Assotutor. È difficile non pensare che questi 5 nominativi siano stati messi per fare mucchio insieme a quei 3 che non riuscivano nemmeno a completare il Consiglio direttivo.
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<br />
Non c'è molto da commentare, se non che anche la trasparenza, così come la lontananza, è come il vento: spettina.
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Ora sul sito di Assotutor non c'è più neanche un nome, e il motivo non può essere che uno: non c'è più nessuno. Probabilmente è rimasto solo un disilluso "<i>esperto di fitness</i>" che, svanite le moltitudini da "<i>Sostenere Difendere e Tutelare</i>", per l'amarezza del sogno infranto non ha più voglia nemmeno di rispondere a qualche occasionale "<span style="color: #990000;">breve messaggio</span>". L'autunno del patriarca.
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Nel prossimo capitolo, la certificazione che Assotutor è davvero un gruppo antisette.
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<div style="text-align: center;">
(continua)
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Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-4511815412499930692014-11-04T07:22:00.000-08:002016-02-01T07:55:34.491-08:00Parabole e apologeti - cap. 2<div style="text-align: justify;">
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(continua dal <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/11/parabole-e-apologeti.html" target="_blank">cap. 1</a>)
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<blockquote>
<span style="color: #990000;">Improvvisamente, benché la guerra a Scientology non cessi mai del tutto, Narconon si vede riabilitato e riconosciuto non solo da Regioni e Comuni, ma dallo stesso Ministero dell’Interno, <b>che inserisce i centri nell’elenco delle comunità terapeutiche del Dipartimento politiche anti-droga</b>: è arrivata l’era Fini-Giovanardi.</span> [enfasi nell'originale]</blockquote>
Di male in peggio. Complottismi a parte, ciò che ha scritto Maffia lascia allibiti. Le "<span style="color: #990000;">Regioni</span>" - al plurale - che nominano il Narconon sono solo una, la Puglia (dove tra l'altro opera il baluardo anti-sette <i>CeSAP </i>di <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/09/lautorevolezza-di-lorita-tinelli-cap-1.html" target="_blank">Lorita Tinelli</a>, a dimostrazione dell'autorevolezza e credibilità di cui gode quel "centro studi" presso la sua regione). Nell'albo della Regione Puglia è <a href="http://www.regione.puglia.it/index.php?page=burp&opz=getfile&file=8.htm&anno=xxxvi&num=79" target="_blank">iscritta</a> la "<i>sede operativa “Narconon – Il Gabbiano”</i>", per cui nessun Narconon (in quanto dottrina o istituzione) è stato "<span style="color: #990000;">riabilitato e riconosciuto</span>": si tratta esclusivamente della specifica associazione "<i>Narconon - Il Gabbiano</i>" di Melendugno. Si noti inoltre che nessuno degli altri quindici centri Narconon compare nelle liste di altre regioni; la Regione Puglia è un'eccezione.
<br />
<br />
In merito al fatto che "<span style="color: #990000;">lo stesso Ministero dell’Interno</span>" avrebbe "<span style="color: #990000;">riabilitato e riconosciuto</span>" il Narconon, gli scientologi (da cui Maffia pare essere stato indottrinato) possono urlarlo fino allo sfinimento, ma la realtà non cambia: non è vero. E che non sia vero è puntualmente spiegato nella <a href="https://web.archive.org/web/20160201112040/http://storia.camera.it/documenti/indirizzo-e-controllo/20090217-20090316-interrogazione-risposta-scritta-1" target="_blank">risposta</a> ufficiale del Governo a una interrogazione parlamentare del 2009. Risposta che tra l'altro è firmata proprio da quel Carlo Giovanardi che Maffia considera l'artefice della riabilitazione (insieme a Fini) del metodo Narconon.
<br />
<br />
Infine "<span style="color: #990000;">l’elenco delle comunità terapeutiche del Dipartimento politiche anti-droga</span>", che Maffia scrive in grassetto quasi fosse la legittimazione più prestigiosa, quella certificazione regina che sancirebbe l'approvazione da parte del Ministero dell'Interno e che annovererebbe il Narconon come istituzione riconosciuta. Non è vero niente. Se apriamo il <a href="http://www.politicheantidroga.it/" target="_blank">sito</a> del Dipartimento non troveremo alcuna voce di menù del tipo "Centri riconosciuti" o "Albo ufficiale" o "Comunità abilitate", o definizioni simili. Nel menù di sinistra troviamo la più modesta voce "<i>Indirizzi utili</i>" e da lì, se andiamo alla <a href="http://www.politicheantidroga.it/indirizzi-utili/sert-e-comunita-/elenco-comunita-regioni.aspx" target="_blank">pagina</a> delle comunità, come prima cosa troveremo il seguente avviso:
<br />
<div style="text-align: left;">
<blockquote class="tr_bq">
<i>Il Dipartimento invita gli operatori a comunicare eventuali discordanze o modifiche all'indirizzo dipartimentoantidroga@governo.it</i>
</blockquote>
</div>
Il che rende l'idea del grado di informalità con cui viene compilata la lista. A questo punto, scorrendo le 53 associazioni presenti nella regione Puglia troviamo di nuovo il solito "Narconon – Il Gabbiano". In sostanza, quello pubblicato dal Dipartimento per le politiche antidroga non è un albo, non è un registro delle comunità abilitate da Ministero o cose simili. Il Dipartimento ha creato un sito web rivolto alla cittadinanza e, fra le altre notizie pratiche, vengono forniti gli indirizzi delle associazioni presenti sul territorio nazionale. Poiché il centro "Il Gabbiano" figura nell'elenco della Regione Puglia, è logico che appaia anche in quella raccolta di indirizzi. Si tenga presente che tra le circa 800 comunità riportate dal Ministero (insieme agli oltre 550 SerT), l'unico Narconon operante in Italia risulta essere sempre il solito "Il Gabbiano" pugliese.
<br />
<br />
Quanto a "<span style="color: #990000;">l’era Fini-Giovanardi</span>", manco a dirlo non c'entra niente. L'odiosa legge eponima di quei due statisti che il mondo ci invidia è del febbraio 2006, mentre l'iscrizione della "<i>sede operativa “Narconon – Il Gabbiano”</i>" nel registro della Regione Puglia è del maggio 2005.
<br />
<br />
Ora, posto che la sua buona fede è ovvia, se Maffia ha scritto quelle cose è perché si è basato su informazioni che considerava veritiere. Purtroppo per lui però, ha preso per oro colato le veline ricevute dai vertici di Narconon/Scientology (1) (probabilmente passategli da - o su ordine di - Gianni Zanella [2]). Informazioni, come abbiamo già visto, "poco aderenti alla realtà" (3). Eppure sarebbe bastato poco: se prima di pubblicare il suo articolo avesse consultato chi è più informato di lui, per esempio quella Simonetta Po che cita nel suo articolo come esperta di Scientology (e di cui mostra di conoscere le vicende personali), Maffia avrebbe compiuto correttamente il suo dovere e avrebbe evitato di trasformarsi nel deplorevole megafono propagandistico di notizie apologetiche di un gruppo controverso (i cui metodi "<i>non possono andare esenti da giudizi del tutto critici e negativi sotto un profilo morale ed etico</i>"). Notizie che, soprattutto, non sono vere. In realtà non serviva neppure la competenza della dr.ssa Po, dato che perfino una nullità come chi scrive è stato in grado di trovare in pochi minuti tutte le informazioni qui riportate. Per esempio basta digitare su Google "<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-size: small;">convenzione narconon regione puglia</span></span>" per ottenere come primo risultato la risposta all'interrogazione parlamentare che smentisce la fandonia del Narconon "<span style="color: #990000;">riabilitato e riconosciuto</span>" dal Ministero dell'Interno. Stessa cosa per le altre affermazioni non vere propinate dai vertici del Narconon (ossia di Scientology) a Maffia, e da questi a noi lettori. Se c'è riuscito con tanta facilità il sottoscritto, come è possibile che non ci sia riuscito un giornalista professionista? La domanda è retorica, ma non è pleonastico sottolineare l'ingenuità con cui Maffia ha accettato per verità la malsana propaganda di OSA, quella sorta di servizio segreto di cui si è dotata Scientology (4), così come non è superfluo evidenziare il suo aspetto complementare: <b>la facilità con cui OSA riesce a convincere un giornalista ideologicamente predisposto ad accogliere certe informazioni</b>.
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<br />
Quanto alla "<span style="color: #990000;">guerra a Scientology</span>" condotta dalle istituzioni italiane con cui Maffia inizia la sua frase, il lettore dovrebbe rivolgersi direttamente all'autore, poiché chi scrive ne è all'oscuro.
<br />
<blockquote>
<span style="color: #990000;">la studiosa che ha deciso davvero di fare la "lotta a Scientology"</span></blockquote>
La studiosa è la dr.ssa Simonetta Po che, con lo pseudonimo "Martini", ha creato e gestisce il sito <a href="http://www.allarmescientology.it/" target="_blank">Allarme Scientology</a>, una biblioteca di informazione critica. L'aver messo "<span style="color: #990000;">lotta a Scientology</span>" fra virgolette rende variamente interpretabile il significato della locuzione e, c'è da sperare, esclude una lettura in senso letterale. Da quanto scrive e dal suo sito web, si evince chiaramente che l'intenzione della Po è fare informazione sugli aspetti controversi di Scientology e su certi abusi ravvisabili al suo interno, non certo quello di fare "<span style="color: #990000;">davvero</span>" la "<span style="color: #990000;">lotta a Scientology</span>", espressione che denota un intento distruttivo (e fanatico) non ravvisabile di certo in "Martini" e che la Po non ha mai usato, essendo ben distante dalle posizioni estremistiche di certi anti-sette (che non a caso la perseguitano). Essendo la Po impegnata in un'opera di informazione quanto più possibile equilibrata e corretta, diviene più chiaro che cosa ha indotto Maffia ad aggiungere la frase successiva: "<span style="color: #990000;">Simonetta Po si è distinta in quest’azione <b>che si può condividere o meno</b></span>" [enfasi nell'originale]. Dato il genere di informazione firmata da Maffia, viene da supporre che lui non condivida un'informazione il più possibile corretta come quella della Po.
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<br />
Il contorto e complottistico articolo di Maffia è un <i>j'accuse</i> contro il "<span style="color: #990000;">regime</span>", un regime che non si farebbe scrupolo di santificare strumentalmente il Narconon pur di condurre la sua guerra contro le droghe leggere. Solo che per dimostrare questo teorema, Maffia fa esattamente ciò che sta censurando: santifica strumentalmente Narconon al fine di condurre la sua guerra a favore della marijuana e dell'autodeterminazione.
<br />
<br />
È ovvio che, come a tutti, uno Stato di diritto ha il dovere di riconoscere e tutelare i diritti anche a Narconon/Scientology. Ma da qui a esaltare un movimento non certo cristallino come la multinazionale dell'intelligenza e dell'etica, il passo è lungo e la fallacia logica macroscopica: ammesso e non concesso che Scientology abbia subito dei torti giudiziari, questo non la rende un movimento da osannare. Ironicamente è proprio Scientology che non ha alcun diritto di lamentarsi della malagiustizia: si è dotata di regolamenti interni che impongono di abusare del sistema giudiziario al fine di molestare con denunce pretestuose chi esercita il proprio diritto di opinione (che è quel diritto su cui Maffia si scalda tanto). Si noti che è Maffia stesso che nel suo articolo accenna alle angherie subite dalla Po, la quale le ha subite da Scientology e non da "<span style="color: #990000;">un’organizzazione affiliata a Scientology</span>", come scrive Maffia in modo quantomeno inappropriato.
<br />
<br />
Benché Maffia sia nel giusto nel ricordare che "<span style="color: #990000;">scorrettezze ben più gravi</span>" di quelle perpetrate da Scientology, la Po le ha subite "<span style="color: #990000;">da parte nientemeno che degli stessi gruppi anti-sette collaboratori delle forze dell’ordine!</span>", questo raffronto di per sé corretto non deve oscurare le colpe dell'Ufficio Affari Speciali di Scientology. È Scientology che per vendetta - come da direttive interne - ha presentato una <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/07/scientologo-me-io-la-querelo.html" target="_blank">querela</a> contro la Po assolutamente pretestuosa; una ritorsione intesa a farle affrontare le ingenti spese di un giudizio insensatamente perseguito fino in Cassazione. Fu qualcuno di Scientology a creare un sito web con l'unico scopo di pubblicare <b>false e-mail </b>atte a screditarla. Fu sempre Scientology che, sfruttando l'amicizia di giornalisti e di politici compiacenti quanto fresconi, fece presentare ben due interrogazioni parlamentari con accuse tanto gravi quanto false contro la Po, che si limita ad esercitare il proprio diritto di libertà di pensiero in modo corretto (5). Una ricchissima multinazionale <b>scatenata contro un persona sola</b>, peraltro senza nemmeno una associazione alle spalle che potesse sostenerla (ma con il gaudio di certi gruppi antisette). Tutti "<span style="color: #990000;">fastidi</span>" - come li definisce Maffia che evidentemente non li ha subiti - che non sono il frutto di <b>iniziative personali </b>di "<span style="color: #990000;">membri affiliati</span>", come egli lascia intendere per scagionare l'organizzazione, senza rendersi conto dell'ossimoro.
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<br />
Ho riportato come esempio alcune delle molestie subite dal gestore di <a href="http://www.allarmescientology.it/" target="_blank">Allarme Scientology</a> perché è lo stesso Maffia ad accennarne nel suo articolo, ma sarebbe lungo l'elenco delle persone molestate, o peggio, a cui la crudele (6) e dispotica organizzazione - lodata e descritta da Maffia come un buon samaritano - ha dedicato le sue sgradevoli attenzioni. No, se anche la chiusura dei Narconon ordinata dalla Mulliri fosse stato un accanimento giudiziario, e non lo fu, Scientology resterebbe ugualmente un'organizzazione prepotente, intollerante e liberticida, così come Pietro Pacciani o Renato Vallanzasca resterebbero dei delinquenti anche se fossero stati ingiustamente accusati del furto della Gioconda.
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Tutti noi abbiamo il diritto di ricevere informazioni quanto più possibile corrette, e i giornalisti hanno l'obbligo di non propinarci fandonie. L'articolo di Maffia è un'apologia del Narconon (non a caso i commenti all'articolo sono praticamente tutti degli entusiastici elogi di dirigenti e seguaci di Scientology). Ma per la sua apologia, Maffia ha trasformato in informazione giornalistica l'ingannevole propaganda di Scientology: il Narconon sarebbe indipendente da Scientology; il Narconon vanterebbe "<span style="color: #660000;">u<span style="color: #990000;">n considerevole tasso di successo nella riabilitazione</span></span>"; la vicenda Narconon sarebbe iniziata "<span style="color: #990000;">con la chiusura dei centri ad opera del giudice Mulliri</span>" ecc. Asserzioni non vere che Maffia accetta con tanta sicurezza da riportarle come affermazioni sue, senza neppure usare quel briciolo di prudenza che avrebbe indotto qualunque giornalista a scrivere: "Secondo quanto dichiarato dal sig. Brambani, il Narconon nasce dal lavoro di ecc." E poi si inalberano quando li definiscono apologeti delle sette; è un mondo strano.
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<br />
Maffia apre il suo articolo con la frase: la visita a un centro Narconon "<span style="color: #990000;">offre uno spunto per un tragico bilancio del nostro sistema democratico</span>". Per cui concludo i miei vaneggiamenti con: l'articolo di Maffia <i>offre uno spunto per un tragico bilancio del nostro sistema</i> dell'informazione.
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- - o - -</div>
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<b> Considerazione a margine</b>
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Qualcuno potrebbe chiedersi come mai Maffia cita, con l'entusiasmo con cui si annuncia la verità rivelata, una sentenza della Cassazione (forzandone il senso per renderla idonea al suo teorema), ma ignora del tutto un'altra sentenza della Cassazione, che ha sanzionato come truffa e abuso della professione medica proprio il Purification Rundown, che come visto in precedenza è il Narconon sotto un'altra veste. Si tratta di una sentenza che ha confermato una decisione della Corte d'Appello del 1990, la quale confermava una sentenza di primo grado del 1989, praticamente coeva al primo grado del processo di Milano, che è del 1991. Se Maffia avesse riportato anche quella sentenza, avrebbe mostrato un maggior equilibrato e dato un'informazione più completa ai suoi lettori, i quali avrebbero potuto leggere che, quando somministrate in grande quantità come richiede il Narconon, "<i>le vitamine B1 e B6 possono determinare persino shock anafilattico e comunque possono determinare ipersensibilità; che la vitamina E può determinare iperdosaggio ed è pericolosa per i diabetici e per i cardiopatici; che dosi eccessive di vitamina A e D possono determinare ipervitaminosi</i>", e che somministrare tali sostante "<i>senza necessità terapeutiche e senza prescrizione medica su un terzo, costituisce abuso</i> [della professione medica]", e che "<i>anche una confessione religiosa non può certo garantire l’impunità a comportamenti illeciti, che di essa si servano come paravento</i>" (7).
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Curiosamente, la sentenza della Cassazione non menzionata da Maffia si era occupata anche dell'attività principale di Scientology: l'<i>auditing </i>(una metodica volta a far riemergere al fine di cancellarli gli <i>engram</i>, che sarebbero le esperienze dolorose sofferte in questa o nelle precedenti vite e impresse nel subconscio). Se Maffia fosse stato meno parziale, avremmo così letto che quella Cassazione confermava le condanne perché alle persone offese fu promessa "la soluzione o guarigione dei loro mali fisici o psichici o del loro malessere esistenziale, ovvero un ‘miglioramento della mente' [...] attraverso una ‘terapia' e non con l’adesione ad un credo religioso, per come fu da tutti percepita l’offerta" (8).
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A mio avviso, la mancata citazione di quest'ultima sentenza, che ha pari dignità della prima, non è dovuta a malafede, ma più banalmente al fatto che il "vicino di casa che nessuno auspica" non l'ha segnalata al giornalista amico (o ha ordinato di non segnalargliela); e questi, venendo a meno a un dovere elementare del giornalismo, non ha dedicato a Google neppure qualche minuto, come invece ha fatto il sottoscritto che l'ha facilmente trovata. Troppo faticoso per un giornalista? Non credo, comunque si consideri che non serviva neppure sapere di quel processo, dato che è proprio quella Cassazione festosamente evocata da Maffia a sostegno del su elogio del Narconon ad esprimere una censura su come viene proposto il programma di purificazione che, come abbiamo visto, è la stessa cosa del Narconon:
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<blockquote>
<i>In aderenza al principio giurisprudenziale sopra esposto, e fornendo ulteriori argomentazioni pienamente condivise da questa Corte, i giudici di secondo grado hanno dimostrato che l'attività svolta dagli operatori di Scientology, con riferimento alle dette sedute di "auditing" e di "purification", - laddove sono state sottoposte al trattamento persone malate - rientra perfettamente negli schemi del delitto di esercizio abusivo della professione sanitaria; dal che consegue l'obbligo dello Stato di reprimere detta attività, a meno che non venga esercitata da professionisti abilitati. Né è di alcuna importanza che gli adepti di Scientology possano attribuire alle sedute di "auditing" e di "purification" una valenza esclusivamente religiosa. Esse sono, infatti, obiettivamente pratiche con cui, in taluni casi, vengono somministrate cure a soggetti affetti da turbe psichiche, e dunque rientrano in ogni caso tra quelle per cui è necessario l'intervento di personale sanitario qualificato. </i></blockquote>
In base a queste considerazioni, le condanne relative al reato di abuso della professione sanitaria sono quindi divenute definitive (e dichiarate estinte dall'amnistia del 1990), insieme alle altre condanne - altrettanto definitive - per i reati di circonvenzione d'incapace, truffa, estorsione, violenza privata, maltrattamenti e abbandono di incapace.
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<br />
Così come gli studi che presentano risultati straordinari, anche le sentenze andrebbero lette prima di citarle. Dovremmo quindi concludere che Maffia è un incompetente? No di certo. Maffia il suo mestiere lo sa fare bene, ma come tanti prima di lui - e più famosi di lui - anche Maffia è mosso da un'ideologia. Ha uno scopo da raggiungere; uno scopo che dal fervore che traspare dai suoi articoli assomiglia di più a una battaglia da combattere. Per cui, lui voleva scrivere un articolo che provasse una certa tesi, e il materiale idoneo a dimostrare quella testi ha cercato. O più probabilmente, quel materiale gli è stato fornito, e benedicendo la sorte con quel materiale ha scritto il suo pezzo. Un articolo che lo accomuna a <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/04/intervista-maria-p-gardini-cap-11.html" target="_blank">personaggi</a> come Caterina Boschetti, autrice del "<i>Libro nero delle sette in Italia</i>" e Alberto Laggia (9), autore del libro "<i>I miei anni in Scientology</i>" i quali, mostrando posizioni ugualmente preconcette, hanno operato come megafoni propagandistici proprio di quei "<span style="color: #990000;">gruppi anti-sette collaboratori delle forze dell’ordine</span>" contro cui Maffia si batte con determinazione. Gruppi anti-sette che, a questo punto, lo classificheranno un demoniaco apologeta delle sette e un nemico dichiarato.
<br />
<br />
Personalmente me ne rallegro, e ne spiego subito il motivo. Terminata la pirotecnica "era Introvigne", che gli antisette considerano (credo a torto) l'apologeta delle sette per antonomasia, finalmente c'è qualcuno all'altezza del sociologo torinese che ne raccoglie il testimone. Maffia è un giornalista in gamba e, stupidaggini come il "<i>cinguettio degli uccelli</i>" a parte, con la penna ci sa fare, per cui prepariamoci allo show: un bello scontro tra il "mucchio selvaggio", ossia gli antisette numerosi ma impreparati, e il cavaliere misterioso, ossia l'apologeta solitario ma abile polemista. (Adoro i film di Sergio Leone.)
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<div style="text-align: center;">
(continua con <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2015/01/la-danza-macabra-di-scientology.html" target="_blank">La danza macabra di Scientology</a>)</div>
<br />
<b>Note:</b>
<br />
<br />
1) Il maxiprocesso di Milano, baldanzosamente citato da Maffia, descrive il rapporto tra Scientology e il Narconon nei seguenti termini: "<i>la c.d. «chiesa Scientology» e la sua diretta emanazione «centri Narconon»"</i>; "<i>L'organizzazione «chiesa di Scientology» (così come la sua diretta emanazione «centri Narconon»)</i>". <br />
<br />
2) Gianni Zanella è stato uno dei principali imputati del maxi-processo di Milano contro Scientology svoltosi negli anni '80. Per le imputazioni di quel procedimento Zanella fece molti mesi di carcerazione preventiva, il che dimostra due cose: 1) l'istituto della carcerazione preventiva è un'infamia; 2) Dio esiste. Quando frequentava il newsgroup free.it.religioni.scientology con il nick "Onofrio del Grillo", dove tradì la sua identità intervenendo per sbaglio con il suo indirizzo e-mail personale, Zanella mostrò una personalità che non lo rende di certo un vicino di casa desiderabile. In accordo con le prerogative mostrate quando si riteneva anonimo, Zanella è stato (o forse è ancora) a capo di OSA in Italia, il temuto dipartimento di Scientology che si occupa - diciamo così - di operazioni speciali.
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3) È chiaro che definire le dichiarazioni di Scientology "poco aderenti alla realtà" è una perifrasi che, per usare le parole di Maffia, sarebbe corretto definire "<i>una perversione feticista nei confronti dell’eufemismo</i>".
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<br />
4) Chi conosce come vanno le cose in Scientology non avrà alcun dubbio che l'incontro con il giornalista "amico", a cui far visitare un centro Narconon, è stata un'operazione interamente gestita da OSA, il temuto Ufficio per gli Affari Speciali di Scientology.
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5) Entrambe le due interrogazioni non hanno neppure ricevuto risposta.
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6) Tanto per citare uno degli innumerevoli casi (tutti simili) accertati da quel maxiprocesso che entusiasma Maffia, una persona affetta da infermità mentale (un'infermità "<i>riconoscibile dalle persone incaricate dei trattamenti</i>") fu convinta ad accendere un mutuo sulla casa per acquistare auditing per 75 milioni di lire. Come si sapeva fin dall'inizio, l'auditing non le diede alcun beneficio.
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<br />
7) Questa la valutazione della Corte d'Appello di Bologna (confermata in Cassazione): "<i>se si tiene conto che tali attività</i> [sottoporre a saune e assunzioni di vitamine] <i>venivano effettuate con metodiche e prescrizioni del tutto particolari - saune protratte per ore, con rilevanti perdite di liquidi, e vitamine o consimili prodotti propinati in dosi massicce ed in maniera tale da non tener conto delle eventuali diversità degli assuntori - non può che condividersi la conclusione del perito quando, anche a tacere degli aspetti di natura strettamente psicoterapica del programma, ha affermato che le pratiche connesse al c.d. ‘Purification Rundown’ appartengono al mondo della medicina ufficiale, in quanto fortemente incidenti su tutto il metabolismo</i>".
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<br />
8) Come ampiamente dimostrato dal processo di Milano tanto apprezzato da Maffia, rientra nella normalità quotidiana che all'auditing vengano sottoposti soggetti con problemi psicologici o addirittura affetti da infermità mentale, per cui il giudice di primo grado era arrivato alla seguente conclusione: "<i>dunque è inammissibile che degli incompetenti, come i membri dello staff </i> [gli operatori di Scientology]<i>, possano accostarsi a tali soggetti e intromettersi nei recessi della loro psiche, sia pure col pretesto di un aiuto spirituale, ma in realtà per svolgere un trattamento psicologico del tutto avventuristico, per i possibili danni cagionabili</i>".
<br />
<br />
9) È di pochi giorni fa la notizia che - nella causa che li vedeva contrapposti a Simonetta Po - Alberto Laggia, Maria Pia Gardini e le Edizioni Paoline sono stati condannati per plagio e al pagamento dei danni. Una sentenza che smaschera l'ennesima menzogna della Gardini, di cui il giornalista Alberto Laggia si è reso complice. (Di questa meschina vicenda si era parlato <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2010/03/le-edizioni-paoline-accusate-di-plagio.html" target="_blank">qui</a>.)
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Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-42668034538266227822014-11-01T09:20:00.000-07:002016-01-29T03:28:50.685-08:00Parabole e apologeti - cap.1<div style="text-align: justify;">
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Il 15 ottobre 2014 Agenzia Radicale ha pubblicato l'<a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/3012-il-controverso-caso-narconon-l-insopportabile-parabola-di-un-regime" target="_blank">articolo</a> di Camillo Maffia "<i>Il controverso caso Narconon: l’insopportabile parabola di un regime</i>". È un articolo su cui ritengo utile fare delle precisazioni, per cui interrompo l'analisi dell'ass. AssoTutor (con la quale avevo interrotto l'analisi di una conferenza di M. Alessandrini), dopo di che completeremo il discorso su AssoTutor e successivamente su Alessandrini. Scrive Maffia:
<br />
<blockquote>
<span style="color: #990000;">Nel centro vediamo operatori atei, scientologi, cattolici</span></blockquote>
Il centro è una sede Narconon non precisata, e il senso della frase è che gli operatori sono sia seguaci di Scientology sia non aderenti alla Chiesa di Hubbard, come in una qualsiasi associazione dove l'estrazione religiosa è irrilevante. Benché in teoria sia possibile, chiunque abbia frequentato Scientology anche brevemente sa che in pratica la realtà è ben diversa (1). Questa ipotetica multiculturalità (informazione che Maffia ha accettato senza le dovute verifiche), è funzionale alla frase successiva, secondo cui i centri Narconon non avrebbero niente a che vedere con la chiesa di Scientology (a parte la condivisione di alcuni principi astratti). Ancora una volta una informazione non vera, appartenente alla propaganda del Narconon, a cui Maffia ha creduto sebbene le prove che la smentiscono (vedi per esempio <a href="http://www.allarmescientology.it/txt/maffia-replica.htm" target="_blank">qui</a>) siano numerose e disponibili a tutti. Vediamola quindi la frase successiva:
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<blockquote>
<span style="color: #990000;">Le connessioni con Scientology derivano dal fatto che il metodo Narconon nasce dal lavoro di un detenuto negli USA, William Benitez, che negli anni Settanta, leggendo i "<i>Fondamenti del Pensiero</i>" di Ron Hubbard (fondatore della Chiesa), ha sviluppato un metodo di disintossicazione oggi diffuso e riconosciuto in tutto il mondo</span></blockquote>
Maffia ci spiega che il metodo Narconon fu sviluppato - quindi ideato, sperimentato e definito - da questo William Benitez negli anni '70. Chi conosce Scientology (anche superficialmente) sobbalzerà sulla sedia a questa ricostruzione. Il metodo Narconon è la riproposizione di una pratica religiosa chiamata Purification Rundown codificata da Ron Hubbard (come ogni altra cosa in Scientology), a un pubblico diverso da quello delle chiese di Scientology. Il Purification Rundown dovrebbe purificare l'organismo dalle tossine; il metodo Narconon, purificare l'organismo dalle droghe. In pratica è lo stesso prodotto presentato con due nomi diversi così da venderlo a due diversi tipi di clientela.
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<br />
La storia del "Purif", come viene comunemente chiamato il Purification Rundown, ha <a href="http://allarmescientology.it/txt/radiazioni.htm" target="_blank">origine</a> negli anni '50 (e non Settanta come scrive Maffia), quando Hubbard si innamorò di una sua fantasticheria che come d'abitudine definì "scoperta scientifica": il Dianazene, un miscuglio di alcune vitamine e sali minerali che in origine fu venduto come farmaco, finché non intervenne la Food and Drug Administration. Secondo Hubbard, il Dianazene avrebbe la proprietà di rimuovere le radiazioni atomiche e solari che, a suo dire, si accumulerebbero nei tessuti adiposi. Scientificamente un'assurdità. L'immaginaria scoperta scientifica venne resa nota in uno dei libri più ridicolizzati dell'immaginifico Hubbard: <i>Tutto sulle radiazioni</i>.
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<br />
Tralasciando le vicende degli anni successivi arriviamo al 1977, quando Hubbard ebbe la conveniente idea di estendere le proprietà della niacina (principale componente del Dianazene), stabilendo <i>sic et simpliciter </i>che oltre alle radiazioni la niacina liberava anche dagli accumuli di sostanze tossiche in genere, che pure loro si depositerebbero nei tessuti adiposi. Fu a quel punto che inventò il programma "scientificamente testato" Purification Rundown, che consiste di:
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<ol>
<li>assunzione di alte dosi di niacina (da assumere con quelle vitamine e sali che completavano la formula del Dianazene); </li>
<li>mezz'ora di esercizio fisico; </li>
<li>quattro ore di sauna giornaliere.
</li>
</ol>
Grazie alla sudorazione verrebbero così eliminate le tossine depositate da droghe, inquinanti atmosferici, pesticidi, farmaci, radiazioni ecc., tutti stanati dalla niacina (2). Sempre alla ricerca di nuovi clienti, l'utilizzo del Rundown di Purificazione per creare delle redditizie comunità di recupero fu consequenziale (3). Mai a corto di idee, prima che ai tossicodipendenti Hubbard si era <a href="http://ron-hubbard.blogspot.it/2014/09/capitolo-20.html" target="_blank">rivolto</a> alle vittime della polio, poi a chi soffriva di artrite o di asma, e infine a chiunque "<i>la vita ha in qualche modo ferito. Non importa se si tratta di vittime di ferite fisiche o mentali</i>". Limitare i legami tra Narconon e Scientology alla parabola del galeotto ricondotto sulla retta via dal salvifico libro di Hubbard può essere una puerile ingenuità per i credenti, ma è uno svarione che dimostra una colpevole impreparazione per chi fa informazione, e una ancor più colpevole predisposizione ad accettare senza senso critico le leggende dell'artificiosa <a href="https://archive.is/9OWow" target="_blank">propaganda</a> di Scientology (in questo caso travestita da Narconon).
<br />
<br />
L'aspetto più curioso è che a smentire Maffia è la stessa Scientology, la quale pubblica delle biografie del suo fondatore spesso contraddittorie. Ci sono infatti le <a href="http://www.narconon.it/domande_risposte/metodo-narconon.htm" target="_blank">pagine</a> web dei centri Narconon che, pur di nascondere l'appartenenza a Scientology, propongono la storiella del redento Benitez il quale avrebbe "<span style="color: #990000;"><b>sviluppato</b> un metodo di disintossicazione ecc.</span>", e c'è invece una <a href="https://archive.is/6oeh5" target="_blank">pagina</a> del sito di Scientology dove si legge che il Narconon "<i>utilizza tecniche sviluppate da L. Ron Hubbard</i>". Entrambe le versioni usano perfino lo stesso verbo: sviluppare.
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<br />
C'è di più. Un'altra <a href="https://web.archive.org/web/20141215000047/http://www.scientology.it/activity/narconon/narconon-drug-prevention-and-rehab.html" target="_blank">pagina</a> del sito Scientology spiega che il metodo venne creato addirittura un decennio prima che il fantomatico Benitez finisse in carcere: "<i>il programma di riabilitazione e prevenzione dalla droga fondato nel <b>1966 </b>sulla base delle scoperte di L. Ron Hubbard</i>". Ma contro Maffia ci si mette anche il sito con la biografia ufficiale di Ron Hubbard (quindi sempre di Scientology), dove viene <a href="https://archive.is/DA9ny" target="_blank">spiegato</a> cosa spinse il fondatore a intraprendere le impegnative ricerche che lo avrebbero portato a sviluppare il metodo Narconon: "<i>fu la cosiddetta “rivoluzione psichedelica” degli anni Sessanta a dare impulso al suo più intenso impegno su questo fronte</i>". C'è un che di malinconico in questo prodigarsi di Maffia a sostegno della propaganda del Narconon (ossia di Scientology), che viene smentito proprio dal beneficiario del suo prodigarsi: l'ingrata Scientology. Chi lo ha indottrinato sul Narconon, gli ha giocato un brutto scherzo.
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Il fatto che Narconon sarebbe un metodo "<span style="color: #990000;">riconosciuto in tutto il mondo</span>" sarà analizzato più avanti, ma detto in sintesi è uno sproposito che non varrebbe neppure la pena di commentare. Va solo rilevato che pure questo è uno dei punti cardine della propaganda di Scientology che Maffia pare essersi tranquillamente bevuto (senza fare le doverose verifiche).
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Passiamo alla affermazione successiva:
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<blockquote>
<span style="color: #990000;">Narconon vanta la capacità di offrire un percorso di riabilitazione funzionale senza far ricorso né ad altre droghe, né agli psicofarmaci, come testimoniato dalla perizia dei dottori Gulini (Direzione Medica ASL Piemonte) e Cozzula. Lo studio rileva infatti un considerevole tasso di successo</span></blockquote>
Quella degli studi che validerebbero l'efficacia del metodo Narconon appartiene alla propaganda (ingannevole) di Scientology. Quando una qualche entità competente si è pronunciata in merito (o sul Rundown di Purificazione, che è la stessa cosa), il giudizio è sempre stato una severa stroncatura:
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<ul>
<li>1989 - a causa del Purification Rundown il centro Dianetics di Modena viene condannato per truffa e abuso della professione medica (sentenza poi confermata fino in Cassazione);</li>
<li>1996 - completa bocciatura del metodo da parte del Consiglio Nazionale Svedese per la Salute e il Welfare;</li>
<li>2004 - il programma educativo Narconon bandito dalle scuole di S. Francisco (California);</li>
<li>2005 - la California Medical Association prende posizione contro il metodo Narconon, ecc.;</li>
<li>Si vedano inoltre i numerosi pareri medici unanimemente contrari, o meglio allarmati, raccolti in questa <a href="http://www.allarmescientology.it/txt/purif2.htm" target="_blank">pagina</a>.
</li>
</ul>
Esistono alcuni studi sbandierati dal Narconon sui propri siti che attesterebbero la validità scientifica del metodo e la sua straordinaria efficacia, di gran lunga superiore a ogni altro metodo di recupero dalle tossicodipendenze. In merito alla sua efficacia, per esempio, sul <a href="https://web.archive.org/web/20141215000047/http://www.scientology.it/activity/narconon/narconon-drug-prevention-and-rehab.html" target="_blank">sito</a> della Chiesa di Scientology (a testimonianza che il Narconon è Scientology) si legge che "<i>la percentuale di successo del Narconon non solo è la più alta del mondo, ma è <b>quattro </b>volte superiore alle medie internazionali</i>". Da un'analisi anche superficiale però, questi studi risultano privi di ogni credibilità (vedi <a href="http://www.allarmescientology.it/txt/narconon01.htm" target="_blank">qui</a>).
<br />
<br />
Venendo al caso in esame, Maffia scrive che "<span style="color: #990000;">lo studio rileva infatti un considerevole tasso di successo</span>". Invece il buon senso rileva che gli studi andrebbero anche letti, prima di citarli. Se lo avesse fatto, Maffia si sarebbe accorto che anche la perizia dei dottori Gulino e Cozzula, l'unica propagandata dal Narconon in Italia, presenta numerosi aspetti che la invalidano. Poiché meriterebbe un articolo a parte, qui mi limito a rilevare solo due dei vari aspetti critici:
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<ol>
<li>la perizia era nata come ricerca multicentrica, doveva cioè valutare nel loro insieme una pluralità di centri Narconon, ma per ammissione degli autori si è scontrata con l'impossibilità di reperire i dati di altri centri e si è limita al solo "Narconon Il Gabbiano" (in provincia di Lecce), usufruendo di un campione statisticamente insufficiente di soli 62 individui;</li>
<li>in apertura di perizia viene ricordato che "<i>la letteratura scientifica suggerisce un intervallo di almeno 3 anni per poter formulare un giudizio di successo del percorso</i>". Ebbene, il numero di pazienti esaminati dopo almeno 3 anni (o almeno 2 anni, o anche un anno solo) dalla fine del trattamento - che secondo Maffia presenta "<span style="color: #990000;">un considerevole tasso di successo</span>" - è zero.
</li>
</ol>
La perizia che tanto entusiasma il nostro giornalista non ha valore per ammissione dei suoi stessi estensori (4). Contiene inoltre anche un aspetto divertente. Per sopperire all'impossibilità di esaminare soggetti usciti dal programma da almeno tre anni, che è l'elemento cardine per la valutazione del metodo, i due autori hanno escogitato una soluzione originale: esaminare quegli "<span style="color: #990000;">atei, scientologi, cattolici</span>" - per usare le parole di Maffia - che operano nella struttura. Sarebbe come se per verificare l'efficacia delle terapie somministrate in un ospedale si esaminassero i medici curanti anziché i pazienti dimessi. Geniale. Questa è la perizia che consente al giornalista Maffia di affermare che il metodo Narconon vanta "<span style="color: #990000;">un considerevole tasso di successo</span>".
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<br />
Per inciso, a questo punto possiamo valutare meglio una dichiarazione di Scientology vista in precedenza: "<i>la percentuale di successo del Narconon non solo è la più alta del mondo, ma è <b>quattro </b>volte superiore alle medie internazionali</i>". E' un'affermazione che ci dà la misura della disinvoltura con cui la multinazionale dell'intelligenza si inventa i dati che certificherebbero la validità delle sue pratiche (religiose); vediamo come. I due autori della perizia rilevano l'inadeguatezza "<i>della metodologia di tenuta dei database interni alle strutture</i>", carenza che li ha indotti a suggerire "<i>un importante lavoro di revisione degli aspetti informativi</i>". In pratica, i dati che consentirebbero di misurare l'efficacia del metodo riabilitativo non esistono, poiché non vengono raccolti. Inoltre, come si è visto in precedenza, "<i>di altri centri dell’Associazione Narconon presenti nel territorio europeo</i>" non è stato possibile il "<i>reperimento dei dati</i>". Questo significa che, al pari della struttura esaminata, anche gli altri centri Narconon presenti sul territorio europeo non raccolgono questi dati, per cui non si comprende come sia possibile sostenere che il successo del metodo Narconon sia "<i>quattro volte superiore alle medie internazionali</i>", se non inventando delle percentuali da utilizzare in una propaganda fondata sulla menzogna; un aspetto che non sorprenderà chi ha una minima conoscenza di Scientology (5). E una volta sciolti i freni della correttezza, i proclami Narconon fluiscono <a href="https://archive.is/DA9ny" target="_blank">generosi</a>: "<i>I centri Narconon, la cui incomparabile efficacia viene accolta universalmente da un vivo apprezzamento, riscuotono una percentuale di successo <b>quintupla </b>rispetto a tutti gli altri programmi di recupero.</i>" Si consideri che, pur nella completa mancanza di dati, il Narconon non si fa scrupolo di presentare queste strabilianti <a href="https://archive.is/DA9ny" target="_blank">statistiche</a>:
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<blockquote>
<i>Dopo il completamento degli altri programmi di recupero, il 50% dei casi studiati ha continuato a usare e vendere droga. Nessuna delle persone che hanno completato il programma Narconon in un gruppo simile ha ripreso a consumare né a spacciare droga. Inoltre, mentre gli altri programmi riuscivano a ridurre al 40% i furti legati alla droga, coloro che terminavano il programma di recupero Narconon cessavano completamente di commetterne.</i></blockquote>
Coloro che, terminato il Narconon, avrebbero smesso definitivamente di assumere stupefacenti, spacciare o rubare sono un irreale 100% (contro il 50% degli altri metodi). Si tratta di annunci che <a href="http://pensieribanali.altervista.org/21/cento-richieste-giorno.jpg" target="_blank">ricordano</a> quelli del CeSAP: "<i>una media di un <b>centinaio </b>di richieste di aiuto <b>al giorno</b></i>". Questa è l'attendibilità delle informazioni fornite da Scientology e certificate da Maffia nel suo articolo. Informazioni che Maffia ha evidentemente ritenuto credibili; anzi certe, dato che se le avesse considerate solo credibili (e quindi potenzialmente non corrette) le avrebbe verificate.
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<blockquote>
<span style="color: #990000;">In Italia la vicenda Narconon inizia con l’improvvisa chiusura dei centri ad opera del giudice Mulliri negli anni Ottanta</span></blockquote>
Non è vero. Ancora una volta Maffia pare aver creduto alla propaganda (ingannevole) di Scientology senza verificarla. Prima dell'ordinanza di chiusura dei Narconon firmata nel dicembre 1986 dal giudice Mulliri, dopo anni di indagini scaturite da continue segnalazioni di NAS, Carabinieri, Guardia di Finanza e denunce di famigliari, che descrivevano situazioni igienico sanitarie disastrose e un generalizzato stato di degrado, si era già registrata la chiusura di vari centri Narconon per ordine delle Regioni o dei sindaci competenti. Non mancava neppure una severa una nota del Ministero della Sanità.
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Si consideri che già l'8 giugno 1983, a nemmeno un anno dalla fondazione del primo centro Narconon in Italia, aperto a Osnago il 12 agosto 1982, l’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia inviava un primo esposto alla Procura della Repubblica.
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L'intera storia del Narconon in Italia (così come all'estero) è caratterizzata da costanti problemi giudiziari (6), in genere derivanti da condizioni igienico-sanitarie particolarmente gravi, ma non sono mancati eventi di ordine penale, svariati decessi nonché suicidi. Ridurre i problemi giudiziari dei centri Narconon all'ordinanza dal giudice Mulliri è riduttivo e soprattutto fuorviante. Serve però a inserire nella narrazione di Maffia il cattivo della storia, l'antagonista necessario a esaltare i pregi del "buono", che in questo caso sarebbe il Narconon. Si tenga presente che, autonomamente dall'inchiesta Mulliri, si erano già occupati delle attività dei centri Narconon la Questura di Alessandria, il Nucleo di Polizia Giudiziaria dei CC di Milano, la Squadra Mobile di Milano, la Sezione Tossicodipendenze del Tribunale di Genova, la magistratura di Bologna, quella di Roma. E poiché nella storia narrata da Maffia il giudice Mulliri sarebbe il cattivo, è opportuno ricordare, per fare un solo esempio, che nel rapporto dei NAS di Genova si descrisse uno stato di degrado (con escrementi di cani nelle cucine) e di carenza di "igiene personale" tale "<i>da rendere disagevole ed imbarazzante l’esecuzione delle perquisizioni personali</i>". I rapporti degli altri NAS descrivono situazioni simili. Se gli inquirenti del processo di Milano sono i "cattivi" che per malvagità hanno tormentato il "buon" Narconon, allora il Gatto e la Volpe erano due benefattori sfruttati da un Geppetto narcotrafficante.
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<blockquote>
<span style="color: #990000;"><b>il tragico abbandono di centinaia di tossicodipendenti</b> in crisi d’astinenza lasciati a vagare nelle campagne dopo l’arrivo delle forze dell’ordine.</span> [enfasi nell'originale]</blockquote>
Addirittura la scenetta strappalacrime, come in un settimanale per parrucchiere. Un espediente retorico così scadente in un articolo di Maffia è una sorpresa impensabile, ma tant'è, affrontiamo pure questa.
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L'immagine di quei poveri ragazzi ridotti in zombie che infestano le italiche campagne per colpa di un infame burocrate è una fesseria. Allora come adesso, nei centri Narconon non vengono ospitati dei senzatetto, ma ragazzi che alle spalle hanno una famiglia disposta a pagare delle rette molto costose. A metà anni '80 variavano tra il milione e ottocentomila e i due milioni di lire al mese, più i libri (800.000 lire solo la serie iniziale), più i corsi di base di Scientology. Erano quindi genitori disposti ad affrontare grossi sacrifici (talvolta anche serie difficoltà economiche) per il proprio figlio. Si tratta quindi di ragazzi che in caso di emergenza la famiglia non avrebbe abbandonato in mezzo alla strada come un qualsiasi diseredato delle favelas sudamericane. Anzi, leggendo le carte processuali non era infrequente il caso contrario: genitori che constatate le condizioni di squallore generalizzato e la quantità di stupefacenti che circolavano all'interno della struttura, si portavano via il figlio. A voler essere puntigliosi, la sentenza del 2 luglio 1991 del maxiprocesso di Milano rileva che c'era davvero chi era disposto a lasciare i ragazzi "<span style="color: #990000;">in crisi d’astinenza</span>" a "<span style="color: #990000;">vagare nelle campagne</span>". Si tratta però dei dirigenti del Narconon (e in un caso della Chiesa di Scientology): se all'esatta scadenza la retta (da pagare sempre in anticipo) non era saldata per intero, il pargolo veniva espulso (7).
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Ma scenette strappalacrime a parte, ciò che Maffia vuole evidenziare è che la chiusura dei centri firmata dalla Mulliri fu una decisione degna di "Genni 'a carogna": un'immotivata aggressione ai danni di un'organizzazione che - come vedremo nella frase successiva - amorevolmente si prendeva cura dei ragazzi e li proteggeva dalle insidie del mondo "<span style="color: #990000;">nel morbido silenzio rotto solo dal cinguettio degli uccelli</span>" (poveri noi, anche il bucolico cinguettio). Cinguettii a parte però, cosa avrebbe dovuto fare un inquirente al ricevimento di rapporti dei NAS in cui si rilevava che:
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<ul>
<li>relativamente all'ispezione al Narconon di Castelnuovo Bormida, dove erano presenti 93 persone: "<i>La consultazione dei "folders" </i>[le cartelle personali] <i>ha evidenziato 39 casi di uso o spaccio di sostanza stupefacente all'interno e all'esterno del centro anche da parte di "staff" </i>[gli operatori del centro - ndr].";</li>
<li>relativamente all'ispezione al Narconon di Prazzo, che all'atto della perquisizione non aveva ospiti ma solo 5 persone dello "staff": "<i>Sono stati rilevati n. 15 casi di uso di droga all'interno e/o all'esterno della comunità</i>.";</li>
<li>relativamente all'ispezione al centro Narconon di Scarlino Scalo di Grosseto: "<i>dai "folders", sono stati evidenziati 72 casi di uso di sostanze stupefacenti all'interno e/o all'esterno del centro, anche da parte di personale degli operatori.</i>"
</li>
</ul>
Potrei continuare, ma abbiamo capito che nei centri Narconon dell'epoca il cinguettio lo si sentiva anche senza gli uccellini. Vediamo invece uno stralcio della relazione del NAS di Napoli, relativo all'ispezione al Narconon di Raviscanina che ospitava 31 persone, dove si rileva che:
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<blockquote>
<i>non si prende in esame il grado di tossicodipendenza del soggetto ma unicamente la disponibilità economica del tossicomane […] il tossicodipendente reclutato viene subito accettato al di fuori di qualsiasi esame e valutazione ai fini dell'effettiva possibilità di recupero ed ammesso al trattamento comune, standardizzato per tutti, automatico, generalizzato, non differenziato: non vi sono psichiatri, psicologi, farmacologi, assistenti sociali. Il medico convenzionato del Narconon si vede molto di rado e, del resto la sua presenza è inutile in quanto si limita a prescrivere una gran quantità di preparati magistrali a base vitaminica, spesso non rispondenti nel contenuto al dichiarato, che, sotto il nome di "bombe" lasciate negli scaffali alla mercé del primo arrivato vengono propinati al soggetto in quantità sempre uniformi al di fuori di qualsiasi prescrizione medica "ad personam". il metodo, semplicistico ed illecito è stato censurato dall'Istituto Superiore di sanità</i></blockquote>
Se a tutto questo sommiamo l'estremo degrado igienico-sanitario visto in precedenza, c'è da chiedersi cosa avrebbe dovuto fare il giudice Mulliri secondo Maffia, ma passiamo oltre.
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<span style="color: #990000;">Guardiamo il paesaggio tranquillo e irreale e la serenità che emana, camminando per l’ex albergo rivalutato dall’associazione Narconon e soffermandoci nella grande sala adibita a biblioteca, dove i degenti si concentrano sui programmi di studio nel morbido silenzio rotto solo dal cinguettio degli uccelli. Sembra impossibile che trent’anni fa luoghi ideati per garantire a chi ne usufruisce la pace mentale</span></blockquote>
Leggendo l'aulica prosa di Maffia viene il rammarico di non essere dei tossici per poter usufruire di quella "<span style="color: #990000;">pace mentale</span>". Le cose devono essere molto cambiate da quando io frequentavo le Org di Scientology, che all'epoca sembravano la capanna dello zio Tom. A parte "l'ufficio di Ron" sempre impeccabile, il resto era di una povertà e sporcizia avvilente. La giustificazione era che siamo qui per salvare l'umanità (in Scientology "salvare il pianeta") e non ha senso perdere tempo con assurde frivolezze materiali; che ti frega delle sedie sgangherate o se il cesso è una latrina medievale, dopo trilioni di anni puoi finalmente elevarti a una condizione di semi-dio, pensa a raggiungere quello scopo! Ma anche ipotizzando uno straordinario miglioramento degli ambienti scientologici, chi conosce come funzionano le cose al suo interno si sentirà stringere il cuore al pensiero di quanto avranno sgobbato - giorno e notte - gli staff di Scientology assegnati a pulizia e riordino degli ambienti da mostrare al giornalista amico (perché senza la certezza che quel giornalista era ben disposto verso Scientology, col cavolo che sarebbe stato autorizzato a metter piede in un suo centro, dove i giornalisti sono graditi come un attacco di colite). Per chi non è pratico, gli staff vengono assegnati alla pulizia per punizione, che nell'orwelliana Scientology non mancano mai.
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<blockquote>
<span style="color: #990000;">All’epoca</span> [l’on. Luciano Violante - precisa Maffia - "<span style="color: #990000;">del Partito Comunista Italiano</span>"] <span style="color: #990000;">era impegnato in una strenua e dichiarata lotta contro Scientology volta da un lato alla reintroduzione del reato di plagio abolito per incostituzionalità dopo il caso Braibanti, dall’altro al ridimensionamento di una presenza amerikana col kappa come Scientology in Italia alla vigilia del crollo del muro di Berlino.</span></blockquote>
Una delle peculiarità più squalificanti degli antisette (contro cui Maffia si batte strenuamente) è la tendenza a vedere complotti ovunque, ma sotto questo aspetto anche Maffia non scherza. Il brano sopra riportato, assieme ai paragrafi successivi, ne sono una chiara testimonianza. Chi ha vissuto quegli anni sa bene che nell'86 il crollo del muro di Berlino, che è del novembre '89, era inimmaginabile, così come nell'87 e per quasi tutto il 1989. Ma per Maffia pare fosse immaginabile fin dai primi anni '80 (data di nascita dell'inchiesta che porterà al maxiprocesso di Milano) la preparazione occulta alla caduta del muro di Berlino, evento simbolo del crollo dell'Unione Sovietica. Un'ipotesi storicamente ardita, che ricorda la meravigliosa saga delle scie chimiche o dei finti sbarchi lunari.
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<span style="color: #990000;">Dopo sei gradi di giudizio, il maxiprocesso si conclude con archiviazioni, assoluzioni e il riconoscimento della natura religiosa di Scientology da parte della Cassazione, cui non segue nessuna iniziativa parlamentare o politica. Eccetto l’accertamento di pochi reati individuali, del tutto estranei all’attività della Chiesa, Scientology esce dal maxiprocesso a passo di danza, con tutti i principali imputati assolti da ogni capo d’accusa e nientemeno che una sentenza definitiva che sancisce indiscutibilmente il carattere religioso del movimento.</span></blockquote>
È una ricostruzione di una parzialità che lascia disorientati. Poiché la storia del processo di Milano è lunga e ricca di capovolgimenti, una sua esposizione puntuale richiederebbe una quantità di spazio e ancor più di tempo che non sono disposto a dedicarle. Anche perché le informazioni a cui ho accesso io sono disponibili a chiunque, e se qualcuno vuole conoscerle se le vada a leggere - Maffia incluso (anche se lui riterrà di sapere già quel che c'è da sapere grazie alle veline propinategli da un dirigente di Scientology molto cortese, che avrà casualmente incontrato al bar mentre prendeva un caffè).
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Tuttavia, affinché non si pensi che non ho argomenti a sostegno della mia accusa di faziosità, posso proporne una stringatissima sintesi. Questo perché invece di spendere il mio tempo in amabili conversazioni con esponenti di OSA (8), io mi sono smazzato le migliaia di pagine degli atti del maxiprocesso. L'iter processuale ha sancito che sono stati consumati un grande numero di reati, e non "<span style="color: #990000;">pochi</span>" come sostiene Maffia. Dei 27 capi di imputazione relativi a singoli episodi criminosi, 25 sono stati confermati [9], oltre a reati tributari). I reati sanzionati furono: circonvenzione d'incapace (talvolta aggravata), tentata truffa (talvolta aggravata), estorsione, violenza privata, abuso della professione medica e maltrattamenti, oltre a un singolo caso di abbandono di incapace. Tutti delitti conseguenti alla insaziabile bramosia di denaro del fondatore, che in svariate direttive ordina "FATE SOLDI, FATE PIÙ SOLDI".
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Con il "<span style="color: #990000;">paesaggio tranquillo</span>", il "<span style="color: #990000;">morbido silenzio</span>", la "<span style="color: #990000;">serenità che emana</span>" e il "<span style="color: #990000;">cinguettio degli uccelli</span>", Maffia tratteggia un Narconon ammantato da una stucchevole bontà francescana, ma tra le numerose vittime di circonvenzione (quindi affette da disturbi mentali chiaramente evidenti), c'era persino un soggetto internato in un ospedale psichiatrico. Si tenga inoltre presente che il tribunale che riconobbe quei 25 capi di imputazione (confermati nei gradi successivi) fu estremamente prudente nelle sue valutazioni. Per fare un esempio, un imputato fu assolto dall'accusa di circonvenzione di incapace ai danni di una persona che "<i>soffriva di psicosi paranoide con delirio persecutorio</i>", perché il referto psichiatrico non riportava esplicitamente che la deficienza psichica era chiaramente percepibile da chiunque. Parlare di "<span style="color: #990000;">pochi reati individuali</span>" rasenta il grottesco.
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Di questa mole di reati - ribadisco giudicati con sentenza definitiva - la maggior parte non fu possibile identificare con certezza l'autore. Tra i reati di cui fu identificato il responsabile, ancora una volta la grande parte venne estinta dall'amnistia del 1990. Furono così comminate solo alcune condanne, che però si estinsero per sopravvenuta prescrizione grazie al protrarsi dell'iter processuale. Divenute definitive tutte queste condanne, la parte conclusiva di quel combattuto processo si incentrò su una sola imputazione: l'associazione a delinquere. Va rilevato che quest'ultima ipotesi accusatoria, dai giuristi è stata valutata come figlia di quell'isteria antisette che all'epoca stava invadendo l'Europa, e il PM Forno pare ne fosse un sostenitore, visto che contestò il reato associativo con un pervicacia pari alla severità con cui fu rigettato dalla Cassazione (e dalla Corte d'Appello a cui venne rimandato il processo).
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I giuristi <a href="http://www.biblio.liuc.it/scripts/essper/ricerca.asp?tipo=scheda&codice=11018785" target="_blank">valutarono</a> la definitiva assoluzione di Scientology dal reato di associazione a delinquere come un "<i>Esito che forse è anch'esso sintomo di una «decostruzione del panico morale intorno al problema delle sette in Europa occidentale»</i>" (commento che qualifica gli attuali gruppi antisette e la recente Squadra AntiSette della Polizia come bloccati agli anni Ottanta). Ma di fronte al gran numero di reati accertati, anche tenendo in considerazione l'assoluzione per il reato associativo, leggere che "<span style="color: #990000;">Scientology esce dal maxiprocesso a passo di danza</span>" fa pensare a un articolo preso da <i>il Giornale</i>, forse la pubblicazione più comica del nostro panorama editoriale. Anche perché, al di là dei numerosi reati sanzionati, il tribunale di primo grado la cui impostazione fu pienamente confermata fino in Cassazione commentò che: "<i>Certamente, i sistemi spesso praticati in seno all'organizzazione</i> […] n<i>on possono andare esenti da giudizi del tutto critici e negativi sotto un profilo morale ed etico: tuttavia non sempre quello che è moralmente illecito è anche penalmente rilevante</i>." Il commento viene riportato e condiviso anche dalle sentenze successive. Scientology può anche danzare, ma il giudizio uscito da quel processo a cui si appella Maffia per osannare Scientology è impietoso.
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Ancora un paio di precisazioni. Parlare di "<span style="color: #990000;">reati individuali del tutto estranei all’attività della Chiesa</span>", quasi che gli staff avessero rubato al supermercato, è fuorviante, dato che si trattava di reati commessi durante l'attività ecclesiastica, quella pratica di "<i>vendita dura</i>" codificata in dottrina. (vedi nota *) Si consideri che uno staff fu riconosciuto colpevole di truffa ai danni dei genitori di una minorata psichica per aver loro garantito la restituzione dei 23 milioni di lire dell'auditing se non si fosse risanata, ma la clausola restitutoria stampata sui moduli delle ricevute era presente solo nella copia che non veniva consegnata ai clienti; un artifizio di cui non era di certo responsabile lo staff condannato (e di cui forse era all'oscuro). Scientology saprà anche danzare, ma certi suoi dirigenti sanno invece raggirare poiché chi ordinò di togliere quella clausola da una delle copie delle ricevute non era certo l'addetto alle pulizie.
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Quanto al fatto che "<span style="color: #990000;">la sentenza definitiva sancisce indiscutibilmente il carattere religioso del movimento</span>", che Maffia fa apparire come una consacrazione, dobbiamo andare alla sentenza conclusiva, quella dell'ottobre 2000 della Corte d'Appello di Milano la quale, in osservanza alle linee guida della Corte Costituzionale fece - riassunto in estrema sintesi - il seguente ragionamento: Scientology sostiene di essere una religione e questa Corte non ha elementi per provare il contrario (10). Ciò che, ripetendolo due volte, Maffia fa passare per un prestigioso imprimatur, è in realtà la banale presa d'atto di una autoqualificazione in forza della quale "<i>è religioso ciò che individui e gruppi dichiarano di credere tale</i>" (11). Una presa d'atto che non verrebbe negata nemmeno alla Chiesa della Santa Pizza Napoletana. Va inoltre precisato che nella sua sentenza la Corte d'Appello lascia chiaramente trasparire che è una decisione che non condivide, ma che ha dovuto prendere dai limiti imposti, "a torto o a ragione", dal precedente rinvio della Cassazione ().
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(continua)</div>
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<b>Note:</b>
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1) I centri di Scientology, così come i Narconon, pubblicano spesso annunci di lavoro, ma la retribuzione irrisoria (pochi euro al giorno) e il carico di lavoro irragionevole (almeno 12 ore al giorno tutti i giorni dell'anno) è accettabile solo da chi abbia uno scopo che va oltre il comune impegno lavorativo (nel caso degli scientologi lo scopo è salvare l'umanità), per cui può capitare che un esterno lavori per qualche giorno prima di andarsene, considerando l'ambiente una gabbia di matti. Nella pratica le offerte di lavoro di Scientology sono una delle varie strategie di proselitismo, in verità alquanto bislacco dato che crea più ostilità che interesse verso Scientology.
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2) La Chiesa di Scientology così descrive il Purification Rundown: "<i>un programma sviluppato al fine di aiutare a rilasciare e liberare dal corpo i residui tossici accumulati che potrebbero essere presenti nei tessuti, e nello stesso tempo, a ricostruire i tessuti e le cellule danneggiate</i>." (L. Ron Hubbard, <i>La via della felicità</i>).
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3) In un documento interno sequestrato durante una perquisizione in una sede di Scientology, i Narconon vengono definiti "<i>miniere d'oro</i>".
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4) Sulla scrupolosità con cui è stato fatto lo studio è legittimo avanzare delle riserve. Tanto per citare una delle numerose anomalie, non viene specificato chi ha materialmente effettuato i prelievi per gli esami di laboratorio e con quali modalità pratiche. Stante questa omissione, poiché gli autori risiedono in Piemonte e avrebbero analizzato una struttura pugliese distante un migliaio di chilometri, sorge il dubbio che i prelievi non siano stati eseguiti sotto la loro diretta supervisione. Per chi conosce come vanno le cose in Scientology, dove la pratica di "aggiustare" le cose e di mentire (a fin di bene, naturalmente, ossia a favore di Scientology che è il massimo bene dell'umanità) è una legge inviolabile, è facile immaginare come si sia proceduto. Ricordo che una <a href="http://www.xenu.net/archive/audit/latey.html" target="_blank">sentenza</a> ha stabilito che Scientology "<i>si basa sulle menzogne e l'inganno</i>". Non deve quindi sorprendere il fatto che i partecipanti al programma di disintossicazione fossero perfettamente puliti (in contrasto con i frequenti casi riscontrati di pazienti e operatori del Narconon scoperti a far uso di sostanze stupefacenti).
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5) Tutte le procedure all'interno delle sedi di Scientology sono standardizzate in modo ferreo da direttive di Hubbard che indicano nei minimi dettagli come operare; non è quindi ipotizzabile che in America questi dati vengano raccolti e in Europa no.
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6) Dal rinvio a giudizio, pag. 677: "<i>In pratica non esiste migliore dimostrazione di questa estrema "litigiosità" dei centri Narconon delle parole dello stesso Zanella </i>[all'epoca a capo del Narconon - ndr] <i>a questo G.I. durante un suo interrogatorio quando ha affermato che una voce molto pesante nel bilancio dei centri era stata sempre quella delle spese legali.</i>"
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7) Tralasciando i casi concreti emersi in dibattimento, in merito alle direttive impartite questo è ciò che ha stabilito il maxiprocesso di Milano: "<i>Le affermazioni di questi testi trovano poi conferma in due fonti di sicuro rilievo: il VEROTTA, che per le sue funzioni di contabile doveva ben essere al corrente di questa materia, ha, infatti, precisato che “vi era una direttiva di ZANELLA che escludeva l’accoglimento di chi non avesse prima pagato”, e la RABAGLINO, che aveva lavorato come operatore nel centro di S. Quirico, ha dichiarato testualmente: “con mio marito avevo pensato di accantonare le somme ricevute per consentire a chi non aveva i mezzi di poter frequentare, ma fummo censurati; la regola era che per essere ammessi si doveva pagare la retta senza alcuna possibilità di aiuto da parte dell’organizzazione”</i>." (Corte d'Appello di Milano, 1993)
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8) OSA (Office of Special Affairs) è il temuto dipartimento di Scientology che tra le altre cose si dedica alla molestia (il termine usato in una direttiva di Hubbard è: distruzione) di chi critica Scientology. Chi conosce come vanno le cose in Scientology, non avrà alcun dubbio che ad avvicinare un giornalista per passargli informazioni, è stata un'operazione interamente gestita da OSA.
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9) "<i>In ben 25 casi dei 27 capi di imputazioni, in cui sono stati contestati singoli episodi criminosi, sono stati commessi reati da parte di aderenti all'organizzazione nei confronti di coloro che si avvicinavano all'istituto di Dianetica, divenuto poi chiesa di Scientology, dato questo già di per sé decisamente significativo, posto che per nessun'altra organizzazione, con fini dichiaratamente non solo leciti ma addirittura filantropici, risulta essersi verificata un'ipotesi del genere nell'arco di pochi anni</i>"; Corte d'Appello, motivazione della sentenza, 1993. I 25 casi su 27 di cui si parla si riferiscono alla sentenza emessa dal tribunale di primo grado. In appello queste condanne verranno confermate, e verranno inoltre riconosciuti colpevoli del reato di truffa, estorsione ed esercizio abusivo della professione medica, svariati imputati che in primo grado erano stati assolti.
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10) Dalla sentenza della Corte d'Appello di Milano del 5 ottobre 2000: "<i>In altre parole, in difetto degli ulteriori apporti probatori idonei a superare le censure della Cassazione, questo giudice prende atto con la Suprema Corte che le prove acquisite <b>non consentono di escludere </b>la natura confessionale di Scientology suffragata dallo statuto e dal pubblico riconoscimento.</i>"
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11) Nicola Colaianni; <i>Confessioni religiose e intese</i>, Cacucci, 1990.
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12) "<i>Non sembra dunque seriamente contestabile che, a torto o a ragione, ma comunque in modo processualmente vincolante, il giudice del rinvio è stato posto nella condizione di dover giustificare il proprio convincimento sulla base dello schema </i>esplicitamente <i>enunciato dal giudice superiore che prevede, tra l'altro, una presa di posizione sulla natura confessionale di Scientology. Non pare che la Cassazione abbia lasciato ulteriori vie di fuga in proposito, esplicitando una serie di vincoli di cui in questa sede si può solo prendere atto, lasciando da parte i personali convincimenti</i>". Corte d'Appello di Milano del 5 ottobre 2000.
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Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-12076752095746467622014-07-29T01:47:00.001-07:002016-01-29T03:19:12.360-08:00Assotutor: chi era costui? - cap. 2<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: small;"><span style="color: #274e13;">Avvertenza del 30/11/2014: dopo la pubblicazione di questo post, le pagine Web qui citate sono state modificate o perfino soppresse dal sito Internet di Assotutor, per cui i link ora puntano alle stesse pagine che erano state preventivamente salvate.
</span></span></blockquote>
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<b>L'utilità sociale</b>
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In un capitolo <a href="http://pensieribanali.blogspot.co.at/2014/05/alessandrini-alla-corte-del-re-sole-cap.html" target="_blank"><u>precedente</u></a> dove analizzavo la relazione di Alessandrini, ho definito Assotutor la più insignificante tra le associazioni antisette. Avrei anche potuto dire <b>la più inutile</b>, ma non volevo fare torto ad altri gruppi antisette che potrebbero ambire a questo titolo.
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Se sul sito di Assotutor si prova a cercare cosa fa di concreto l'associazione, quali "<span style="color: #990000;">azioni e servizi</span>" (di cui si <a href="http://www.assotutor.it/Articoli/2%20antiplagio.htm" target="_blank"><u>fregia</u></a> il dott. Potenza) vengono forniti all'utenza, spulciando tra le reiterate richieste di denaro (e di "<span style="color: #990000;">lasciti</span>", "<span style="color: #990000;">sussidi</span>", "<span style="color: #990000;">donazioni</span>", "<span style="color: #990000;">erogazioni</span>", "<span style="color: #990000;">contributi</span>", "<span style="color: #990000;">elargizioni</span>", "<span style="color: #990000;">fondi</span>", "<span style="color: #990000;">rimborsi</span>", "<span style="color: #990000;">versamenti</span>", "<span style="color: #990000;">testamenti</span>"), incontriamo finalmente <b>una</b> <a href="https://web.archive.org/web/20071102011251/http://www.assotutor.it/centro_ascolto.htm" target="_blank"><u>attività</u></a>: il Centro d'Ascolto, a cui le vittime del plagio possono "<span style="color: #990000;">chiedere sostegno, assistenza, consigli</span>". Questo centro ha una storia emblematica.
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-hPbBlBEYBWc/U9ddQZM2OhI/AAAAAAAAAak/43dpPEcXIxc/s1600/assotutor-centro-ascolto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="378" src="http://1.bp.blogspot.com/-hPbBlBEYBWc/U9ddQZM2OhI/AAAAAAAAAak/43dpPEcXIxc/s1600/assotutor-centro-ascolto.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;">Un tutor del <a href="https://web.archive.org/web/20071102011251/http://www.assotutor.it/centro_ascolto.htm" target="_blank">Centro d'Ascolto</a> dall'espressione</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;">adirata alquanto poco rassicurante.
</span></div>
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Nella pagina <a href="https://web.archive.org/web/20071102011414/http://www.assotutor.it/progetti.htm" target="_blank"><u>Attività</u></a> del 2007, si legge che il Centro d'ascolto è il "<span style="color: #990000;">Il <b>primo progett</b>o che Tutor ha realizzato</span>". Il primo ma - aggiungiamo noi - anche l'unico, dato che da quella pagina si apprende che "<span style="color: #990000;">E' in fase di studio anche la realizzazione di un servizio di assistenza terapeutica</span>", e che si stanno "<span style="color: #990000;">progettando altre attività di prevenzione, sostegno e tutela.</span>"
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Insomma, tanti bei progetti, che però erano solo <b>annunciati</b>, e il centro d'ascolto appariva l'unico concretamente realizzato (appariva). Nonostante gli impegni pubblicamente assunti però, i buoni propositi rimarranno "<span style="color: #990000;">in fase di studio</span>" ancora molto a lungo. Fino a tutto il 2010.
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Alla buonora, dirà qualcuno. E invece no perché nel 2011, quando sono almeno 5 anni che quella pagina avvisa che le "<span style="color: #990000;">altre attività</span>" sono in fase di studio, la novità <b>non </b>consiste nell'annunciarne l'attivazione, ma al contrario nel far sparire l'intera pagina. E insieme a lei spariscono pure il Centro d'ascolto e la relativa pagina [1]. Così, di punto in bianco, senza nessun preavviso o alcuna spiegazione. Niente più "<span style="color: #990000;">Centro d'ascolto</span>", niente più "<span style="color: #990000;">assistenza terapeutica</span>" in fase di studio, niente più "<span style="color: #990000;">altre attività</span>" in preparazione. Tutto azzerato. Come se niente fosse, si finge che quell'unica attività sbandierata non sia mai esistita.
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È una sparizione che sconfessa le trionfalistiche <a href="http://www.assotutor.it/rassegna%20stampa%20tutor/quotidiano_bas_22_2_08.pdf" target="_blank"><u>dichiarazioni</u></a> alla stampa del Presidente: "<i>In pochi mesi il Centro d’ascolto è diventato punto di riferimento a livello nazionale</i>". Una dichiarazione che a questo punto non è credibile: si sostiene che il centro d'ascolto presta i suoi servigi a vittime di tutta Italia, e poi lo si fa sparire alla chetichella, di nascosto, come un parente scemo di cui ci si vergogna. E poi che fine avrebbero fatto tutti quegli utenti talmente numerosi da rendere impossibile l'attività più basilare: rispondere ai messaggi? Inoltre, cosa ci sta a fare quell'esercito di funzionari a copertura di una quantità inverosimile di incarichi, se l'associazione non dà più nessuna "<span style="color: #990000;">assistenza e sostegno</span>", e si limita a rispondere ai messaggi purché brevi? E neppure a tutti i messaggi?
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Inutile nascondersi dietro a un dito e girarci intorno con domande retoriche, la conclusione è d'obbligo: Assotutor si presenta come una grande organizzazione che "<span style="color: #990000;">si articola sul territorio nazionale</span>", il cui successo consente dichiarazioni trionfalistiche ("<i>in pochi messi</i>" una rilevanza "<i>nazionale</i>"), ma gli impegni disattesi, la sparizione dell'unica (e ipotetica) attività concreta, la limitazione della modalità di contatto a un numero di fax, sono indicatori che fanno pensare che anche Assotutor non sia che una delle solite associazioni fittizie, costituite da un'unica persona (con tutt'al più qualche saltuario collaboratore), i cui trionfalismi sono lustrini per giornalisti e gli annunci vuota propaganda (se proprio non vogliamo definirli le sparate di chi ingrandisce a dismisura le sue azioni, per attribuirsi meriti immaginari). Niente folla di funzionari, né ressa di utenti in cerca di tutela, né "<span style="color: #990000;">vittime del plagio</span>" assistiti dal "<i>punto di riferimento a livello nazionale</i>".
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A riprova di come Assotutor non sia che una cumulo di annunci che magnificano un contenitore inutilizzato, un'organizzazione per l'appunto "insignificante", c'è il fatto che il suo sito web si trovi da tempo in stato di <b>abbandono</b>.
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Basta guardare la sconsolante <a href="http://www.assotutor.it/dicono.htm" target="_blank"><u>pagina</u></a> "<span style="color: #990000;">Dicono di Tutor</span>", arenatasi nel maggio 2008 dopo appena 2 anni di attività. Da <b>6 anni</b> è completamente ferma, e fa apparire il sito un oggetto inutile come un vecchio manifesto pubblicitario in una località balneare in inverno. Un po' meglio va alla <a href="http://www.assotutor.it/tutte_news.htm" target="_blank"><u>pagina</u></a> "<span style="color: #990000;">Archivio news</span>", che ha dato qualche segno di vita fino al 2011, ma solo grazie agli aggiornamenti di un processo ai dirigenti di una casa di cura. Trattandosi di una vicenda in cui era impegnato il dott. D. Potenza, quelle notizie potevano servire a dare lustro al Presidente, ma non erano di alcuna utilità alle "<span style="color: #990000;">vittime del plagio</span>" [2]. E comunque pure quella pagina è ferma da 3 anni.
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In conclusione, benché abbia descritto Assotutor come un gruppo antisette di straordinario successo, è evidente che il dott. Potenza ha gettato la spugna.
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Della rinuncia di "Gradassotutor" ad occuparsi di "vittime delle psicosette" - che appaiono sempre più fantomatiche - possiamo trovare una esplicita conferma in una <b>modifica </b>apportata alla pagina "<span style="color: #990000;">Come uscirne</span>". È una pagina che contiene una breve lezioncina su come un adepto si distacca da una setta (per carità, senza stancarsi troppo, giusto poche righe). La <a href="https://web.archive.org/web/20071102011301/http://www.assotutor.it/come_uscirne.htm" target="_blank"><u>prima</u></a> versione di quella pagina si concludeva invitando le vittime ad avvalersi dei servizi di Assotutor:
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<div style="text-align: center;">
"<span style="color: #990000;">Se hai bisogno d'aiuto, rivolgiti al Centro d'ascolto</span>"
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-ElEywsey5Fw/U9ddyUE1TiI/AAAAAAAAAas/U1Dauu4uBgY/s1600/come-uscirne-vecchio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="208" src="http://4.bp.blogspot.com/-ElEywsey5Fw/U9ddyUE1TiI/AAAAAAAAAas/U1Dauu4uBgY/s1600/come-uscirne-vecchio.jpg" width="400" /></a></div>
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Nella <a href="http://www.assotutor.it/come_uscirne.htm" target="_blank"><u>nuova</u></a> versione quelle poche righe sono rimaste immutate, ma è stato cancellato l'invito a rivolgersi ad Assotutor.
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-sq1mIA_Bg6A/U9deO34zVuI/AAAAAAAAAa0/qiVLJEcf8zE/s1600/come-uscire-setta-nuovo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="193" src="http://3.bp.blogspot.com/-sq1mIA_Bg6A/U9deO34zVuI/AAAAAAAAAa0/qiVLJEcf8zE/s1600/come-uscire-setta-nuovo.jpg" width="400" /></a></div>
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Sembra di poter dire che il dott. D. Potenza aveva puntato a un mercato rivelatosi inconsistente.
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Altri elementi ancora confermano il decesso del "progetto Assotutor", che da rampante (e inverosimile) "<i>punto di riferimento a livello nazionale</i>", si è ridotto a un dimenticato sito Internet. Queste conferme ce le forniscono le pagine che invitavano le <b>scuole </b>e le <b>altre Onlus in genere</b> ad aderire all'associazione. Sono le due pagine (<a href="https://web.archive.org/web/20111119202715/http://www.assotutor.it/adesione_scuole.html" target="_blank"><u>qui</u></a> e <a href="https://web.archive.org/web/20100709201827/http://www.assotutor.it/adesione_associazioni.html" target="_blank"><u>qui</u></a>) che abbiamo visto in chiusura del capitolo precedente, scomparse rispettivamente nel 2011 e nel 2010. Il motivo della loro soppressione è facile da ipotizzare: avendola presentata come un'organizzazione che doveva spaccare le montagne, dopo anni di totale mancanza di riscontro sia da parte delle scuole che delle associazioni, il dott. Potenza ha opportunamente cancellato quegli inviti così pretenziosi, divenuti ormai ridicoli alla luce del loro acclarato velleitarismo.
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Perfino comico è un annuncio che troviamo nella defunta <a href="https://web.archive.org/web/20111119202715/http://www.assotutor.it/adesione_scuole.html" target="_blank"><u>pagina</u></a> "<span style="color: #990000;">Adesione scuole</span>". Testimonia che il dott. Dino Potenza pensava di stare offrendo un'opportunità che le scuole si sarebbero precipitate a cogliere: "<span style="color: #990000;">Tutor mette a disposizione nuove pagine in questo sito, per dare visibilità al lavoro svolto dagli alunni e dagli insegnanti</span>". Pagine che non compariranno mai. Nemmeno una. I motivi possono essere due. La prima è che mancando di rispetto alle "scuole associate" e agli alunni, nessuno si è mai degnato di pubblicare quei lavori; ma è un'ipotesi da scartare dato che il dott. Potenza non è un maleducato. La seconda è che nessuno si è mai filato né il dott. Potenza, né la sua offerta di associarsi né la sua proposta di far fare agli alunni attività di sensibilizzazione "<span style="color: #990000;">contro ogni forma di manipolazione psicologica</span>"; e questa è l'unica ipotesi che rimane.
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<br />
Non sono solo le pagine destinate a insegnanti e alunni a essere state snobbate in modo così umiliante. C'è anche la <a href="http://www.assotutor.it/articoli.html" target="_blank"><u>pagina</u></a> destinata agli articoli scritti dal pubblico. Il fatto che non ci sia nemmeno un blando invito a mandare gli articoli, sembra indicare che per il dott. Potenza fosse un'esortazione superflua. Come dubitarne, dal momento che le psicosette sono una piaga così pervasiva (addirittura un allarme sociale secondo gli antisette), e che Assotutor è un'organizzazione tanto autorevole? (E che gli italiani sono dei grafomani.) Questa sua convinzione è confermata da una breve nota, che si presenta come un freno all'invio di articoli: la nota avverte che gli articoli devono essere "<span style="color: #990000;">prevalentemente a carattere tecnico o scientifico</span>" e saranno pubblicati "<span style="color: #990000;">previa accettazione del Comitato di redazione</span>".
<br />
<br />
Un Comitato quello di redazione che (presumibilmente al pari di quello scientifico, quello etico e quello giuridico), non è stato oberato di lavoro, dato che durante l'intero 2006 vengono <a href="https://web.archive.org/web/20080607095514/http://www.assotutor.it/articoli.html" target="_blank"><u>pubblicati</u></a> appena 2 articoli. Un successo modesto ma pur sempre meglio che niente? No, perché non si tratta di "<span style="color: #990000;">articoli ricevuti</span>". Il primo è firmato da Lui, il presidente in persona, e consiste in una presentazione - per sua natura né tecnica né scientifica - dell'associazione ("<span style="color: #990000;">Tutor Antiplagio: presentazione del presidente</span>"). Il secondo, intitolato "<span style="color: #990000;">La cancellazione del reato di plagio</span>", è firmato Assotutor, il che fa pensare che sia pure lui scritto dal Presidente.
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<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;">La pagina "<span style="color: #990000;">Articoli</span>" ancora immutata nel giugno 2008</span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-QyorKRG95ac/U9deo8JUFWI/AAAAAAAAAa8/4XvhlNWdu6Q/s1600/articoli-2008.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="250" src="http://2.bp.blogspot.com/-QyorKRG95ac/U9deo8JUFWI/AAAAAAAAAa8/4XvhlNWdu6Q/s1600/articoli-2008.jpg" width="400" /></a></div>
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Per avere un contributo esterno (e non auto-prodotto), bisogna attendete del tempo. Addirittura anni, quando nel luglio 2008 compare l'articolo "<span style="color: #990000;">Sette e culti: l’importanza dell’esperienza personale</span>" di Chiara Guarascio, la quale - dichiara Gradassotutor - "<span style="color: #990000;">racconta ai lettori di Assotutor l'esperienza ecc.</span>"
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-5CvEXf3S64A/U9de4rxLEmI/AAAAAAAAAbE/QmmXN_U71b4/s1600/articolo-chiara-guarascio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="388" src="http://1.bp.blogspot.com/-5CvEXf3S64A/U9de4rxLEmI/AAAAAAAAAbE/QmmXN_U71b4/s1600/articolo-chiara-guarascio.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
È vero, non viene rispettato il criterio che impone agli articoli di essere "<span style="color: #990000;">prevalentemente a carattere tecnico o scientifico</span>", ma dopo oltre due anni abbiamo il primo testo scritto appositamente per i "<span style="color: #990000;">lettori di Assotutor</span>", non è il caso di andare troppo per il sottile. Finalmente qualcuno che si avvede del prestigio di venire pubblicati sul sito del dott. Dino Potenza. Un prestigio puntualmente riconosciuto apponendo in calce al testo "<span style="color: #990000;">Pubblicazione: AssoTutor - Luglio 2008</span>" (e il copyright che ne certifica la proprietà: "<span style="color: #990000;">© Copyright Associazione Tutor Onlus</span>")
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-FRxblwt8dOY/U9dfFSrM-LI/AAAAAAAAAbM/C17Ce5zHsTk/s1600/assotutor-copyright-guarascio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="111" src="http://3.bp.blogspot.com/-FRxblwt8dOY/U9dfFSrM-LI/AAAAAAAAAbM/C17Ce5zHsTk/s1600/assotutor-copyright-guarascio.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Va bene, non la faccio lunga perché l'avete già intuito: quel testo non è stato scritto "<span style="color: #990000;">per Assotutorr</span>" [3], né per i "<span style="color: #990000;">lettori di Assotutor</span>": era stato pubblicato già un anno prima su un altro <a href="http://1922criminalmagazine.info/index.php?option=com_content&task=view&id=149&Itemid=2" target="_blank"><u>blog</u></a>. Si tratta di un banale copia e incolla (alla faccia della correttezza e dell'<a href="https://archive.is/eV9v4" target="_blank"><u>avviso</u></a> su "<span style="color: #990000;">la citazione delle fonti</span>").
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Da quel 2008 di nuovo passa del tempo, o meglio di nuovo passano gli anni, senza che qualcuno si accorga di Assotutor, finché si arriva all'agosto 2010 quando compaiono due articoli. Dopo <b>quattro</b> anni di attesa abbiamo finalmente i <b>primi </b>due articoli scritti <b>per</b> i lettori di Assotutor? Figuriamoci, a questo punto dovremmo aver capito com'è l''andazzo.
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Se apriamo l'<a href="http://www.assotutor.it/Articoli/5%20De%20Vincentiis%20_dietro%20al%20satanismo.html" target="_blank">articolo</a> "<span style="color: #990000;">Dietro al Satanismo</span>", troviamo il solito disclaimer "<span style="color: #990000;">Pubblicazione: AssoTutor - Agosto 2010</span>", con il solito diritto di proprietà ("<span style="color: #990000;">© Copyright Associazione Tutor Onlus</span>"), ma ancora una volta si tratta di un falso: l'articolo è di sei anni prima, il 2004, quando Assotutor <b>neppure esisteva</b>. Inoltre, era già stato <a href="http://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/44/psicologia-e-patologia-delle-sette-sataniche.html" target="_blank">ripubblicato</a> dall'autore sul proprio sito un anno prima, nel 2009. Persino il titolo è un falso, quello vero è "<i>Psicologia e patologia delle sette sataniche</i>".
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<br />
Con gli "articoli dei lettori" termino questo capitolo sulla "utilità sociale" dell'associazione, avvisando che la relazione di Alessandrini dovrà essere ulteriormente rinviata. Voglio però chiudere il post con una nota di ottimismo, poponendo una lettura positiva in merito alla dipartita del progetto "<span style="color: #990000;">Tutor Antiplagio</span>". Ritengo che il dott. Dino Potenza lo meriti, dato che seppur un po' guascone, sembra comunque una persona in gamba. Se guardiamo il problema della manipolazione mentale dal punto di vista degli antisette, ci rendiamo conto che aveva scelto di dedicarsi a un compito che fa tremare i polsi. Una selva intricata di fameliche psicosette, che tra i vari tipi di setta sono le più pericolose ("<span style="color: #990000;">in quanto principalmente su di esse si accentrano le accuse di destrutturazione mentale</span>", avvisa Assotutor). Gruppi resi ancor più insidiosi dal loro mascherarsi "<span style="color: #990000;">per lo più sotto forma di centri psicoterapeutici, istituti di ricerca e scuole di formazione</span>". Le vittime poi si contano a centinaia di migliaia. Un milione e mezzo secondo <a href="http://www.youtube.com/watch?v=qeDlX70SN8A" target="_blank">Alessandrini</a>. E se contrastare questa calamità non vi sembra ancora un'impresa impegnativa, tenete presente che "<span style="color: #990000;">Siamo certi che il fenomeno è in crescita</span>", ci <a href="http://www.assotutor.it/rassegna%20stampa%20tutor/quotidiano_bas_22_2_08.pdf" target="_blank">informava</a> D. Potenza nel 2008. Ebbene, non potrebbe essere che l'abbandono di Assotutor sia dovuto proprio all'efficacia del suo operato, che ha saputo contrastare la crescita del fenomeno settario e reprimerlo fino alla sua estinzione?
<br />
<br />
Ora però, come da diagnosi (a distanza) della psicologa clinica Lorita Tinelli, devo sottopormi alla cura per i miei disturbi mentali, per cui rimandiamo il resto ai prossimi post (e Alessandrini a quelli ancora successivi).
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<br />
<div style="text-align: center;">
(continua)</div>
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<b>Note</b>:<br />
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1) <a href="http://archive.today/QEdbL" target="_blank"><u>Qui</u></a> una pagina del 2010 che ha nel menù di destra il link a "<span style="color: #990000;">Attività e progetti</span>" e nel menù a sinistra il link a "<span style="color: #990000;">Centro d'ascolto</span>"; <a href="http://archive.today/9gaRI" target="_blank">qui</a> la stessa pagina ma del 2011 dove entrambi i due link sono stati tolti.
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<br />
2) Assotutor sostiene di <a href="http://www.assotutor.it/psicosetta.htm" target="_blank">occuparsi</a> "<span style="color: #990000;">in modo particolare</span>" delle Psicosette, ma se il dott. Potenza riesce bene nella difesa dei consumatori, allora cambi le finalità dichiarate dell'associazione e tolga tutta quella paccottiglia antisette contro il plagio che è un tipico reato immaginario, dato che più che l'effettivo pericolo degli accusati, rispecchia paure e pregiudizi degli accusatori.
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3) La pagina web è intitolata "<span style="color: #990000;">Articolo di Chiara Guarascio <b>per </b>Assotutor</span>"
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Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-11139788400744958562014-07-07T08:26:00.001-07:002016-09-14T02:03:32.953-07:00Assotutor: chi era costui?<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: small;"><span style="color: #274e13;">Avvertenza del 30/11/2014: dopo la pubblicazione di questo post, le pagine Web qui citate sono state modificate o perfino soppresse dal sito Internet di Assotutor, per cui i link ora puntano alle stesse pagine che erano state preventivamente salvate.
</span></span></blockquote>
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Giunti a metà della relazione di Alessandrini, prima del gran finale ricco di dichiarazioni col botto, facciamo un intermezzo. Accantoniamo per un momento la dolente manfrina di Alessandrini, per dare uno sguardo ad Assotutor, l'associazione a cui si è accennato un paio di volte nei capitoli precedenti.
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<br />
Assotutor è interessante perché è un "<i>caso esemplare</i>" di associazione antisette, dato che presenta tutti gli aspetti che caratterizzano tali gruppi. C'è perfino la pretesa qualifica di giornalista del suo fondatore, il dott. Dino Potenza [1], che ricorda l'epopea della "<i><a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/10/lautorevolezza-di-lorita-tinelli-cap-3.html" target="_blank"><u>Iscritta</u></a> all'Ordine dei Giornalisti della Regione Puglia</i>" Lorita Tinelli.
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-x1i1Wj6_Jo0/U7PTUsYUG8I/AAAAAAAAAaI/0sL9xpA-SmU/s1600/dino_potenza_giornalista.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="163" src="https://4.bp.blogspot.com/-x1i1Wj6_Jo0/U7PTUsYUG8I/AAAAAAAAAaI/0sL9xpA-SmU/s1600/dino_potenza_giornalista.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Sostenere Difendere Tutelare le vittime del plagio</b>
<br />
<br />
Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta di Assotutor dalla pagina "<a href="http://archive.today/5Ly7F" target="_blank"><u>Contatti</u></a>", al centro della quale campeggia la scritta:
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<div style="text-align: center;">
<span style="color: #990000;">Scrivete messaggi brevi<br />
e scusate se non riusciamo a rispondere a tutti.</span>
</div>
<br />
È una frase inopinata, che non suscita di certo una buona opinione. Poiché non è ipotizzabile che una associazione si auto conferisca la qualifica di "oziosi fannulloni", lascia intendere che l'associazione riceva una numero così elevato di richieste di assistenza, da rendere problematico persino la lettura di un messaggio lungo. Il che è incompatibile con la struttura organizzativa sbandierata, che contempla una quantità sorprendente di <a href="https://web.archive.org/web/20071102011404/http://www.assotutor.it/organizzazione.htm" target="_blank"><u>incarichi</u></a>:
<br />
<ol>
<li>Presidente,</li>
<li>Vicepresidente,</li>
<li>Segretario Generale,</li>
<li>Consiglieri,</li>
<li>Assemblea (di cosa?),</li>
<li>Consiglio Direttivo,</li>
<li>Comitato scientifico,</li>
<li>Comitato etico,</li>
<li>Comitato giuridico-legale,</li>
<li>Comitato operativo.</li>
<li>oltre ai 5 responsabili di "<span style="color: #990000;">Stampa e comunicazione</span>".
</li>
</ol>
Si consideri che in aggiunta a questi funzionari, nello <a href="http://pensieribanali.altervista.org/20/Statuto-Associazione-Tutor.pdf" target="_blank"><u>Statuto</u></a> troviamo anche il Tesoriere, i rappresentanti comunali, i rappresentanti provinciali e quelli regionali, oltre ai coordinatori di settore regionale, i coordinatori di settore nazionale, e in più i delegati locali (comunali, provinciali, regionali).
<br />
<br />
A rendere il tutto ancor meno credibile, è il fatto che in organico come "Stampa e comunicazione" ci sarebbero ben 5 informatici (quando un sito web, una volta creato, richiede interventi rapidi e saltuari), mentre non c'è qualcuno che abbia tempo per leggere i messaggi degli utenti da "<i>Sostenere Difendere Tutelare</i>". La conclusione è obbligata: alludere a una quantità così travolgente di utenti, appare come l'infondata vanteria di un guascone. Un genere di persona che indubbiamente suscita simpatia e benevolenza, se non fosse che un'associazione di "aiuto" non è una comitiva di amici in gita domenicale.
<br />
<br />
Questa non credibile difficoltà a leggere messaggi lunghi, non è l'unica ragione che rende quell'avviso motivo di discredito. Vediamo gli altri.
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<br />
<b>Secondo motivo</b> - Qualora qualcuno si rivolga a un gruppo antisette, non lo fa per chiedere a che ora parte la corriera per Avigliano. Mi spiego meglio. Nei capitoli dedicati al "caso Arkeon", abbiamo visto che i racconti di coloro che ritenevano di aver subito abusi, erano storie complicate, non riassumibili in un "<i>messaggio breve</i>". Il motivo è che la controversa nozione di "plagio" è un concetto del tutto estraneo alla comune conoscenza condivisa. Per cui l'esperienza di un ipotetico plagiato non sarà descrivibile con poche parole, come può fare chi racconta "mentre ero fermo al semaforo mi hanno tamponato", che è un evento la cui descrizione è concisa perché tutti abbiamo familiarità col traffico stradale.
<br />
<br />
Prendiamo un caso emblematico: la <a href="http://pensieribanali.blogspot.jp/2013/01/gabriella-monaco-e-la-psicosetta-1_14.html" target="_blank"><u>descrizione</u></a> degli abusi subiti (rivelatisi tra l'altro inesistenti) che Gabriella Monaco ha inviato alla Tinelli. Questa esposizione è lunga cinque pagine, mentre è addirittura di 7 pagine quella di P. D. N. (che abbiamo trattato <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2013/06/il-teorema-tinelli-come-creare-una.html" target="_blank"><u>qui</u></a>). Per cui, com'è possibile pretendere che vicissitudini tanto complesse, vere o immaginarie che siano, vengano esposte in un "<i>messaggio breve</i>"? È una pretesa assurda che può avere solo chi non presta attenzione a cosa sta pretendendo.
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<br />
<b>Terzo motivo</b> - Se l’associazione non ha neppure tempo di leggere i messaggi degli (ipotetici) richiedenti aiuto che la contattano, come può dare "<span style="color: #990000;">assistenza e sostegno alle vittime del plagio o della manipolazione mentale</span>"? Perché è proprio questa la <a href="https://archive.today/AOUo4" target="_blank"><u>finalità</u></a> dell'associazione.
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Assistere e sostenere chi ha subito vessazioni psicologiche è un'attività che di certo non si risolve nel tempo di prendere un caffè al bar. E neppure in quello di leggere un messaggio lungo. Saremmo quindi di fronte a un paradosso: un'associazione che promette di assistere le vittime del plagio, ma alle vittime del plagio non riesce a dedicare neppure qualche minuto di attenzione.
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<br />
<b>Quarto motivo </b>- Più avanti vedremo perché ho scritto "saremmo di fronte" e non "siamo di fronte"; al momento ci soffermiamo su un altro aspetto che dimostra come questo avviso, oltre che illogico, sia anche una sparata in stile Capitan Fracassa. Per farlo prenderemo come paradigma il CeSAP di Lorita Tinelli, che in fatto di numeri esorbitanti non scherza affatto. Già una decina d'anni fa sul sito del CeSAP si leggeva questo <a href="http://pensieribanali.altervista.org/21/cento-richieste-giorno.jpg" target="_blank"><u>annuncio</u></a>: "<i>riceviamo una media di <b>un centinaio di richieste</b> di aiuto al giorno</i>." Come dimostrato da "<a href="http://ilcasoloritatinelli2.blogspot.it/2016/04/cap-4.html" target="_blank"><u>Il curioso caso Lorita Tinelli</u></a>", è una quantità fuori da ogni logica. Ebbene, nonostante la Tinelli si vantasse di un numero così abnorme di contatti, invitava i suoi (fantomatici) utenti ad essere comprensivi e "<i>attendere i tempi di risposta, <b>che è certa</b></i>". Diversamente dalla Tinelli, il nostro gradassotutor risolve invece il problema in un modo sbrigativo da par suo: qualcuno la risposta non la riceverà e basta ("<span style="color: #990000;">non riusciamo a rispondere a tutti</span>").
<br />
<br />
Un modo deplorevole di trattare persone che, stando al suo collega antisette M. Alessandrini, sono già state vessate da un destino che ha loro inferto lo "<i><b>stupro </b>della mente</i>" e "<i>il <b>prosciugamento </b>dei patrimoni e dei conti bancari</i>". Esortare le persone a rivolgersi ad Assotutor e poi avere la grossolanità di non rispondere neppure, significa fare un inutile sgarbo a coloro che ci si è (volontariamente) impegnati a "<span style="color: #990000;">Sostenere</span>".
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La pagina "<a href="http://archive.today/5Ly7F" target="_blank"><u>Contatti</u></a>" non ha ancora terminato di offrire degli spunti che ci inducono a scuotere sconsolatamente la testa. Se si decide di offrire "assistenza e sostegno", nella pagina "Contatti" ci si aspetta di trovare per prima cosa un <b>indirizzo e-mail</b> (no, non sono impazzito: tra poco diverrà chiaro perché una premessa tanto insulsa è necessaria), oltre ovviamente a un numero di telefono e un indirizzo postale, che sono il minimo sindacale. E invece no. Quella dei contatti è una desolante pagina vuota, dove compare unicamente un inaspettato numero di fax.
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-u9WpQygWrsw/U7PTkemzhoI/AAAAAAAAAaQ/MAk9TIpk9-s/s1600/assotutor-contatti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="196" src="https://3.bp.blogspot.com/-u9WpQygWrsw/U7PTkemzhoI/AAAAAAAAAaQ/MAk9TIpk9-s/s1600/assotutor-contatti.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Oltre ad essere uno strumento ormai obsoleto, il fax è un dispositivo consueto per una azienda, ma non usuale per i privati. Inoltre non consente un dialogo agevole come il telefono o almeno la posta elettronica. Cosa deve fare chi si rivolge ad Assotutor, lasciare un telefono per essere ricontattato? Ammesso e non concesso che lo si richiami, è possibile che l'utente abbia dissidi con un famigliare "caduto" in una setta, per cui la telefonata potrebbe arriva in un momento inopportuno. La scelta del fax è così contorta e insensata da rendere evidente che l'intento del dott. Dino Potenza è di <b>scoraggiare</b> gli utenti (se mai ve ne sono stati) dal rivolgersi alla sua associazione. Un proposito che può avere motivazioni valide: stare ad ascoltare delle fregnacce come quelle che abbiamo visto <a href="http://pensieribanali.blogspot.ie/2013/04/processo-arkeon-i-testimoni-della.html" target="_blank"><u>qui</u></a>, può essere un castigo che una persona sensata farà di tutto per evitare. Ma allora perché impegnarsi a dare "<span style="color: #990000;">assistenza e sostegno alle vittime del plagio</span>"?
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<br />
La scelta così stramba di togliere perfino l'indirizzo e-mail (che in precedenza veniva <a href="https://web.archive.org/web/20071102011306/http://www.assotutor.it/contatti.htm" target="_blank"><u>fornito</u></a> insieme a un numero di telefono), è probabilmente dettata da un motivo che il Gradassotutor non può ammettere: dopo aver fondato l'associazione per il convincimento che in Italia le vittime delle sette fossero una folla imponente (i dati diffusi dagli antisette sono nell'ordine del milione), il dott. Dino Potenza si è probabilmente ritrovato a ricevere solo <b>occasionalmente </b>qualche sporadica e-mail (questo nella migliore delle ipotesi, come vedremo più avanti). Il che rende frustrante il doversi collegare ogni giorno a una casella di posta elettronica che immancabilmente è vuota. Per evitarsi questo fastidio, al dott. D. Potenza è quindi bastato dirottare gli improbabili contatti su di un fax. Con questo accorgimento, può serenamente andare a giocare a tennis sapendo che, nell'eventualità che qualcuno si faccia vivo, al suo ritorno il messaggio farà bella mostra di sé sulla scrivania; dopo di che, se ha tempo e voglia risponderà. Poco altruistico ma indiscutibilmente pratico.
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<br />
Ora che abbiamo visto la pagina "Contatti", con quel nome ingiustificatamente al plurale, siamo in grado di apprezzare meglio un altro aspetto che è indicativo della qualità dell'aiuto offerto dall'associazione Assotutor. Questa nuova prerogativa riguarda il fatto che se, per le modalità con cui chiedere aiuto, il nostro esperto di sette sembra soffrire di stipsi, la musica cambia completamente nel caso che intendiate essere voi a sostenere l'associazione inviando <b>soldi</b>.
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<br />
<b>Date, date, date!</b>
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<br />
Ben diversa dalla spoglia pagina "Contatti", la prolissa pagina "<a href="http://www.assotutor.it/sostienici.htm" target="_blank"><u>Sostienici</u></a>" ci avvisa che è gradito <b>qualsiasi </b>metodo di donazione. Va bene tutto, basta che la grana arrivi. Ecco come fare:
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<blockquote>
"<span style="color: #990000;"><b>Il 5 per mille</b></span>"
<br />
Questa voce è accompagnata da un testo che occupa un'intera videata. Vi si trova: la paziente e minuziosa spiegazione di come compilare il modulo per destinare il 5x1000 (sia mai che un imbranato riesca a sbagliarsi); il numero di codice fiscale in caratteri cubitali; la confortante notizia che il 5x1000 lo si può destinare sia con il modello 730, che con il modello unico, che con il CUD; la cartolina pubblicitaria in formato pdf da scaricare e stampare, con l'esortazione a distribuirla "<span style="color: #990000;">ad amici e parenti<b>!</b></span>" (con anche il punto esclamativo); altre sdolcinate spiegazioni di incomprensibile utilità.
<br />
<br />
"<span style="color: #990000;"><b>La donazione</b></span>" <br />
Nuova videata fitta fitta contenente: la gioiosa notizia che la donazione è detraibile dal reddito; la promessa che "<span style="color: #990000;">L'Associazione Tutor si impegna a rendere noti i risultati finanziari e le attività realizzate con i fondi</span>" (impegno che, come vedremo in seguito, non è mantenuto); il numero di conto corrente postale per effettuare il versamento (in caratteri cubitali); il conto corrente bancario se l'ufficio postale vi sta antipatico. C'è addirittura l'indirizzo fisico dell'associazione - via Lisbona 2, Potenza - che nel suo luogo naturale, la pagina "Contatti", non c'è (sia mai che qualcuno ne approfitti per inviare una noiosa richiesta di aiuto per lettera). Vengono inoltre illustrati una selva di calcoli su come ottenere la maggior detrazione fiscale sia per le persone fisiche che per le aziende, con la specifica delle relative leggi, articoli, commi, data e numero di pubblicazione della Gazzetta Ufficiale da passare al commercialista. Il tutto nobilitato dal motto "<span style="color: #990000;">Più dai, meno versi</span>", peraltro ripetuto due volte. Premurosamente, il dott. Potenza ci ricorda anche di conservare la ricevuta del bonifico (ma di indossare la maglietta della salute no).
<br />
<br />
"<span style="color: #990000;"><b>Raccolta fondi</b></span>"<br />
Se si tratta di ricevere dei soldi, il bravo "<i><a href="http://www.benessere.com/aec/collaboratori.htm" target="_blank">Giornalista</a> scientifico, esperto di fitness</i>" non è per niente schizzinoso, per cui se volete "<span style="color: #990000;">contribuire anche organizzando una raccolta fondi, devolvendo il ricavato a Tutor</span>", sappiate che sarete benvenuti come i fiori a maggio. Va bene tutto: "<span style="color: #990000;">manifestazioni sportive, spettacoli, mostre</span>". Finanche generiche "<span style="color: #990000;">riunioni</span>". In sostanza vanno bene gli "<span style="color: #990000;">eventi di <b>ogni </b>genere</span>". L'importante è che al disinteressato protettore dei plagiati arrivi la grana.
<br />
<br />
"<span style="color: #990000;"><b>Testamento</b></span>"<br />
I più stenteranno a crederci, ma le cose stanno proprio così. Il dott. Dino Potenza è molto indaffarato per il "<span style="color: #990000;">conseguimento delle finalità dell'Associazione</span>", quindi non rompete i maroni con messaggi lunghi; e se non ricevete risposta benché il vostro fosse un "<span style="color: #990000;">messaggio breve</span>", è lo stesso: non rompete i maroni. Se però è una questione di "<span style="color: #990000;">donazioni, sussidi, lasciti testamentari</span>", allora sappiate che il presidente di una "<span style="color: #990000;">Organizzazione <b>Non Lucrativa</b></span>" questi lasciti - magnanimo - lui li "<span style="color: #990000;">accetta</span>". E anche se inviate un messaggio lungo, siamo certi che troverà il modo di dedicarvi tutto il tempo necessario. </blockquote>
La questione "<span style="color: #990000;">Testamento</span>" nasconde però un aspetto scabroso. Sul sito di Assotutor si <a href="http://archive.today/pz8kQ" target="_blank"><u>legge</u></a> che "<span style="color: #990000;">L'attività dell'associazione è diretta</span> […] <span style="color: #990000;">alle persone che si trovano in situazione di svantaggio o disagio</span>". Chiedere dei lasciti testamentari a chi si trova in una condizione di "disagio", come accadde con <a href="https://archive.is/TJOl8" target="_blank"><u>Radio Maria</u></a> può dare adito a giudizi formulati in un linguaggio da taverna. A questi burini antisociali, che vogliono ostacolare un nobile benefattore, la risposta più adeguata è quella che ha reso celebre l'on. <a href="http://www.youtube.com/watch?v=_odaCKPdg5k" target="_blank"><u>Razzi</u></a>: "<i>Amico, fatti li cazzi tua e non rompere!</i>"
<br />
<br />
La pagina "<span style="color: #990000;">Sostienici</span>" è finalmente terminata, ma non così le <b>richieste di denaro</b>. Ne troviamo una anche nella <a href="http://pensieribanali.altervista.org/20/assotutor-diventa-socio.pdf" target="_blank"><u>pagina</u></a>: "<span style="color: #990000;">Diventa Tutor, associati</span>".<br />
<br />
Pure questa riccamente dettagliata, inizia con un accorato appello:
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<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #990000;">L'attività dei volontari è fondamentale per l'associazione.</span>
</div>
<br />
Per cui se sentite di dover rispondere alla chiamata per "<span style="color: #990000;">diventare un Tutor</span>", sappiate che è semplicissimo: basta inviare la domanda per posta o per fax. Attenzione però, perché "<span style="color: #990000;">occorre fare <b>prima </b>il versamento della quota associativa</span>". Un pagamento che potete fare come vi pare ("<span style="color: #990000;">ufficio postale o bonifico</span>"), su questo il dott. Dino Potenza è accondiscendente. L'importante è che il versamento sia fatto "<span style="color: #990000;"><b>prima</b></span>" di inviare la domanda.
<br />
<br />
Anche che qui c'è un problema. In questa pagina il nostro benefattore non sta invitando a fare una piccola donazione al fine di diventare generici soci sostenitori, alias tesserati, alias soci simpatizzanti che dir si voglia. Questo è ciò che propone per esempio <a href="http://www.emergency.it/flex/FixedPages/Common/tesseramento.php/L/IT" target="_blank"><u>Emergency</u></a>, la quale non manderà poi i tesserati in camera operatoria a eseguire interventi chirurgici. Il sito di Assotutor invece esorta a "<span style="color: #990000;">diventare un Tutor</span>", ossia un <b>operatore </b>dell'associazione. Con tanto di copertura assicurativa: "<span style="color: #990000;">L'associazione stipulerà, per i soci attivi, l'assicurazione obbligatoria</span>".
<br />
<br />
Ma per trattare con "<span style="color: #990000;">persone che si trovano in situazione di svantaggio o disagio psichico</span>", servono competenze specifiche (psicologo, counselor, ecc. [2]). Per cui chi invia la domanda potrebbe essere un ottimo idraulico, ma non potrà <b>svolgere </b>alcuna "attività" utile per "<span style="color: #990000;">Sostenere Difendere Tutelare</span>" le vittime di abusi psicologici. La domanda dovrebbe venire quindi respinta, ma la quota sarà già stata versata. Che si fa? Tranquilli, il dott. Dino Potenza è molto comprensivo: lui non richiede proprio <b>nessuna qualifica</b>, giacché per "<span style="color: #990000;">l'<b>attività </b>dell'associazione, <b>qualsiasi persona</b> da qualunque regione può iscriversi</span>". Quindi affrettatevi a pagare la quota, che è solo quella che interessa per "<span style="color: #990000;">l'<b>attività </b>dell'associazione</span>".
<br />
<br />
E se è un idraulico, potrà venire utile quando a casa del Presidente lo scarico del water perde, perché: "<span style="color: #990000;">L'attività del volontario <b>non </b>può essere retribuita in alcun modo, nemmeno dal beneficiario</span>". Ma ricorda:
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<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #990000;"><b>Dopo </b>aver fatto il versamento, <u>clicca qui per compilare la domanda</u>.</span>
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-8sZgl4yQYto/U7PT3NQiuCI/AAAAAAAAAaY/PKroC7nl0yM/s1600/clicca-qui-per+domanda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="105" src="https://3.bp.blogspot.com/-8sZgl4yQYto/U7PT3NQiuCI/AAAAAAAAAaY/PKroC7nl0yM/s1600/clicca-qui-per+domanda.jpg" width="400" /></a></div>
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<i>En passant </i>c'è da rilevare un curioso comportamento della dr.ssa Lorita Tinelli. In un vecchio <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/05/una-associazione-realmente-inutile-e.html" target="_blank"><u>post</u></a> abbiamo visto che la Presidente del CeSAP ha inviato un esposto alla Procura di Bari (oltre che all'Ordine degli Psicologi della regione Puglia e della regione Emilia Romagna), per <b>denunciare </b>la responsabile di un'associazione concorrente del CeSAP. Secondo la Tinelli questa sua collega era colpevole di "<i>aver seguito</i>" alcuni fuoriusciti da una "psicosetta", ma - sostiene sempre la Tinelli - fornire una qualche assistenza a dei fuoriusciti senza essere psicologi, significa "<i>millantare</i>" una preparazione "<i>senza avere il benché minimo senso delle reali necessità terapeutiche che queste persone hanno</i>", causando così l'interminabile lista di danni che possiamo leggere in quel vecchio post. Ora, l'attività di chi vuole "<span style="color: #990000;">diventare un Tutor</span>" consisterà proprio nel "<span style="color: #990000;">seguire</span>" le vittime di manipolazione mentale, ma accettare "<span style="color: #990000;">qualsiasi persona</span>" significa far operare in qualità di Tutor anche chi non è psicologo iscritto all'Ordine. Dobbiamo quindi temere che l'irosa intransigenza della Tinelli ricada anche sul nostro simpatico gradassotutor? Fortunatamente no, perché il dr. Dino Potenza è un fedele ammiratore e seguace dell'"<i>esperta a livello nazionale</i>", che su Arkeon non ne ha detta una giusta dopo che ha studiato il gruppo per dodici anni. Quindi niente esposti all'Autorità Giudiziaria e niente segnalazione all'Ordine degli psicologi (finché il nostro amico non si mostrerà in disaccordo su qualcosa).
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<br />
Torniamo ad Assotutor. Per incredibile che possa sembrare, le esortazioni a inviare denaro fatte dall'assillante Presidente non sono ancora terminate. La richiesta a contribuire è stata <a href="https://web.archive.org/web/20071102004810/http://www.assotutor.it/adesione_scuole.html" target="_blank"><u>rivolta</u></a> persino alle "<span style="color: #990000;">Scuole</span>" e a generici "<span style="color: #990000;">istituti</span>", i quali possono "<span style="color: #990000;">aderire a Tutor</span>" al modico prezzo di € 125,00. Invito rivolto "<span style="color: #990000;">anche a singole classi</span>" (la cui adesione viene via a soli "<span style="color: #990000;">€ 35,00 per una singola classe</span>"). E per non mettere limiti alla Provvidenza, il dott. Potenza ci ha <a href="https://web.archive.org/web/20100709201827/http://www.assotutor.it/adesione_associazioni.html" target="_blank"><u>provato</u></a> anche con le associazioni di volontariato in genere (€ 65,00), allettandole con una imperdibile "<span style="color: #990000;">insegna murale rigida, a colori, che attesta l'adesione</span>". Qui però troviamo una limitazione, perché il rigore morale non consente al Presidente di accettare qualsiasi Onlus: solo quelle "<span style="color: #990000;">che condividono le finalità di Tutor possono associarsi</span>" (come se fosse possibile che a un'associazione che non condivide le sue finalità potesse venire in mente di inviargli dei soldi).
<br />
<br />
La trattazione di questa prime peculiarità da "vero gruppo antisette" che caratterizzano Assotutor si è dilungata più del previsto, per cui rimando l'esposizione delle altre alla prossima puntata, e l'esame della relazione di Alessandrini a quella successiva ancora.
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<div style="text-align: center;">
(continua)
</div>
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<b>Note</b>:
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1) Il dott. D. Potenza si presenta come "giornalista", ma il suo nome non compare né sull'elenco dei giornalisti, né sull'elenco dei pubblicisti, entrambi disponibili sul sito dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti.
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2) Non che la qualifica di psicologo iscritto all'ordine sia garanzia di competenza. Per non ripetere il solito esempio della dott.ssa Lorita Tinelli, responsabile di quella lunga serie di dichiarazioni infondate e di uno "<i>studio scientifico</i>" horribilis che in questo blog abbiamo analizzato, basterà ricordare l'inverosimile guazzabuglio che avrebbe dovuto essere una "relazione tecnica", preparata su incarico del PM da una psicologa per il caso di Rignano Flaminio. Relazione tecnica impietosamente smontata dalla sentenza del tribunale. Una inaudita sciatteria che l'Ordine degli Psicologi si guarderà bene dal prendere in esame.
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<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-32587862585102311232014-06-13T10:04:00.001-07:002016-04-11T09:55:56.763-07:00Alessandrini alla corte del Re Sole cap. 6<div style="text-align: justify;">
<br />
(<span style="font-size: small;">continua dal <a href="http://pensieribanali.blogspot.de/2014/05/alessandrini-alla-corte-del-re-sole-cap_24.html" target="_blank">cap. 5</a></span>)
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<br />
A questo punto le <a href="http://youtu.be/npBUhj1bofY" target="_blank">dichiarazioni</a> dell'esperto di sette rag. Maurizio Alessandrini si fanno sempre più ardite, a cominciare dalla prossima:
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<br />
[0:23:35] <span style="color: #990000;">Inoltre, se in questo sparuto manipolo di ignoranti, incompetenti, così come veniamo puntualmente definiti da certi nostri detrattori, avessi il potere di coordinare non solo l’azione delle forze di polizia ma anche, come dirò in seguito, manipolare i media, influenzare la magistratura, i parlamentari, l’opinione pubblica, non si comprenderebbe come mai da anni starebbe portando avanti strenuamente una battaglia, purtroppo con risultati… non molto buoni, affinché lo stato italiano recepisca quantomeno quelle disposizioni a tutela dei soggetti più vulnerabili, in particolare dei minori. Alcuni stati membri del Consiglio d’Europa sono stati sollecitati già con raccomandazione N. 1412 del 1999 e successive raccomandazioni.
</span>
<br />
<br />
Ecco un nuovo esempio di quel mesto velleitarismo di Alessandrini che abbiamo già incontrato nel <a href="http://pensieribanali.blogspot.co.at/2014/05/alessandrini-alla-corte-del-re-sole-cap.html" target="_blank">quarto</a> e nel <a href="http://pensieribanali.blogspot.de/2014/05/alessandrini-alla-corte-del-re-sole-cap_24.html" target="_blank">quinto</a> capitolo, col quale mostra di crede che qualcuno possa attribuirgli la capacità di disporre della Polizia. Qui però s'è fatto prendere la mano, aggiungendo la capacità di influenzare, oltre alla Polizia, addirittura: la magistratura, i politici, l'opinione pubblica e infine i media. Evidentemente è una fantasia che lo conforta, per cui lasciamo perdere, anche perché è ben più rovinosa la questione dello "<span style="color: #990000;">sparuto manipolo di ignoranti</span>". Vediamone il motivo.
<br />
<br />
Nel <a href="http://pensieribanali.blogspot.co.at/2014/05/alessandrini-alla-corte-del-re-sole-cap.html" target="_blank">quarto</a> capitolo abbiamo visto che Alessandrini ha dimestichezza con le teorie del complotto, ma anche con un'argomentazione falsa sembra trovarsi a suo agio: il termine "ignorante" (o un aggettivo simile) non è <b>mai </b>stato usato da <b>nessuno </b>di coloro che Alessandrini chiama "<span style="color: #990000;">certi nostri detrattori</span>". Quella di Alessandrini è un'affermazione che evidenzia fin dove può spingersi a distorcere i fatti, perché è proprio il piagnone Alessandrini che ha dimostrato di usarlo con sorprendente disinvoltura (e acrimonia) addirittura su una <a href="http://youtu.be/8uKXTW8qqPI" target="_blank">TV nazionale</a>.
<br />
<br />
Bisogna aggiungere che Alessandrini non è il solo della sua conventicola a usare termini offensivi. Ignorante è un termine che è stato usato anche dal suo collega antisette, il vice presidente del CeSAP dr. Luigi Corvaglia, che in uno <a href="http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&view=article&id=3149:utili-idioti-e-libertarismo-di-facciata&catid=152&Itemid=321" target="_blank">sfogo</a> imbarazzante per uno studioso, lo ripete ossessivamente insieme a una sfilza di astiosi "<i>utili idioti</i>", "<i>cavalier servente</i>", "<i>eminenti studiosi</i>", "<i>confusione mentale</i>", ecc.
<br />
<br />
Se invece cerchiamo tra le critiche rivolte agli antisette, si trovano <b>unicamente </b>delle disamine del loro operato, debitamente argomentate e mai offensive. E se il giudizio risultante da quelle analisi è negativo, non è certo colpa dell'esaminatore. Sono critiche a cui una persona <b>ragionevole </b>avrebbe il dovere di rispondere in modo <b>altrettanto argomentato</b>, non facendo delle denunce pretestuose o correndo dalla "maestra". A tutti è capitato di reagire piagnucolando "<i>non è vero che sono brutto</i>", poi però si cresce, le scuole elementari diventano un ricordo, e una disputa la si affronta in modo più maturo e strutturato.
<br />
<br />
In merito invece a "<span style="color: #990000;">incompetenti</span>", non saprei dire se è stato usato o meno, ma qui la questione è diversa: come vogliamo definire il sedicente esperto di sette Maurizio Alessandrini, che ripetendo meccanicamente le scelleratezze della sua leader, rilascia ai media <a href="http://www.loritatinelli.it/2011/01/27/arkeon-alessandrinipotrebbero-essere-decine-e-decine-le-vittime-nella-provincia-di-fermo/" target="_blank">dichiarazioni</a> come: "<i>potrebbero essere decine e decine le vittime della setta Arkeon nella Provincia di Fermo</i> [vittime che] <i>sono rimaste nell’ombra, nonostante abbiano subito abusi di ogni tipo</i>"?
<br />
<br />
A scanso di equivoci, ricordo che una sentenza definitiva ha stabilito che:
<br />
<ul>
<li>era addirittura "<b><i>palese</i></b>" che Arkeon <b>non </b>fosse una setta (ma Alessandrini la definisce "<i>setta</i>");</li>
<li>in merito al reato di induzione in stato di incapacità - in sostanza il "plagio" - la sentenza ha sancito che "<i>le circostanze sono idonee ad escludere l'esistenza del fatto e la sua rilevanza penale in modo <b>assolutamente non contestabile</b></i>"; quindi <b>nessun </b>allievo ne è rimasto vittima (ma Alessandrini parla di "<i>vittime</i>");</li>
<li>la sentenza ha appurato che gli allievi non hanno subito <b>alcun danno</b>, perché il metodo Arkeon "<b><i>non é stato oggettivamente dannoso</i></b>" (ma Alessandrini sostiene che gli adepti avrebbero "<i>subito abusi di ogni tipo</i>");</li>
<li>nessuno degli allievi era della provincia di Fermo (ma Alessandrini parla di "<i>decine e decine</i>" solo in quella provincia).
</li>
</ul>
E ora che una sentenza definitiva ha rilevato "<i>la <b>palese </b>insussistenza della visione della psicosetta</i>", come definire l'ispiratrice di Alessandrini, la dr.ssa Lorita Tinelli, che dopo aver studiato il movimento Arkeon per 12 anni l'ha <a href="http://griess.st1.at/gsk/fecris/pisa/Tinelli_IT.htm" target="_blank">definito</a> "<i>un caso <b>esemplare </b>di ‘psicosetta’ in Italia</i>"? Ma cos'ha studiato, i fondi del caffè?
<br />
<br />
Si consideri che in base al suo "<i>studio scientifico</i>" horribilis, la dr.ssa Lorita Tinelli sosteneva di aver appurato che:
<br />
<ul>
<li>Arkeon era responsabile di maltrattamenti su minori e addirittura di abusi sessuali su minori [1], neanche fosse il marito dell'on. Mussolini che si ingroppava una quindicenne; in merito ai maltrattamenti la sentenza ha stabilito che è da "<i>escludere <b>categoricamente </b>la sussistenza del reato</i>" (<span style="font-size: small;">motivazione sentenza, pag. 848</span>), mentre gli abusi sessuali sui minori non sono stati presi in considerazione nemmeno dal PM;</li>
<li>in Arkeon i genitori "<i>non hanno più contatti con i propri figli</i>" (<a href="http://pensieribanali.altervista.org/video/no_contatto_figli.html" target="_blank">qui</a>), quando la sentenza ha stabilito che "<i>i partecipanti non venivano esclusi dalla famiglia o dagli amici</i>" (<span style="font-size: small;">Motivazione sentenza pag. 582</span>);</li>
<li>sempre secondo la dr.ssa Lorita Tinelli, in Arkeon si <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2013/06/il-teorema-tinelli-come-creare-una.html" target="_blank">consumavano</a> "<i>abusi di natura sessuale</i>", quando sarà lo stesso PM a scrivere già nel rinvio a giudizio che "<i>I reati di violenza sessuale sono addebitabili <b>esclusivamente </b>al comportamento del *** ritenendo l’associazione capeggiata dal Moccia <b>del tutto estranea</b> a questi comportamenti</i>";</li>
<li>e che i maestri di Arkeon "<i><b><a href="http://pensieribanali.blogspot.de/2013/12/il-teorema-tinelli-come-creare-una.html" target="_blank">assicuravano </a>assolutamente</b> la guarigione, non solo psicologica ma anche <b>fisica</b></i>" (<span style="font-size: small;">"Tutte le mattine", 20/01/2006</span>), quando il tribunale ha sentenziato che "<i>non appare <b>neanche ragionevole</b> quindi ritenere che alcuni frequentatori si fossero recati ai seminari ed agli intensivi </i>[di Arkeon]<i> per risolvere problematiche fisiche</i>".
</li>
</ul>
L'elenco potrebbe continuare ma sarebbe una ripetizione dei capitoli "<a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2013/06/il-teorema-tinelli-come-creare-una.html" target="_blank">Il teorema Tinelli: come creare una psicosetta</a>". Fatto sta che <b>ogni singola</b> accusa rivolta ad Arkeon dall'abusologa "<i>esperta a livello nazionale</i>" è risultata una fandonia quando addirittura "<i>non ragionevole</i>", con il tribunale che ha sentenziato che "<i><b>è ovvio</b> che la pratica Arkeon lasciasse <b>libera scelta</b> nell’utente di andare e tornare, di avere o meno fiducia nella relativa efficacia</i>" (<span style="font-size: small;">motivazione sentenza, pag. 161</span>).
<br />
<br />
Come definire degli "esperti" così che prendono cantonate di questa portata o travisano la realtà in questo modo? Ancora una volta Alessandrini dovrebbe essere grato a chi ha usato un termine, "<span style="color: #990000;">incompetente</span>", che in effetti un difetto ce l'ha, ma è quello di apparire inadeguato a definire chi ha sostenuto degli spropositi così rovinosi (mentre lui non si fa scrupolo di affibbiare un sonoro "<a href="http://youtu.be/8uKXTW8qqPI" target="_blank"><i>ignorante</i></a>" a chi non condivide le sue estremistiche posizioni).
<br />
<br />
Altra scorrettezza sta nel riportare dei singoli vocaboli senza riportare - e confutare - le <b>argomentazioni </b>di cui quei vocaboli rappresentano la conclusione. Appellare qualcuno con un secco "<span style="color: #990000;">incompetente</span>", in certi contesti potrebbe essere offensivo, ma concludere che una persona è incompetente dopo che si è rilevato quanto abbiamo appena visto, non è un'ingiuria, è un'inferenza logica (oltre che indulgente).
<br />
<br />
Veniamo ora a una distorsione dei fatti così marchiana da scadere nel grottesco: la frase "<span style="color: #990000;">Alcuni stati membri del Consiglio d’Europa sono stati sollecitati già con raccomandazione N. 1412 del 1999 e successive raccomandazioni</span>". Una frase che richiede un bella spudoratezza, quando l'avremo capita, perché la forma espositiva è claudicante. Non si comprende su che cosa gli stati siano stati sollecitati, ma se rileggiamo l'intero brano, riusciamo a intuire cosa Alessandrini cercava faticosamente di comunicare:
<br />
<ol>
<li>Alessandrini ricorda che il "Forum antisette" è impegnato a portare "<span style="color: #990000;">avanti strenuamente una battaglia</span>" per la reintroduzione del reato di plagio; </li>
<li>questa battaglia ha dato esiti "<span style="color: #990000;">non molto buoni</span>": non si è riusciti a far sì che "<span style="color: #990000;">lo stato italiano recepisca quantomeno quelle disposizioni a tutela dei soggetti più vulnerabili</span>";</li>
<li>"<span style="color: #990000;">Alcuni stati membri del Consiglio d’Europa sono stati sollecitati già con raccomandazione ecc.</span>"
</li>
</ol>
In pratica si tratta di un rimprovero per la nostra classe politica, la quale - secondo Alessandrini - non avrebbe ancora recepito una disposizione emanata nel lontano 1999, in merito al sogno degli antisette: la reintroduzione del reato di plagio. Già che c'è, Alessandrini ne approfitta per una nuova auto-glorificazione: davanti a uno Stato colpevolmente inerte, "<span style="color: #990000;">da anni</span>" loro si battono per portare "<span style="color: #990000;">avanti strenuamente una battaglia</span>", affinché l'Italia faccia il suo dovere e reintroduca la legge sul plagio.
<br />
<br />
Ho parlato prima di spudoratezza perché la "<span style="color: #990000;">raccomandazione N. 1412 del 1999</span>" (<a href="http://assembly.coe.int/nw/xml/XRef/X2H-Xref-ViewHTML.asp?FileID=8683&lang=EN" target="_blank">qui</a>) afferma l'<b>esatto contrario</b>. Vediamo quindi la raccomandazione evocata da Alessandrini, cominciando giusto dalla <b>prima </b>frase con cui si apre quel documento:
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">1. L'Assemblea ricorda la sua Raccomandazione n° 1178 (1992) su sette e nuovi movimenti religiosi, in cui riteneva <b>indesiderabile </b>una più significativa legislazione in materia di sette</span> [2]
</blockquote>
L'Assemblea del Consiglio d'Europa ritiene <b>indesiderabile </b>la promulgazione di leggi <i>ad hoc</i> come sarebbe appunto la legge sul plagio.
<br />
<br />
Si obietterà che questa frase fa parte delle <b>premesse</b>, e ha il solo scopo di ricordare che nel 1992 l'Assemblea esprimeva questa contrarietà; potrebbe essere che nel 1999 l'Assemblea abbia cambiato opinione. Giusto. Per cui vediamo cosa "<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">l'Assemblea richiede ai governi degli stati membri</span>" nel 1999:
<br />
<blockquote>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">iii. Usare le <b>normali procedure</b> della legislazione penale e civile contro le pratiche illegali </span>... [3]</blockquote>
Ci vuole una bella faccia per spacciare questa raccomandazione per un invito a promulgare una legge specifica per contrastare le sette.
<br />
<br />
Dopo tutto quello che abbiamo visto, è una mistificazione che non sorprende neanche più: da quando in qua chi è impegnato in una "<i><a href="http://www.anti-sette.org/documenti/favis_20100814_lettera-Senatore-Schifani.pdf" target="_blank">vera</a> e propria battaglia</i>" si interessa di questioni oziose come la verità? Teniamo inoltre presente che a compiere questa "manipolazione dell'informazione" sono quelle associazioni antiplagio che sostengo che "<i>Il controllo dell'informazione</i>" è uno dei "<i>quattro fattori</i>" <b>del plagio</b>. Serve "<i>per piegare le persone</i>" e "<i>ha un impatto drammatico e devastante</i>" [4], come premurosamente ci informano Dino Potenza di Assotutor e Lorita Tinelli del CeSAP.
<br />
<br />
Ciò che invece desta sorpresa, almeno a chi scrive, è che si menta anche là dove è del tutto inutile, perché raccontare la verità non comporterebbe alcuno svantaggio. Vediamo un esempio. In risposta a delle gravi (e circostanziate) <a href="http://www.agenziaradicale.com/index.php/diritti-e-liberta/858-quanto-costa-e-a-che-serve-la-squadra-anti-sette-interrogazione-radicale" target="_blank">accuse</a> rivolte al "Forum antisette", Alessandrini ha pubblicato una <a href="http://favisonlus.wordpress.com/2012/11/26/per-fare-chiarezza-su-un-caso-di-deprogrammazione-in-italia" target="_blank">lettera</a> (che non staremo ad analizzare perché anche la mia sopportazione ha un limite) dove si legge:
<br />
<blockquote>
<i>Peraltro la stessa Associazione ARIS Italia fondata dal sig. Ennio Malatesta, e disciolta negli anni ’90, non ha mai aderito al Forum, costituitosi solo <b>nel gennaio 2010</b></i>.</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-uvWnTfyfeW4/U5suDvE0J7I/AAAAAAAAAZw/8VK9wI9RkJc/s1600/nel-gennaio-2010.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="62" src="https://4.bp.blogspot.com/-uvWnTfyfeW4/U5suDvE0J7I/AAAAAAAAAZw/8VK9wI9RkJc/s1600/nel-gennaio-2010.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Sorvoliamo sul fatto che l'ARIS si sarebbe disciolta negli anni 90, che come al solito non corrisponde al vero, ma qui non ci interessa. Soffermiamoci invece sul fatto che il "Forum degli antisette" si sarebbe costituito "<i>nel gennaio 2010</i>". Esiste un'altra <a href="http://www.liberocredo.org/i-referenti-della-sas-e-il-plagio" target="_blank">lettera</a>, intestata "<i>Forum delle associazioni italiane di ricerca informazione contrasto dei movimenti settari nociv</i>i", che porta la data <b>del 2007</b>:
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-EAFSfVnBSV0/U5suqXlJbII/AAAAAAAAAZ4/9SuE3R17q3g/s1600/forum-nato-2007.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="204" src="https://2.bp.blogspot.com/-EAFSfVnBSV0/U5suqXlJbII/AAAAAAAAAZ4/9SuE3R17q3g/s1600/forum-nato-2007.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Poiché pare improbabile che gli antisette possano viaggiare nel tempo e scrivere una lettera a nome del "Forum" tre anni prima della nascita della loro congrega, e dato che non esiste necessità di mentire sulla sua data di costituzione (ammettendo che nacque nel 2007 l'argomentazione sarebbe rimasta invariata), viene da chiedersi cosa spinga a dover mentire sempre e comunque [5]. Ma la questione più importante è che se si mente anche quando non comporta alcun vantaggio, figuriamoci cosa si fa quando può tornare utile.
<br />
<br />
Ora che abbiamo visto con quanta disinvoltura Alessandrini altera i fatti secondo il suo tornaconto, torniamo alla raccomandazione del Consiglio d'Europa. Sono contento che Alessandrini l'abbia tirata in ballo, per di più facendo appello all'autorevolezza dell'istituzione, perché abbiamo l'opportunità di vedere quale sia la considerazione del Consiglio d'Europa per organizzazioni come la FAVIS di Alessandrini o il CeSAP della Tinelli. Un dispregio messo nero su bianco in diversi enunciati di quel documento (adottato all'<b>unanimità</b> [6]).
<br />
<br />
In primo luogo in merito all'attendibilità, dove le associazioni antisette vengono parificate nientemeno che alle sette. Proprio quelle sette che Alessandrini considera un "<i>cancro</i>":
<br />
<blockquote>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">7. È di primaria importanza avere informazioni attendibili su questi gruppi che non siano emanate né dalle sette stesse <b>né da associazioni fondate per difendere le vittime</b> delle sette</span> [7]</blockquote>
Esprimendo un'ovvietà, il Consiglio d'Europa ritiene indispensabile "<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>l'obiettività</b> di tali informazioni</span>" ("<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">the objectivity of such information</span>"), per cui quelle fornite dalle sette le considera inaffidabili perché finalizzate alla propaganda, ma considera altrettanto farlocche quelle diffuse da associazioni "<i>fondate per difendere le vittime delle sette</i>", come appunto la FAVIS di Alessandrini, il CeSAP della Tinelli e il resto della banda. Una bocciatura senza appello: sette e antisette pari sono.
<br />
<br />
La scomunica dell'istituzione europea, che Alessandrini ha disonestamente citato a suo sostegno, non deriva solo da una questione di inattendibilità (che comunque già da sola rappresenta una censura definitiva). È l'<b>intera dottrina</b> antisette che viene condannata. Dottrina che è efficacemente rappresentata da un sostantivo usato nel nome della loro combriccola: "<i>contrasto</i>" ("<i>Forum delle Associazioni Italiane di Ricerca Informazione e <b>Contrasto </b>dei Movimenti Settari ecc</i>.").
<br />
<br />
Entriamo più nel dettaglio. Poiché considerano le "sette" un "<i>cancro sociale</i>", quando non addirittura "<i>manifestazioni diaboliche</i>" [8], lo scopo delle associazioni antisette non può che essere quello di promuovere "<i>una <b>vera e propria battaglia</b></i>" (<a href="http://www.liberocredo.org/sites/default/files/pdf/lettera-senatore-schifani.pdf" target="_blank">Alessandrini</a>) contro un nemico da annientare. E non sono solo Alessandrini e Buonaiuto a parlare in questi termini, bensì l'intero spettro delle associazioni che aderiscono al "Forum antisette". Abbiamo infatti:
<br />
<ul>
<li>Maria P. Gardini dell'ARIS, che di Scientology si <a href="http://la1.rsi.ch/archivio_storie/welcome.cfm?idg=0&ids=1803&idc=40422" target="_blank">definiva</a> il "<i><b>nemico </b>pubblico numero uno</i>";</li>
<li>Aldo Verdecchia di "Giù le mani dai bambini" <a href="http://pensieribanali.altervista.org/20/Aldo_Verdecchia_pag_5.pdf" target="_blank">impegnato</a> a "<i>combattere</i>" la sua "<i>battaglia</i>" fino "<i>alle <b>estreme conseguenze</b></i>";</li>
<li>Lorita Tinelli che <a href="http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&view=article&id=3128:francia-un-medico-e-i-suoi-collaboratori-sono-stati-accusati-di-frode-e-di-abuso-dei-deboli-attraverso-sudditanza-psicologica&catid=135:abusi&Itemid=193" target="_blank">invita</a> le vittime a contattarla non per avere assistenza o consiglio, ma al solo scopo di "<i>dar seguito ad <b>ulteriori azioni legali</b></i>".
</li>
</ul>
Contrariamente a quanto riportato in modo ingannevole da Alessandrini, l'approccio del Consiglio d'Europa non ha niente a che vedere con questo furore iconoclasta. Anzi è l'esatto opposto: richiede ai governi degli Stati membri che venga <b>concesso </b>lo status di ente morale "<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">a tutte le sette e nuovi movimenti religiosi</span>" [9]. È quindi una sconfessione completa dei bellicosi centri che si propongono la distruzione di un ipotetico "<i>cancro</i>". Il Consiglio d'Europa ritiene infatti che sia da:
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">V. incoraggiare un approccio ai nuovi gruppi religiosi che favorisca <b>comprensione</b>, <b>tolleranza</b>, <b>dialogo </b>e <b>risoluzione dei conflitti</b>;</span> [10]
</blockquote>
Comprensione, tolleranza, dialogo, risoluzione dei conflitti. Proporlo agli antisette, per loro natura integralisti, è come parlare di accoglienza all'ex sindaco xenofobo di Treviso <a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2013/10-giugno-2013/leprotti-vagoni-piombati-gay-frasi-celebri-sceriffo-2221580964729.shtml" target="_blank">Gentilini</a>, secondo cui gli immigrati "<i>Bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucile</i>" (mentre per i "<i>culattoni</i>" <a href="http://www.youtube.com/watch?v=wMgNAj0cleM" target="_blank">proponeva</a> la "<i>pulizia etnica</i>").
<br />
<br />
Dopo aver espresso un giudizio di inattendibilità, e aver ripudiato la dottrina intollerante degli antisette, la raccomandazione del Consiglio spazza via perfino il presupposto su cui si fondano le loro associazioni:
<br />
<blockquote>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">11. Oggi al mondo esistono decine, forse anche centinaia di gruppi più o meno grandi con credenze e osservanze di varia natura, che non sono necessariamente pericolose o pregiudizievoli alla libertà. È vero che tra questi gruppi ne esistono alcuni che hanno commesso azioni criminali. Ciononostante l'esistenza di alcuni movimenti pericolosi <b>non è sufficiente a condannare tutti gli altri</b>.</span></blockquote>
Sembra quasi uno sberleffo, dato che per gli antisette:
<br />
<ul>
<li>"<i>Le sette per loro natura e struttura <b>sono sempre ‘diaboliche’</b> e nocive per il singolo e la collettività</i>" (<span style="font-size: small;">don <a href="https://archive.is/sz2x0" target="_blank">A. Buonaiuto</a></span>);</li>
<li>"<i>quella miriade di associazioni culturali</i> [che propongono] <i>le cosiddette terapie energetiche, alternative, olistiche</i> [sono delle] <i>vere e proprie sette manipolatrici e plagianti</i>" (<a href="http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2718:lettera-osservatorio-scilipoti&catid=266:comunicati-stampa&Itemid=44%20" target="_blank">comunicato</a> stampa firmato da: Maurizio Alessandrini per la FAVIS, Lorita Tinelli per il CeSAP, Mario Pienotti per l'ARIS Toscana, Mario Martini per l'ARIS Veneto, Aldo Verdecchia per "Giù le mani dai bambini", Giovanni Ristuccia per SOS Antiplagio); </li>
<li>Dietro alle "<i>sette</i>" si cela il "<i>demonio</i>" (Alessandrini, <a href="http://www.favis.org/favis2/images/Immagini/conferenza%20pietralata.pdf" target="_blank">convegno</a> "<i>San Michele lotta contro il demonio: le sette</i>").
</li>
</ul>
Si noti che là dove la raccomandazione rileva l'esistenza di "<i>alcuni</i>" gruppi responsabili di atti illeciti, si parla di "<i>azioni criminali</i>", quindi da perseguire con le leggi ordinarie, e non di "plagio", da perseguire con una legge specifica contro le sette.
<br />
<br />
L'aver citato questa raccomandazione a suo sostegno, quando era suo interesse fingere che non esistesse, evidenzia i metodi di Alessandrini e del resto della congrega di cui è il portavoce, con cui si intende perseguire gli obiettivi. Si potrebbe quindi interrompere qui la disamina della sua relazione, ma non lo farò, perché le affermazioni di Alessandrini sono un crescendo rossiniano che nei prossimi capitoli riusciranno ancora a sbalordirci
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
(continua)
</div>
<br />
<b>Note</b>:
<br />
<br />
1) Dal verbale di SIT di L. Tinelli del 28/2/2006, Questura di Bari:
<br />
<blockquote class="tr_bq">
"<i>durante tale attività, durante la quale ai soggetti coinvolti viene chiesto dal "maestro", dopo essere stati bendati, di relazionarsi con gli altri presenti senza limiti ovvero anche avendo <b>veri e propri rapporti sessuali</b>. Durante tali "lavori" vi è stata <b>la partecipazione attiva</b> sia <b>di soggetti minori</b>, sia addirittura di persone affette da sieropositività
</i><br />
[…]
<br />
<i>un ragazzo residente a Bari, affetto da asma bronchiale, ha interrotto le cure previste dalla medicina ufficiale</i>"</blockquote>
Benché sia probabilmente superfluo, per sicurezza ricordo che oltre ai maltrattamenti su minori, anche tutto il resto dichiarato dalla dr.ssa L. Tinelli è risultato completamente falso (vedi <a href="http://pensieribanali.blogspot.com.br/2013/01/gabriella-monaco-e-la-psicosetta-3.html" target="_blank">qui</a>).
<br />
<br />
2) Il <a href="http://assembly.coe.int/nw/xml/XRef/X2H-Xref-ViewHTML.asp?FileID=8683&lang=EN" target="_blank">testo</a> originale: "<i>1. The Assembly recalls its Recommendation 1178 (1992) on sects and new religious movements, in which it considered that major legislation on sects was undesirable</i>".
<br />
<br />
3) Il testo originale: "<i>iii. to use the normal procedures of criminal and civil law against illegal practices carried out in the name of groups of a religious, esoteric or spiritual nature;</i>"
<br />
<br />
4) "<span style="color: #990000;">Il controllo dell'informazione è l'ultima <b>componente del controllo mentale</b>. Se a una persona viene negata l'informazione necessaria a formulare giudizi fondati, non sarà più in grado di formarsi opinioni proprie. Tale controllo dell'informazione ha <b>un impatto drammatico e devastante</b>. In molte sette le persone hanno un accesso limitato ai mezzi d'informazione (giornali, riviste, televisione o radio) che non siano di pertinenza del gruppo.</span>" (Dal <a href="http://www.assotutor.it/manipolazione.htm" target="_blank">sito</a> di Assotutor, associazione partner del CeSAP e della FAVIS)
<br />
"<span style="color: #990000;">Gruppi tossici esistono per piegare le persone alla dipendenza attraverso l’obbedienza a un leader.Il controllo dall’alto avviene attaverso</span> (sic) <span style="color: #990000;">quattro fattori come indicato dal modello BITE Steven Hassan: Comportamento, <b>Informazione</b>, Pensiero ed Emozione</span>" (Dal <a href="http://www.loritatinelli.it/tag/steven-hassan/" target="_blank">blog</a> della presidente del CeSAP Lorita Tinelli)
<br />
<br />
5) Non appare ipotizzabile che si tratti di un refuso: la lettera è a nome dell'intero "Forum antisette" e non è credibile che gli esponenti delle altre quattro associazioni non ne abbiano preso visione prima della pubblicazione.
<br />
<br />
6) La raccomandazione è stata emessa dalla <a href="http://www.coe.int/t/dgi/default_en.asp" target="_blank">Commissione</a> per gli Affari Legali e i Diritti Umani il 13 aprile 1999, e adottata all'<b>unanimità</b> dal <a href="http://assembly.coe.int/nw/xml/XRef/Xref-XML2HTML-en.asp?fileid=16713&lang=en" target="_blank">Consiglio d'Europa</a> il 22 giugno dello stesso anno.
<br />
<br />
7) Questo il testo originale: "<i>7. It is of prime importance to have reliable information on these groups that emanates neither exclusively from the sects themselves nor from associations set up to defend the victims of sects</i>"
<br />
<br />
8) "<i>Le sette per propria natura e struttura sono da considerarsi <b>sempre ‘diaboliche’</b> e nocive per il singolo e la collettività</i>" (don <a href="http://www.apg23.org/ambiti-dintervento/anti-sette-occulte/ULTIMO.pdf" target="_blank">A. Buonaiuto</a>); "<i>Non tutte le sette sono sataniche, ma <b>tutte sono diaboliche</b>. Culti distruttivi che separano la persona dagli affetti, dalla religione, dalla società, spersonalizzandola attraverso abusi o <b>crimini psicologici, fisici o patrimoniali</b></i>" (don <a href="https://archive.is/PQhkv" target="_blank">A. Buonaiuto</a>)
<br />
<br />
9) "<i>3. In Recommendation 1178 (1992), it simply recommended that the Committee of Ministers take measures to inform and educate young people and the general public and <b>requested that corporate status be granted to all sects</b> and new religious movements which had been registered.</i>"
<br />
<br />
10) La raccomandazione richiede anche di "<i>incoraggiare l'istituzione di organizzazioni non-governative per le vittime, o le famiglie delle vittime</i>" ("<i>iv. where necessary, to encourage the setting up of non-governmental organisations for the victims, or the families of victims, of religious, esoteric or spiritual groups, particularly in eastern and central European countries;</i>"), ma organizzazioni che rispettino "<i>un approccio ai nuovi gruppi religiosi che favorisca comprensione, <b>tolleranza dialogo</b> e <b>risoluzione dei conflitti</b></i>"; niente a che vedere con il fine di associazioni come la FAVIS o il CeSAP.
<br />
<br />
<br /></div>
Pensieribanalihttp://www.blogger.com/profile/10411910231530346496noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3796761366695138092.post-32758740148764464352014-05-24T02:45:00.001-07:002014-05-24T02:45:03.042-07:00Alessandrini alla corte del Re Sole cap. 5<div style="text-align: justify;">
(continua dal <a href="http://pensieribanali.blogspot.co.at/2014/05/alessandrini-alla-corte-del-re-sole-cap.html" target="_blank"><u>cap. 4</u></a>)
<br />
<br />
Continuiamo l'analisi della <a href="http://youtu.be/npBUhj1bofY" target="_blank"><u>geremiade</u></a> di Maurizio Alessandrini agli antisette francesi:
<br />
<br />
[0:17:55] <span style="color: #990000;">Che sia religiosa, non religiosa, civile… il concetto è questo: che compiono abusi. Perché le religioni, in Italia, qualunque religione, anche una religione che adora le lampadine rotte, fulminate, niente da dire, purché non compia abusi sulle persone.</span>
<br />
<br />
Questa affermazione di Alessandrini si caratterizza per due peculiarità:
<br />
<ol>
<li><b>è insulsa</b>; esprime un principio che è di una ovvietà lapalissiana, dato che il suo contrario sarebbe immorale;</li>
<li><b>è falsa</b>; cosa di cui lo stizzoso Alessandrini-Brunetta <b>sa bene</b>.
</li>
</ol>
Era infatti presente anche lui in commissione giustizia del Senato, quando il suo collega antisette [1] don Aldo Buonaiuto sosteneva che il discrimine tra un gruppo innocuo e uno criminale sta nel professare una religione "riconosciuta" o meno. Se si tratta di una credenza non riconosciuta, allora è una "manifestazioni diabolica" e chi la pratica va persegui(ta)to, negandogli perfino i diritti costituzionali (vedi <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2014/04/alessandrini-alla-corte-del-re-sole-cap.html" target="_blank"><u>cap. 1</u></a>).
<br />
<br />
Non ci sono solo le dichiarazioni del nostalgico dell'Inquisizione Buonaiuto a smentire questa tolleranza simulata di Alessandrini. I suoi due colleghi di "forum antisette" A. Verdecchia e L. Tinelli, continuano a <a href="http://pensieribanali.blogspot.de/2013/12/il-teorema-tinelli-come-creare-una.html" target="_blank"><u>definire</u></a> Arkeon una "<i>psicosetta</i>" che commette <b>reati </b>ai danni degli allievi, anche dopo la perentoria sentenza di Bari, la quale ha dichiarato insussistenti <b>tutti </b>i reati settari, e ha sancito come "<i>palese</i>" che Arkeon non era una setta. Soprattutto ha stabilito che in Arkeon <b>non esistono vittime</b>, ridicolizzando così le diffamanti (e scellerate) dichiarazioni della sedicente "<i>esperta a livello nazionale</i>" Lorita Tinelli (vedi <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2013/11/il-teorema-tinelli-come-creare-una_22.html" target="_blank"><u>qui</u></a>).
<br />
<br />
Che quella di Alessandrini sia una tolleranza solo di facciata, lo testimoniano anche le posizioni esposte in una lettera indirizzata al sen. Scilipoti, scritta proprio da Alessandrini a nome di tutto il "forum antisette", e <a href="http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2718:lettera-osservatorio-scilipoti&catid=266:comunicati-stampa&Itemid=44%20" target="_blank"><u>pubblicata</u></a> da Lorita Tinelli sul sito del CeSAP, dove si afferma che "<i><b>quella miriade</b> di 'associazioni culturali'</i> [che propongono le] <i>cosiddette terapie energetiche, alternative, olistiche</i> [sono delle] <i><b>vere e proprie sette manipolatrici</b> e plagianti</i>". Nessuna esclusa.
<br />
<br />
Alessandrini si inalbera se lo si definisce "antisette radicale" perché lui tollera - in teoria - perfino chi adora le "<span style="color: #990000;">lampadine fulminate</span>", e poi - nella pratica - condanna come criminale <b>l'intero mondo</b> New Age: il Reiki, l’Ayurveda, la Bioenergetica, i Fiori di Back, la cristalloterapia, l'iridologia e il resto di quelle caleidoscopiche credenze, che in effetti non sono meno strambe dell'adorare lampadine fulminate (o del credere che Adamo ed Eva siano realmente esistiti), ma al pari dell'adorare "<span style="color: #990000;">lampadine fulminate</span>" sono altrettanto innocue.
<br />
<br />
Ancora una volta Alessandrini sta dando un'informazione <b>falsa</b>. In sostanza sta manipolando (gli antisette direbbero "sta plagiando") i partecipanti al convegno.
<br />
<br />
[0:18:50] <span style="color: #990000;">Poiché è evidente che taluni preferiscono continuare a ignorare le impostazioni basilari e sul rapporto che c’è tra noi con il dipartimento antisette di Polizia, mi preme anche in questo contesto evidenziare una volta di più il fatto che le associazioni italiane federate FECRIS, che costituiscono anche il menzionato forum antiset… ehm, delle associazioni, non hanno stipulato alcuna convenzione con la squadra antisette, né sono referenti privilegiati della stessa, né tanto meno ne coordinano attività investigative, ci mancherebbe altro. Le nostre associazioni di volontariato, in quanto tali, operano in un’ottica di naturale dialogo, di cooperazione con le forze dell’ordine, e con tutte le istituzioni.</span>
<br />
<br />
Siamo alla farsa. Come in una commedia di Totò, Alessandrini si lascia sfuggire un "<span style="color: #990000;">forum antiset</span>", che poi cerca di correggere in "<span style="color: #990000;">delle associazioni</span>". L'abitudine gli ha fatto sfuggire quell'inopportuno "antiset", e il tentativo di nasconderlo mette in luce la volontà di Alessandrini di <b>manipolare </b>l'uditorio. Tutta questa pantomima perché, per non contraddire il ragionamento che formulerà più avanti, Alessandrini deve paradossalmente fingere (al convegno degli antisette) che le associazioni che lui rappresenta non siano delle associazioni antisette. Quantomeno stravagante.
<br />
<br />
Quanto alla fantascientifica "<span style="color: #990000;">convenzione con la squadra antisette</span>" o al surreale "<span style="color: #990000;">coordinano attività investigative</span>", ormai abbiamo capito che è un suo sogno di grandezza. Un sogno che abbiamo incontrato nel capitolo precedente (insieme alla questione che siano "<span style="color: #990000;">privilegiati</span>"), per cui soprassediamo.
<br />
<br />
[0:20:18] <span style="color: #990000;">Per istituzioni intendo comuni, province, regioni, università.</span>
<br />
<br />
Alessandrini è così, non dobbiamo sorprenderci. Dichiarazioni come queste lui non le rilascia: le secerne. Ma il nostro "<span style="color: #990000;">soggetto</span>" merita un plauso, perché qui è stato davvero divertente.
<br />
<br />
La "<span style="color: #990000;">cooperazione</span>" di Alessandrini "<span style="color: #990000;">con le istituzioni</span>" ha un'esistenza tribolata: viene esibita quando è utile per accreditare una ossimorica autorevolezza degli antisette; viene negata quando deve piagnucolare con la "signora maestra".
<br />
<br />
Prendiamo il caso della cooperazione con le "<span style="color: #990000;">università</span>". Appena due anni prima di questo convegno francese, nel settembre del 2011 davanti alla commissione giustizia del senato Alessandrini <a href="http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/275216.pdf" target="_blank"><u>piagnucolava</u></a> che quello universitario è un ambiente da cui viene snobbato:
<br />
<blockquote>
<i>Desidero poi rilevare come in 11 anni di attività <b>non siamo mai stati contattati</b> da studiosi o accademici di questa materia.</i> [...] <i>Questo è il concetto che gli studiosi hanno di chi è a contatto diretto con la materia e con la sofferenza.</i> [2]</blockquote>
Abbiamo così un bizzarro caso di verità polimorfa: ai politici Alessandrini italiani dice che l'ambiente universitario lo evita; ai francesi racconta che con le "<span style="color: #990000;">università</span>" ha un rapporto di "<span style="color: #990000;">cooperazione</span>".
<br />
<br />
[0:20:40] <span style="color: #990000;">Il sottoscritto è semplicemente delegato referente delle associazioni aderenti al forum, nei rapporti con la SAS, e con altri enti e istituzioni. Ribadisco referente delle associazioni, e non della SAS, la quale, ovviamente, ha i suoi propri referenti negli ispettori delle questure decentrati sul territorio nazionale. Come tutti i cittadini italiani, come membri delle associazioni attive sul territorio nazionale, possiamo essere interpellati dalle forze dell’ordine in seno a indagini che vengono chiaramente condotte dagli stessi operatori di polizia, avvalendovi dei propri agenti o consulenti.</span>
<br />
<br />
In ogni frase di Alessandrini è ravvisabile un tentativo di manipolazione. In questa è costretto a un amaro esercizio di modestia, con cui nega di avere un ruolo di cui normalmente va fiero, ma il risultato è una spericolata contorsione filologica con cui Alessandrini cerca di negare l'evidenza. Un'evidenza che - alla faccia della coerenza - verso la fine della frase lui stesso ribadisce. Nella lingua italiana "referente" è <i>colui che riferisce, che dà relazioni senza pervenire a decisioni</i>; in sostanza sono referenti coloro che - è costretto ad ammettere - possono "<span style="color: #990000;">essere interpellati dalle forze dell’ordine in seno a indagini</span>".
<br />
<br />
In quanto referente, il ruolo di Alessandrini è quello di <b>tramite </b>che collega la Squadra Anti Sette da un lato con le associazioni antisette dall'altro. Arrabattandosi con degli insensati "<span style="color: #990000;">referente nei rapporti <b>con </b>la SAS ... referente <b>delle </b>associazioni ... non <b>della </b>SAS</span>", Alessandrini si avvita in una glossolalia insensata; per di più negando quanto da lui stesso dichiarato (<a href="http://www.liberocredo.org/sites/default/files/pdf/lettcommaffcost.pdf" target="_blank"><u>qui</u></a>, <a href="http://pensieribanali.altervista.org/20/referente-ministero.pdf" target="_blank"><u>qui</u></a>):
<br />
<blockquote>
<span style="color: #990000;">Referente presso il Ministero dell’Interno SAS - Squadra Anti Sette</span></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-SEc8yMPSBis/U3nelXvgiDI/AAAAAAAAAZY/ncKuEVrLgfk/s1600/referente.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-SEc8yMPSBis/U3nelXvgiDI/AAAAAAAAAZY/ncKuEVrLgfk/s1600/referente.bmp" height="136" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-lTgGaKcZCnQ/U3nezut6WYI/AAAAAAAAAZg/3gplKYokUcw/s1600/referente2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-lTgGaKcZCnQ/U3nezut6WYI/AAAAAAAAAZg/3gplKYokUcw/s1600/referente2.jpg" height="298" width="640" /></a></div>
<br />
Nessuno ha mai messo in dubbio che le indagini vengano "<span style="color: #990000;">condotte dagli stessi operatori di polizia</span>", che diamine ci mancherebbe altro, ma è indubbio - ed è Alessandrini stesso a confermarlo - che la Squadra Anti Sette si avvale di consulenti improbabili come don <a href="http://www.paceinterra.org/?page_id=53" target="_blank"><u>Buonaiuto</u></a>, Alessandrini & C., i quali vengono interpellati, ci informa Alessandrini stesso, "<span style="color: #990000;">in seno a indagini</span>" in qualità di referenti.
<br />
<br />
In sostanza Alessandrini fa 3 mosse da par suo:
<br />
<ol>
<li>si scandalizza se qualcuno gli attribuisce il ruolo di referente della Squadra Anti Sette (o "<span style="color: #990000;">presso</span>" o "<span style="color: #990000;">con</span>" la SAS - è sempre la stessa cosa); </li>
<li>per negarlo si aggroviglia in una tiritera insensata; </li>
<li>e poi conclude confermando ciò che ha appena negato.
</li>
</ol>
Andiamo bene.
<br />
<br />
[0:21:56] <span style="color: #990000;">Non abbiamo pertanto alcuna influenza sostanziale nel corso di indagini di polizia, ma certamente là dove si vogliono delegittimare con un colpo di spugna sia le associazioni italiane membre della FECRIS, sia l’unica struttura dello stato italiano impegnata nel medesimo specifico settore, sostenere fantasiose teorie cospirazioniste, e avvalendosi dell’appoggio diretto o indiretto di poco o malinformati, mi spiace dirlo, ex parlamentari come il senator Perduca, può servire a questo scopo.</span>
<br />
<br />
Se fosse un telefilm, adesso sentiremmo una voce concitata gridare: "<i>Lo stiamo perdendo</i>".
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Per Alessandrini lo <b>scopo </b>della "<span style="color: #b45f06;">struttura dello stato italiano</span>" è il "<span style="color: #990000;">medesimo</span>" di quello delle "<span style="color: #990000;">associazioni italiane</span>", ma di entrambe non dice, o meglio deve tacere, quale sia questo benedetto scopo, e la frase rimane inconclusa, come sospesa.
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Quanto alle "<span style="color: #990000;">fantasiose teorie cospirazioniste</span>" che lui attribuisce ai critici degli antisette radicali, potremmo liquidarle come una sua allucinazione, perché di tali fesserie non ne hanno mai proposte. Ma la sua dichiarazione diviene comica se consideriamo che, al contrario, è proprio il "Forum antisette" che si aggrappa alle "<span style="color: #990000;">fantasiose</span><span style="color: #990000;"><span style="color: black;"> <span style="color: #990000;">teorie cospirazioniste</span>"</span></span>, come fa per esempio quel suo collega di cui finge di dimenticarsi, Aldo Verdecchia, che <a href="http://pensieribanali.blogspot.it/2012/05/la-setta-che-adesco-un-neonato.html" target="_blank"><u>sproloquia</u></a> di "<b><i>poteri occulti</i></b>" conniventi con una "<i>setta di degenerati morali, pornografi e plagiatori, <b>collusa </b>con autorità <b>giudiziarie</b>, <b>politiche </b>e <b>religiose</b></i>". (Una setta che, sostiene Verdecchia, "<i><b>adescò </b>mio figlio quando aveva <b>pochi mesi</b></i>", immaginiamo lusingandolo con un biberon, per poi plagiarlo "<i>quando aveva solo <b>due anni</b></i>" [3]. Il che lo ha reso il plagiato più precoce al mondo.)
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Secondo il fantasioso presidente di una associazione che protegge le vittime del "menticidio", questi poteri occulti complotterebbero con una "<i>Setta pseudoreligiosa diretta dallo psicologo ***, operante nella regione Marche da oltre vent'anni, risulta che per tutto il tempo la medesima è stata "<b>coperta e favorita</b>" da <b>Autorità Giudiziarie</b>, <b>Sanitarie</b>, di <b>Polizia </b>ed <b>Ecclesiastiche</b></i>" [4].
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Infine è proprio lo stesso Alessandrini ad essere un convinto sostenitore delle più strambe "<span style="color: #990000;">fantasiose teorie cospirazioniste</span>". In una <a href="http://www.youtube.com/watch?v=qeDlX70SN8A" target="_blank"><u>intervista</u></a> è arrivato a proporre la regina di queste congiure: l'esistenza di un sistema occulto di potere che governerebbe <b>il mondo</b>, congiura al cui vertice Alessandrini estromette la triade pluto-giudaico-massonica, per sostituirla con il satanismo ("<i>il satanismo è un movimento che è anche a livello mondiale e che gestisce un certo potere</i>"). Ma delle teorie appartenenti alla sottocultura cospirazionista, Alessandrini non si fa mancare niente, e così abbraccia anche quelle relative al <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nazismo_mistico" target="_blank"><u>Nazismo mistico</u></a>, un guazzabuglio di illazioni che vedono alla base delle scelte del vertice nazista motivazioni mistico-esoteriche incentrate sull'occultismo e il paranormale. Sono teorie che Alessandrini va sostenendo pubblicamente, insieme a quella secondo cui le SS, il famigerato corpo paramilitare d'élite del Partito Nazista, era in realtà un <b>ordine monastico</b>.<br />
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Ognuno ha il diritto di credere alle stupidaggini che preferisce, siano le lampadine fulminate, il Nazismo mistico o il Governo Mondiale Satanista, ma Alessandrini non attribuisca ad altri le sue sgangherate credenze.
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Ciò che appare evidente è che di fronte a <b>una pluralità di critiche</b>, una persona non disponibile al dialogo e meno ancora all'autocritica come Alessandrini, e per di più portata a credere in pervasivi complotti segreti, veda come unica spiegazione di queste critiche il criminoso piano orchestrato da oscuri personaggi, che lo considererebbero un pericolo per i loro piani di dominio, e quindi tramerebbero per screditarlo. (Per inciso, l'autore di questo blog non ha un ruolo attivo nel complotto anti-Alessandrini; essendo <a href="http://pensieribanali.blogspot.com/2013/01/il-forum-anti-sette-torna-piangere.html" target="_blank"><u>un utile</u></a> idiota ne è uno strumento inconsapevole.)
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In merito alle "<span style="color: #990000;">fantasiose teorie cospirazioniste</span>", si veda anche lo sconfortante <a href="http://www.liberocredo.org/sites/default/files/pdf/2_lettera_al_senato_e_sas.pdf" target="_blank"><u>piagnisteo</u></a> alla Commissione Senato e alla SAS, dove parla di: "<i><b>concorso </b>tra i soggetti sopra menzionati. L’intento manifestamente diffamatorio e lesivo, si configurerebbe, in tal caso anche quale inequivocabile condotta <b>preventivamente orchestrata</b> e finalizzata a recare grave intralcio ai lavori di codesta Commissione</i>". Ne raccomando la lettura, utile per comprendere in cosa consistano i "<i>gravi fatti</i>" (di una gravità "<i>sconcertante</i>"), le "<i>battute dal contenuto manifestamente diffamatorio e dai toni ingiuriosi</i>", le "<i>mendaci e calunniose dichiarazioni tese a dileggiare altri soggetti, nonché a discreditare e delegittimare l’operato dell’Ass.ne FAVIS</i>" eccetera, denunciate dal tollerante e altruistico <a href="http://youtu.be/8uKXTW8qqPI" target="_blank"><u>Brunetta</u></a> degli antisette.
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In privato Alessandrini è ancora più <a href="http://www.liberocredo.org/fate-tacere-quelle-voci" target="_blank"><u>esplicito</u></a>: dopo "<i>una telefonata di 25 minuti con la dirigente della SAS, d.ssa Maria Carla Bocchino</i>", secondo Alessandrini sarebbe emerso "<i>il <b>chiaro disegno complessivo</b> della <b>campagna </b>diffamatoria che coinvolge tutte le associazioni del Forum</i>". Amen.
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Si consideri che questi non sono i rancorosi mugugni di un pensionato che guarda sfaccendato un cantiere stradale, ma le dichiarazioni <b>ufficiali </b>rese a un organo istituzionale, da chi è stato incaricato da una struttura del Ministero dell'Interno di "<span style="color: #990000;">monitorare i gruppi religiosi e spirituali</span>". Certo, per un lato viene da ridere, ma è poco rassicurante.
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[0:23:07] <span style="color: #990000;">Le associazioni italiane, ovvero questi presunti referenti privilegiati che coordinerebbero persino l’attività della squadra antisette del Ministero, non sono state invero neppure interpellate in occasione di un momento che non si può dire non abbia creato qualche preoccupazione e qualche problema a livello non solo europeo, mi riferisco all’enfatizzata data della fine del mondo.</span>
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Presumo che l'intenzione Alessandrini fosse quella di sfiancare il suo uditorio, perché ripete per la quarta volta la filastrocca dei "<span style="color: #990000;">presunti referenti privilegiati</span>" e dei "<span style="color: #990000;">presunti coordinatori</span>", ma qui la questione che ci interessa è un'altra: se per Alessandrini provassi un po' di empatia, adesso sarei seriamente preoccupato, perché al pari di vaneggiamenti come il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Cronovisore" target="_blank"><u>cronovisore</u></a> segretamente custodito in Vaticano, o le "<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_complotto_sulle_scie_chimiche" target="_blank"><u>scie chimiche</u></a>", "<span style="color: #990000;">l’enfatizzata data della fine del mondo</span>", ossia il dicembre 2012, era una baggianata che <b>nessuno </b>ha mai preso sul serio. Con l'approssimarsi dell'anno fatidico, persino gli stessi sostenitori della profezia Maya hanno cominciato a tirarsi indietro, sostenendo che per fine del mondo non doveva intendersi una catastrofe planetaria, ma il concludersi di un ciclo, o assurdità analoghe.<br />
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L'approssimarsi del dicembre 2012 non ha mai "<span style="color: #990000;">creato qualche preoccupazione e qualche problema</span>" per nessuno. Evidentemente con l'eccezione del permaloso Alessandrini il quale, pare di capire, si è risentito per non essere stato interpellato in merito alla più bischera delle fesserie (ma ognuno ha il diritto di ergersi a esperto nella disciplina che più gli è congeniale).
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A questo punto facciamo un metaforico respiro, per prepararci al prossimo capitolo che ci farà saltare sulla sedia, quando vedremo a che livello possono arrivare le "distorsioni" di un nobile "volontario di un'associazioni Onlus che opera nell’area della promozione e della difesa dei diritti".
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(continua)
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<b>Note</b>:
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1) Al posto di "collega antisette" sarebbe stata più idonea l'espressione "compagno di battaglia", già che Alessandrini dice di stare <a href="http://www.anti-sette.org/documenti/favis_20100814_lettera-Senatore-Schifani.pdf" target="_blank">conducendo</a> una "<i>vera e propria battaglia</i>" contro un "<i>cancro sociale</i>"
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2) Si potrebbe ipotizzare che Alessandrini volesse sostenere che viene snobbato da studiosi e accademici "<i>di questa materia</i>", mentre con quelli di altre discipline trova ascolto, ma sarebbe ancora peggio: ciò dimostrerebbe che solo chi non sa niente "<i>di questa materia</i>" lo prende in considerazione.
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3) Queste dichiarazioni di Verdecchia sono prese da "Il libro nero delle sette in Italia", di Caterina Boschetti, ed. Newton Compton, pagina 62 (vedi <a href="http://pensieribanali.altervista.org/20/libro-nero-pag-62.jpg" target="_blank"><u>qui</u></a>). Un libro, come ebbe a scrivere una volta Umberto Eco, che uscirebbe umiliato da qualsiasi commento.
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4) Da un <a href="http://pensieribanali.altervista.org/20/setta-pseudoreligiosa.jpg" target="_blank"><u>esposto</u></a> inviato da Verdecchia al Corriere della Calabria, <a href="http://www.corrieredellacalabria.it/stories/Politica/18338_meduri_ha_pagato_il_suo_impegno_contro_le_sette/" target="_blank"><u>pubblicato</u></a> il 18 ottobre 2013.
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